La Mostra storica di Montecassino inaugurata dal Cardinale Gasparri e dal Ministro Belluzzo

La Mostra storica di Montecassino inaugurata dal Cardinale Gasparri e dal Ministro Belluzzo La Mostra storica di Montecassino inaugurata dal Cardinale Gasparri e dal Ministro Belluzzo JJ.na magnifica rassegna della vita produttiva del Mezzogiorno Ci 27 ttevoi ecclltii i M Sft altei Air Cassino, 27 notte. La' seconda giornata delle feste com inemorative centenarie di Monte Cas sino è stata dedicata a una serio di ricevimenti di altissimo significato, Stamane alle ore 10 nella residenza comunale il Commissario prefettizio 'di Cassino comm. Ferrerò ha offerto un ricevimento in onore di S. E. Belluzzo ministro della P. I. Alla riunione hanno partecipato il prefetto di Frosinone S. E. Spano, il comm. Grillo segretario particolare del ministro, il questore Dalena, il prefetto De Martino capo della amministrazione provinciale, l'on. conte Tosti di Valminuta presidente della Commissione governativa pel 14.o centenario di Monte Cassino, l'on. Uuronzo, presidente delle comunità artigiane, nonché numerosi podestà e segretari politici della provincia. Riunitisi 1 convenuti nel salone d'onore, il comm. Ferrerò ha pronunziato un vibrante saluto di omaggio al rappresentante del Governo nazionale che ha onorato di sua presenza le grandiose commemr.mzioni dì questi giorni. Ha dello inoltro parole di cordiale gratitudine a tutti i podestà e segretari politici della provincia che tanto contributo hanno dato alla buona organizzazione e riuscita degli avvenimenti odierni. Ha terminato elevando il suo pensiero al Duce, che col suo esempio incita tutti, gerarchi e gregari, alle più nobili iniziative per l'onore e la grandezza d'Italia. Il ministro Belluzzo ha risposto dicendosi lietissimo di essere stato designato dal Duce a ranpresentare il Governo fascista alle celebrazioni cassinesi, che tanta eco hanno ed avranno non soltanto In Italia, ma nel mondo ed esprimendo la Bua riconoscenza per le calorose accoglienze ricevute. Acclamazioni e potenti alala all'indirizzo di S. M. il Re, del Duce, e del Ministro, hanno accolto le parole del rappresentante del Governo. l'Abbazia Alle 11 S. E. Belluzzo, In automobile, s'è portato a Monte Cassino, accompagnato dal sen. Tosti di Valminuta e dall'ori. Buronzo. Erano a ricevere il Ministro, l'abate don Gregorio Diamare, il priore dell'Abbazia e numerosi altri monaci nonché il collegio. Il Ministro si è recato subito alla sala particolare, dove poco dopo è giunto il cardinale Gasparri, accompagnato dalla sua nobile corte. Appena il Legato si è assiso in trono, il Ministro e le altre autorità hanno preso posto in apposite poltrone. La schola cantorum, diretta dal maestro Reflce, ha eseguito l'antifona « Benedictus », quindi l'abate ha pronunciato un discorso per l'inaugurazione della mostra storica di Monte Cassino. « Monte Cassino inizia — egli ha detto — ufficialmente, in questi giorni, il suo 15.o secolo di vita per grazia di Dio ancora laboriosa e feconda. Al pellegrino devoto, all'ospite gradito, al visitatore entusiasta, la badia già si presenta una, nella mirabile unità della sua vita cenobiticamente organizzata, nella fusione delle attività varie in un'unica finalità, nell'armonia concorde delle varie parti delle sue costruzioni materiali. Ma, a facilitarne meglio le comprensioni, a darne la visione quasi in ictu ondi, una sala qui vicina è stata destinata ad accogliere alcuni tra gli oggetti più importanti del glorioso passato •. L'abate parla quindi della tradizione culturale cassinese, che rivive nei codici, nei marmi, nelle pitture, nelle miniature, noi mosaici, nei bronzi disseminati in tutte le case benedettine sparse per il mondo. Ricorda altresì il contributo della rinascita della cultura italiana di cui Montecassino fu nel Medio Evo uno dei centri più notevoli e quindi prosegue: • Mi è gradito salutare, quale auspicio di lieto augurio per le sorti di questa casa, voi Eminentissimo Principe e voi Eccellentissimo sig. Ministro, benignamente inauguranti questa mostra, direi retrospettiva, di storia cassinese, che poi è tanta ' parte della storia della Chiesa e dell'Italia. In questa mostra infatti, nella storia cassinese qui riepilogata, intravediamo pure gran parte della storia dell'incivilimento cristiano dell'Italia e della moderna Europa. Ancora una volta qui, dove già ripetutamente convennero riuniti per il bene dell'Italia le più alte potestà, la papale e l'imperiale, e dove nel corso dei secoli fu spesa tanta opera per mantenere pacifiche le scambievoli relazioni, San Benedetto riunisce oggi in armonia e concordia i rappresentanti della Chiesa e d'Italia ». La Chiesa e l'Italia V Questo rappresenta l'augurio più bello e il pr-esagio più lieto per l'avvenire di Montecassino. E l'animo nostro esulta vedendo qui rappresentata la persona augusta e paterna del Sommo Pontefice, nostro insigne benefattore, a cui siamo impari a rendere grazie per la benevola e ampia partecipazione alla nostra fasta. 11 gaudio nostro è ancora maggiore poiché scorgiamo nell'Eminenza Vostra, conterraneo del nostro patriarca, chi tanto gli è vicino nel governo della fede. E in m s i o, a o o ui . o i o e o a i à e l e r i l e i , , e l l a o o o o a a a l à à à e ì u e a ù i voi, eccellentissimo signor Ministro, •che degnamente presiedete alle sorti di quella cultura italica di cui Monte' cassino fu artefice operosa e resta tuttora uno dei simboli più espressivi, salutiamo e ossequiamo devotamente il Governo del nostro augusto Sovrano. La stirpe regale del Savoia, stirpe di santi, che ora si congiunge ancora una volta più ìntimamente alla Chiesa per il bene d'Italia in quest'anno nostro e giubilare. E commossi profondamente vediamo ancora e ossequiamo in voi la persona di chi, Duce, guida con mano ferma e provvida cura le sorti d'Italia. L'uomo suscitato da Dio ha diritto al particolare omaggio dei cassinesi, oggi che per suo volere, con tanta augusta solennità, s'inizia il 15.0 secolo di vita, oggi che col suo provvido aiuto, vediamo in parte ridonata al pristino splendore questa casa di San Benedetto, fulgido monumento d'Italia. Ancora un ringraziamento vada a lui per l'opera grande di quella conciliazione, che qui fu precorsa e desiderata dal padri nostri, quasi divinata direi, dal pensiero profetico del più grande cassinese del secolo scorso, il Padre Luigi Tosti, 31 di cui nipote ha preso grande parte a preparare queste nostre feste. Aliai santità di Nostro Signore, alla Maestà del Re, all'Eminenza Vostra, al Dùce d'Ita'ia, a voi signor Ministro, i sensi devoti del nostro omaggio, la nostra imperitura gratitudine. Così, nel nome di Dio e di San Benedetto, augurio di prosperità per la Chiesa, l'Italia e Mussolini, sia aperta a quanti vengono a questa casa la mostrai cassinese ». Il discorso del Cardinale Il Cardinale Legato ha risposto al discorso dell'abate con vibranti parole, nelle quali ancora una voltai egli ha voluto esprimere la sua viva gioia per essere venuto, come Legato del Pontefice a Montecassino. Il Cardinale ha ringraziato anzitutto l'aibate per le sue felici espressioni, e quindi ha voluto ricordare come sia questa la seconda volta che egli viene a rappresentare il Papa a Montecassino, dopo che una prima volta vi era venuto sotto il pontificato di Benedetto XV ad inaugurare i lavori della cripta della basilica. Oggi la sua letizia è ben maggiore della prima, poiché, come si poteva Ieri desumere dall'entusiasmo con cui le buone popolazioni di queste terre salutavano 11 Legato del Papa, splende ora la pace fra la Chiesa e lo Stato italiano, quella pace che è la composizione di un dissidio che tutti addolorava. La composizione di tale dissidio fu volute da illustri figli di questa Abbadia, ma l'ora non era. ancora "suonata, l'ora della Divina Provvidenza, per appianarlo. Questo lieto momento, grazie alla stessa Divina Provvidenza, che preparò uomini e circostanze, é ora suonato, e in modo così felice da realizzare quanto cosi mirabilmente è stato espresso dal Santo Padre Pio XI: «Ridare Dio all'Italia e l'Italia a Dio». Terminato il discorso, 11 cardinale, il Ministro e le altre autorità si sono recate a visitare l'interessantissima mostra. Hanno quindi apposto la loro firma nell'albo d'onore dei visitatori illustri. Fornirono le spiegazioni al porporato e al ministro l'abate Diamare, il sovrintendente all'arte medioevale e moderna comm. Clerici e "l'ordinatore della mostra, Duca Giovene di Girasole, nonché il rev.mo D. Mauro Inguanez, archivista bibliotecario liell'abbadia di Montecassino. S. E. Belluzzo si è quindi recato a visitare la basilica, 11 collegio, il gabinetto scientifico, esprimendo il suo più vivo compiacimento. Quindi ha partecipato ad una colazione offerta In suo onore ed in onore del*OaTdinale Legato dall'Abate di Montecassino. Il monumento ai Caduti e la Mostra del lavoro italiano Alle ore 15, alla presenza degli on. Buronzo, Tosti di Valminuta, Cascella, Igliori, Rossi, Ceci, Panzinl e di tutte le autorità civili e militari della provincia, del Ministro della Pubblica Istruzione, del prefetto di Frosinone, dell'abate di Montecassino, del clero diocesano, di oltre tremila ex combàttenti, mutilati e invalidi e di numerosissime camicie nere accorse dai paesi vicini, si ò inaugurato con austerità fascista il monumento ad caduti per la Patria che sorge dinanzi al palazzo- di città. Ha pronunziato una mirabile orazione la medaglia d'oro on. Amilcare Rossi. Quindi verso le 17, mentre le musiche intuonavano gli Inni patriottici, S. E. il Ministro Belluzzo seguito dalle autorità convenute e da S. E. l'abate di Montecassino, accompagnato da due monsignori di servizio, ha tagliato il laccio tricolore della porta d'ingresso della Mostra-Fiera del lavoro italiano. Il prof. Vincenzo Buronzo Commissario delle comunità artigiane d'Italia, ha pronunziato un alto, nobilissimo discorso, inneggiando allo spirito corporativo che anima le masse dei lavoratori italiani, piene di intelligenza luminosa e di ferrea composta cosciente disciplina. L'on. Belluzzo, con felice sintesi ha rievocato la storia quattordici volte secolare di Montecassino, culla del monacesimo di occidente, che propu¬ o, ti te' ti, e . i a a onae, o gol e a e , i a ai à e i a e i a , a r a e o a e a e a a e a te a a e e a è . l l e o a ù o o o . i a a , o a ¬ gnò gli ideali del lavoro e dSfta preghiera e ha sciolto quindi un inno al nuovo spirito che anima l'Italia. Il Ministro quindi nel nome augusto del Re ha Inaugurato la Mostra Fiera del lavoro Italiano. Si è iniziata quindi la visita alla Fiera. Questa si differenzia completamente dalle manifestazioni del genere svolgentlsi nell'Italia settentrionale. Es sa è ' l'esaltazione dell'attività indù striale agricola commerciale e coloniale italiana del Mezzogiorno e ha quindi per Iscopo di mettere in evidenza e di valorizzare agli occhi degli stranieri e degli italiani che visitano Cassino, durante l'anno centenario, I progressi raggiunti in ogni campo dall'Italia rinnovata. Nei suoi padiglioni trovano posto tutte le Industrie opportunamente divise in dodici gruppi merceologici. Ciascun gruppo comprende diverse categorie di prodotti, ma tutti In stretta analogia tra loro e con rapporti di assoluta affinità. Merita particolare attenzione la mostra di Arte Sacra, in quanto essa raccoglie indistintamente la produzione che forma oggetto di arredamento delle chiese in ogni suo particolare e la cui esecuzione presenta evidenti caratteri artistici. Hanno partecipato moltissime ditte fra le più quotate italiane e estere. La Mostra Fiera del lavoro italiano occupa quarantamila metri quadrati di terreno. La mostra agricola e quella dell'artigianato saranno inaugurate il 2 giugno. Stasera 11 ministro Belluzzo è ospite del Circolo dell'Unione di Cassino che gli ha offerto un pranzo di onore. Domani si inizieranno con grande pompa, alla presenza dell'eminentissimo cardinale legato le feste solenni centenarie. Commenti (francesi Parigi, 27, notte. Occupandosi delle feste per 11 H.o centenario di Montecassino, Pierre De Quirielle scrive sul «Journal des De bats »: « Le feste del centenario di Montecassino ed il modo con cui la Santa Sede vi partecipa col Governo italiano assumono, all'indomani degli accordi del Laterano, una importanza ed un significato che non è possibile non rilevare. Già lo stesso fenomeno si era prodotto, ma con meno lustro, in occasione di un grande altro centenario religioso in modo che aveva attirato l'attenzione; il 3 ed il ì aprile 1926 il Cardinale Merry del Val, Legato Pontificio per il settimo centenario della morte di San Francesco d'Assisi aveva ricevuto, durante il corso del suo vag glo ad Assisi, onori ufficiali. Egli si era Incontrato col Ministro della Pubblica Istruzione, on. Fedele, ed in un ricevimento al Municipio di Assisi, a cui assistevano entrambi, l'ex-Segretario di Stato di Pio X aveva pronunciato delle parole che avevano colpito l'attenzione. In quello stesso momento, si è saputo poi, i negoziati che dovevano condurre all'accordo erano stati intavolati con una lettera di Mussolini, in data 4 ottobre, cioè 11 giorno della festa di San Francesco. Oggi, ad accordi conclusi, l'intesa tra i due poteri che si è stabilita si manifesta apertamente », Rintracciando poi la parte avuta dai Benedettini di Montecassino nella sto ria dei rapporti italo-vaticani dopo 11 '70 l'articolista aggiunge: « Quando la questione fu aperta i monaci benedettini, posti in una posizione difllcile, non considerarono mai altra soluzione se non quella della conciliazione. Nplla nuova Balia l'Abazia, spossessata parzialmente dei suoi | beni, beneficiava di un regime speciale; i suoi monaci erano stati lasciati come guardiani di un monumento nazionale e l'abate restava Vescovo della Diocesi di Cassino. L'Abazia e la congregazione di Montecassino mantenevano i migliori rapporti con le autorità italiane. Abati benedettini erano in contatto col Governo del Regno e più tardi l'abate Piccicelli, del capitolo di San Nicola di Bari, di patronato regio, benedl il matrimonio dell'attuale Sovrano in un momento in cui le relazioni tra Vaticano e Quirinale erano abbastanza diverse da quelle che oggi sono e più ancora di quelle che in virtù dell'accordo saranno domani. Tra tutti questi fautori della « conciliazione » un posto a parte deve essere riservato all'abate Luigi Tosti, per molto tempo archivista di Montecassino, di cui fu l'istoriografn e che era pure vice-archivista della Chiesa Bomana. Egli era stato l'uomo degli anni liberali di Pio IX e lo era rimasto. Vecchio guelfo, .diventato ghibellino, egli continuò a perseguire, in condizioni nelle quali sembrava irrealizzabile, il vecchio sogno sotto nuova forma. L'idea alla quale egli tornava continuamente era di fare incontrare il Papa ed ti Re nella sua cara Abazia di Montecassino. Malgrado le sue disillusioni egli aveva conservato le sue speranze. Tale egli era stato tutta la sua vita e tale l'ho riveduto, vecchio ma sempre ardente ed entusiasta nella sua vasta cella di Montecassino davanti al panorama grandioso l'anno che procedette la sua morte. Durante circa settanta anni da Montecassino partirono degli appelli gli un' più timidi gli altri a cui dal Varcano si era risposto col silenzio. Oggi e il Vaticano che si reca all'Abazia in occasione del suo H.o centenario dopo la conclusione degli accordi del Laterano per consacrare la riconciliazione e l'alleanza tra Santa Sede e Italia per tento tempo sognata dai monaci benedettini di Montecassino ». tmintcistrctdeunageSctlidccllbdeicnsTdvsPsvSt