L'assassinio del Cassiere di Tortona

L'assassinio del Cassiere di Tortona L'assassinio del Cassiere di Tortona La Cassazione respinge la revisione del processo Pollastro ì suoi complici e i due condannati che continuano a proclamarsi innocenti -- Le indagini proseguiranno Roma, 20 notte. Oggi, per la seconda volta, la Suprema Corte di Cassazione è stata investita del famoso processo originato dalla barbara uccisione del cav. Casalegno, cassiere delia Banca Agricola, avvenuta in Tortona, ii 14 luglio ÌDAJ. Questa volta lo stesso Procuratore Geìw rate pi-esso la Corte d'Appello di Torino appoggia le ragioni dei ricorrenti con una formale istanza per la revisione dol processo, motivata da grave eiTore giudiziario. Per quanto lontano nella cronaca, il fatto criminoso non può essere stato dimenticato dai lettori. Il cav. Casalegno tornava quel giorno a casa con circa 27 mila lire in denaro ed altre 10 mila lire in titoli, quando In contrada Groppo veniva aggredito da alcuni malfattori che gli imponevano di consegnare quanto aveva con sè. Il disgraziato cassiere cercò di reagire ma uno dei malviventi lo ferì a morte con un colpo di coltello. Del delitto fu accusato subito dall'opinione pubblica il Pollastro divenuto uccel di bosco e i suoi complici e, in seguito a pazienti e lunghe indagini, venivano arrestati certi Attilio Carrega e Pasquale leggero sui quali gravavamo serii indizi, nonostante che entrambi proclamassero la loro innocenza. Il dibattimento celebrato in contumacia del Pollastro dinanzi alla Corte di Assise di Alessandria ebbe fasi assai movimentate e fini con la condanna del Pollastro in contumacia all'ergastolo e degli altri due imputati a 30 anni di reclusione. Sono note le romanzesche vicende che seguirono e la confessione del Pollastro a Costante Girardengo ed al » masseur » di questi, tale Cavanna, e le più esplicite dichiarazioni fatte dal Pollastro stesso quando, quattro mesi dopo, fu tratto in arresto. Segui un supplemento di istruttoria che cercò di produrre nuove prove. Tutto ti movimento della opinione pubblica favorevole ai due condannati di Alessandria, culminò poi nella richiesta avanzata dal Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino, per la revisione del processo. . La richiesta di revisione Il dibattimento presso la Corte di Cassazione è durato oltre due ore. 11 P. M. Tancredi si è pronunziato per la inammissibilità della richiesta di revisione. La revisione vien domandata perchè si assume che nuove prove siano state trovate, tali da infirmare il giudicato dei primi giudici. Ora, secondo il Pubblico Ministero, le prove non hamno fondatezza quanto meno sono di consistenza assai sospetta, quando si tenga conto fra altro che il « masseur » di Girardengo, signor Cavanna, è amico di entrambi i condannati, e assai discordanti sono le dichiarazioni che egli ha fatto circa le confessioni avute a Parigi dai banditi Pollastro e Peotta da quelle fatte da Girardengo. « In ogni caso — ha concluso il P. M. la richiesta è giuridicamente inammissibiile in quanto si farebbe la revisione del processo, mentre al Pollastro e al suo complice Di Luisi, non è stata ancora contestata l'accusa specifica di essere autori dell'assassinio di Tortona appunto perchè contumaci ». Rimane da chiarire la faccenda del néo. Secondo le deposizioni dei testi, uno del malfattori aveva un néo; e un néo, infatti, è stato riscontraito sul viso del .Di Lui.no, indicato nelle dichiarazioni del Pollastro. Ma i testi non han no saputo precisare se tale néo fosse a destra o a sinistra. Questo fatto fa nascere seri dubbi nell'animo del Procuratore generale, il quale nega che tale circostanza possa essere assunta a elemento decisivo. Comunque — di ce — allo stato dei fatti la difesa non può chiedere che la Corte ordini la revisione del processo ma tutto al più invocare un supplemento di indagini per chiarire meglio le nuove emergen ze. E il Pubblico Ministero conclude che non può essere accolta la richiesta di revisione pure non intendendo con ciò pregiudicare con apprezzamenti quello che potrà essere II giudizio delle autorità inquirenti e eventualmente dei giurati. Le testimonianze di Girardengo e del suo «masseur» L'avv. Fulci, difensore di Carrega e Leggero, rispondendo al Pubblico Ministero osserva che la domanda di re¬ veqtplrgaPftpsvpphadsfmnsrcclqnbevlfpcsicsscddimsqdtsctctoaoscdcdtrmnsdsczndnrlsmps visione del processo tanto più deve essere presa in considerazione, in quanto essa e avanzata dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Torino, alle cui conclusioni la difesa non può che associarsi. Del resto della serietà delle prove e del gravissimo dubbio die esse sono atte a ingenerare si è reso conto lo stesso Pubblico Ministero che non ha potuto fare a meno di discuterle prima di trincerarsi dietro il preteso ostacolo procedurale. La verità è — dice il difensore — che siamo in presenza di elementi che investono seriamente il giudicato dei primi giudici. Per confutare le nuove prove addotte, il Pubblico Ministero ha dovuto sostenere che il Cavanna avrebbe inscenalo circostanze e dati di fatto che facilmente doveva conoscere per convalidare la presunta confessione del Pollastro. Come è ciò ammissibile? Non sapeva forse il Cavanna che riferendo circostanze di causa a carico dei presunti innocenti si rendeva con ciò stesso colpevole di calunnia? Il Pubblico Ministero ha creduto di rilevare discondanze tra la versione data da Girardengo e quella data da Cavanna sul colloquio nel motovelodromo di Parigi con i banditi Pollastro e Peotta. Ma noi dieiamo che se anche il Peotta non avesse fatto alcun segno di assenso alle confessioni del Pollastro, il solo fatto che egli non abbia protestato è per noi un elemento che convalida la confessione e non la infirma come sostiene il P. M. Altrettanto 6 per noi inammissibile la prestinta influenza che su Girardengo avrebbe 11 suo masseur Cavanna, quando si tenga presente che le dichiarazioni dell'uno coincidono sostanzialmente con quelle dell'altro. Non è poi esatto quanto ha detto il Pubblico Ministero, che cioè i testi sf siano contraddetti, o quanto meno siano stati incerti circa il nèo sul viso che contrassegnava uno dei quattro aggressori. L'alibi Tutti hanno detto che il néo era a destra, cosi come poi è stato riscontrato sul Di LuiJio. Si è voluto infirmare continua il difensore — l'alibi, basandosi 6ulla incriminazione e sulla conseguente ritrattazione del teste Barolomeo Gatto. E che, per ciò? Forse che gli altri testi non hanno mantenuo concordi l'alici? Si potrà dire, tutto al più, che il teste incriminato ha omesso, nel ricordare, quaiche circostanza, che ha poi ratificato, ma non che la sua ricostruzione faccia cadere di colpo l'alibi ». Concludendo, l'avvocato Fulci 6i dice sicuro della bontà delle ragioni addotte per l'accoglimento della istanza, avanzata dal Procuratore Generale di Torino. « Noi domandiamo — egli dice — ohe sia annullato il verdetto dei giurati di Alessandria, e che i due innocenti, vittime di un grave errore giudiziario, siano senz'altro restituiti a auella libertà, cui hanno diritto, dopo dura segregazione. Il Supremo Collegio può ordinare la revisione del processo, rinviando gli atti alla Corte di Assise, il che noi domandiamo. Il Pubblico Ministero ha detto oh© non. 6i può ordinare la revisione quando contro i nuovi pre sunti complici non è stato spiccato mandato di cattura per le nuove im putazioni. Io rispondo che non si può spiccare tale mandato di cattura mentre c'è un giudicato in vigore ». L'avv. Fulci si è detto sicuro che il grave errore sarà riparato. La decisione Nella sua sentenza, pronunciata nel pomeriggio, la Suprema Corte ha però dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Torino. Naturalmente, anche con questa seconda negativa della Suprema. Corte, non è detta l'ultima parola sul grave prò cesso, in quanto i difensori dei due condannati si propongono di provocare una nuova istruttoria, che nella loro fiducia non potrà non portare al rinnovamento del processo 6tesso. Ieri intanto, alla Procura di Milano 6ono stati rimessi alla Suprema Corte di Cassazione gli incartamenti relativi agli altri processi della banda Pollastro. La Suprema Corte dovrà decidere circa il loro abbinamento e stabilire se le loro celebrazioni debbano avvenire a Milano o a Torino, decisione che si avrà fra qualche giorno. dìvtmtgcmgmotFuiomVcc