Il Re a Firenze

Il Re a Firenze Il Re a Firenze L'inaugurazione dell'Esposizione della Storia della Scienza e del Congresso per le fra= dizioni popolari == Due discorsi del Ministro Martelli == II tributo d'affetto dei fiorentini al Sovrano == Manifestazioni imponenti ed entusiastiche hd Firenze, S notte. Il popolo fiorentino Ita tributalo stamane grandiose dimostrazioni di devoto omaggio e di grande entusiasmo al Sovrano venuto a Firenze per la Inaugurazione della Prima Esposizione della Storia della Scienza. La città si è svegliata questa mattina ammantata di tricolore. Molto prima dell'arrivo del treno reale, alla stazione hanno comi e i gentiluomi più importati ladine. In aut 11 Ministro S. E. Acerbo, seppe Morelli dei deputati. Era pure presente presidente del Senato S. E. lanari. Accolto con gli onori militari e da una entusiastica dimostrazione è giunto pure il Maresciallo d'Italia conte PecorlGiraldi insieme al rnmandant'j la Uivisione generale Coralli. Nella saletta reale si trovavano le dame di Corte, il Prefetto, il Podestà spnaiore Della Gherardesea, 1 deputati fascisti, il segretario federale e numerosi senatori. Alle ore 9,20 è giunto S. E. il cardinale Mistrangelo, che si è anche trattenuto nella saletta reale ossequiato dalle autorità. In perfetto orario 11 treno reale è friunto alle ore 9,30. Il Ministro Marteli, insieme agli onorevoli Giunta, Acerbo e Tanari. al Prefetto, al Podestà e alle altre personalità si recano a rendere omaggio al Sovrano, S. M. scende dal treno e si intrattiene a breve colloquio con S. E. il cardinale Mistrangelo, quindi attraversa la saletla reale e si dirige all'uscita. All'apparire del Sovrano, sul piazzale esterno della stazione un triplice alala e grida di evviva al re partano dalla folla che si era adunala in numero veramente straordinario. S. M. saluta e prende posto in un» automobile. Il corteo reale si forma e di dirige immediatamente verso piazza Cavour, ove ha sede il locale della esposizione. La piazza Cavour, in un tripudio di bandiere è tenuta sgombra da squadroni di cavalleria, da reparti di fanteria, militi fascisti e carabinieri. L'arrivo di S. M. è salutato da una calorosa interminabili! ovazione che si rinnova più volle, tra lo sventolio dei gagliardetti e ragliarsi dei cappelli e dei fazzoletti. L'automobile reale fa lentamente il giro dr'lla piazza e poi il Sovrano discende e si avvia verso la scalinata del palazzo dell'esposizione mentre 'e acclamazioni si levano ancora altissime. L'inaugurazione dell'Esposizione Il Re, ossequiato dal presidente della Mostra nazionale Arila scienza, prui cipe senatore Ginorl-Conti. dai vicepresidenti e da altre autorità, fa il suo ingresso nella sala e raggiunge il palco reale. Prende per primo la parola il podestà senatore Della Gherardesea che reca al Sovrano il commosso saluto di Firenze,, grata alla Maestà del Re per aver voluto con l'augusta presenza rendere più solenne la cerimonia inaugurale dell'esposizione. Il podestà si dice orgoglioso di presentare al Sovrano questa Esposizione di Storia della Scienza che. ri 6veglierà negli italiani l'amore agli studi e alle discipline storico-scientifiche, il culto delle patrie memorie che ci confortano ad affermare in modo sicuro che soltanto questa nostra terra può dirsi madre di uomini che con le loro scoperte, con le loro invenzioni abbiano guidato il mondo alla civiltà attuale. Firenze, dice il podestà, dove nacquero e vissero Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Evangelista Tor ricelli, Domenico Viviani. Paolo Me scagni, Francesco Redi, paolo Toscanelli e Amerigo Vespucci, aveva ben diritto di essere degna sede di questa esposizione. Il podestà' concludo il suo discorso esprimendo ancora una volta alla Maestà del Re i ringraziamenti più vivi della città di Firenze. Prende quindi la parola il senatore principe Ginori-Conti, presidente della Mostra nazionale della Storia dellr, Scienza. Egli rileva l'alto valore morale e scientifico della Mostra e dice che l'Italia, maestra nel mondo anche nel campo della scienza, non aveva ancora fatto una rassegna deg'i uomini che nel secoli avevano illustra to l'Italia in ogni ramo dello scibile. Questa 'lacuna è colmata dall'esposizione che oggi si inaugura, ponendo sotto gi occhi del pubblico, e soprattutto degli studiosi, importantissimi cimeli che si conservano in ogni parte della penisola. Il principe Ginori-Conti esprime l'augurio che un ordinamento scientifico possa essere fatto in un prossimo futuro, di tutto l'importante materiale che l'Italia possiede. Egli 6i augura che, dopo questa espostzion-% fiossa finalmente sorgere un museo taliano di storia della scienza. E dice essere vivo desiderio della cittadinanza fiorentina che questo museo possa ayere propria sede in Firenze. Il senatore Ginori-Conti conclude esprimendo a- S. M. la riconoscenza del Comitato esecutivo per avere concesso il suo al to patronato all'esposizione e per avere voluto consacrare con la sua augusta presenza l'affermazione che questa esposizione vuol fare con l'ambita ap provn7ionp sovrana. Il discorso del Ministro Martelli P- Mi7a • iminit* » parlar* i' VI lustro dell'Economia Nazionale. S. E. Martelli, il quale, dopo un vibrante saluto alla maestà del Re, rifa la storia dal- le origini della mostra, parlando assai 0 diffusamente delle glorie del genio i- a tal:ano ed esaltandole.. Afferma che problemi intellettuali, sociali, economici devono attribuirsi alle scienzpositive e non alle astrazioni del pensiero. ■ Nessuna Nazione nel mondo, dice iMinistro della economia, potrebbe vantare tesori inconfutabili come quello che un solo istituto di Firenze qui espone in una piccola vetrina : il primobili; il primo microscopio a immersione di Giambattista Amici; inviati poi dalle altre città, da Pavia, da Firenze, da Pisa, da Roma, da Torino, sono quraccolti i primi apparecchi di Alessandro Volta, di Luigi Galvani, di Antonio Pacinotti, di Galileo Ferraris, dGuglielmo Marconi e di Quirino Maiorana, prova inoppugnabile di quanto debbono all'Italia le grandi conquiste della scienza. A controbilanciare tanta ricchezza scientifica non basterebbe nemmeno l'oro di tutto il mondo mercantile ». s. E. Martelli passa poi in rassegna gli importanti cimeli e documenti che questa esposizione sottopone all'attenzione del pubblico e degli studiosi. Rileva il concorso delle regionitaliane e parla poi della mostra deglistrumenti marittimi che qui a Firenzecome già l'anno scorso a Torino, suscitarono grande ammirazione. S E. Martelli conclude affermando che ognuno deve sentire l'altissimo dovere di mantenersi degno delle confluiste del padri e di dimostrare con la nobiltà dell'opera la propria immutabile passione per l'Italia, che la Maestà del Re guido alla vittoria e che 11 fascismo prepara per un più grande avvenire. Il magnifico discorso di S. E. Martelli, sottolineato spesso da applausi e da approvazioni, è stato salutato alla fine da una Interminabile ovazione. 11 Sovrano si è congratulato con lui. Si è iniziata quindi la visita dell'Esposizione nelle varie sale. S. M. il Re si è soffermatoInteressandosi moltissimo al ricco maSeriale esposto, e accompagnato dalle autorità e uscito dal palazzo. La folla immensa lo ha nuovamente salutato con una grandiosa, imponente dimo strazione. Fra acclamazioni intermi riabili, il corteo reale lia percorso lvie del centro e attraverso 11 ponte della Trinità e per via Maggio il Sovrano si è portato a Palazzo Pittiove lo attendeva una immensa follamigliaia e migliaia dt persone, chgremivano la piazza e che salutaronl'apparire del Sovrano con una interminabile ovazione.