La Società cinematografica Ambrosio e le conseguenze del fallimento

La Società cinematografica Ambrosio e le conseguenze del fallimento La Società cinematografica Ambrosio e le conseguenze del fallimento Ex-Società e Ditte cinemato grafiche milanesi e torinescoimplicate nella vicenda -• Trentasei responsabili e sette imputati -- Una lunga e laboriosa istruttoria Larga eco nel mondo industriale e particolare risonanza in quello cinematografico, ebb-! a suo tempo, la nomatogialico, ebbe a suo tempo la notissima azienda torinese, la Società Anonima Ambrosio, avente sede nella nostra città, e di cui facevano parte anche note personalità milanesi. La Società Ambrosij rappresentava alcuni anni addietro uno dei massimi esponenti nell'industria del film ed è naturale come ta sua caduta abbia avuto vaste ripercussioni sulle aziende affini che, per ragioni di commercio, le vivevano affiancati e dovettero pur esse precipitare, essendo venuto a loro mancare improvvisamente II più importante, essenziale sostegno. La sentenza dichiarati*•« di fallimento della S. A. Ambrosio veniva pronunciata dal Tribunale di Torino il 4 dicembre 1924 su ricorso degli azionisti ng. Mai-io Rondoletti, dott. Virgilio Visetti, Alessandro Mussi ed altri. A quell'epoca la società si trovava in stao di liquidazione e perciò il fallimeno era statuita iti persona dei liquidatori avv. Ottavio Malinverni e rag. Italo Zuppinl. Quasi tre milioni di « deficit » Il Tribunale aveva ravvisato gli estremi non solo della cessazione dei pagamenti, ma del vero a proprio disesto constatando l'esistenza, dalla data dimessa in liquidazione della Società, di dodici protesti cambiari per un importo di circa tre milioni. Il foglio degli annunci legali offriva poi un quadro impressionanti: la perdita di due milioni e seicento mila lire. Contro il provvedimento del Tribunae ricorrevano !a Banca Italiana Credito e Valori di Milano e la S. A. « La Cinematografica » pure di Milano, quai azioniste e creditrici verso l'Ambrosio di ben 4 milioni e 500 mila lire, sostenendo la loro fiducia netta liquidazione e censurando la dichiarazione di full intento. Tale ricorso non sortiva però esito favorevole e il provvedimeli to emanato dal Tribunale nei confronti dell'Ambrosio, rimaneva fermo. Il curatore rag. Tlbo nella sua relazione rilevava l'esistenza di fatti d'indubbia gravità, coinvolgenti ta responsabilità degli amministratori. Tali fatti furono poi oggetto di rettifiche e di ampie illustrazioni da parte dei liquidatori. In sostanza apparvi come la maggiore causa del disseto dovpsse ricercar si nella criminosi ingerenza di altre società commerciati cinematografiche, costituite n->l giro di pochi anni dalle stesse persone, con l'intento precipuo di trarre indebito profitto ai danni de] 'Ambrosio. Questa constataz.one trovaIa sua base nelle risultanze emerse nt I traverso le molteplici indagini conta bili e peritali, soffermatesi principalmente su due punti di capitale importanza : erogazione di 5 milioni effettuata all'Ambrosio dalla Cassa di Risparmio dì Voghera operazioni di sconto riportate sui registri dell'azienda torinese. La rinomanza della Società La S. A. Ambrosio fu costituita a Torino il 16 aprile 1907 con un capitale iniziale di L. 700.000. in azioni da L. 100 caduna. I primi anni di vita della società si svolsero con un lusinghiero crescendo di successi e d'aflerniazioni sempre più potenti nel campo dell'in dustria cinematografica, in grazia ad un'aininmistrazion" prudente ed oculata .e alla mancanza quasi assoluta di temibili concorrenti. Infatti il primo bilancio raggiunse felicemente il pareggio. Negli anni 1913-14 fu realizzato un utile di L. 206.000 con un conscguen azione. J-a rinomanza dell'Ambrosio che lanciava sul mercato una produzione arti- stica di primo ordine varcava ormai i contini nazionali e-la società lorineso muoveva sicuramente alla conquisto delle piazze straniere dove in breve riusciva ad Imporsi Sono appunto di quell'epoca le grandiose visioni storiche realizzai-: pur lo schermo e che entusiasmarono migliaia e migliaia di spettatori di tuttu il mondo. La conflagrazione europea colse l'Am hrosio nel momento del suo più rigoglioso sviluppo ed allora l'azienda manifestò i primi sintomi d'arresto, superando tuttavia la crisi tanto da ri sorgere vigorosamente nel 1919, con una prova tangibile della sua rinascita: un utile di 16G mila lire. Ma era purtroppo l'ultimo guizzo del tramontante splendore. 11 Maggio 192» la società cinematografica veniva posta in liquidazione. te aumento d! venticinque lire per ogni nel dicembre dello stesso anno essa si sfasciava ineluttabilmente con un passivo non distante dai tre milioni circa. In sintesi, I due mali più deleteri che minarono la colossale compagino dell'Ambrosio, possono ravvisarsi nella crisi commerciale mondiale (causa di carattere esterno) e nelle parecchie falle aperte in seno alla società stessa (causa di carattere interno) da un pernicioso sistema di addentellati con altri organismi già vacillanti o in procinto di precipitare. In altre parola dal 1918 in avanti, per opera di alcuni suoi amministratori l'Ambrosio dovette subire un funzionamento dannosissimo allo scopo di favorire diverse società parassitarie milanesi le quali, sfruttando completamente la sua produzione, le addossavano ancora ingiustificati debiti cani; biari con relativi interessi ed altissimi tassi di sconto. Presa in un tale ingranaggio non poteva che sboccare fatalmente nella rovina del fallimento. E' facile comprendere come lunghissima e laboriosa sia riuscita In Istruttoria di questa intricatissima vicenda nella quale figuravano cinque Società con un intreccio dei più svariati rapporti e trentasei responsabili. Non facile compito brilli antemente condotto a termine in questi giorni dal sostituto procuratore del Re avv. cav. Martelli, il quale, del notevole gruppo d'imputati, soltanto sette ha ritenuto di rinviare a giudizio, prosciogliendo invece tutti gli altri in istruttoria. Industriali e professionisti rinviati a giudizio Compariranno cosi davanti al Tribunale: Armando Zanotta. industriale, d'anni 49, abitante a Milano in via Nicola Piccini 1; Francesco Bnraschi, ragioniere, d'anni 53, pure dimorante a Milano in via Ba.rozzi 15; Candiani Carlo, ragioniere, d'anni 58. anche milanese; comm. Arturo Rinaldo Ambrosio, d'anni 59, già abitante a Torino In via M. Cristina 33, ed ora a Roma; Anselmo Pocliintesta, d'anni 69. industr.. domicilialo a Milano in via Carducci 5, Guido Reciputi, d'anni 59, ragioniere, pure abitante a Milano in via Montarle 15; Ercole Cassi, d'anni 54, dimorante a Castel San Giovanni. Zanotta, Burasclii. Caiultaiii, Pocliintesta, Ambrosio e Cassi sono imputati di bancarotta fraudolenta. Nelle relazioni e comunicazioni fatte durante le assemblee generali e cosi pure nella redazione dei bilanoi essi avrebbero taciuto scientemente circostanze vere «numerandone invece di quelle false. Specialmente sarebbe stato da cosioro confermalo e verbalizzato che la S. A. I^^AfSftSotSo I sociale iti seguito agl'impegni assunti con l'Ambrosio, onde concorrere al finanziamento di tre grandiosi fllms, mentre essi, nella loro qualità di amministratori delle due Società, ben sapevano come la somma di 5 milioni, mutuata dalla Cassa di Risparmio di Voghera, avesse nvuto tutt'altro impiego, attraverso l'emissione di effetti cambiari rimasti Insoluti. Lo Zanotta poi in particolare è accusato di avere nedla sua qualuà di presidente della Società Officine Meccaniche imposto l'acquisto di T50 azioni per la somma di lire 150.000, conoscendo la mancanza di valore dei titoli ceduti, svalutati del 50 per cento un anno dopo e il 7 luglio 1920 pas sali alla 'S. A Commercio Films con ingiusto profitto ai danni dell'Ambre 0 o i d i o o - io A sua volta il rag. Guido Recipn*i.Individualmente, lo si ritiene colpevoledi avere, ricoprendo la carica di e^sigliere delegato e direttore dell'Ani-brosio. favorito l'acquisto nel dicembre i idei 1921 di 200 azioni de « La Cinematografica » per lire 200.000, vendute poi nel settembre del 1922 per liTe 1950 perchè tritoli di nessun valoie, a tutto dll Sità ti