La vedovella e le cambiali false

La vedovella e le cambiali false PROCESSI La vedovella e le cambiali false {Tribunale penule di Torino) . Alquanto nebulosa si presentava la Vicenda cambiaria ohe trascinò sulla panca degli imputati la. quarantenne Rosa Bùrbera ved. Penna, abitante in via Barliuruux 5, ed un'amica intima di costei: Benedetta Ncecu di Vincenzo, d'anni iti, abitante in via l'isa 41. La Barbera aveva esercito in addietro un negozio. Ma dono la cessione dell esercizio, ella non aveva abbandonalo del lutto l'attività commerciale, lira rimasta in rapporti di affari con il cav. Giuseppe Bellussi, proprietario di stallili, abitarne in via Madama Cristina 78, e con il panettiere Cario Itersano, abitarne in via Barbaroux 5. A questi ultimi la Barbera si rivolgeva per avere aiuti e sovvenzioni quando doveva far fronte a impenni di una certa importanza. Le sovvenzioni erano accordate nella forma più varia : talvolta con rimesse di denaro, talvolta con ia emissione o lo sconto ili effctli o magari con l'avallo di cambiali emesse dalla Barbera stessa. Avvenne cosi die, nel luglio 1927, la Burbera richiese al Bersano il riluscio di una cambiale di (idillio lire, l.a cifra era alquanto elevata, ma il Bersano si dichiaro pronto alla richiesta solo nel caso clic gli fosse stata offerta una solida garanzia. La donna si trasse di impiccio rapidamente: ella soddisfece alla condizione posta dal Bersano per ia conclusione deli' operazione facendogli tenere due cambiali per 30.000 lire l'ima, con la fìrma per avallo del cav. Giuseppe Bellussi. La garanzia olienti in questo modo era più che tranquillante, ed il Bersano. che non aveva dubbi sulla autenticità, delle firme, rilasciò la cambialo, messa subito in circolazione dalia Barbera. Sennonché, quando vennero a scadere le due cambiali recanti la tir ma per avallo del cav. Bellussi, questi non ne pag.i l'importo sostenendo che si trattava di erfetti falsi. Ma il Beisano non vi credette ed iniziò la procedura detl'nzk ne cambiaria. A questi aiti il Bellussi si affrettò a fare opposizione, sostenendo e ribadendo il smii assunto. Verniero così disposti degli accertamenti peritali: il perito calligrafo prof, (iliio, cui fu dato l'incarico di esaminare gli erfetti. giudico le due tirine essere apocrife. In seguito a questo referto peritale si ebbe la denuncia del Bersano contro la Barbera. La donna fu tratta in arresto ed accusata di falso in cambiali. Ma questi accusa ella respinse energicamente, dichiarando di avere consegnato al Bersano le due cambiali da trentanni i lira con la sola propria filma ed aggiungendo che della firma di avallo ella non sapeva nulla. Per provare questo assumo, la donna indicò alcuni lesti, tra i quali un'amica intima, la Necco, la quale confermò quanto essa aveva dichiaralo, aggiungendo di avere presenziato all'atto della consegna degli effetti al Bersano. Questa testimonianza costò alla Kecco un guaio che ella era lontana' dal prevedere Essendo staio nominato dal magistrato quale perito calli-1 grafo il prof Vitali, questi giudico che le firme false erano siate apposte precisamente dalla Necco. Da testimone costei passi quindi ad assumere il ruolo di imputata. Ieri le due donne sono comparse dinanzi ai giudici: la Barbera sotto l'imputazione di truffa e falso, la Necco sotto l'accusa di falso in atto pubblico, commesso in correità, per istigazione delli prima. 11 dibattimento ha portato a penetrare tutto l'intrico dei rapporti corsi tra lo Barbera, il Bersano ed il Bellussi, ma con poco profitto ppr la ricostruzione esatta e chiara delti vicenda. Le sconcordanze dei testi, la scarsa credibilità di taluni di essi, le affermazioni di un terzo (.ti Ili grafo — il prof. Cnrlevero, il quale escludeva che la Nereo fosse stata l'autrice delle falsificazioni — lasciarono tali dubbi sulla sussistenza del reato, che il Tribunale (Presidènte cav. Cinque, P. M. cav Bnscaglino). accogliendo le tesi defensionali svolte dai patroni, nvv, Poddigue, Maccari e Manno pronunciò per le due irnnntate sentenza di assolutoria por insilili Monza di prove. P. C. avvocato Talucchl. Inconvenienti risila civetteria (fi. frettila di Torino). Grande movimento di curiosità in Pretura, quando i carabinieri introducono nell'aula la giovane e bellissima imputata. Imputata di che? Questa fanciulla, che iia il fascino di lune le creature ventenni, accentuato e moltiplicato dalla perfezione con cui sa obbedire alle sonili regole del maquillage e dalla foggia vaga e... succinta dell'abbigliamento, isegue la sorte di quel quotidiano manipolo di donnine, che la Polizia rastrella la notte «per ragioni di moralità », e che il giorno seguente sono tradotte dinanzi al Pretore, per rispondere di un reato, che è punito dalla legge di P. S. Ma .loie C, ventiduenne, abitante in via Sant'Anselmo, 2, è incorsa in questo reato? Quando il Pretore le contesta l'accusa, ella balza in piedi ed insorge con energia : — Adescare i passanti?... Ma io sono una buona figliola... Pretore: — Non meniamo in dubbio la sua bontà. Ma la questione è un'altra. Che faceva alle 11.30 di sera, sono 1 portici del Cinema Ghersi? ncslotaepssvaategtotrntoiscvszd.IapstescvnrcstèCpluopqrdSldctaddiadhvpcsIpridm! AdmrttgvsrdsEiaubeana Con qualche imbarazzo, la ragazza spiega che dinanzi all'entrata del Cinema aveva .avuto un incontro. Un incontro con uno spasimante. Avevano cambiali' poche parole; poi L'ammirar orc se ne erti andato, L'aveva piantaa? Non saprebbe precisare. Ma. certo il elio rimase in quell'angolo come impietrila, incapace di muoversi. 1 pasami la notarono, l'ammirarono, l'asediarono nneli'e. l'u così die ella dovette arrendersi : arrendersi non già ad un galante corteggiatore, ma ad un agente di P. S... Bende ora la sua deposizione l'agene. Egli riferisce che taluni passanti giudicarono scandaloso l'atteggiameno della fanciulla, troppo ('legame, roppo pittata, e troppo invitante, per non destare un malsano interesse inorno alla sua persona. Ku necessario ntervenire, perchè il senso e la suscettibilità morali delle molle persone che transitavano in quel trailo della via, non fossero offese. K l'Intervento si ebbe con la. traduzione della ragazza in Questura. Il giudizio seguiva a tre giorni di distanza dall'arresto. Per tre giorni ole C. era stata rinchiusa in carcere, a meditare sugli inconvenienti cui può portare un atteggiamento troppo spregiudicato p Troppo denso di civeteria per istrada, ad una certa ora di era. Il Pretore, cav. Cialenle, dopo la cavalleresca arringa del difensore, avvocato De Marchi, il quale aveva sostenuto che aliti ragazza doveva essere ridonala senza indugio la libertà, ha contenuto, entro i limiti del carcere sofferto, la pena, ordinando l'immediaa scarcerazione dell'imputata. Jole C. è stata subito liberata. Echi dei processo Coccia Roma, 2i, notte. .Mentre pende dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione il ricorso interposto dai condannati del processo per 'uccisione del bambino Nello Coccia una eco del processo stesso si è avuta oggi dinanzi alla Sezione d'accusa presso la nostra Corte d'Appello, alla quale, come si ricorderà, furono deferiti per i provvedimenti disciplinari del caso i difensori avv. Cassinelli, Sotgiu, Ozzo, Spinetti, Addossi. Nicolai e Ciminelli, i quali nell'ultima seduta dei dibattimento abbandonarono clamorosamente l'aula addueendo di trovarsi nella impossibilità morale di adempiere più oltre al loro mandato di fiducia. Denunziati dal Presidente della Corte d'Assise coiitni. Cristina, i sette difensori dovevano risponderà ai sensi dell'art. 77 Codice proc. pen.. di abbandono di difesa. A nome degli avvocati denunziati ha parlato l'avv. Ozzo, chiedendo in viti pregiudiziale la sosp-usiva del procedimento disciplinare per il fatto che la Cassazione sarà chiamata pre sto a pronunziarsi sul ricorso per I/annullamento del processo di cui il preteso abbandono di difesa non sarebbe che un episodio. Egli ha fatto inoltro presente, che uno dei motivi del ricorso era il mancato accoglimento da parto del Presidente delle nssAphMvcinlldfctacrcvfnbicndbucsbrmnddldrcssnOdcafgbzcpdptAssise, della ricHiiesta avanzata dal difensori, di essere legalmente sosti miti per ragioni di impossibilità morale ad assolvere il mandato nell'in teresse dei rispettivi clienti. Ove pertanto la Corte Suprema ritenesse illegale l'ordinanza del Presidente, ne verrebbe di conseguenza che i difensori illegalmente sono stati considerati nel costante esercizio dell'ufficio difensivo, e quindi non possono essere imputati di abbandono di posto. Entrando nel inerito, l'avv. O/.zo ha illustrato quali erano le ragioni che, a loro giudizio, crearono al difensori una condizione .di disagio morale. Il Procuratori! Generale esaminati brevemente i fatti, ha ritenuto non esservi (bibbio che 1 difensori i quali abbandonarono l'aula siano incorsi nel remo di cui all'art. 77, e dopo avere deplorato come inconsulto l'atto da essi compiuto, ha chiesto che agli avv. Cassinelli, Sotgiu, .Spinetti ed Ozzo venisse inflitta la punizione disciplinare di tre mesi di sospensiva dall'esercizio della professione forense, e che dovessero essere prosciolti da ogni accusa gli avvocati Nicolai, Addessi e Ciminelli. i quali erano assenti dall'aula per giiis.tifleali motivi Al Procuratore Generale ha replicato brevemente l'avv. Cassinelli, ed alle 13, dopo circa un'ora di permanenza in camera di deliberazione, la. Seziono d'accusa ha comunicato la sua decisione, secondo la quale gli avvocali Nicolai. Addessi e Ciminelli vengono prosciolti per non avere commesso il fatto, mentre agli avv. Cassinelli, Sotgiu. Ozzo. e Spinetti viene inflitta la sospensione per un mese dall'esercizio della professione forense. I quattro avvocati colpiti dal provvedimento disciplinare hanno oggi stesso presentato ricorso per Cassazione, oltrectiè per motivi di forma, anche sul merito del provvedimento. mmS, v• c' anndgtdussddAntiquario bresciano in libertà provvisoria Brescia, Si, notte. Con ordinanza dell'autorità giudiziaria inquirente è staio rimesso iu liberta provvisoria l'antiquario Osvaldo Vinile, stato arrestato 111 cori-, hi seguito a mandato di cattura del giudico istruitole di Pergamo, mjuo l'imputazione di correlili nel commercio di presunti autografi dello Stradivari.

Luoghi citati: Brescia, Monza, Roma, Torino