Grandiosa dimostrazione al Duce

Grandiosa dimostrazione al Duce Grandiosa dimostrazione al Duce per la Leva fascista nella Capitale , Roma, 22 mattino. Sotto gli auspici di Roma, nel giorno che ne ricorda il mito delle origini, il Regime ha celebrato quest'anno, in una unione significativa, la Festa dej Lavoro e la terza Leva fascista. La Jausta ricorrenza non avrebbe potuto avere celebrazione più degna e più alta di quella con la quale sono state assunte nei ranghi del Partito e della Milizia- le falanghi della nuova gioventù d'Italia. Nel nome di Roma, i lavoratori, che il Fascismo ha affrancati dalle tirannie politiche, ai quali ha restituito la coscienza e l'orgoglio della propria funzione sociale, hanno celebrato la loro fesla senza più odil ne risse, senza antagonismi di classe, in una più vasta solidarietà nazionale. Sotto lo stesso segno, in questo stesso fausto annuale, nella luce di auesta stagione sacra alla giovinezza, 11 Fascismo ha numerate promosse e annate le sue giovani reclute, sue vive speranze. In questa investitura, che si rinnova sempre e si rinnoverà, a mano a roano che le sopravvenienti generazioni saliranno a partecipare alla vita della Nazione, è la ragione stessa della vitalità e della perpetuità del Régiine. Solo il Fascismo poteva compiere il miracolo di innuadrare la gioventù, futuro esercito della Patria, in un'organizzazione die ogni giorno più si rivela perfetta, perchè non si fonda semplicemente sulla disciplina esteriore, ma anche, e soprattutto, sulla disciplina dello spirito. Roma ha partecipato con tutta la sua anima, ai sentimenti di fierezza e di orgoglio con cui le nuove reclute hanno ricevuto la tessera e il moschetto. Ancora una volta la popolazione della Capi tale, unita a quella delle altre parti d'Italia, ha dimostrato come Nazione ie Fascismo siano veramente due termini di un'unica realtà. ! Truppe, autorità e folla La cerimonia ha avuto inizio con la rivista passata dal Duce alle Forze lArmate dello Stato e oltre trentamila Avanguardisti e Battila. Dalle otto di Ieri mattina via Flaminia e le altre strade che conducono ai Parioli, dove intanto si vanno schierando le Camicie Nere e gli altri reparti che prenidono parte alia rivista, furono percorse da un'incessante teoria di persone, di carrozze, di automobili: un movimento intensissimo, che non ha avuto un minuto di sosta e che ha portato nelle adiacenze di viale Tiziano migliaia e migliaia di cittadini. Le tribune vastissime, erette lungo l'uno e l'altro lato del viale, sono ben presto rigurgitanti; lo spazio di strada libero dietro di esse è interamente occupato, le finestre e i balconi sulla via retrostante sono tutti gremiti, e perfino in lontananza, sulle alture che dominano Il luogo dello schieramento, appaiono gruppi foltissimi di persone. Nella massa dei presenti si distinguono imponenti rappresentanze delle Associazioni combattentistiche con la bari e gagliardetti, quelle delle organizzazioni sindacali di Roma, e un numero ingente di ufficiali di tutte le armi. Nel piazzale di centrò sono le tribune delle autorità; in una di esse si notano i ministri Mosconi. Ciano, Belluzzo, Martelli, i Sottosegretari di Stato Sirianni, Lessona, Casalini, Pennavaria, gii on. Acerbo e Paolucci, vice-presidenti della camera, i sen. Federzonl, Blscaretti, Artom. l'on. Farinacci, l'on. Ferretti, l'on. Bolzon, l'on. Sardi, l'on. Amilcare Rossi, il generale Fara e altre medaglie d'oro, ufficiali superiori delle Forze Armate e alte cariche dello Stato. Nella tribuna attigua hanno preso posto I rappresentanti del Corpo Diplomatico, intervenuti numerosissimi. Nel mezzo del piazzale prestano servizio d'onore i Moschettieri del Duce; in fondo è il labaro della Federazio ne dell'Urbe, fiancheggiato dal Segretario Federale, avv. Aldo Vecchini, dall'on. Guglielmotti, e da tutti 1 membri del Direttorio. Lungo tutto il via le Tiziano, e nelle sue immediate a diacenze, sono schierate le truppe, cioè un Reggimento di formazione del R. Esercito, della R. Marina, della R. Aeronautica, della B. Guardia di Finanza, una Legione di formazione della Milizia Volontaria, 6 Battaglioni di Camicie Nere divisionali, le dieci Legiionl di Avanguardisti convenute a Roma per il concorso « Dnx », le Legioni Avanguardisti e Balilla di Roma e provincia. Superbo schieramento che Inquadra nei ranghi del Regime complessivamente cinquantamila uomini. Le truppe sono agli ordini del generale Ragioni, omandante la lO.a Zona. La rivista Alle 9,30 precise il Duce è giunto sul luogo della rivista, dove erano ad attenderlo membri del Governo, generali e ufficiali della Milizia. Egli è montato a cavallo circondato da un brillante Stato Maggiore. Gli sono a fianco il gen. Teruzzi, Capo di Stato Maggiore della Milizia, e il gen. Gazzera, e lo seguono, anch'essi a cavallo, S. E. Turati, le IX. EE. il gen. De Bono, 11 conte De Vecchi di Val Cismon, l'on. Giunta, l'on. Bottai, 11 Governatore di Soma, il gen. Bonzani, Capo di Stato agglore dell'Esercito, l'on. Melchior!, l'on. Crlstlnl, 11 gen. Vaccari, comandante il Corpo d'Armata, il gen. Giovagnoli, comandante la Divisione, vani altri ufficiali, fra i quali i generali De Pinedo, Bazan, Traditi, Agostini, Di S. Marzano, Capuzzo, Mezzetti. Il Duce, che indossa l'uniforme di Caporale d'Onore della Milizia, ha subito iniziato la rivista. Con il seguito egli passa attraverso le truppe schierate, che rendono gli onori, mentre al suo passaggio la folla eleva applausi fragorosi ed acclamazioni entusiastiche. Terminata la rassegna S. E. il Capo del Governo e il suo Stato Maggiore si portano al centro del piazzale per assistere allo sfilamento. Esso è aperto dal reggimento di formazione. Ecco, preceduti dalle fanfare, nelle loro superbe divise di parata, col passo grave e saldo, 1 Carabinieri. Li seguono, selva di penne al vento, i Bersaglieri, acclamatissfmf. Avanzano poi, in bellissimo ordine, blocco monolitico dal passo e dalla cadenza perfetta, gli Allievi del Collegio Militare. Poi gii Artiglieri delle varie specialità, la Guar dia di Finanza, i reparti Carri armati il Genio, 1 Granatieri, 1 Fanti di linea, i Cavalleggerl appiedati, gli Avieri, i Marinai, le Legioni della Milizia, i Battaglioni d'assalto, gli Avariguardi sii di tutte le specialità, dai marina retti dalie belle divise bianche e azzurre agli sciatori, dai cavalleggeri tanto minuscoli nel confronto delle ca valcnturé quanto fieri e sicuri in sella, ai ciclisti, ammirati per la perfetta e simultanea avanzata. Quando fa là sua apparizione ti primo manipolo delle forze giovanili a cavallo, costituito da trenta Avanguardisti che si allineano su tre Ale di dieci cavalli ciascuna, un applauso scrosciante lo saluta dalle tribune. Un formidabile « A noi! » si leva dai petti dei piccoli cavalleggeri, ai quali il Duce risponde con un saluto e con un sorriso di compiacenza. Vittorio Mussolini Un cavaliere ni eccezione cavalca ac canto all'ufficiala che precede il manipolo: il suo stile è di cavaliere provetto. La folla, rne riconosce immediatamente il secondogenito del Duce, Vittorio, cosi popolare è la sua figura, prorompe in calorosi applausi. Sia il cavaliere noi si scompone, rigido dinanzi al Duc.t-: nella sua posizione di attenti, Aneli? passa e scompare tra nuova manifestai ioni di ammirazione e di simpatia. Anche lo sfllamento dei Balilla avviene in modo mirabile. Tutta l'immensa massa di spettatori non si stanca di amrniiare il contegno, la fierezza, la disciplina, e li acclama con entusiasmo. Questo spettacolo di una giovinezza cosi temprata ai più rigidi doveri militari, animata da una fede cosi arderti», cosi lieta ed orgogliosa di sfilare sotto gli occhi del proprio Duce, cemmove fed esalta, e nessuno può sottrarsi al fascino che essa esercita. If-lla tribuna del Corpo Diplomatico, cosi come da ogni parte, echeggiano franciosi e insistenti gli applausi. Lo stiit mento è durato una ora e tre quarti. Al termine di esso il Duce e il suo seguito lasciano il piazzale per portarsi all'Ippodromo dei Parioli, dove deve svolgersi la cerimonia della Leva fascista. Nuove deliranti dimostrazioni accolgono il passaggio del Duce, mentre numero** squadriglie di aeroplani, che s'e-.ir.o levate a volo durante lo sfilarne;ito, continuano a volteggiare nel ot-jo, riempiendo l'aria del loro rombo festoso 1 reparti dell'Esercito, i battaglioni della Milizia e le Legioni detl9 Avanguardia,' dopo aver sfilato dii.nf.nzi al Duce, proseguono lungo 11 viale Tiziano, volgono a sinistra per 11 viale Parioli, entrano a bandiere spigate e con le fanfare in testa nell'Ippodromo di Villa Glori, dove avverrà la cerimonia simbolica della Leva. Ai Parioli L'Ippodromo ila raccoglie nelle sue innumerevoli tifr-tine, tutte adorne del tricolore, un eletto pubblico di invitati tra i quali valiamo personalità della politica, dell'aristocrazia, dell'esercito, una foltissima in^ presentatila del sesso femminile., foggiarne elegantissime toilettes primave:ili, e i rappresentanti dei principali g'ornall stranieri. La staccionata, elio corre tutto intorno il recinto delle tribune, è adorna di bandiere e di piante, ed è vigilata da una cintura di carabinieri e di metropolitani in alta uniforme. Festoni dì alloro si stendono dalla sommità delle linde costruzioni alle balaustre. Gli spettatori assistono all'ingresso delle truppe, si-gcendone i mo; Intenti coi binoccoli, r, accompagnando la svelta marcia eoa scrosci al applausi che salgono al c't-lo commisti alle note delle fanfare vicine e lontane. C'è nell'aria primaverile una vibrazione di letizia che giunge e si propaga in tutti i cuori, sollevandoli nell'atmosfera del più inceso entusiasmo. Lo spettacolo di tiuesto affluire incessante di grigio vftìde e di camicie nere, visione di forza, di armonia, di bellezza; Il suono degli inni della Pa tria; gli « alala :i prorompenti e festosi degli avanyuurdistij j secchi canti degli arditi e degli squadristi, che i battaglioni d'asfalto intonano con le maschie voci di quando in quando per ingannare l'affiso; la limpidezza del cielo, lo splendore del sole, l'ansia per l'arrivo imminente del Duce, che tutti attendono di veder comparire da un momento all'altro dal viale, in mezzo alle tribune, alto sul suo bel cavallo arabo; tutto questo contribuisce a dare un senso grande e polente, che provoca una gioia viva che si traduce nello sfavillio degli sguardi, nelle grida di ammirazione, nelle esplosioni di applausi, ch% fanno sobbalzare la folla clic la nib..^no in uno stato di agitazione e di irrequietezza che rasenta il delirio. Meraviglioso spettacolo Alle undici e trenta il concentramento all'Ippodromo è quasi completo. Ora tuifta la .sfilata, che aveva spiegato dinanzi agli occhi pieni di ammirazione del pubblico lungo U viale Tiziano e dinanzi all'occhio imperioso ed esigente del Duce la lieta visione dell'esercito della Patria, l'esercito dii oggi e quello di domani, qui finisce e qui si conchiude, in una invasione metodica e regolare della verdeggiante conca dei Parioli-, Qui abbiamo un'idea veramente compiuta dell'imponenza delle forze che hanno partecipato a questa bella adunala: qui dove, all'infuori dei Balilla che per mancanza di spazio sono stati fatti rientrare alile loro sedi, fieri di aver salutato il Duce, possiamo abbracciare con un sguardo di insieme quello che al Viale Tiziano è passato senza fermarsi e senza rac cogliersi. A poco a poco il verde della magnifica conca è scomparso: dalle pendici del Parioli ai margini delle tribune è una marea di nero e di grigio-verde che si fa sempre più densa e compatta, una massa guerriera che si restringe c si infittisce sempre più, per dare posto ai sopravvenuti. Ecco ora un sopraggiungere, a frotte, di corsa, di invitati e di autorità presso l'ingresso centrate dielle tribune. Si capisce che la rivista è finita e che gli invitati, do po avere assistito alla sfilata, si pre cipitano all'Ippodromo per non mancare alla seconda parte della cerimonia. Nelle tribune la folla si restringe per accogliere i nuovi venuti, e l'assembramento nella conca, inondata dal sole, diviene fantastico e indescrivibile mentre la nervosità delle masse si fa più acuta e visibile. La formidabile acclamazione L'arrivo dei Moschettieri del Duce, che si dispongono lungo l'ingresso, mette il tremito nella folla, Mussolini sta per arrivare. Uno, due, idre minuti trascorrono ancora nell'attesa: un'attesa spasmodica durante la quale tutti trattengono il flato e volgono il capo ansiosi là donde 11 Duce deve apparire. Poi un triplice squillo d'argento uno scroscio fragoroso, formidabile, vorremmo dire selvaggio, di applausi; un'esplosione frenetica di grida, di alala, di evviva; un agitare rlj cappelli, di fazzoletti, di moschetti, di fez, mentre le truppe presentano le armi. Il Duce, a cavallo, è su un piano sopraelevato di terreno, e domina, alto sulla formidabile marca di eente, che urla e si protende verso di Lui. La sua apparizione è stata Tapida come un baleno. Egli ha fatto irruzione a gran galoppo, è saltato sulla scarpata al margine del recinto delle tribune, ha arrestato di colpo la corsa del suo cavallo sull'orlo del ripiano e ora, il viso in pieno sole rivolto verso la sfolgorante platea, saluta romanamente. Dietro di lui si è disposto il brillante corteo di cavalieri che lo aveva accompagnato nella rivista al Viale Tiziano. Per qualche minuto il Duce assiste impassibile al disfrenarsi di questa ondata di entusiasmo che 6ale a Lui, osservando lo spettacolo mirabile che è offerto ai suoi occhi; poi fa cenno di voler parlare e allora il silenzio si stende sulla immensa moltitudine che appare tesa e protesa a raccogliere la parola del Capo. La parola di Mussolini Mussolini dice: a Ufficiali, sottufficiali, soldati. Camice Nere, Avanguardisti! » VI siete presentati e avete sfilato in modo perfetto. Il mondo vi osserva. La Patria è fterlssima di voi. • Per il nostro Ile Vittorioso, eia, eia, eia! Per l'Italia fascista, eia, eia, eia! ». Dalla imponente adunata si risponde con < alala » altissimi per il Re, per l'Italia e per 11 Duce. L entusiasmo ormai ha raggiunto il delirio. Di nuovo si levano in aria moschetti, fazzoletti, berretti, mentre dalle tribune si applaude freneticamente. Si svolge quindi la simbolica cerimonia con cui quest'anno si effettua la Leva fascista. Dopo di che il Segretario federale dell'Urbe, aw. Vecchini, ha letto la formula del giuramento, un formidabile n giuro » si eleva da tutto il campo. Dai ranghi escono un Milite anziano e un Avanguardista di leva, e si portano nel quadrato, dinnanzi al Duce. Ad un comando, il primo consegna al secondo il proprio moschetto e 10 abbraccia. Tutte le giovani avanguardie passate alla Milizia, in una indescrivibile manifestazione di entusiasmo levano in alto 1 moschetti, e agitano i gagliardetti, acclamando freneticamente. Il loro vibrante giovanile impeto, come, un'ondata travolgente, si diffonde in tutta la massa, e ad esse si associa il pubblico delle tribune. Si grida da ogni parte: « Viva il Ducei », « Viva il Fascismo! ». La cerimonia termina alle 11,45. Subito dopo il Capo del Governo lascia l'Ippodromo, mentre al suo indirizzo si rinnovano entusiastiche manifestazioni. Le cerimonie del pomeriggio Nel pomeriggio hanno avuto luogo altre suggestive cerimonie, alle quali ha egualmente presenziato il Duce. Alle ore 15,40 si è avuta la visita Inaugurale della zona archeologica del largo Argentina. Squadre di operai, che hanno lavorato si può dire fino a ieri mattina, hanno compiuto in brevissimo spazio di tempo il prodigio di dare assetto quasi definitivo all'ampia area sita nel centro di Roma, nella quale sono miracolosamente riapparse le sacre vestigia di una delle epoche più gloriose dell'aritela città. Fuori dell'artistica cancellata che recinge già per lungo tratto gli importanti resti archeologici, si erano daie convegno le autorità, in attesa del Duce. Abbiamo notato il Segretario del Partito, onorevole Turati, i sottosegretari on. De Bono, Michele Bianchi, Gazzera, il. Capo di Stato Maggiore della Milizia, on. Teruzzi, il sen. Prospero Colonna, gli onorevoli Melchiorri, Cartoni, Costamagna, Bodrero, il Governatore di Roma, principe Boncompagni Ludovisi, 11 prefetto Garzaroli, il comandante della Divisione, gen. Giovagnoli, il prof. Mufioz, direttore delle Antichità e Belle Arti dei Governatorato, gli architetti Brasini e Bazzanl e molti altri Ben quattro, come è nolo, sono fino ra i templi venuti alla luce che, per quanto non ancora identificati, appartengono certamente alla Roma repubblicana. Di essi non si conoscevano fino ad oggi che quattro o cinque mutili tronchi di colonne di tufo, incorporate in rozze e povere mura di un angusto cortile, che si dicevano appartenere ad un tempio di Apollo o di Ercole. La demolizione dell'intero isolato fece invece conoscere che si era in presenza di una zona storica importantissima. Quando lo scorso otto bre Mussolini visitò gli scavi stabilì senz'altro che l'area dovesse conservarsi scoperta, approvando le linee generali per la sua sistemazione che gli vennero, seduta stante, sottoposte dal Governatore. Quando si pensi che questi templi, dal più antico che sorge su un piano inferiore e con le sue lince severe richiama motivi etruschi, al più recente, eh è rivestito di travertino, con un amplissimo pronao, possono assegnar si ad un periodo che va dal l.o al 5.o secolo a. C, si comprende l'importanza torica dei nuovi resti che, per la previdenza del Governo, Roma ha oggi acquisiti al suo patrimonio archeologico. Questo ha ricordato con brevi efficaci parole il Governatore di Roma dinanzi all'on. Mussolini, traendo dai resti gloriosi, che tornavano alla luce nel Natale di Roma, lieto auspicio per le maggiori fortune della Patria. aNoi, egli ha conclùso, salutiamo romanamente questi gloriosi ricordi ora risorti; l'ora grigia fu : essi possono ancora tornare al sole, che i nuovi fasci non sono degeneri dagli antichi ». Tagliato il nastro che chiudeva l'accesso, il Duce e le autorità hanno quindi visitato minutamente gli scavi sotto la guida sapiente di Antonio Mufioz. Il pubblico che 6l assiepava dietro 1 cordoni e alle finestre delle case circostanti, ha fatto al Duce, al suo arrivo, e quando egli si è alien tanato, una calorosissima dimostrazione. Con la stessa semplice e austera cerimonia, alle ore 17. sono stati inau gurati i lavori compiuti dal Governatorato per dare una nuova più consona e decorosa sistemazione al Senolcro degli Scipioni sulla via Apnia. Importanti scavi sono stati compinti quest'anno nello storico ipogeo. Per pffetto eli tale lavoro i 9 decimi del Sepolcro sono tornati visibili, e la topografia di esso è divenuta evidente anche per il visitatore profano. Anche qui il Duce, che poco prima aveva inaugurato il nuovo Ponte del Littorio, accompagnato dal Governatore di Roma e dalle altre autorità, ha compiuto una minuziosa visita, corrr piacendosi con il professore Mufioz e con 1 suoi collaboratori. Il Duce, che anche in questa zona popolare del suburbio è stato accolto da vivissimi applausi da parte della folla, si è soffermato aualche istante ad ammirare il piccolo parco, che oggi circonda il glorioso sepolcreto, e dal quale si gode uno dei panorami più belli e suggestivi che -Roma possa offrire e quindi si è allontanato rapidamente in automobile, fatto segno a nuove e vibranti acclamazioni. Le riunioni dei Sindacati Conforme alle disposizioni impartite gli iscritti ai Sindacati hanno celebrato nel pomeriggio la Festa del Lavoro con liete riunioni all'aperto e con escursioni nei dintorni di Roma. In piazza Messedaglia ha parlato l'on. Bisani, illustrando il significato della Festa del Lavoro. Da ieri, nella vasta Tendopoli dei Parioli, dove sono_ accampati quindici mila Avanguardisti venuti a Roma per cimentarsi nel concorso » Dux », la vita del campo, perfetto in tutti i suoi servizi, è entrata nella sua completa attività. Vita vera di campo. S'intende, con tutte le consuetudini e le ca- atteristictie degli accampamenti militari, con la sua bella e suggestiva cerimonia dell'alzabandiera alla mattina, col saluto e l'ammainamento della bandiera alla sera, e alla notte con i fuochi del bivacco. Nel centro dell'attendamento ieri mattina il Cappellano ha celebrato la Messa e subito dopo gli Avanguardisti hanno avuto l'ambito onore di sfilare in parata dinnanzi al Duce. Nel pomeriggio il pubblico è stato ammesso a visitare la Tendopoli, e una vera folla si è riversata ai Parioli approfittando anche della tiepida giornata primaverile, e rimanendo ammirata della magnifica organizzazione e della perfetta disciplina degli Avanguardisti. Oggi incominceranno le gare.