La beatificazione di don Bosco

La beatificazione di don Bosco La beatificazione di don Bosco La lettura nel decreto e il Discorso del Papa « Giona dì tutta la Chiesa » » Primo ad implorare da Dio e dagli uomini la pacificazione spirituale d'Italia o a o o e e e l à o a , e l e l e e o a e a è e l n i l I e o a e a 1 r n e a 1 e e o e Roma, 22 mattino. (G. C.) — Alla presenza del Santo Padre na avuto luogo la lettura del decreto sul «Tuto» per la beatificazione del venerabile don Giovanni Bosco, e sul martirio per la beatificazione del venerabile Cosma Da Carbonlano, sacerdote armeno, detto Gaumida. Assistevano i cardinali: Gasparri, protettore dei salesiani; Laurcnti, prefetto del riti; Verde, ponente della causa del venerabile don Bosco; Herde. ponente della causa dei venerabile Cosma; Sincero.' segretario della Congregazione orientale e protettore del Collegio armeno; la Congregazione dei riti al com pleto; mons. Koiunean, arcivescovo armeno di Calcedonia; mons. Numerati dei salesiani, vescovo di Volterra; S. A. il Principe Giovanni Giorgio di Sassonia; il ministro del Nicaragua con la consorte; Don Rinaldi, rettore maggiore dei salesiani; l'arcivescovo monsignor Pisani; mons. vescovo di Providence (America) don T.omasuccl, postillatore generale dei salesiani; suor Maria Teresa Vaschetti, superiora generale delle suore dt Maria Ausilìatrice; Don Pietro Tirone. direttore spirituale generale delle salesiane; 11 conte senatore Bebaudengo. dell'Unione internazionale dei cooperatori salesiani; il comm. nvv. Felice Madera, dell'Associazione internazionale degli exalunni; padre Alislardi, gesuita; monsignor Rernascont; mons. Vanneutville; la signora Renaudi; le signorine Bnselll; 11 Collegio armeno col rettore e vice-reltore; le suore armene dell'immacolata Concezione; ìtions. David; mons. Ghezzi; mons. Clcognani; l'avvocato Sincero; l'avv. Salderà. Il decreto Mons. Mariani, segretario del Riti, ha dato lettura dei due decreti. Quello Che riguarda Don Bosco è del seguente tenore: « Nel promuovere la- gloria di Dio ed ottenere l'eterna salute del genere umano, molte nobili e mirabili opere compi il venerabile servo di Dio Giovanni Bosco, 11 quale, come uomo mandato da Dio a compiere questa duplice missione, incominciò dal coltivare i giovani, studiandosi di imbeverli ai precetti e ai doveri della religione, di formarli ai buoni costumi, attendendo con ogni cura alia loro civile educazione, di modo che il beneficio dello redenzione riuscisse proficua al maggior numero di essi. La sua volontà di lucrare a Dio quante più anime fosse possibile, non conobbe limiti e con lo zelo apostolico di cui ardeva si sforzava di abbracciare e trarre a lui tutte le Nazioni. La mancanza di mezzi, le non poche contrarietà, anche da parte di persone investite di autorità, le difficoltà stesse inerenti all'impresa, i tanti ostacoli avrebbero dovuto fiaccarne il coraggio. Invece Don Bosco continuò alacremente quanto aveva incominciato e con l'aiuto di Dio condusse al desiderato compimento le opere intraprese, meritandosi la fama e l'ammirazione immortale. Scrisse anche e divulgò libri assai adatti ad eccitare la pietà, a diffondere fra il popolo i precetti della vita cristiana, libri che anche al presente sono tenuti in gran pregio. Inoltre, Be si paragona la mancanza di umani aiuti, onde spesso era travagliato, con la grandezza e vastità delle opere compiute e 1 benefici arrecati ari ogni condizione di persona, apparirà evidente in lui quasi un nuovo proriigio. Prodigio, si 'poiché la generosità divina e la. sai-/dissima fiducia e liberalità del suoe e a i a l o e e i n d o e l è o . o i o e o a è o l o i Servo parvero mirabilmente gareggiare nell'accrescerne le forze, nel mol tiplicarne le attitudini, nel renderne feconde le fatiche. Ma si può stimare cosi ancora più meraviglioso il vedere un tal uomo occupato in difficili affari, esposto frequentemente a non pochi pericoli, trattare con giovani ed altre persone di diversa indole, senza mai deflettere dalla pratica delle salesiane virtù, raggiungendo anzi in esse il fastigio, come fu riconosciuto e definito dopo giuridiche ed accurate discussioni con decreto solennemente pubblicalo il 20 febbraio 1027. « Frattanto, dopo la morte del venerabile servo di Dio. si ebbero moltprodigi, due dei quali, quanto appunto ne richiedeva ia natura delia causa, discussi «'vagliati secondo i consueti rigori del diritto, furono riconosciuti come miracoli con decreto ilei II) marzo decorso. Rimaneva a discutere soltanto un caso : ossia se si poteva con animo sicuro procedere alla solenne beatilicazione del venerabile Giovanni Bosco. 11 che fu fatto nell'ultima congregazione generale, tenuta alla presenza del Santissimo Signore nostro Papa Pio XI, nella quale il reverendissimo cardinale Verde, relatore della causa, propose il seguente quesito: se, stante l'approvazione delle virtù e del due miracoli, si possa si diramente procedere olla solenne beatificazione del venerabile Servo di Dio Tutti i convenuti, tanto i reverendissi mi cardinali quanto i padri consultoridiedero per ordine il loro voto favorevole, del che si rallegrò il Santo Pa dre, il quale però credette bene dille ri-re ad altro giorno il suo decreto per aver tempo ad implorare il lume divino. Avendo poi stabilito dà manifestare il suo giudizio, scelse questo giorno, domenica terza dopo Pasquanella quale, celebrato fervorosamente il santo Sacrifìcio, chiamò a sè i reverendissimi cardinali Camillo Laurent!prefetto della Sacra Congregazione deriti, ed Alessandro Verde, ponente delia causa, come pure il reverendissimo mons. Carlo Salotti, promotore ge nerale della Fedo e me, segretario sot to«critto. e con essi entrato in questa nobile 6aJa, sedette siri soglio pontificio, e dichiarò con solenne decreto: • potersi sicuramente procedere alla solenne beatificazione del venerabile Giovanni Bosco • o comandò che questo decreto fosse reso di pubblica ragione e Inserito negli atti della Sacra Congregazione dei riti: cosi pure che si preparassero le lettere apostoliche in forma di breve, intorno alla beatificazione da celebrarsi solennemente apiù presto nella patriarcale basilica vaticana ». Il ringraziamento dei postulatoti Dopo la lettura dei due decreti, monsignor Der-Abraamian, rettore del collegio armeno e postillatore generale della causa del venerabile Da Carbonlano, ha letto un devoto indirizzo di ringraziamento, anche a nome della postulazione del venerabile Don Bosco. Ha ringraziato a nome anche de! patriarca, del clero e del popolo armeni per l'elevazione alla gloria di beato del martire Cosmo da Carbonlano, sacerdote e parroco armeno, martirizzato il 5 novembre 1707, ed ha ricordato come Pio XI, lin dall'inizio del suo pontificato prediligesse sempre il popolo armeno, perseguitato e decimato, e come a tanta prova aggiunse questa di decidere con infallibile autorità- una paee e el aioel el te ne rm rti a; di n gnooor eainne alxnlnre md; vti, eleio re re oo ta olma uia il e i. noco ci. he otà ti il uò nal amiila ee an a so e edi asi aiuo gol ne aeli on ed nle in to te te eti nunoei eva ootialoere ele si ao si ri, ea e er dieto a, te et!, el te sie ot ta fio: la le eara he in aal anolle odi la o. ani to causa che è dì così alta importanza. Questo grande avvenimento, uno dei primi e pochi della storia dell'Oriente da molti secoli, sarà salutato ed accolto con gioia da tutti 1 cristiani di Oriente, anche non cattolici, i quali per una volta vedranno come la sede apostolica sia madre zelante della gloria dei suoi figli, senza distinzione di razza e di vita e renderanno omaggio al Capo supremo della cattolicità. Ha rivolto l'augurio che il ritorno dei dissidenti alla Chiesa madre sia un'altra delle glorie immortali di cui si adorni e passi alla storia il glorioso pontificato di Pio XI. Sensi di ringraziamenti ha espresso, a nome dulia pia società salesiana per essersi subito degnato di ordinare la beatificazione del suo fondatore. Ha ricordato di Don Bosco ed ha aggiunto di aver avuto la consolazione di baciargli la mano e riceverne la paterna benedizione impressiono che non si è mai cancellata dalla sua mente. L'allocuzione pontificia Dopo di che ì due postulatori e le rispettive postulazioni hanno, secondo la cerimonia, baciato la mano al Papa, il quale ha pr< nunziato un discorso di risposta. 11 Papa ha detto che tutti avevano accolto con pietà e giubilo e intimo senso delle cose sante 1 due decreti, il primo per la proclamazione del martirio del Da Carboiiiauo, gloria di Armenia, e l'altro per Potersi procedere alla solenne beatificazione del venerabile Don Bosco, gloria d'Italia, e, cosa immensamente più grande, gloria di tutta la Chiesa cattolica. In queste due enunciazioni è già tanto splendore che verrebbe la tentazione di lasciarle parlare tutte sole, con il loro inimitabile significato ; ma è proprio delle grandi cose un qualche commento che valga a conseguire da esse un maggior frutto spirituale, li Papa dice di voler lasciare gli ascoltatori con l'ammonimento che viene dalla tomba del martire, perchè non solo ò un'utile lezione ma diventa anche una grande consolazione ed mi grande conforto. E' proprio questa fiducia immensa quella che ha lasciato un giorno ai suol figli, ed ora ben può dirsi a tutto il mondo cattolico, il venerabile Don Bosco. Basta confrontare gli umili inizi dell'opera sua con gli splendori che essu oggi ci offre; basta riflettere alle difficoltà di ogni genere, materiali e morali, da nemici e talvolta anche da amici, alle infinite difficoltà che egli dovette superare e poi alla magnificenza del trionfo mondiale, ancora Lui vivente, per comprendere quanto possa la fiducia in Dio, la fiducia nella fedeltà di Dio. E' questa l'impressione che il Papa ancora riportò dalla conoscenza del Servio di Dio; un uomo che parve allora e poi sempre invincibile, insuperabile, appunto perchè fermamente solido, fermo in una fiducia piena, assoluta nella divina fedeltà. Per il martire la Chiesa non chiede miracoli; è sufficiente l'olocausto eroico della vita-, la Chiesa se ne accontenta, gloriosa della sua sapienza anche In questa sobrietà di esigenze. Essa, che In altri eroi di santità, come fu testò udito per don Bosco, è cosi scrupolosa ricercatrice non solo della verità, ma anche delle prove della verità discussa, controllata dimostrata con la certezza giuridica e piena, davanti al martirio Invece non chiedo che la constatazione di questo, perchè sa che veramente una grande straordinaria cosa è il martirio. Dopo un elevato inno ai martiri incruenti, clie sono innumerevoli attraverso le di verse condizioni ed i diversi gradi della scala sociale, martiri di ogni ora, martiri della volontà e della libertà, 11 Papa vuole finire col ricordo delle ti nissime ed elegantissime combinazioni e disposizioni della Provvidenza. Que sto umile martire viene alla ribalta della storia, proprio oggi, che tanto fervore di preghiere e di opere si svolge nella Chiesa cattolica per 11 ritorno all'unità. L'ora storica della S. Sede e dell'ItaliaRitornando poi a parlare di don Bosco, il Papa ricorda la sua amicizia por lui, benché egli fosse al principio del sacerdozio e don Bosco fosse or mai vicino al suo tramonto, l'edificazione della sua memoria rivive in lui n miesti giorni, In queste ore, mentre la figura del grande Servo di Dio si profila all'orizzonte non solo di tutto il suo paese, ma anche di tutto il mondoproprio in quest'ora, in cui avvenimenti di cosi particolare e solenne importanza hanno segnato un'orma incancellabile nella storia della Santa Sede, della Chiesa, dell'Italia. «Polche è bene ricordare con qualche cognizione di causa, come don Bosco rosse proprio uno dei primi e più autorevoli e più ascoltati nel deplorare quello che un giorno avvenne, nel deplorare toni* manomissioni dei diritti della Chiesa e della Santa Sede, nel deplorare che quelli che reggevano allora le sorti del Paese non fossero rifuggiti tanto spesso da cammini, che non si potevano percorrere se non calpestando 1 più sacri diritti. Ed era don Bosco anche, il primo tra i primi, nel tmp orare da Dio e dagli uomini un qualche possibile rimedio a tanti guai una qualche possibile sistemazione di cose, affinchè tornasse a splendere col sole della giustizia la serenità della pace negli spiriti. La Divina Provvidenza lo fa proporre ai sacri onori proprio in quest'ora e la beatificazione di don Bosco sarà la prima che avremo la consolazione di proclamare in faccia al mondo, dopo la conclusione degli avvenimenti solenni da lui auspicati. Non resta che ringraziare ed ammirare le vie del Signore ■. Un voto per l'unità delle Chiese Il Papa imparte Infine a tutti ed ai singoli la benedizione apostolica; una benedizione paterna ed affettuosa alla 9ua cara Armenia, a tutti i cari figli armeni dovunque la bufera li ha dispersi, dovunque, dopo la tempesta sanguinosa della guerra, hanno trovalo asilo; una benedizione pWa di desiderio paterno, di invocazè. II. pastorale di vederli finalmente ffogievati e consolati da tante loro penV,irsacrlflci e sangue, di vedere altresì, come il venerabile martire ne dà auspicio, anche i dissidenti tornare all'ovile e realizzarsi il voto e la profezia che si farà un solo ovile ed un solo pastore E questa benedizione rivolge a tutta l'Armenia, alla veneranda gerarchia ai vescovi e sacerdoti. Chiude rinnovando la benedizione ai figli di don Bosco, ai cooperatori salesiani, agli allievi ed ex-allievi, a quanti comunque aiutino e favoriscano la loro opera pen-severante e proficua dt ctivlMà e di fede.