Camera e Senato iniziano i lavori

Camera e Senato iniziano i lavori Camera e Senato iniziano i lavori Vibrante dimostrazione al Duce - L'elezione dei presidenti - li nuovo spinto dell'Assemblea e la riforma del regolamento - Numerosi disegni di legge presentati dal Capo del Governo. Mussolini assume il Ministero dei Lavori Pubblici dopo la nomina di Giuriati a Presidente Operosità Roma, 29, notte. Il Capo del Governo, presentando alla Camera, in fine di seduta, alcuni progetti di legge, ha voluto mettere in rilievo come, senza porre tempo in mezzo, si passava subito allo svolgimento dei lavori parlamentari. Si può dire senz'altro che si tratta di un fatto nuovo nella storia delle assemblee legislativ- moderne. Accanto al molto entusiasmo, alla gran fede e a una manifesta espressione di devozione al Duce, la Camera, come il Senato, hanno subito affermato con i fatti la loro volontà di azione sobria, misurata, decisa. L'inizio è — come si prevedeva — soddisfacente e pieno di promesse. Innanzi tutto le due assemblee si eono eletti i loro presidenti. 11 Senato ha designato alla Corona il nome di Luigi Federzoni, mentre la Camera si è eletto all'unanimità a presidente Giovanni Giuriati. Sono due nomi cari all'Italia e al Fascismo, due nomi che rinserrano non soltanto due garanzie per l'ottimo svolgimento dei lavori parlamentari ma che rivelano due delle più chiare e forti figure della Rivoluzione fascista. Di Luigi Federzoni, scrittore, animatore di un movimento politico che resta tra i più nobili dell'Italia pre-fascista, ministro dell'Interno e delle Colonie, ove ha portato per quasi quattro anni un soffio di rinnovamento e una decisa volontà di riorganizzazione, è troppo nota l'opera per dirne; come è ampiamente nota l'opera svolta da Giovanni Giuriati, che dalla vigilia ad oggi ha servito il Paese in posti di responsabilità e di ardimento, portandovi lo zelo, l'intelligenza e la passione che gli sono propri. Sta di fatto che la ecelta delle due Camere è stata quanto mai opportuna e buona e che essa 6ta a significare la volontà loro di operare sotto guide sagge e provate. La Camera ha quindi accolto la proposta di sospensiva Turati, per la riforma del regolamento. E' stato un altro segno ancora della volontà dell'assemblea di lavorare speditamente e con ritmo celere. A che servirebbe oggi, infatti, un regolamento creato per una Camera divisa, frantumata, litigiosa, in perpetua lotta interna? Il vecchio regolamento doveva tener conto di questa inevitabile formazione psicologica dell'assemblea, sorta da una lotta di fazioni, di partiti, di interessi. Oggi la Camera non rappresenta che un Partito e una fede nè ha altro interesse che quello di lavorare per la prosperità del Paese, secondo le direttive del Capo vigile e incitatore. Il nuovo regolamento, cosi terrà presente questa esigenza nuova che si appalesa per la prima volta nei Parlamenti moderni e che testimonia, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la direzione del Regime verso le opere sane, concrete e non già dispersive e infeconde. La seduta a Montecitorio In piazza Montecitorio si sono riveduti —" l soliti gruppetti di curiosi, tentili a disianza dall'ingresso della Camera dai carabinieri di servizio, e il movimento intenso d'automobili caratteristico quando la Camera è in funzione. Gin. sin dalle ore 15. questo movimento era assai vivo dinanzi al portone di Montecitorio, per il quale sino a quell'ora sono cominciati ad entrare i deputati anziani e novellini. Nell'aula, però, fino alle 15 e tre quarti non c'è gran movimento. Scarsamente affollate le tribune, ove alcuni vestiti femminili di colore vivace rompono il grigio tono dell'ambiente. Pochissimi i deputati zelanti giunti innanzi tempo. Una novità si nota nell'interno dell'aula, dove sono stnte abolite le due bussole verdi >ito a destra e a sinistra del tavolo della Presidenza, che immettevano nel transatlantico. E' solo verso le 15,45 che a folti gruppi entrano i deputati che si sofferiuano qualche istante nell'emiciclo e poi vanno ad occupare gli scanni. La sinistra è occupata prevalentemente dagli anziani, mentre i nuovi eletti si dispongono di massima al centro e a destra. Tra i primi ad entrare soiiu gli onorevoli Turati, Orano, Rolzòn. Ferretti, Di Marzo, Tanzini, Coselsclii, Pierazzl, Irianni, Rodrero, Magrini, Razza, Ciardi, Lantini. Aldi Mai, Berta, il padre del martire fascista. Malusardi, Rami, Regnotti, Landi. D'Annunzio. Al banco del Governo siedono i ministri Rocco, Ciano, Belluzzo e Martelli ed i sottosegretari Bianchi, Rottal. Leicht, Cazzerà, Penala varia, Riccardi, Iosa. Sul tavolo del Capo del Governo è stato posto un mazzo di rose rosse, omaggio della Camera. Alle oro 16 precise sale al banco della Presidenza il vice-presidente anziano Paolucci, il quale dichiara aperta la seduta e invita i deputati Madia, Ungaro, Manaresi, Sansanelli e Banelli che hanno coperto l'ufficio di segretari nella passata legislatura, e Diaz, come il più giovane deputato, a fungere da segretari dell'Ufficio provvisorio di Presidenza. ì La manifestazione al Duce Entra, intanto, dal passaggio di destra, il Capo del Governo seguito dal sottosegretario alla Presidenza, Giunta. Immediatamente tutta l'Assemblea, subito imitata dal pubblico delle tribune, balza in piedi e tributa al Duce una grandiosa manifestazione di omaggio. 11 Duce, che ragghiane rapidamente il suo posto, saluta romanamente l'Assemblea e invita i deputati a sedere. La manifestazione dura, entusiastica, alcuni minuti. Il Presidente annunzia che hanno chiesto un congedo per motivi di famiglia i deputali Mazzucotelli, Mazzini Ardizzone, Pierantoni. Bellotii. Forti, Romano Ruggero, Sirca, Begnotll; per mollivi di salute i deputali Ceserai)!, Muscatello, Genovesi, Verdi e Verzi; per ufficio pubblico Raclieli, Ascione, Garibaldi, Manaresi, Leoni, Rartolini, Buronzo. Rilucaglia. 1 congedi sono ni e VentTella assenti alla seduta inaugurale. Sono le sedici e quindici quando il presidente dichiara aperta la votazione per la nomina del Presidente della Camera. I deputati scendono nell'emiciclo affollandosi al lato sinistro del banco delle urne dove vengono consegnate le schede. L'omaggio a Tewfik bey Mentre procede la votazione un gruppo di deputati, volgendosi verso la tribuna del corpo diplomatico, dove siede il ministro degli Esteri turco Tewfik Rey, accompagnato dall'ambasciatore turco, improvvisa una dimostrazione al grido di Viva la Turchia. La dimostrazione che si estende subito e alla quale partecipano il Capo del Governo, i ministri e le tribune dura qualche minuto. S. E. Tewfik bey si incidila più volte per ringraziare e appare visibilmente compiaciuto della fervida spontanea attestazione di simpatia. Alle 16,45 si dichiara chiusa la votazione e i segretari iniziano io scrutinio. Alle 16,55 il presidente comunica i risultati delia votazione che sono i seguenti : presenti e votanti 350, maggioranza 176, voti per Giovanni Giuriati 348, schede bianche li presidente proclama eletto presidente Giovanni Giuriati. Il capo del Governo, i Ministri, i Sottosegretari e tutti i Deputati sorgono in piedi e salutano con una vibrante ovazione l'elezione di Giuriati. Il regolamento nel discorso di Turati Paolucci comunica quindi che nella seconda parte dell'ordine del giorno « Elezione dei vice-presidenti, segrétari e questore della Camera » lia chiesto di parlare l'on. Turati. Il quale, avuta la parola, propone di soprassedere alle elezioni suddette perche siano prima esaminate le modificazioni al regolamento della Camera. 11 Gran Consiglio, organo supremo della Rivoluzione — dice il segretario del Partito — si è occupato di questa parte importante della vita della nuova Camera, nata con origini e indicazioni corporative ma con spirito e con funzioni nettamente politiche, ma non ita discusso il regolamento nei suoi particolari, volendo lasciare alla Assemblea ogni decisione. Ha solo prospettato alcuni criteri che non possono non essere presenti all'animo di tutti i camerati. L'attuale regolamento che appare vecchio anche se ha pochi anni di vita, ciò che dimostra come la Rivoluzione fascista per volontà del Capo, marci con passo cosi rapido che i regolamenti invecchiano più rapidamente degli uomini, contiene alcune forme e alcune formule che non sono più adatte a questa camera totalitaria e fascista nello'spirito e nella forma. Esso considera ancora i gruppi e le minoranze, mentre qui non esiste che il Fascismo (applausi vivissimi) e tiene hi gran conio i. criteri elettoralistici mentre la Camera fascista deve riaffermare il principio che è opportuno eliminare quanto più possibile l'elettoralismo nei suol eccessi e nei suoi errori. La camera deve desiderare che l'autorità e l'alto intelletto del Presidente possano sceglie-re gii uomini tecnicamente prepa rati per portare il contributo della loro competenza al lavoro che l'Assemblea è chiamata ad assolvere. Inutile perdere tempo attorno ai nomi : qui si deve soltanto serenamente, seriamente e con passione discutere i problemi che saranno posti, dimostrare di avere tutta la volontà, la cultura e l'intelletto necessario per cooperare all'opera immane di legislazione che il Regime va attuando. Ma soprattut to. attraverso l'esame delle riforme che saranno sottoposte al suo esame, la Camera vorrà essere degna del Plebiscito che ha rappresentato non solo una granile vittoria della nostra idea ma l'unità ormai indissolubile del popolo italiano Intorno al Regime. Applausi vibranti e prolungati salutano la fine del breve e conciso discorso del Segretario del Partito. li Presidente metta ai voti la proposta Turati che risulta approvata. Domani sarà convocata la commissione per il Regolamento. «Si comincia a lavorare intensamente» Quindi, salutato nuovamente da vivi applausi; si alza il capo del Governo il quale dice-, « Per dimostrare che qui si incomincia a lavorare intensamente lio l'onore di presentare subito alcuni disegui di legge ». Mussolini quindi enuncia numerosissimi disegni di legge, Ira ì quali : Concessione alla marchesa Maria Giovanna Balbi vedova del Marescial lo d'Italia conte Luigi Cadorna di uno speciale assegno vitalizio annuo a titolo di riconoscenza nazionale. Disposizioni a favore del personale. Provvedimenti per il risanamento igienico della zona Astagno (Ancona). Creazione di un nuovo Ente denominato Ospedale e Sanatorio . Benito Mussolini », con sede in Ragusa, interpretazione autentica delle norme relative alla dispensa del personale degli enti locali. Conversione in legge del decreto 10 gennaio 1920 concernente la soppressione del servizio stenografico e la istituzione ili un servizio speciale riservato presso la presidenza del Consiglio dei Minisi ri. Conversione in legge del decretò 24 gennaio 1029 concernente l'ordinamento dell'Istituto Luce. Determinazione per l'anno 1929 «Ielle merci prodotte nelle isole italiane dell'Egeo da atnìnetlere in franchigia alla importazione nel Regno. Approvazione di atti internazionali stipulati in Ginevra fra l'Italia ed altri Stali. Conversione in legge del decreto 15 nov. 1028 che provvede alla costituzione di fondi per la istituzione e il funzionamento degli uffici per il collocamento gratuito dei prestatoli d'opera disoccupati. Estensione della disciplina giuridica dei contratti collettivi di lavoro ai rapporti di mezzadria ed affini e di piccola affittanza. li ministro Bell'uzzo presenta altri disogni di legge fra i quali: Esonero dal pagamento delle tasse e sopralasse scolastiche a studenti appartenenti a famiglia residenti nelle Provincie ih Zara, ilei Cantaro, dell'Istria, nei territori già facenti parte del cessati circondarli di Gorizia, Gradisca, di Isonzo, Idria, Postinnia, Bolzano. Bressanone, Merano, Cavalese, Tolmino e nella Dalmazia. Esonera dal pagamento delle tasse scolastiche aoli italiani della Tunisia che compiono studi nel Regno. I ministri Martelli e Ciano presentano infine altri disegui ih legge. il Presidente toglie la seduta. Sono le 17,15. Una nuova formidabile ovazione saluta il Capo del Governo che si alza, saluta romanamente e esce dalla porla di destra. L'aula lentamente si sfolla mentre si spegne l'eco della nuova manifestazione tributata dalia Cantera fascista al suo Duce. Domani seduta alle 16 con l'insediamento del Presidente Giuriati. A Palazzo Madama La prima seduta pubblica della ventottesima legislatura si è iniziata a Palazzo Madama, oggi, alle ore 16, con largo intervento di senatori e ili pubblico. Per l'occasione sono stati inaugurati i nuovi Ingressi e 1 nuovi corridoi aperti sul lato prospiciente la piazza di San Luigi dei Francesi. Questo lato del vecchio palazzo del Senato ha subito accurati restauri che lo hanno visibilmente trasformato, rendendolo tale ila non sfigurare noi confronti della bella facciata su piazza Madama. La presidenza è assunta dal vicepresidente anziano Melodia. Quando egli dichiara aperta la seduta, sono presenti nell'aula circa duecento senatori. Affollatissime le tribune, non esclusa quella di Corte, dove si ammira un gruppo di belle ed eleganti signore. 11 presidente comincia le sue funzioni, costituendo l'ufficio provvisorio di segreteria, al quale devono essere chiamati i sei senatori più giovani. La lettura dei nomi provoca un moto di viva curiosità. 11 primo nome è quello di De Vecchi di Val Cismon che sale con passo svelto al suo posto. Vengono poi letti i nomi degli aliri cinque; sono i senatori Casati, Cavallerò, Tacconi, Bevione e Volpi di Misurata. Polche il sen. Casati è assente, viene sostituito dal sen. Cipnico. I sei segretari si allineano intorno al banco della presidenza, mentre il Sonalo e le tribune hanno modo di constatare che si tratta di un ufficio di segreteria assolutamente eccezionale, facendone parte ex-ministri, ex-sottosegretari, ministri di Siato e governatori di colonia. E' a S. E. De Vecchi, come piti giovane in senso assolino, clic tocca il compito di leggere il testo del decreto di scioglimento della XXVIII legislatura e della convocazione della nuova Camera', il processo verbale della precederne seduta e l'elenco dodi assenti giustificati. La lettura precede spedita. L'assemblea sorge quindi in. piedi, mentre il senatore Melodia commemora i sonatori defunti durame la vacanza legislativa: Malvezzi, di cui l'oratore ricorda le battaglie combattute contro il settarismo anticléricale; Guallerio, Battaglieri, Frola, di cui rievoca la lunga carriera politica, elogiandone la competenza nelle questioni amministrative; Francesco Paolo Mlchetti che egli chiama, ira il consenso del Senato, glorioso esponente dell'arie italiana modtr»"*" ••- Cirincione e De Seta. Alle nobili ..'ole del sen. Melodia che, nella ispirata rievocazione delle figure degli scomparsi ha accenti di viva commozione, fa eco il ministro delle Finanze, sen. Mosconi, il quale si associa alla commemorazione a nome del Governo. Federzoni presidente Si passa quindi allo svolgimento dell'ordine del giorno e si inizia la votazione a scrutinio segreto per la designazione del presidente da proporre alla nomina reale. Il sen. Bevione fa l'appello e il sen. Cavallero il riscontro dei votanti che sfilano rapidamente dinanzi al banco della presidenza, deponendo le schede nelle unte. La votazione si protrae per circa venti minuti. Quindi le schede vengono estratte e il presidente, assistito dai segretari De Vecchi e Bevione, procede allo spoglio. La esigua minoranza del senatori contrari al Governo ha votato scheda bianca. Alle 17 viene comunicato il risultalo che è il seguente: votanti 20i, Luigi Federzoni voti 166, voti nulli e dispersi 5, schède bianche 33, Il sen. Melodia proclama quindi designalo alla carica di presidente del Senato il sen. Luigi Federzoni. La proclamazione o, accolta da vivi applausi. E' quindi la volta dei vice-presidenti i quali, essendo anche essi di nomina regia, debbono essere, come il presi dente, designati rispettosamente al Sovrano. Si ripete la votazione a scrutinio segreto; il sen. Cippico lai l'appello, il sen. Tacconi il riscontro. Mentre si protrae la votazione, giungono i ministri Rocco, Belluzzo e Ciano e i sottosegretari Giunta e Cazzerà. Terminata la votazione, vengono sorteggiati alcuni senatori per procedere allo spoglio delle schede; la seduta vie ne quindi sospesa per mezz'ora, per dare tempo albi Commissione di esaurire il proprio compito. Alia ripresa che avviene alle 18.15, si comunica il risultato dello spoglio che è il seguen te: votanti 205; maggioranza 52; 130nin Longare 140; Tanari 138; D'Amelio 118; Zupelli 74. Riportarono anche voti De Vito (50), Melodia, Mariotti, Caviglia. Il senatore . Melodia proclama designati per la carica di vice-presidenti i sanatori Bonin Longare, Tartari. D'Amelio. Zupelli. Quindi la seduta e. tolta e rinviata a domani. Nella sedtt ta di domani si procederà alla elezione dei due questori e dei sei segretari Le dimissioni del ministro Giuriati Roma, 29 notte. Il Re ha accettato le dimissioni dell'onorevole Giovanni Giuriati da Ministro dei Lavori Pubblici e ha nominato Ministro dei Lavori Pubblici il Capo del Governo.