La moglie va all'assalto del tetto maritale ma finisce in istato d'assedio

La moglie va all'assalto del tetto maritale ma finisce in istato d'assedio Le conseguenze di una separazione tra coniugi La moglie va all'assalto del tetto maritale ma finisce in istato d'assedio Il signor Ferreri Bernardo, 'di anni 48, impresario costruttore, fin dall'ottobre del Ventisette, si è procurato un grazioso alloggetto da scapolo in via Camburzano, n. 5. Propriamente scapolo, egli non si può dire. Ebbe ed ha ancora, come ha potuto accorgersi da due mesi a questa parte, un tesoro di moglie, la quale ha voluto dimostrargli le premure di cui il suo cuore squisitamente femminile è capace, sebbene egli, in un tempo ormai lontano, si fosse di fatto separato dà lei e l'avesse lasciata andare ad abitare in via Drovetii, 24, insieme con i figli Teresa di anni 21, e Giuseppe,' di anni 22. Infatti la signora Bronzino Celestina, dopo una causa di separazione personale, iniziata avanti il Tribunale di Torino, aveva creduto bene di accettare una transazione, che portava esplicitamente stabilito, tra le altre clausole della nuova sistemazione, lo stato attuale di separazione di fatto dei coniugi. Or accadde che il sei aprile scorso, il Ferreri Bernardo decise di abbandonare 11 suo nido quieto e solitario, per partecipare alla adunata nazionale degli alpini a Roma. La moglie, saputo della sua assenza, si preoccupò dell'alloggetto del marito abbandonato a se stesso, e dopo un sintetico consiglio di famiglia con i figliuoli, decise di provvedere personalmente alla custodia. Madre e figli si recarono in via Camburzano, n. 5, e cominciarono con moltissime buone parole col convincere la portinaia delle ottime intenzioni che li guidava in quella visita alla casa dell'assente. Superato l'ostacolo, si presentò da risolvere il problema della presa di possesso dell'appartamento. Una donna non di eccezione avrebbe provveduto alla bisogna con l'aiuto di un umile fabbro. Ma la signora Bronzino non è una donna comune. Essa rammentò il saggio proverbio che Insegna: chi fa da sè fa per tre. E decise di fare per tre. Con un po' di cautela e un po' di audacia si introdusse sul soalo della casa, corrispondente all'alloggio maritale, e con l'aiuto dei figli praticò un foro, che gli permettesse di scendere silenziosamente e senza eccessiva fatica, nella camera sottostante. Riuscita la prima operazione, la conquista della casa divenne facilissima. Al ritorno dalla capitale, l'impresario costruttore dovette avvertire che qualcosa di nuovo era capitato, e ciò fin dal momento in cui aveva cercato di infilare nella toppa la chiave di casa. Infatti, la moglie saggia aveva provveduto a far mutare la serratura, per evitare sorprese'spiacevoli. Chiuso fuori, il Ferreri non trovò altra via che intavolare trattative affinchè gli assediati si decidessero alla resa. Le trattative giunsero a buon fine ed ognuno tornò a casa sua, dopo essersi scambiato 11 fatto suo. L'impresario turò il buco del suo soffitto e ringraziò il Cielo che tutto fosse finito così bene. Ma il giorno 22 dello stesso mese egli dovette ripartire per qualche giorno. La-moglie, non frappose indugi e ritentò la spedizione. La portinaia, questa volta, non volle intendere ragioni e dimostrò- di essere assolutamente irremovibile. La Bronzino, allora, ricordò che la fermezza, accompagnata da una dolce violenza, costituiva la sua più preclare virtù. Infilò le scale, seguita dal figliuoli, sfondò il pannello della porta dell'alloggio del Ferreri. e ne prese possesso fieramente. Quando, però, il Ferreri tornò a casa e trovò che la chiave, anche questa volta non entrava nella toppa, perdette la pazienza e invece di venirti a trattative, sporse denuncia per violato domicilio al commissario di P. S.

Persone citate: Bronzino, Bronzino Celestina, Ferreri, Ferreri Bernardo

Luoghi citati: Roma, Torino