L'incontro calcistico italo-germanico sul campo torinese gremito di 25.000 spettatori

L'incontro calcistico italo-germanico sul campo torinese gremito di 25.000 spettatori L'incontro calcistico italo-germanico sul campo torinese gremito di 25.000 spettatori Gli " Azzurri „ ancora in giornata sfortunata, perdono due dei migliori giuocatori al principio delia partita e l'avversario vince per 2 goals a ! - Il contegno cavalleresco del pubblico La squadra nazionale altana messa di fronte ad uno del compiti suol più difficili, è caduta. Intendiamoci, il compito come esso si presentava e come risultò essere alla prova dei fatti, Lra difficile non per la sua natura tecnica. Era arduo più che altro nel :enso morale. Erari le circostanze, i precedenti c le necessità del momento che lo rendevano delicato e complicato. Vienna aveva posto un brusco colpo di freno alla marcia trionfale degli Azzurri. Nella capitale austriaca si erano verificati incidenti di carattere sportivo ed altri di carattere non sportivo, che ave vano avuto un'influenza diretta e decisiva sull'andamento della partita e sul suo risultato. Ma passati i primi giorni, regolata la questione diremo così diplomatica, dimenticata la bufera, a segnar l'incontro negli annali dello sport ed a ricordar l'avvenimento nella mente del mondo interessato era rimasto il risultato juro e netto, quel tre a zero duro, secco, crudo che pareva una spina infissa nel corpo della reputazione nostra così faticosa mente acquistata. L'amara impressione andava cancellata. Se ne sentiva la necessità. Occorreva una vittoria per dimostrare agli sportivi d'oltr'Alpe, ed anche per dimostrarlo a noi, che : decantati progressi tecnici nostri corri6po:.devano alla realtà delle cose. Occorreva, questa vittoria, anche dopo che alcuni dei migliori elementi risultarono indisponibili a seguito dell'incontro con l'Austria: le ferite di Vienna porgevano il destro a dimostrare al mondo che il corpo nostro era ricco di sangue, che il giuoco nostro produce ra giuocator. di classe a dovizia, e che, tj ci senti vamo tanto forti da mettere in campo due squadre nazionali in uno stesso giorno potevamo attingere d. '. serbatoio del nostro campionato material; in quantità e qualità rufflciente per riempire i vuoti verificatisi. La vittoria era per noi una utenttea necessità. Occasiona mancata Al posto di essa giunse invece una sconfitta che par quasi f-tta apposti per amareggiare l'animo dello sporti vo italiano. Una piccola beffa del destino. L'avversario si' rimostrò sul campo come di una levatura tecnica tutt'altro che eccelsa, ma buona squa dra tecnica, ma nulla di straordinario. Gii azzurri dominarono nettameliU per i tre quinti dell'Incontro: tanto nettamente, che, ad un certo punto, la gara prese l'aspetto di un regolare assedio alla porta degli ospiti. La superiorità italiana era, esaminata come pura forza di pressione, sufficiente per giustificare una netta vittoria. E la vittoria' fu in realtà rifiutata nel primo quarto d'ora di giuoco dal contegno degli avanti nostri nell'area di rigore. E le occasioni di raccogliere il frutto del lavoro eseguito vennero con una generosità degna di miglior causa ancora una volta sciupate du rante il lungo periodo di predominio del secondo tempo. Ed invece di essa giunse la nera sconfitta • er due a uno che stride un po' coll'andamento ge nerale delle azioni, ma che lascia pen sierosi quando si pon mente al fatto che il punteggio degli ospiti avrebbe anche potuto assumere proporzioni più marcate, dato che i ìyro attaccan ti mancarono in modo madornale i». due più nette e chiare occasioni di segnare che si siano presentata nella giornata La squadra nostra entrò In campo in una formazione che già pareva compromettere di per sè l'esito della partita. Il contegno suo giustificò pre sto le apprensioni della vigilia. Il giuoco coordinato, il piano tecnico da sviluppare, l'organizzazione di squa dra, non si vedevano, non esistevano Si dominava, ma non si convinceva. Poi Cevenini in uno scóntro co i un avversario vedeva riacutizzarsi il male di una sua recente ferita alla caviglia, ed abbandonava il campo Al 6uo posto entrava Rivolta dell'Ambrosiana, approfittando dell'accordo concluso coi dirigenti tedeschi per cui era permesso entro certi limiti il cambio dei giuocatori feriti. Poco più tardi era la volta di Schiavio di soffrir le conseguenze contenv poranee di un urto con un difensor.1 tedesco e del dolore causato da una vecchia ferita. Ed anche il bolognese doveva uscir dal campo Giuocatori feriti L'incidente di Schiuvio fece nascere a Torino un duplicato del problema che era spuntato a Vienna al momen to della ferita di cui rimase vittima Janni. In quella occasione, la squa dra era impostata per girar su un per no che venne improvvisamente a mancare. Questa volta l'attacco era stati imbastito per lavorar per un uom.che veniva di colpo a scomparire, il problema strategico del cambiamenti di formazione r della modificazione al piano, lo -Jì. tentava Jl risolvere que sta volta, coll'invio di Dellavalle a', comando dell'attacco e coll'inserziorjr di Busini III al posto di mezz'ala destra. Ma più il giuoco 'irogredlva, e meno si notava ordine, calma e coesione nella compagine nostra. Rossetti, do po un inizio veloce e nervoso, calava fino quasi a scomparire. Rivolta comportava come un principiante Conti si preoccupava più di tirar ia porta direttamente che di procurareoccasioni di segnare ai compagni centrali, Sgarbl mostrava di "ion possedè re quella marcata ed energica fisionomia propria che è indispensabile per occupare un pósto di tanta responsabilità in gare internazionale, e Pitto serviva l'attacco a palloni altinvece che a passaggi rasi a tèrr» Ad un certo punto dell'incontro, ver so la metà della ripresa, ognuno degli uomini che contribuivano ali'atta*co, avanti e mediani, lavorava per conto proprio come se appartenesse ad una scuola differente 'dai .;ompa gnl, come se rappresentasse tendenze individuali speciali. Ne conseguì che i pochi attacchi or ganici che i germanici poterono por tare alla nostra rete valsero di più, in quanto a risultato, di tutta la ne stra lunga pressione o di lutto il nostro continuato predominio. La squadra tedesca giuocava ler per il risultato pari. Lo aveva dichia rato prima dell'Incontro, e la cosa risultò subito palese dalla disposizione degli uomini e dal comportamento :.i campo. La dilata tadasea La difesa rèsse il peso di tutto l'incontro. Come un pugilista accorto che non mira che alla difensiva, essa non si scopri mai. Non un solo istante in tutta la partita essa fu presa in fallo. Portiere, terzini e centro di seconda linea bloccavano la via alla porta in modo magistrale: non si poteva passare. Descrittivo della fisionomia dell'incontro è il fatto che i migliori uomini della squadra ospite e forse i migliori in campo, furono, Stuhlfauth, Beler, Weber e Leinberger. Essi furono anche i giuocatori più attivamente occupati in campo, e, presi come blocco, furono il solo settore di squadra che tecnicamente diede qualche cosa di meritevole a vedere nell'incontro. All'attacco la Germania conservò il centro Pottinger e le due ali. Ogni qual volta reagì, si appoggiò su di essi con calma, con precisione con spirito pratico, ma sempre col carattere di reazione, sempre con prudenza, sempre guardando a non scoprirsi, a non sguernire la difesa. E l'incontro fu tutto 11. Un duello lungo, prolungato, sterile nellersue conseguenze fra l'attacco nostro disunito e disordinato e la difesa tedesca ferrea ed impenetrabile, un duello rotto qua e là da puntate offensive degli ospiti che, per la loro rarità stessa e per la particolarità della situazione derivante dall'esser 1 nostri tutti protesi in avanti, giungevano ad acciuffare 11 successo un paio di volte ed a sciuparlo in modo flagrante un paio d'altre. Partita povera di contenuto tecnico. Nelle gare internazionali come in quelle di campionato l'amor del risultato uccide il bel giuoco. Chi troppo si preoccupa di vincere, più non pensa ne può pensare al modo migliore per vincere. Ed il modo migliore per vincere è quello indicato dalla calma; dalla ponderatezza, dalla precisione, dallo studio, dalla tecnica. Anche nella Infelice loro composizione di Torino, anche con gli infortuni che su di essi si abbatterono, gli azzurri avrebbero potuto ieri raccogliere 11 successo, se 1 loro sforzi fossero stati fusi in un fascio solo, se il lavoro loro avesse risposto ad un comando unico e ad un unico piano direttivo. Troppo nervosismo, troppo orgasmo in questi incontri. Una partita internazionale che soddisfi dal punto di vista tecnico, comincia a diventare una rarità: lo spirito del Campionato, l'errato spirito che aleggia sulle gare fra società e società, impera oramai anche qui. Partita priva di tecnica Come tecnica, ripetiamo, la partita fu scoraggiante. Quando, come fu il caso di ieri, le due difese si mostrano in tal misura superiori ai due attacchi, da chiudere e soffocare nettamente ogni possibilità ed ogni velleità aggressiva del contendenti, vuol dire che il giuoco ha già senz'altro perduto il settantacinque per cento del suo valore e della sua bellezza. Il giuoco è bello, tecnico ed interessante ed affascl nante quando si costruisce, quando si dà vita a qualche cosa, quando vi si pensa ed opera, non quando vi si demolisce puramente, non quando non si fa che difendere, distruggere e soffocare. L'uomo ha merito vero quando lavora e fa qualche cosa di suo. allora solo: non quando si limita ad atterrare quello che gli altri hanno eretto. Descritta a grandi tratti la partita ebbe uno svolgimento regolare. Entrati finalmente nella mattinata in possesso dei loro indumenti, gli ospiti si pre sentarono in campo in maglia bianca collo stemma del Relch, nella formazione preannunciata: Stuhlfauth (Norim berga); Beier (Amburgo) e Weber (Kassel); Geiger (Norimberga), Leinberger (Fuxth) e Knófle (Francoforte); Aibrecht (Dusseldorf), Horuauer (Norimberga), POttinger (Monaco). Frank (Furth) e Hofmann (Monaco) Da parte loro gli italiani, al solito in maglia azzurra, entravano sul terreno nella composizione seguente: Com bi (Juventus); Rosetta (Juventus) e Al. lemandl (Ambrosiana); Pietroboni (Ambrosiana), Sgarbl (Milan Club) e Pitto (Bologna); Conti (Ambrosiana), Dellavalle (Bologna), Schiavio (Bologna) Rossetti II (Torino), e Cevenini in (Ju-' ventus). Arbitro età l'inglese Gray. Due punti In quattro minuti L'applauso che salutò gli ospiti al loro comparir sul campo, convinse subito tutti che l'incontro si sarebbe svolto, per quanto concerne il pubblico, in una atmosfera sportivamente sana. Ed il giuoco In sè, pur conservandosi energico e poco complimentoso, non fu mai scorretto nè violento Subito fin dall'inizio i nostri attaccarono con decisione. Al primo minuto essi già avevano ottenuto un calcio d'angolo. Al sesto minuto già avevano segnato. L'azione che portò al successo partì da Pietroboni. Palla alta, giuoco di testa, errato intervento di un mediano tedesco, passaggio di Schiavio, a Dellavalle spostamento verso la sinistra e fulmineo arrivo di Rossetti che tira al volo. La palla, piena di effetto, viene tocacta ma non trattenuia da Siuhlfauth e va a finire nella rete. Urlo frenetico, entusiasmo delirante fra il pubblico. Ma la risposta degli ospiti giunge immediata. Quattro minuti non sono passati che gif! il vnntmj<r!n e annullato e le due squadre ai ritrovano al ia pari. Hofmann e Frank battono Rosetta in una azione a triangolo. L'ala sinistra fila via da sola e, giunta quasi sulla linea di fondo, centra basso. Nessuno intercetta, nè Italiani, nè Tedeschi. Albrecht, giungendo dall'ala opposta, ripassa al centro, e. questa volta Hornauer sospinge la palla nella rete da pochi passi di distanza e fuori della porta di Combi. Siamo al decimo minuto dall'inizio. Il pareggio è stato appena ottenuto dagli ospiti, che Cevenini, a seguito di uno scontro con un avversario, lascia il suo posto a Rivolta dell'Ambrosiana. Comincia la pressione Italiana. I calci d'angolo piovono numerosi sulla rete difesa da Stuhlfauth. E' in questo periodo che l'Italia avrebbe potuto « dovuto segnare. Due, tre tiri di Dellavalle e di Schiavio mancavano di poco l'obbiettivo, una puntata di Rivolta attraversava tutta la lunghezza- della porta senza trovar un piede che deviasse la palla nella rete ; ma l'errore peggiore veniva commesso da Conti che, solo davanti a Stuhlfauth In una di quelle posizioni che paion fatte apposta per il milanese, spediva a lato con un tiro precipitoso. E' la volta di Schiavio ora di ferirei, il bolognese viene trasportato fuori del campo, e le pronte cure' degli interessati non riescono a metterlo in grado di rientrare. Entra Busini III del Bologna e prende il posto di mezz'ala destra, mentre Dellavalle si sposta al centro. La prevalenza Italiana continua, ma, la difesa tedesca oramai si è scaldata al combattimento, si è organizzata e blocca tutto. I due terzini si intendono a perfezione e non lasciano passar più nulla. Un quarto d'ora di assedio non riesce a far impressione su questo baluardo, e. quel che è peggio, non riesce nemmeno a lasciar l'Impressione di poter presto o tardi aver successo. Rivolta esita e Conti non centra ed il giuoco, quando è tenuto al centro, è troppo stretto e minuto per poter avere carattere penetrativo. Verso la fine del tempo, una delle offensive con cui gli ospiti han qua e là rotto l'assedio degli Azzurri, porta improvvisamente Hornauer a traversi tutto solo davanti a Combl. Con tre quarti della porta completamente sguarniti a sua disposizione, l'avantl tedesco manda la palla a finire direttamente nella mani del portiere Italiano. Il pubblico trae un gran sospiro di sollievo. Siamo alla metà tempo con ■ le due squadre alla pari: un punto per parte. La ripresa Quando 1 giuocatori ritornano In campo, dopo il riposo, il giuoco prende subito un carattere più energico e vigoroso. Qualche accenno a durezza viene frenato dall'arbitro dopo che Frank ha subito una rude carezza.. Il gioco ha ora carattere più vario ed aperto. Allemandi, entro alla nostra' area di rigore, commette un fallo di mani ed i tedeschi reclamano ad alta voce il calcio di rigore che l'arbitro non concede, e subito dopo' un pallone alto di Conti, che è un tiro più che un centro, vien parato a stento da Stuhlfauth. Comincia ora il periodo più Intenso del predominio italiano. Ed il portiere tedesco riceve lavoro quanto ne vuole. Un tiro diretto di Busini viene respinto coi pugni, una incursione dt Rivolta viene neutralizzata respingendo col piede, un allungo di Conti viene fermato in tuffo. Il vecchio difensore della rete germanica dà prova di un senso pratico, di una calma e di una presenza di spirito che entusiasmano. Pare fatata quella réte. Ma pare fatata anche per la confusione che regna nelle file nostre. Cinque uomini che giuocano ognuno per conto proprio. Nessun nesso li unisce, nessun concetto tecnico li lega. Rossetti, dopo che ha visto le stelle urtando della testa nel duro cranio del terzino Weber, si è calmato come per incanto ed ha perduto ogni combattività. Rivolta accumula errori su errori, e Busini III par troppo tenue per poterla spuntare su quelle due colonne che sono 1 terzini avversari. Una. sola azione veramente pregevole riesce ad inscenare li trio centrale del nostro attacco, verso la metà della ripresa: ma Busini non giunge in tempo a sospìngere la palla nella rete. Sterile pressione Italiana Si.ha netta l'impressione che 1 nostri, malgrado tutto il predominio,-più non riescano a passare. E viceversa una fulminea controffensiva germanica getta l'apprensione nel nostro campo. Per una rapidissima avanzata sul lato sinistro, Frank, Pottinger e Hornauer vengono a trovarsi soli davanti a Combi a pochi passi dalla porta. Una di quelle situazioni che un attaccante pregherebbe in ginocchio che gli si presentassero in ogni incontro: 1 Pottinger commette l'enormità di sospingere la palla nelle mani del portiere italiano. Il pubblico ha avuto paura. Che sarebbe madornale perdere questo Incontro dopo la superiorità dimostrata. Eppure è proprio cosi. Dal momento dello sbaglio di'Pottinger, poco aila volta gli ospiti si riprendono, muovono alla riscossa con maggior trequenza, avanzano poggiando di preferenza Gull'ala destra Albrecht, e finalmente segnano. L'attacco viene ancora una volta portato dall'ala destra Albrecht. Al centro la nostra difesa si ingarbuglia Quattro ; difensori possono liberare.ed uno impedisce, l'altro di calciare. Sgarbl nell'orgasmo manda la palla a finire sulla gamba del mezz'ala sinistra Frank e di qui, come in una carambola, nella rete. Cosi la Germania va in vantaggio per due a uno. E questo vantaggio più non se lo lascia sfuggire. Se prima la difesa tedesca era chiusa, ora essa è impenetrabile. Non si passa più. L'av-