L'adolescente parricida davanti ai giurati

L'adolescente parricida davanti ai giurati L'adolescente parricida davanti ai giurati Il coltello rivelatore Il ripugnante contegno dell'assassino davanti alle sue vittime: una sigaretta, dei profumi, la colazione Vienna, 7, notte. Quasi tutta l'udienza di ieri del processo di cui è protagonista il giovane Ferdinando Hartmann è stata dedicata all'interrogatorio del cinico parricida. Dopo avere detto che il padre voleva avviarlo per la carriera diplomatica, il diciassettenne assassino ha osservato che per suo conto avrebbe preferito fare l'aviatore. Una volta fuggi di casa per andare in Germania a prendere il brevetto di pilota. Alla domanda del Presidente perchè a scuola abbia sempre ricevuto cattivi punti In condotta ha risposto che forse lo si doveva alla sua sfacciataggine di fronte ai maestri. Circa1 i rapporti fra padre e madre dice che i suoi genitori litigavano spesso per futili motivi. Le lettere della vittima Il Presidente però obietta che il signor Hartmann amava moltissimo la moglie, anzi ne dà la prova leggendo una lettera spedita da Varsavia il 1° settembre 1928 (dunque anteriore di soli dieci giorni alla tragedia). Pure a quell'epoca risale una lettera del signor Hartmann al figliuolo della quale l'assassino dichiara di non ricordarsi. Alzando la voce il Presidente gli dice che lettere simili non si dimenticano in tutta la vita. E legge quindi le parole scritte dal disgraziato genitore pochi giorni avanti che il figlio lo ammazzasse. Il signor Hartmann rimproverava al ragazzo la pigrizia, lo incitava a ricercare l'equilibrio fra volontà e carattere, gli faceva notare la sua debolezza e lo ammoniva di avere fiducia in lui, nel padre che Io avrebbe guidato. «Accingiti veramente al lavoro — finiva la lettera, — smettila con lo sciocco giocherellare al quale finora ti sei dedicato e lascia che sia io stesso a iniziarti nella vita ». Il Presidente ricorda poi all'accusato come la seri del 19 settembre, vigìlia del delitto, 11 padre lo abbia fatto segno ad aspri rimproveri per il suo vizio di giungere tardi a scuola. Ferdinando Hartmann quindi ripete la versione già nota della tragedia; non sa però dire in quale parte della sala da pranzo abbia visto il padre col coltello in mano e dove si trovasse la madre. — Certi spettacoli — osserva il Presidente — dovrebbero rimanere avanti agli occhi con fotografica fedeltà per sempre. E la sua indignazione cresce nel sentire l'assassino raccontare che, visti 1 cadaveri, il primo pensiero fu di raccogliere la pistola e il coltello. Cinismo — In una simile situazione — esclama il magistrato — chiunque altro si sarebbe comportato ben diversamente. Sa lei che cosa avrei latto io, che sono molto più vecchio? L'assassino risponde cinicamente: — Non ne ho idea I Pres.: — Io mi sarei messo a gridare Dio I Mi dica lei, ha mai lanciato un grido? Accusato: — Lei ha perfettamente ragione, signor Presidente; in un caso simile si grida. Perà il terrore mi aveva tolto la parola. Del resto quando avvengono disgrazie io non grido mai. Terminato l'iiuerrogatorio dell'assas^ sino, ha avuto inizio l'escussione dei Iporta, annunciando clic i suoi genitori si erano uccisi dicendo : — Non entrate perchè sono già morti. Purtroppo me ne infendo troppo benel La testimone afferma che i genitori adoravano il ragazzo. Sua figlia viene ti deporre che è falso che i coniugi Hartmann litigassero sempre. Volendo definire il contegno del giovali ■ Hartmann davanti ai cadaveri, dice: — Era di una calma ripugnante! Pure avendo subito ieri un interrogatorio durato cinque ore e essendo situo nell'aula dalle 9 del mattino alle 9 di sera, Ferdinando Hartmann nell'udienza odierna sembrava freschissimo. L'unico segno delia profonda eccitazione interna è costituito dal tremito delle mani. Stamane mentre un funzionario di Pubblica Sicurezza spiegava in che posizione avesse rinvenuto la rivoltella sul luogo del delitto, l'accusato si è messo a ridere leggermente ridiventando serio solo perchè si eia accorto che un giudice lo guardava fisso. «E il mio oaffelatte? » Il funzionario ha deposto che sul principio il giovane Hartmann, interrogato da lui non seppe narrargli nulla, ma poi andò rapidamente calmandosi, si ravvili i capelli e ad un certo punto interruppe la narrazione per dire: — Ma che cosa succede questa mattina? Ancora io non ho avuto il caffè e latte I La cuoca, eccitatissima, non gli rispose nemmeno. E il funzionario aggiunse che, pur avendo prestato servizio l'intera notte, quella mnttinn, in presenza dei cadaveri, lui si era dimenticalo del caffè. Hartmann non voleva nemmeno aspettare l'arrivo dei giudici e del commissario; rivoltosi all'agente disse: — Senta, adesso vorrei andarmene! — Dove? — gli chiese l'agente. — All'ospedale, a farmi fasciare perchè la ferita mi dà dolore I L'agente invece lo trattenne. Ferdinando Hartmann segue la narsempre cal- razione del testimonio mUsiuio. Di colpo il Presidente gli dice: — Hartmann venga quii Guardi un E' quella di suo poco la rivoltella, padre 7 L'Hartmann si alza deciso, raggiunge impassibile il tavolo del Presidente, si curva sull'arma e con voce assolutamente sicura dice: — Mi sembra che sia la rivoltella di mio padre. Un altro testimonio, il medico del posto di pronto soccorso, di Hiertzing, depone che fu subito messo in sospetto dall'assenza di macchie di polvere sui margini della ferita della tempia della signora Hartmann. Egli allora non fece nulla, preferendo aspettare l'arrivo dei periti giudiziari. Il giovane Hartmann era molto tranquilli© e quando gli fu chiesto se volesse farsi fasciare la lesione riportata al dito, rispose di dover prima vedere se avesse quattrini per pagare il tassametro. Il medico rimase poi molto colpito dalla circostanza che il giovane, malgrado le sue insistenze, non volle più entrare nella càmera dove giacevano i genitori. Un drammatico incidente Quandi l'udienza ha avuto un'Inter razione impressionante. Il prof. Werkgartner, fattosi consegnare il coltello a serramanico col quale furono straziati i corpi dei co niugi Hartmann, lo ha esaminato e poi ha vibrato un leggero colpo con tro il suo tavolo, subito l'arma si è rinchiusa un poco ferendolo legger mente al mignolo, giusto nel posto dove il giovane Hartmann riportò la ferita che si fece fasciare dopo la tragedia. Il Pubblico Ministero domanda la parola : — E' avvenuto — egli dice — un fatto al quale debbo attribuire la massima importanza. Signor Presidente, il prof. Werkgartner ha riportato una ferita che permette di trarre notevolissime conseguenze. Dietro invito del Presidente, il prof. Werkgartner spiega cosa è accaduto. Indi il Pubblico Ministero, rivolto all'accusato, esclama: — Come spiega lei questa coincidenza? L'accusato, leggermente impacciato: — Certo è molto strano che il signor professore sia rimasto ferito nello stesso posto in cui sono Timasto lo, ma ritengo sia da escludere che, in tal modo, si possa riportare una ferita profonda come quella che io *bbi a subire. Pubblico Ministero: — Dunque, col coltello lei non si è ferito? Accusato : — Come ho detto ieri, non me ne ricordo. U,n teste di buon umore Un altro testimonio. Il dottor Muenz, medico di polizia a Hiertzing, depone che, arrivando in casa Hartmann, trovò il giovane Ferdinando seduto su retti da vicino. Questo testimonio, pure essendo medico e pure trovandosi In un ambiente la cui atmosfera non potrebbe suscitare l'Ilarità, risponde alle domande del Presidente con una leggerezza lale che finisce coli'aitirargli un severo monito a conservare il contegno apbscd richiesto dal luogo e dalle circostanze I Interessante è poi la deposizione del L'Hartmann mi rispose dicendo di avere sentito una detonazione e di essere corso nella stanza dove vide il padre appoggiato alla libreria. Mi parlò poi di una lite nel corso della quale i! padre cadde al suolo. Presidente : — Come fu deciso l'arresto? Testimonio: — L'arresto fu ordinato da me. perchè tutte le circostanze mi apparivano strane e sospette. Presidente : — Vi era da dubitare che qualche altra persona, oltre ai tre, avesse potuto essere coinvolta ne.l.'a faccenda? Testimonio: — Questa possibilità non apparve; nè un'ipotesi simile fu presa in esame. La sfilata dei funzionari di polizia riprende. All'ispettore Danczul un giudice domanda come si sia comportalo Ferdinando Hartmann mentre era solo con lui. — Era molto sereno. Gli chiesi che cosa intendesse fare essendo rimasto solo al mondo senza genitori, e lo compiansi. Egli mi disse: « Farò un viaggio in Italia e riprenderò gli studi solo al mio ritorno. Papà era assicurato e spero di avere 1 quattrini ». Al momento di uscire con me Hartmann si lavò e spruzzò la testa con una lozione e si profumò; poi fece colazione. Mentre questo teste depone l'accusato si dimostra meno tranquillo e a preferenza volge lo sguardo verso l'uditorio; spesso sorride ironicamente. Se il testimone dice qualcosa a lui sgradita, scuote nervosamente ed energicamente la testa e contrae 11 volto ad una dura espressione. Se invece egli è d'accordo con Danczul lo approva con cenni del capo e lo guarda con cordialità. ■ Hans Hartmann, zio dell'imputato, è interrogato a porte chiuse « Non riesco ad educare questo tiglio viziato » Riammesso 11 pubblico nell'aula, si avanza a deporre l'infermiera Muthmann. che era stata assunta appena due giorni prima della tragedia, pi-r assistere il signor Hartmann sempre ammalato Nega che i due coniugi abbiano litigato e ricorda solamente una n n a o . o r o , n l , e piccola disputa, giacché la signora! avendo il marito detto di fare alzare più presto il ragazzo, gli rispose: «Sai bene che a me non dà ascolto ». La sera del 19 11 vecchio Hartmann ebbe col figlio un vivace scambio di parole dopo il quale si sfogò con l'infermiera esclamando: « Mi creda, io sono un povero uomo degno di pietà. La vita non mi dà alcuna gioia, con una moglie ammalata ed un figlio viziato che non riesco ad educare ». Il Presidente chiede alla testimone se, quando il giovane Hartmann usci dalla stanza del padre, fosse eccitato e la Muthmann risponde: — Si era eccitato e assai rosso in volto. All'accusato però non piace d!ie si dica che lui quella sera fosse rosso in viso e protesta osservando che poteva parer rosso a causa del paralume Il Pubblico Ministero, alquanto sorpreso, gli chiede in che cosa possa spiacergli che si dica che in quella circostanza egli fosse eccitato. Imputato: — La prego, signor giudice I lo dico soltanto che in quell'occasione lo non avevo nessun motivo di eccitarmi, giacché scene del genere se ne verificavano spesso. Ultima test» della giornata è stata la signora Maria Wilfert, la quale fu in rapporti con la signora Hartmann perchè esperta in astronomia e grafologia. La signora Hartmann si recava a farle visita ogni due mesi e le portava da leggere delle lettere per ricevere consigli circa un nuovo affare al quale il marito si voleva dedicare. Purtroppo l'indovina dovette dirle che l'impresa avrebbe avu'.o un esito pessimo. Questo turbò molto la signora. Il Presidente domanda alla teste se la defunta si sia confidata con lei in merito ai rapporti col marito. Teste: — Sì la signora Hartmann si confidò più volte con me. Anzi, una volta mi riferì una frase di suo marito il quale le avrebbe detto: « Se la cosa non mi riesc1 neppure questa volta, allora mi tolgo la vita. Però ti porto con me I ». Presidente: — La signora Hartmann disse che pensava di proteggersi ? Teste: — Mi disse che possedeva una arma, credo uno stiletto. La signora, aggiunge la teste tre o quattro settimane prima della tragedia ritornò a trovarmi e mi portò una nuova lettera; quella vnlta si lagnò de! figlio dicendomi che era stato troppo guastato dal padre e che essa non aveva nessuna autorità su di lui. La consolai facendole osservare che la colpa non poteva essere né del marito ne dPl ragazzo, perchè Ferdinando Hartmann era venuto al mondo in tin anno pericoloso. Egli aveva un carattere dominatore e ■perciò bisognava scmor» trattarlo con le buone, giacchi'' con la violenza lo si sarebbe solo spinto a tenaci resistenze. La teste aggiunge eh' la signora Hartmann le confessò di avere nascosto lo stiletto tra le materassa. L'ultima parte dell'udienza si è svolta a porte chiuse, essendo stati interrogati alcuni membri della famiglia Hartmann. r

Luoghi citati: Germania, Italia, Varsavia, Vienna