Una domestica accusata di aver ucciso tre persone dopo averne goduto l'eredità
Una domestica accusata di aver ucciso tre persone dopo averne goduto l'eredità Una domestica accusata di aver ucciso tre persone dopo averne goduto l'eredità pgCremona, 21 notte. L'antefatto del fosco processo che sta per essere dibattuto davanti alla nostra Corte d'Assise ci riporta ad una quindicina d'aitai addietro, quando una cena Ravani Teresa fu Giuseppe, veniva assunta in servizio dalla signora Jone. Sperlari. La domestica parve, dapprima, donna d'eccezionali meriti. I guai cominciarono quando nel ISSI la padrona cominciò a soffrire di strani malesseri intestinali che, nel l'Jzs, si andarono vieppiù acuendo sino a che, il il agosto di detto anno, in povera signora doveva soccombere. La Ravani le aveva, durante il lungo decorso della malattia, prodigato le cure nifi premurose: a tal punto che fa Sperlari, nel suo testamento, le lasciava un legato. La famiglia noi volle a sua volta darfe prova della sua gratitudine e fa signora Luisa Sperlari ved. Traballoni, madre, dell'estinta, che viveva insieme alla figlia nubile signorina Latina l'asgunse al proprio sevizio. Ma un mese dopo l'assunzione della Ravani, la signora accusò gli stessi disturbi che avevano portato alla tomba la figlia. I medici, subito accorsi al capezzale, non seppero neppur questa volta diagnosticare il male. Ed il 23 ottobre la signora, che sino all'ultimo Lfu amorevolmente assistita dalla Ravani, spirava. Nel testamento, la domestica non fu neppure questa volta dimenticata, e rimase al servizio della figlia dell'estinta. Neil inverno del 1923 una zia. fa signor*'Maria Trabattoni in Mnrahellt. fu invitata in casa della nipote, malgrado lo stato cagionevole della sua salute. Ma anche la ospite aininalò e, dodici giorni dopo il suo arrivo, mori. Nell'aprile, quattro mesi dopo l'ultimo tragico avvenimento, anche la signorina Latina si ammalò, ed i sintomi una volta ancora furono gli stessi: nausee, vomiti, capogiri. Allarmatissinjn, la famiglia Sperlari chiamò numerosi medici a consulto, e fra cjuesli il prof. Cesare Bianchi di Milano il quale, intravvedendo i sintomi dell'avvelenamento, fece esaminare gli utensili da cucina. Fra un'alternativa di crisi e di guarigioni tutte coincidenti, a quanto afferma la signorina, con i suoi allontanamenti da casa, si giunse al 21 aprile 1925. Quella mattimi venne, scoperto che nell'appartamento contiguo a queflo della signorina Latina Sperlari, appartamento occupato da una sua sorella, la signora Maria Sperlari vedova Parodi, i ladri, erano passali, rubando oggetti preziosi, devastando e distruggendo quadri, mobili, abiti. La polizia, dopo un attento sopraluogo, si convinse che molte tracce, assai appariscenti .erano simulate: chiamala in Questura la Ravani, la confessione fu inevitabile. Ella aveva rubato, e i gioielli li aveva nascosti fra la terra dei vasi di fiori ch'erano in cortile. Balzò allora alla mento della signora Parodi il terribile sospetto che la ladra fosse pure stata l'assassina della madre, della sorella, della zia. E l'aecusa piombò, terribile, sulla Ravani. La donna negò, negò recisamente in Questura e davanti ai magistrati in periodo istruttorio, negò durante confronti assai movimentati; negò quando i periti settori — il prof. Cazzaniga e il dott. Sinigaglia — presen tarono la loro perizia nella quale veniva affermato che in tutti i cadaveri riesumuti e sezionati, vennero trovate tracce di sostanze tossiche provenienti da composti mercuriali, probabilmente sublimato corrosivo; negò quando lo venne contestato elio dopo il suo arresto, la signorina Latina aveva pienamente riacquistata la salute. Essa è statairinvlata a giudizio sotto l'accusa di triplice omicidio e di mancato omicidio.
Persone citate: Cazzaniga, Cesare Bianchi, Luisa Sperlari, Maria Sperlari, Maria Trabattoni, Parodi, Sinigaglia
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