L'incontro Zaleski-Bethlen

L'incontro Zaleski-Bethlen L'incontro Zaleski-Bethlen Varsavia non aderisce al patto di arbitrato serbo-romeno-czeco - L'amicizia con l'Italia Vlenna, 22, notte. ,Bisogna veramente ritenere, come fa già perfino qualche giornale vien nese di solito assai benevolo per tutto quanto sa di czeco, che fra la conferenza belgradese della Piccola Intesa e l'incontro Zaleski-Bethlen a Budapest esiste una coincidenza della quale è la Piccola Triplice a scapitare? La sconfitta della Piccola Intesa Afferma la Neue Freie Presse che la Piccola Intesa ha subito una sconfitta. Mentre i suol rappresentanti si riunivano per consolidare i legami della solidarietà politica — legami creati anzittutto dalla identità degli Interessi politici contro l'Ungheria — il ministro degli Esteri polacco faceva a Budapest una visita, la quale dimostra che la Polonia ha libertà di iniziative e idee proprie. La Neue Freie Presse vede Varsavia emanciparsi dalla tutela parigina e nettamente distinguersi dalla Piccola Intesa che tante e talte volte tentò di attirarla nella propria orbita. E tutto questo considera opera della diplomazia italiana che è alacre ed è guidata dal deliberato proposito dl costruire e che a tali sue qualità deve i successi riportati nel vicino Oriente e specie in Turchia. Può darsi che la Polonia abbia compiuto il gesto che oggi turba i satelliti di Parigi per vendicarsi di certe freddezze parigine a suo riguardo, e far capire che c'è sempre la possibilità di intendersi con nuovi alleati. Ma intanto è chiaro che la Polonia sa agire da sola, non si lascia legare le mani, non si lascia costringere a seguire. Che Za 'eski possa poi essere pronto per una mediazione tra la Francia e l'Ungheria è cosa alla quale lo stesso presidente Bethlen ha accennato giorni addietro. Tutto dipende — conclude la Neue Freie Presse — dal punto in cui sono giunte le cose fra l'Italia e la Francia. Noi siamo oggi testimoni di una gigantesca partita a scacchi della quale vediamo le mosse, notiamo gli spostamenti delle figure ma ignoriamo gli obbiettivi, l'idea ulti ma, i piani che formano la base della esteriorità. « Per il momento si può solo accertare che la Polonia ha vibrato un colpo alla Piccola Intesa e che per la prima volta essa compare nell'Europa centrale come attivissimo fattore che si muove liberamente tra i gruppi. L'Ungheria si trova nella felice 6i tuazione del corteggiato. Presto vedremo se ii piano polacco avrà successo. Ma già adesso il guadagno di prestigio dell'Ungheria equivale ad una battaglia vinta ». Un « fronte di amicizia > Bisognava riprodurre anzittutto questo articolo di fondo della timida Neue Freie Presse perchè oggi veramente esso interpreta il pensiero di quanti qui si occupano di politica balcanica e medio-europea. Mentre a Vienna il giornale vedeva la luce con le frasi citate, da Budapest il corrispondente telefonava per l'edizione pomeridiana, che nella lunga confe renza fra Bethlen, Walko e Zaleski si deve essere seriamente parlato di creare un « fronte di amicizia » fra Roma, Budapest e Vai-savia. Il rifiuto della Polonia di aderire alla Piccola intesa è da considerare definitivo; anzi la coincidenza fra le conversazioni di Budapest con quelle dl Belgrado dovrebbe significare che la Polonia intende assolutamente distaccarsi da quel gruppo di Stati. Il corrispondente quindi riferisce informazioni che valgono anche a chiarire certi oscuri punti dell'articolo di fondo del 6U0 giornale. « La politica estera dell'Ungheria — dice — negli ultimi dieci anni ha mirato ripetutamente ad un avvicinamento ungaro-polacco-italiano. Finora l'isolamento dell'Ungheria nel concerto degli Stati europei aveva ostacolato la realizzazione di tale piano, Ora, però, come il presidente del Con siglio Bethlen apertamente dichiara, l'Ungheria cerca di trovare la via di Parigi passando per Varsavia, glac che il patronato francese, o almeno la tolleranza francese per questa sua concessione, le sembra indispensabile. Le direttive di politica estera discus sa. ieri ed oggi fra Bethlen e Zaleski pare vengano approvate a Parigi. Zaleski prima di recarsi a Bucarest an drà a Parigi per abboccarsi con Brland ». li corrispondente conferma che Za leski tenterà anche di adoperarsi per migliorare le relazioni fra l'Ungheria e la Rumenta che nonostante la lieta faccenda degli optanti lasciano tuttavia molto a desiderare e 'dice che nelle attuali conversazioni, pure senza prendere accordi concreti, si avvieranno intese miranti a stabilire intimi rap porti di- amicizia. • La visita di Zaleski — egli termina — può segnare il preludio "di avveni" menti politici internazionali, ai quali qui si attribuisce grande importanza per la posizione dell'Ungheria nell'Europa Centrale ed il suo avvenire ». Dichiarazioni di Zaleski Ricevendo oggi la stampa, il Ministro degli Esteri polacco ha dichiarato, secondo quanto riferisce un dispaccio della Telegraphen Company, che le relazioni della Polonia sono particolarmente cordiali nel riguardi dei Paesi che nutrono sentimenti di simpatia per l'Italia e cioè la Turchia, la Grecia e la Bulgaria. Circa i rapporti con la Piccola Intesa, Zaleski, sempre secondo il dispaccio dell'agenzia citata, si è mantenuto alquanto riservato, osservando che con la Romania esiste un trattato di amicizia, con la Cecoslovacchia relazioni di buon vicinato e con la Jugoslavia una sincera amicizia che deriva dalla comune discendenza slava. Alla domanda del corrispondente dell'agenzia, se la Polonia avrebbe aderito al patto di arbitrato testé concluso a Belgrado dagli Stati della Piccola Intesa, Zaleski rispose: « Credo di no. perchè non siamo stati invitati ». Dopo avere detto che le relazioni tra la Polonia e la Russia dei Soviet! sono molto normali, dopo la firma del patto Litvinoff, Zaleski ha continuato dicendo chi l'amicizia con l'Italia prossimamente sarà rafforzata in occasione del viaggio dei sottosegretario Grandi a Varsavia, viaggio che avrà luogo dopo la sessione del Consiglio delle Nazioni a Madrid e precisamente verso la seconda metà di giugno. Il ministro degli Esteri polacco ha anche sottoli neato il fatto della elevazione ad Ambasciate della Legazione polacca a Roma e italiana a Varsavia. Di fronte al Convegno dl Budapest la Conferenza della Piccola Intesa è interamente passata in seconda linea, e il risultato raggiunto a Belgrado, consistente nella firma di un puro e semplice Trattato di arbitrato fra Ju goslavia, Cecoslovacchia e Romania, appare ultra meschino. Al banchetto, che ieri sera Kumanu di offri in onore degli esperti, si è cercato di presentare il nuovo Patto come completamento del tre antichi una cosa meravigliosa, destinata a colmare le lacune nei rapporti fra i tre Stati. Ma dieci anni di politica internazionale hanno finito col far capire, anche ai digiuni di politica, che il valore degli accordi del genere sta prevalentemente nella teatralità con la quale si suole sottoscriverti, e stamane la Conferenza della Piccola Intesa ha chiuso i 6uoi lavori svoltisi — si potrebbe aggiungere — senza infamia e senza lode. I tre Ministri degli Este ri si sono prestati docili al tradizionale interrogatorio da parte dei giornalisti presenti (la stampa internazionale quasi non era rappresentata) e il dottor Benès ha avuto la possibilità di ripetere per la millesima volta che i tre alleati si sono trovati perfettamen te d'accordo. Interrogato circa le relazioni fra la Polonia e la Piccola Intesa, il Ministro degli Esteri cecoslovacco ha detto che esse vengono caratterizzate dagl esistenti Trattati di amicizia, e che so no intime come le relazioni fra la Piccola Intesa e i suoi grandi Alleati Interrogato sui problemi economici Bènes ha risposto nell'unica maniera in cui gli era possibile rispondere cioè dicendo che essi formeranno oggetto di una speciale Conferenza di tecnici dei tre Stati e che in ogni caso si tratta di problemi la cui soluzione esige molto tempo. n suo collega romeno Mironescu ha pronunziato poche parole dl cortesia infine lo iugoslavo Kumanudi ha ringraziato i giornalisti invitandoli ad appoggiare anche in avvenire gli sforzi della Piccola Intesa la quale serve alla causa — dice lui — del mantenimento della pace in Europa. «L'avvenimento più importante» Data la maniera in cui questa quattordicesima conferenza si è svolta, il corrispondente da Belgrado del Pc ster Lloyd si domanda a che cosa ormai serve questa annuale montatura diplomatica. 1 comunicati a linee obbligate li conosciamo a sazietà e se i tre ministri degli esteri della Piccola Intesa hanno nuovamente constatata la loro piena identità dl vedute sulla situazione politica generale, è faccenda che non interessa anima viva. Stavolta davanti alla porta della sala nella quale sedevano i tre ministri non si notava nessuna febbrile attesa e gli stessi giornali serbi si sono li mitati a riferire con brevità. « I disperati tentativi dl dare un nuovo contenuto alla cornice della Piccola Intesa — conclude il corri spondente — sono rimasti vani. Il signor Benes non ha potuto raccogliere allori con nessuna delle sue trovate. Come ha detto con un bel sorriso un diplomatico polacco, l'avvenimento più importante della conferenza di quest'anno dei nostri vicini è la visita a Budapest del ministro degli esteri polacco ». A Bucarest la riunione belgradese i commentata dalla stampa ufficiosa in senso ufficioso e a Sofia sembra si pensi che Rumania e Jugoslavia si siano nell'occasione messe d'accordo circa l'attitudine da assumere nel confronti della Bulgaria. Si dice che i risultati della conferenza di Pirot sono adesso in sospeso. Veramente lo erano già prima. Però se la Jugoslavia, data la situazione generale, vuole nettamente fare peggiorare pure le relazioni già cosi tese con l'Ungheria, può farlo. Fuori posto, quando si contempli slmile quadro, l'idealismo dell'ex-console greco Papalopulos che ad Atene ha cercato di varare un progetto dl un Istituto per l'intesa balcanica, intesa che dovrebbe calmare le passioni e lavorare a prevenire qualunque avvenimento militare « con una propaganda e un linguaggio appropriati alla mentalità; internazionale del giorni nostri ».'. . L Z. I! Convegno di Belgrado Belgrado, 22 notte. Dopo la riunione di starnane del trt ministri della Piccola Intesa è stato diramato il seguente comunicato uf« fidale: « I tre ministri degli Stati della Piccola Intesa hanno tenuto oggi l'ultima riunione della Conferenza. Essi hanno discussa dapprima la situazione del tre Paesi rispettivi nel riguardi della Rassi* sovietica ed hanno constatato cfc$ nulla vi è da cambiare delle decisioni delle Conferenze antecedenti. I ministri hanno esaminato quindi i risultati della Conferenza preliminare degli esperti economici della Piccola Intesa dl Bucarest, approvandone le proposte. E' stato deciso inoltre che gli esperti si riuniranno a Praga verso la fine del prossimo settembre per continuare f loro lavori sulla base del programmai già approvato. I ministri si sono accordati su talune" proposte pratiche circa lo sviluppo delle relazioni del loro Paesi rispettivi nel campo intellettuale. L'ultima questione esaminata è stata quella dell'elezione di un membro della Piccola Intesa nel Consiglio della Società delle Nazioni che si riunirà a settembre al Ginevra. E' stato deciso di proporre e di appoggiare la candidatura del ml« nistro Jugoslavo. L'Agenzia Avala pubblica il trattato dl arbitrato e conciliazione concluso) fra il Regno dei serbo-croato-slovenì, la Romania e la Cecoslovacchia* II trattato è presso a poco la esatta' riproduzione del modello raccomanda* to nell'ultima sessione della Società! delle Nazioni. In virtù del trattato, tm> ti i conflitti di qualsiasi natura che possano sorgere tra i tre Paesi cHo non possano essere regolati per via diplomatica ordinaria, devono essere risolti secondo una procedura speciale, prevista dal trattato. Secondo questa' procedura il regolamento dl tutti 1 conflitti di natura giuridica relativi ad una constatazione, da parte di una del-» le parti contraenti, di un certo diritto all'altra parte spetta alla competenza; della Corte permanente dl giustizia internazionale. Basta per la risoluzione' del conflitto In parola da parte della' Corte dl giustizia che una delle parti contraenti faccia appello alla sua competenza, senza essersi intesa preventivamente con l'altra parto. Sarà proceduto alia creazione di una' Commissione permanente dl conciliazione composta di cinque membri aliai quale questi conflitti saranno preventivamente sottoposti. La decisione di questa Commissione non riveste carattere obbligatorio, ma è soltanto una raccomandazione, e nel caso in cui una' delle parti contraenti si rifiutasse dl accettare le conclusioni di questa Commissione, il conflitto dovrà essere sottoposto al Tribunale arbitrale eletto appositamente e composto di cinque membri. Questo Tribunale speciale e eletto per ogni singolo caso. 11 trattato prevede inoltre che le parti, in virtù di accordi preventivi e ne! caso in cui il conflitto rivesta carattere politico, siano autorizzate a sottoporlo allo esame del Consiglio della Società delle Nazioni, che lo risolverà conformemente alle disposizioni dell'art. 15 del patto della Società delle Nazioni. Disposizioni speciali sono previste per la procedura da seguirsi nel caso in cui tutte e tre le parti contraenti si trovassero interessate nella divergenza. 11 trattato sarà registrato pressoi la Società delle Nazioni. L'Ambasciatore di Turchia ] ricevuto dai Duce Roma. 22 notte. Nel pomeriggio di oggi, S. E. il Capo del Governo ha ricevuto a Palazzo Chigi S. E. Suad Bey, ambasciatore di Turchia.