Il dramma dello "Zepelin"

Il dramma dello "Zepelin" Il dramma dello "Zepelin" Dodici ore in balia del vento e della tempesta con i motori guasti - Cinquantotto uomini in lotta disperata contro gli elementi - Paurosa corsa verso la muraglia delle Alpi - Gli affannosi appelli di Ekner - La discesa in terra di Francia - Allarmi a Parigi Parigi, 17 notte. Dopo trentotto ore di volo accidentato e di minuto in minuto più drammatico, il Graf Zeppelin ha atterrato stasera alle 20,45 alla base aerea francese di Cuers Pierrefeu. Le invettive imprudentemente scagliate dal comandante Eckner da Friedrichshafen contro la Francia non hanno portato fortuna. Come sapete, dopo un lieta traversata della Francia e di parte della Spagna, lo Zeppelin doveva improvvisamente tornare indietro e dopo essere segnalalo a Saragozza tentava di ritornare al suo porto di origine. Ma era un penoso viaggio quello che si preparava per l'enorme apparecchio, di cui due motori su cinque non funzionavano più. In lotta col vento Per raggiungere la riva tedesca del lago di Costanza, il Conte Zeppelin doveva risalire la valle del Rodano, ove le condizioni.atmosferiche erano oltremodo sfavorevoli. I servizi meteorologici francesi segnalavano che la visibilità era eccellente, ma, per contro ua vento nord e nord-est di circa 80 chilometri all'ora era suscettibile di ostacolare completamente la marcia in avanti del dirigibile. Era una previsione che i fatti disgratiatamente non tardarono a confermare. Infatti, un radiotelegramma del Conte Zeppelin annunziava la scorsa notte alle 1,30 che il dirigibile si trovava ad otto miglia a sud delle Bocche del Rodano e non poteva avanzare se non lentamente in seguito ad un forte mistjral che soffiava violentissimo. Alle 6,35 giungeva a Saintes Maries de La Mer e cominciava a risalire verso il nordest, mentre la sua velocità non oltrepassava i trenta chilometri all'ora. Segnalato verso le 9 del mattino in prossimità di Nimes era costretto a sorvolare a lungo la regione, rimanendo immobilizzato durante venti minuti al di sopra di Bellegarde; pot risaliva a picola velocità la vallata del Rodano ad un'altezza di 800 metri. Alle 13,15 sorvolava Montlimar ad una quota di mille metri, facendo in quel momento rotta verso nord-est. Esso lottava difficilmente contro la forte burrasca e dava l'impressione di non essere più padrone degli elementi. La richiesta di soccorso Fu in. quel momento, dopo avere sorvolato Montlimar, che lo Zeppelin cominciò a lanciare frequenti appelli per chiedere l'autorizzazione urgente di atterrare e segnalando a bordo gravissime avarie che lo mettevano in pericolo. Il direttore dell'aerodromo di Bron Ruty immediatamente telefonava al prefetto della Drome per informarlo di avere invitato per radiotelegrafia il comandante Eckner a dirigersi verso un terreno situato al sud di Valencia, tra questa città e Portes Les Valence. Ma il vento ricacciò l'apparecchio verso est. Esso vogava a quattrocento metri di altezza quando si avvicinò a Valencia dirigendosi verso le regioni alpine. In quel momento, erano le 15,18, il dottor Eckner lanciava un altro messaggio attaccato ad un sacchetto di zavorra per pregare di dare l'allarme alla guarnigione di Valencia, ove il dirigibile avrebbe tentato un atteraggio di fortuna. Ecco il testo di questo messaggio-. « Vogliate fare designare dalla guarnigione di Valencia il punto meglio situato per 1 atterraggio del nostro dirigibile. — Dott. Eckner». Poco tempo dopo si annunziava che il Conte Zeppelin dopo avere sorvolata la regione di Valencia aveva cessato la sua marcia in avanti. Si credette in quel momento che i motori si fossero tutti arrestati. Un vento violentissimo trascinava il dirigibile verso est. Infatti alle 16,15 il grande Zeppelin era segnalato al di sopra del comune di Crest, situato a circa 25 chilometri al sud-est di Valencia, dirigendosi verso Saillans che sorvolava, alle 16,5. Ma navigando con molta difficoltà l'aeronave improvvisamente virava su sè stessa in balia d*l ver£g, accendendo verso sud-est ad una velocità di circa 30 chilometri all'ora. Ore ansiose Fortunatamente per la disgraziata aeronave, il vento che da Saillans sembrava volesse trascinarla a fracassarsi contro la muraglia delle Alpi, mutò direzione e la risospinse al contrario in senso opposto, spingendola nuovamente verso Montlimar. Le truppe di questa città erano state avvertite di recarsi sul campo di aviazione, situato a tre chilometri dalla medesima, per cooperare ad un'eventuale manovra di atterraggio che si prevedeva difficile. Quasi contemporaneamente il Ministro francese dell'Aria per corrispondere alla viva attesa del pubblico che a Parigi seguiva di ora in ora le vicende del viaggio fortunoso, diramava un comunicato cosi concepito: « Il Conte Zeppelin si trova in difficoltà nella vallata del Rodano nei dintorni di Montlimar in seguito ad avarie dei motori. Il Ministero dell'Aria ha lanciato un radiotelegramma offrendo per l'atterraggio del dirigibile una delle due seguenti basi francesi : Orly e Cuers Pierrefeu. Il Conte Zeppelin non ha ancora risposto. Il Ministero ha dato tutte le disposizioni per dare aiuto al diri gibile in tutta la misura del possibile». Ma la risposta attesa dalle autorità francesi tardava a giungere Già da un paio di ore lo Zeppelin era muto, come se tutta l'attenzione dell'equipaggio fosse concentrata sulle difficili manovre necessarie a lottare contro la tempesta sempre più rapida che lo spingeva con pau rosi zig zag ora verso occidente ora verso mezzogiorno. Il prefetto della Drome, in previsione di una possibile catastrofe, dava immediatmentc ordine di togliere la corrente ad alta tensione in tutte le aziende elettriche ed in tutte le reti solcanti l'industriosa regione, ove precisamente per avere toccato un filo ad alta tensione peri, come i lettori ricorderanno, l'eroico comandante Penso reduce dallo Spitzberg. Ma lo Zeppelin, ancorché privo del funzionamento quasi completo dei motori e nell'impossibilità di lottare contro il vento, non sembrava per il. momento correre un pericolo immediato per avarie all'involucro e quindi si manteneva in una quota sufficiente per evitare il pericolo di impigliarsi come un gigantesco calabronte impazzito nella ragnatela dèi fili, elettrici. Sulla via della salvezza Il vento del resto che sino a quel momento aveva trattato l'aeronave ed i suoi 58 uomini con una brutalità che non lasciava presagire nulla di buono, accennava a diminuire lievemente di intensità. Incanalatosi nella valle del Rodano, le possibilità di sconfinamenti pericolosi a sinistra od a destra scemavano e le notizie che tra le 17 e le 18 giunsero a Parigi da Valencia assunsero un. tono più rassicurante. Successivamente il dirigibile- venne segnalato a Carpentras, poi su Avignone. La radio intanto aveva raccolto il messaggio con. cui il dottor Eckner accettava l'offerta francese di scendere alla base marittima di Cuers Pierrefeu ed anche questa ri sposta provò che per quanto inca-pace di sottrarsi alle pressioni delmaestrale che lo spingeva quasi inlinea retta verso il sud, il dirigibile si riteneva tuttavia in grado di sfuggire al nuovo pericolo mortale che avrebbe potuto rappresentare per esso il mare qualora non fosse riuscito ad ammarare prima di essere spinto al largo. Per collaborare al salvataggio, tanto dall'aerodromo del Bourget. quanto dalle basi dello stagno di Berre e di Cuers squadriglie di aeroplani avevano preso l'aria verso le foci del Rodano. Alle 19,16 il Graf Zeppelin era avvistato ad una ventina di chiipmetxi a nord, di Marsiglia con la prora diretta verso Tolone. Ormai la fase più drammatica del suo viaggio era superata. Col venire del giorno il maestrale placavasi e l'enorme fuso di argento, ancorché ancora sbandato e con oscillazioni di non meno di 40 gradi, cessava se non altro di voltarsi di traverso al vento, obbedendo ai molinelli del medesimo, come gli era accaduto di frequente durante le critiche ore passate nella regione del medio Rodano. Pochi minuti dopo le 8, il dottor Eckner giungeva sulla base marittima di Cuers dove da tre ore tutto era pronto per assecondare la manovra dell'ammaraggio. L'ammaraggio Cinquecento uomini di truppa erano stati mandati a Cuers da Tolone al comando del capitano di corvetta Hamon. Le operazioni di ammaraggio durarono una trentina di minuti, ma ebbero luogo in perfetto ordine e senza recare danni al dirigibile il quale aveva ancora in attività uno dei suoi cinque motori. Il cadere quasi totale del vento cooperò alla felice riuscita dell'operazione. Naturalmente il dottor Eckner non appena uscì dalla navicella si profuse in ringraziamenti per la cele rità e l'efficacia dei soccorsi prestatigli e in elogi per l'ottimo funzionamento dei servizi aerei della base di Cuers. Gli ufficiali francesi ebbero il buon gusto di fìngere di aver dimenticato i precedenti riguardanti Friedrichshafen ed accolsero le di chiarazioni con tutte le cortesie di rigore. Erano a bordo tra i passeggeri cin que giornalisti tedeschi e americani e tra essi in qualità di corrispondente della Vossische Zeitung il noto pacifista conte di Montgelas. L'unica passeggera dello Zeppelin, la signora Spiess, non nascose di avere attraversato momenti di ansietà e di avere molto sofferto per le scosse violentissime subite dall'aeronave durante la sua lotta contro il vento furioso nelle prime ore del pomeriggio dì oggi. Anche gli altri passeggeri sembravano assai soddisfatti di essersela cavati senza danni di alcun genere e di avere rimessi i piedi sulla terra ferma la quale per male che se ne dica hà del buono quando da dodici ore si lotta invano per posarvisi senza rompervisi le ossa. Il dirigibile venne solidamente ammarato prima di notte, ma non è ancora possibile dire di quanti giorni avrà bisogno per effettuare le riparazioni indispensabili e permettergli di rimettere in opera i quatto motori avariati onde tornare a Friedrichshafen. Un aeroplano di una Compagnia tedesca è intanto partito stasera dal Bourget per recarsi a Marsiglia. Esso era pilotato dal signor Albrecht specialista dei voli notturni della linea Berlino-Koenigsberg ed era accompagnato dal signor Clodius addetto all' Ambasciata tedesca a Parigi, da un rappresentante dell'ufficio parigino dell'agenzia Wolff e da un giornalista tedesco. Il signor Wrontki figlio del direttore della Compagnia, si trova a bordo. Preoccupazioni parigine Mentiremo se negassimo che l'insuccesso piuttosto clamoroso di questo secondo riaggio del dottor Eckner giungendo dopo la frase tutt'altro che amena sulle « porcherie fran- \resi » pron-uiisiato:- dallo spavaldo \aeronauta all'indirizzo dei Ministeri l/rancesi dell'Aria, della Guerra e della Marina abbia prodotto a Parigi una segreta sodi sfazione. I giornali di oggi non mancano di commenti acerbi sull'incidente di Friedrichshafen. E' vero che il Governo francese lasciò passare qualche giorno prima di aderire alla preghiera del comandante tedesco di lasciargli la via libera attraverso la Francia; ma bisogna anche riconoscere che gli ultimi viaggi compiuti dallo Zeppelin al disopra del territorio francese, non costituivano precedenti troppo incoraggianti per reiterargli la concessione. A soli dieci anni dalla guerra, quando tutti gli Stati Maggiori che hanno fatto la guerra sanno benissimo a che cosa servono le paseggiate dei dirigibili, non si può certo dare torto al Governo se vede senza entusiasmo uno di questi mastodonti dell'aria aggirarsi a suo comodo al di sopra dei suoi stabilimenti metallurgici, dei suoi arsenali o dei suoi celttri di aviazione.' Ci vuole poco, col pretesto della propaganda commerciale e pacifica portarsi a casa una collezione di fotografie e di rilievi interessanti al più alto grado la difesa di un paese col quale si potrebbe da un giorno all'altro, a dispetto di tutti i Locami passati e futuri, trovarsi in guerra. E' fuori di dubbio che se al Quai d'Orsay non vi fosse Briand la cui parola d'ordine è e rimane sempre quella della politica di accordi franco tedeschi, e circostanze verificatesi durante l'ultimo viaggio del Graf Zeppelin Olirebbero dato luogo ad una serie di incidenti' diplomatici. Ad ogni modo s: l'incidente diplomatico non si è voluto crearlo, ciò non significa che si sia disposti a lasciare ripetere l'esperienza quante volte piacerà alla Germania. _ . Vari giornali, più vigilanti degli altri lo hanno già fatto intendere e chiaramente. Il destino ha voluto che questa volta, invece di limitarsi a passare trionfalmente al di sopra del territorio francese, il dirigibile tedesco sia stato indotto a cercarvi rifugio. E' fuori di dubbio che, prima dell'am maraggio, il comandante Eckner avrà provveduto a sbarazzarsi, qualora ve ne fosse stato bisogno, di ogni documento compromettente. Ma sta di fatto éhe queste reiterate esperienze di navigazione sulle valle del Rodano e sull'accessibilità delle piazzeforti militari francesi del Mediterraneo, ed ora l'ammaraggio a due passi da Tolone di un equipaggio militare di ben quaranta aeronauti militari specialisti, sono cose tutt'altro che fatte per ispirare fiducia agli ospiti che le accolgono. Staremo a vedere se, conformemente ai precedenti del genere, tra cui quello memorabile dell'atterraggio di Luneville del febbraio 1914, l'apparecchio tedesco verrà perquisito priprima di permettergli di riprendere l'aria per tornare in patria. Sotto le parvenze più pacifiche ed ancorché coperti dall'ombra tutelare di nomi quali quello del conte di Montgelas, é innegabile che casi del genere di quelli odierni abbiano per gli osservatori un curiosa aria di parentela con illustri episodi storici premonitori di catalismi. _____ C P. L'ansiosa attesa di Berlino Boriino, 17, notte. La improvvisa disavventura del Conte Zeppelin ha addolorato profondamente il pubblico tedesco che, fin da ieri sera, ha seguito con intensa attenzione non scevra da qualche preoccupazione, le fasi del difficile volo. Il pubblico tedesco ama di un particolare amore questa sua grande aeronave, uno dei rari simboli tangibili della sua ripresa. Si spiega quindi il sentimento di appassionato interesse che ogni mossa del dirigibile desta in ogni angolo della Germania. La prima notizia dell'incidente fu diffusa ierisera alle 11, dalla radio, ed annunziava che il dirigibile era già sulla via dèi ritorno ed era atteso per stamane a Friedrichshafen. Le notizie diventano sempre più drammatiche. Ad un certo momento si apprendeva che il capitano Eckner non si sentiva più in grado di proseguire il viaggio sino a Friedrichshafen ed aveva deciso di atterrare in Francia. Il viaggio a Budapest del Ministro degli Esteri polacco Budapest, 17 notte. Il Ministro degli Esteri di Polonia, Zalewski giungerà a Budapest lunedi sera; egli avrà martedì un colloquio col Ministro degli Esteri ungherese Walko e sarà quindi ricevuto da' reggente Hoity. Pw n*FÒ4*& • pax