Il commovente omaggio della Sardegna ai Sovrani

Il commovente omaggio della Sardegna ai Sovrani Il commovente omaggio della Sardegna ai Sovrani Cagliari, 29 notte. Quasi per incanto, nelle ore della notte, Cagliari ha visto raddoppiare.la sua popolazione per lo stragrande numero di isolani 'arrivati per rendere omaggio a S. M. il Re ed all'augusta Famiglia.- Questi rudi lavoratori della terra, giunti dai campidani assolati, dopo ore e ore di viaggio, compiuto con tutti i mezzi — non pochi sono venuti a piedi, per chilometri e chilometri, animati dal desiderio di giungere a Cagliari festante in tempo per gridare la propria devozione e la propria fede a Casa Savoia — sono in gran parte reduci di guerra, fanti modesti, che videro il Re tra loro sul campo di battaglia — soldato fra soldati — che vogliono rivederlo oggi ancora una volta. La città si è ammantata di tricolore. Ai balconi dei palazzi ed alle finestre delle più modeste case pen dono drappi. Reparti di truppa e rap presentanze delle organizzazioni fasci ste con gagliardetti, percorrono le vie principali della città, dove una enorme folla di popolo attende di acclamare I Sovrani. Alle 7,30 si profilano all'orizzonte ancora leggermente velato dalla bruma dell'alba le sagome del vachi reale « Savoia • e delle regie navi di scorta. E allora un urlo solo prorompo, dalle sirene del piroscafi ancorati nel porto adorni del gran pavese, e da quelle degli opifici disseminati nei sobborghi. Canto di motori e urlìo di sirene 11 cielo, d'un azzurro tersissimo, ve ramante festivo, quasi che la natura avesse voluto associarsi al giubilo popolare, e solcato in tutti i sensi da squadriglie di idrovolanti militari e dagli apparecchi della linea commerciale Roma-Cagliari. La R. nave « Savoia » entra in porto prima delle ore 9, e dà fondo all'ancora al centro, di fronte a via Roma, mentre le navi di scorta si ormeggiano al Molo di Levante. La squadra, che ò al comando dell'ammiraglio Canni, Imbarcato sull'esploratore « Quarto ». è costituita dagli esploratori « Tigre » e <t Pantera », e dai cacciatorpediniere 'i Sauro », « Manin », « Sella », « Euro ». « Nembo », « Ostro », « Zeffiro », « Ricasoli » e da varie torpediniere del servizio da costa. Lo yacht reale è al coniando del capitano di vascello Miraglia. Frattanto, lungo il percorso che verrà seguito dal corteo reale, vanno schierandosi le organizzazioni fasciste, dietro le quali si accolga numerosa folla, mentre lungo la darsena e in via Roma si schierano le truppe per rendere gli onori militari ai Sovrani. Sono schierati il 46.o Fanteria, Il 16.0 Artiglieria da campagna, il 13.o Artiglieria controaerea, reparti della 176.a Legione della M.V.S.N. e della li.a Ferroviaria, un distaccamento di Marina e tutti gli altri corpi della guarnigione. In piazza della Darsena, davanti alla Capitaneria di porto, si adunano le principali autorità tra le quali S. E. Cao di S. Marco, sottosegretario alla Marina mercantile, incaricato di rappresentare il Governo alle manifestazioni della « Primavera sarda » che si inaugura oggi. Sono anche presenti il prefetto S. E. Darlenzo. il podestà avv. Endlich, il senatori Lissia, Bocconi o Sanjust di Teulada, i deputati Tredici e Putznlu, il comandante militare della Sardegna generale Rossi, il segretario federale dott. Usai, altre autorità e personalità, alcune dame di palazzo di S M. la Regina od un gruppo di signore. Alle ore 9,25 le salve d'artiglieria del « Quarto » annunciano lo sbarco del Re: infatti dal fianco del «Savoia» si stucca un motoscafo che reca, issato a prua, il gagliardetto reale e si affianca rapidamente alla banchina della Capitaneria. Echeggia un comando secco. Lo note solenni, squillanti, della fanfara reale, fanno correre un fremilo nella moltitudine assiepata dietro i cordoni -grigio-verdi. Ecco, apparo il Re. Le bande intonano la Marcia Retile ed un applauso formidabile scoppia e si propaga come il fuoco su una striscia di polvere lungo la linea segnata dal luccicore delle baionette. Un grido solo si leva dalla folla immensa« Viva il Ro! ». Il percorso trionfale Il Re avanza, portando la mano alla visiera, nel quadrati) delle triifui- e -menire S. M. la Regina e le Principesse si intrattengono con le automi t. con il seguito — accompagnati da S. E. Cao di San Marco, dal Podestà, da gli aiutanti di campo e dal generalo mi— in ntmm H niiMMimiitm stici della folla enorme, i Reali prendono posto in automobile per recarsi al Palazzo del Governo. Il corteo delle automobili è composto di una vettura di servizio e di tre per gli augusti ospiti e per il seguito. Per recarsi dal potrò al-Palazzo esso deye percorrere le principali vie della città, lungo le quali l'imponente massa di popolo 6 a stento contenuta dai cordoni. L'entusiasmo, già vivissimo, diven ta delirio all'apparire dei Sovrani: man mano che il corteo procede, la folla ondeggia, preme e, come un mare che batta la proda, ha movimenti di risucchio contro 1 muri delle case. Gli applausi e gli « evviva », incrociandosi e confondendosi in un clamore indescribile, riescono, a tratti, a soverchiare il rombo dei motori. Dai balconi imbandierali e gremiti di donne d'ogni ceto e d'ogni età — gli uomini hanno preferito scendere, mescolarsi nella folla, per potere più liberamente manifestare il proprio giubilo — piovono sulle vetture reali fiori e migliaia di manifestini con scritte inneggianti ai Sovrani, alle Principesse, al Duce e al Fascismo. 11 corico percorre via Roma. La lunga, magnifica strada, flancheggiante il porto, sbocca nel largo Carlo Felice e si innesta cosi in via Manno; quindi, per piazza dei Martiri, lascia la Marina per salire al Castello. La dimostrazione di giubilo e di entusiasmo con la quale Cagliari e a Sardegna tutta hanno voluto accogliere il Re Vittorioso, augusto figlio di quella Casa che ha cosi profonde radict nella tradizione e nell'affetto dell'isola fedelissima, assume, lungo il viale del Terrapieno, un nuovo aspetto li gentilezza: sono ivi schierate le scoUresche. Altissime risuonano le fresche voci, ad acclamare. In un coro ininterrotto di entusiastiche acclamazioni, i Sovrani e le Prin cipesse entrano nel Palazzo del Governo, ove sono raccolte le autorità cittadine. Il sottosegretario di Stato, conte Cao, fa le presentazioni, quindi il Sovrano passa in altra sala, a ricevere l'omaggio di tutti 1 Podestà del la Provincia. Pochi minuti sono trascorsi dallo sbarco ilei Reali. Uno spettacolo indimenticabile Mentre la cerimonia, nelle sale del Palazzo, si svolge nella forma prestabilita dal protocollo, giù nella strada la folla, che non conosce cerimoniali e mal sopporta freni alla propria passione, non si stanca d'applaudire. Le grida, aumentando d'intensità col trascorrere dei minuti, si fanno altissime. Il popolo vuol rivedere il suo Re. Migliaia di occhi si concentrano sul balcone centrale, ostinatamente chiuso, nella certezza che esso dovrà aprirsi alla fine; e quando finalmente le impannate si schiudono ed il Re appare con la Regina e le Principesse, si ha veramente l'impressione che nessun popolo al inondo possa offrire uno spettacolo cosi superbo: alla penna del cronista manca virtù per esprimere quello che rocchio vede. Si direbbe che quella massa nereggiante ed uniforme sia avvampata per un attimo. Si ode un grido possente: « Viva il Re! ». E il grido, ripetuto infinite volte, si ripercuote a distanza, come per un giuoco di echi prodigiosi. E' la passione del popolo fedelissimo tra i fedeli, è la gioia che esplode, la fede della forte Sardegna, lieta di accogliere nella vee chia città della antichissima isola, la Famiglia Rotile. Di fronte, ad uno spettacolo simile, I Sovrani non sanno, nè tentano ili nascondere la propria commozione. 11 ile, con quel suo gesto militaresco e rapido che I vecchi fanti della Brigata leggendaria ben ricordano, saluta ripetutamente, portando la mano al berretto, mentre la Regina e le Principesse graziosamente sorridono. E quando, trascorso più tempo che le consuetudini di Corte comportino in circostanze simili, i Sovrani si ritirano, nuove e più vive acclamazioni, nuovo grida altissimo di quella moltitudine, non sazia d'applaudire, li costringono ad affacciarsi ancora più volte. La cerimonia, al Palazzo del Governo, è finita. Dopo essersi ancora brevemente iraitenuii nelle salo, i Sovrani si recano al Palazzo di Città per l'inaugurazione della « Primavera Sarda ». 11 loro passaggio, per le vie, è nuovamente accolto da hiierminabitri'inmulinili i ~rr r u ntm .. l'omaggio della Consulta Municipale e dei membri dei comitati esecutivi per la « Primavera Sarda » e Per la Mostra d'Arte pura. Nella sala Marghinotti sono ad attendere un folto gruppo di autorità e numerose signore. Cessato l'applauso che accoglie il loro ingresso nella sala, S. M. la Regina e Principesse prendono posto in apposite poltrone di damasco rosso, mentre il Sovrano in piedi, rimane ad ascoltare il salti to rivoltogli dal comm. Slgnoriello, Presidente del Comitato esecutivo per la « Primavera Sarda », organizzata ad iniziativa del Prefetto dal Consiglio Provinciale dell'Economia allo scopo di attirare in Sardegna i visitatori ed offrir loro un'occasione di ammirarne le notevoli antichità e l'interessante « folklore », ina sopratutto a far si che essi possano constatare quale magni fico progresso abbia compiuto l'Isola in sette anni di Regime Fascista, sotto un Governo che, dotandola delle necessarie imponenti opere pubbliche, stimolando ed aiutando utili iniziative, ha permesso che l'Isola si avvii rapidamente a raggiungere il posto che per le sue risorse naturali, per il valore e l'operosità del suo popolo laborioso, le spetta tra le regioni sorelle. La «Primavera sarda» Il comm. Signoriello, dopo avere ringraziato i Sovrani la cui preseti za — egli ha detto — è sovra ogni al tra cosa, incitamento a nuovo e più alacre lavoro, ha tracciato a grandi linee gli scopi della «Primavera Sarda », che si ripeterà nei prossimi an ni. Dopo il discorso, i Sovrani, giti dati dal comm. Signoriello e dalla si gnora Rachele D'Arienzo, presidentes sa della Mostra d'Arte Sarda, visitano le. sale ove sono raccolte le opere di pittori ed artisti sardi e quelle di ispirazione sarda. I Sovrani, recatisi nel grande salone del piano superiore, sono ancora costretti ad affacciarsi por rispondere alle insistenti, calde, prolungate acclamazioni della enorme folla raccolta davanti al palazzo, quindi, sempre accompagnati da S. E. Cao, dal Podestà, dal Prefetto e dal seguito, si recano al vicino palazzo del Banco di Napoli, ove 6 la mostra dell'artigianato. Ricevuti all'ingresso dal presidente prof. Fadda, si sono trattenni a visitare minutamente tutti gli stands che raccolgono le opere dei modesti ma valenti artieri dell'isola. Alla Mostra, una vivace nota di colore è dota da signorine vestite nei costumi delle varie regioni dell'isola, che, insieme agli espositori, ricevono i Sovrani in ogni «stand». E quando il Sovrano s'accingeva a lasciare la Mostra dell'artigianato, tin mutilato di guerra, il fotografo Alfredo Ferri, gli ha offerto un grande album contenente numerose fotografie artistiche che riproducono scene ed aspetti caratteristici dell'isola. Il Sovrano ha molto gradito l'omaggio del valoroso fante, col quale ha voluto vivamente congratularsi. Alle 15,30 le LL. MM. il Re e la Regina con le Principesse Giovanna e Maria, accompagnati dai rispettivi sogniti, hanno lasciato nuovamente lo yacht « Savoia » ricevuti allo sbarco da S. E. il Sottosegretario di Stato Cao di S. Marco e dal Podestà Endric p si sono recati al nuovo grandioso ippodromo di Poetto, costruito dalla Società ippica cagliaritana, costituita ad iniziativa del Consiglio dell'Econo ma. All'ippodromo, j Reali sono stati ■ricevuti dal prefetto d'Anlenzo, dal presidente del Comitato Esecutivo del la « Primavera Sarda » comm. Rlgnn rlelln e dai membri del Consiglio di amministrazione della Società Ippica. Il vastissimo ippodromo era gremito in ogni ordine di posti da una folla immensa che ha accolto l'arrivo dei Sovrani con una prolungata entusiastica dimostrazione. Un telegramma del Principe Umberto « Sono anch'io con i sardi » Ad un telegramma dell'avv. Giorgio Bardnnzelln, dell'Associazione tra sardi al Principe Umberto in occasione del viaggio in Sardegna di S. M. il Re, Sua Altezza ha cosi risposto: « Itinarazlo ver gentile pensiero. Sono anch'io con i Sardi in questi giorni di esultanza p<r augusta visita dn cui trauuo i migliori auspici per Viso-