Oggi il Re inaugura la Camera corporativa

Oggi il Re inaugura la Camera corporativa Oggi il Re inaugura la Camera corporativa Imponente cerimonfa = Grande attesa per il discorso della Corona Roma, 19, notte. Il discorso della Corona per la inaugurazione della nuova legislatura è atteso con vivo interesse. Questa intensa attesa dimostra quanto sia perfetta la unità spirituale degli italiani e come il Paese partecipi direttamente — con fervore e disciplina — alle grandi manifestazioni politiche. Sta di fatto, dunque, che la cerimonia della inaugurazione della nuova Camera mai come questa volta s'incontra col sentimento e la volontà generale della Nazione. Nessuna assemblea legislativa al mondo ha mai avuto un suffragio così vasto, così unanime, così incondizionato. In sostanza domar i il Re, •ufficialmente, inizierà la vita della Camera che plebiscitariamente il popolo si è eletta. L'avvenimento supera questa volta i limiti della consuetudine e assume un grande reale significato. Il Sovrano e i rappreesntanti del popolo iniziano con unità di intenti, un nuovo periodo di lavoro per le fortune della Nazione, perfezionando quella unità non solo giuridica, ma morale che è al fondo dello Stato nazionale unitario monarchico, sostenuto dal consenso del popolo e governato dall'esperienza e dalla sapienza di un Capo. Questa cerimonia risponde a una esigenza viva della Nazione; è veramente la schietta rappresentanza del popolo italiano che domani avrà l'investitura del Re; per la prima volta nella storia d'Italia e forse di quella di tutti gli Stati, il Capo parlerà a chi potrà comprenderlo e a chi può dire di rappresentare veramente il Paese. Il popolo lavoratore, fedele, disciplinato e devoto alle istituzioni e al Regime, ha già compreso il grande significato di questo avvenimento, che è radicato nella sua vita, che è connesso intimamente con la sua storia passata e futura. Non a caso 11 discorso della Corona precede di un giorno la festa del lavoro redento e operante. La sistemazione di Montecitorio La seduta inaugurale della Ca mera avrà inizio alle 10,30. Monte citorio ha assunto un aspetto ecce zionale. Dinanzi al portone principale, dove è stato issato il gran baldacchino di velluto rosso sormontato dalla corona reale; per i corridoi, dove sono 6tate distese le guide ed allineate con grande profusione superbe piante dei. Giardini governatoriali, nel « Transatlantico », negli uffici postali, di Segreteria e di Questura, è stato per tutta la giornata di oggi un via vai continuo, ininterrotto di deputati, di funzionari della Camera, della Presidenza del Consiglio, della neal Casa, in tesi a dare le ultime disposizioni; di commessi, lavoranti, operai, giardinieri, assorti nel lavoro della siste mazione definitiva. Particolarmente affollati sono stati gli uffici di Questura dove fanno capo i deputati per il ritiro dei biglietti di invito, perchè, anche ai deputati che non sono giuridicamente tali fino a che non abbiano prestato giuramento e non abbiano avuto la convalida della Giunta delle elezioni, occorre il bi glietto di invito per accedere a Mon tecitorio. La posta della Camera dava pre senti questa sera, compresi i membri del Governo e le alte gerarchie del Partito, 370 deputati, cioè la qua si totalità della rappresentanza politica. Numerosissimi sono anche i senatori arrivati ieri e oggi a Roma. Questa sera Montecitorio è stata minuziosamente visitata dal conte Suardi, della Real Casa, e dal dottor Beer, capo di gabinetto della Pres denza del Consiglio, i quali hanno potuto rendersi conto della compiuta preparazione dell'ambiente. Alle 20 infatti le ultime squadre di lavoranti lasciavano il Palazzo della Camera che era ormai completamente in or dine per la grande cerimonia di do mani. La sala cosidetta della Re gina, quella cioè che precede la tribuna di Corte, nella quale sosteran no appunto Elena di Savoia e le Principesse prima di entrare nella tribuna è tutta una fioritura di azalee, collocate in grandi vasi di rame su sostegni di ferro battuto. La trasformazione avvenuta nella aula per la costruzione del Trono, è già nota. Ai lati del Trono sormontato dal baldacchino con la corona reale so no le otto poltrone per i Principi reali. Grandi fregi di velluto rosso pendono dalla tribuna del Corpo di plomatico, e dalla tribuna dei sena tori. Sui capitelli delle colonne di legno che sorreggono il baldacchino e sui drappi è lo stemma dello Stato rinnovato secondo le caratteristiche della deliberazione pubblicata oggi sulla Gazzella Ufficiale. TI corteo dalla Regina La cerimonia si inizierà con lo 6chieramento del servizio di ordine pubblico. Tutte le truppe del Presadio e le camice nere usciranno all'alba dalle cas%rme e, agli ordini del generale Giovagnoli, comandante la divisione di Roma, si disporranno in quattro zone rispettivamente agli ordini dei generali Tonelli, Malingher, Aymonino e Moizo. Per meglio disciplinare l'affluenza della folla dietro i cordoni d'onore, agli shocchi delle strade, verranno costituiti degli sbarramenti di truppa. In piazza Montecitorio presso il monumentale ingresso del Parlamento, si troverà schierata una compagnia formata da una centuria di camice nere della 112.a Legione della Milizia su due manipoli con la musica della X zona che renderà gli onori militari all'arrivo dei Sovrani. Alle ore 10, mentre da Monte Marie le artiglierie tireranno a salve e la campana del Campidoglio farà sentire i suoi solenni rintocchi, rial grande ingresso del Palazzo Reale uscirà il corteo della Regina. Lo smagliante corteo sarà aperto dai corazzieri, cut spguirù la prima carrozza di servizio, il bai '•istrada a cavallo con un altro plo¬ tone di corazzieri e la storica berlina reale tirata da 6 cavalli con staffieri in parrucca bianca. Il corteo della Regina sarà così costituito: Carrozza di servizio: Conte Suardi, maestro cerimoniere di Corte; conte Sol aro del Borgo gentiluomo di Corte della Regina; duca Cito gentiluomo della Regina; conte Guicciardini gentiluomo della Regina. Prima berlina: la Regina con la Principessa Giovanna e il conte Leonardi, gentiluomo di Corte. Seconda berlina: Duchessa d'Aosta. Duchessa delle Puglie, duca Tosti di Valmimita, gentiluomo di Corte della Duchessa d'Aosta. Terza berlina: Duchessa di Pistoia. Principessa Adelaide', conte Rica-rdi, gentiluomo di Corte della Duchessa di Pistoia. Prima carrozza di seguito: Contessa Leonardi, dama di Corte deliri Regina, principessa di Piombino, dama di Palazzo, principessa Borghese, dama di, Palazzo. Seconda carrozza di sesruifn : Duchessa Caffarelli. dama di Corte della Duchessa d'Aosta, principessa di Cerenzia, damo di Corte della Duchessa delle Puglie, contessa Rìcardi, dama di Corte della Duchessa, di Pistoia. Il corteo, partendo dal Q- 'rinaie, percorrerà via 2i masrgio, via 4 novembre, via Cesare Battisti, Corso Umberto T, Piazza Colonna, Piazza Montecitorio. Il corteo della Regina sarà ricevuto sulla soglia del Parla mento dall'apposita Commissione di deputati e senatori sorteggiati a cui si aggiungeranno i membri dell'Ufficio di Presidenza delle due Assemblee nella precedente legislatura. Accompagnate da questa, rappresen tanza del Parlamento, la Regina e le Principesse saliranno per lo sca Ione di destra e raggiungeranno la sala della Recina, dove si troveranno ad attendr-c le dame della Corte. Qui la Regina e le Principesse si tratterranno fino all'arrivo del corteo del Re a Montecitorio, dopo di che entreranno nella tribuna, in ma niera di prenderà posto nrvma del l'ingresso del Sovrano nell'aula. Nel passaggio dall'ingresso al salone della Regina, il senatore Melodia darà il braccio ad F.lena di Savoia, il vice-presidents della Camera, Acerbo, darà il braccio alla Principessa Giovanna, il senatore Rebaudeneo alla Duchessa d'Aosta, il sen. Si monetta alla Duchessa di Pistoia e il deputato Solmi alla Principessa Adelaide. Nella tribuna, dove sono state collocate cinque poltrone, la. Recina avrà alla sua destra la principessa Giovanna', la Duchessa delle Pucrlie, la Principessa Adelaide: alla sua sinistra la Duchessa d'Aosta e la Duchessa di Pistoia. •••e quello del Re Dieci minuti dopo la partenza dal Quirinale del corteo della Regina, muoverà dalla Reggia il corteo reale, così costituito: Carrozza di servizio: generale Marinetti, aiutante jji campo, duca di Fragnito. primo maestro di cerimonie, tenente colonnello Lerici, aiutante di campo, maggiore Giberti, ufficiale di ordinanza del Principe di Piemonte. Seguono i due battistrada e viene quindi, tirata da 6 cavalli, la berlina con il Re, che avrà alla sua sinistra il Principe di Piemonte e di fronte il Duca delle Puglie e il Conte di Torino. Nella seconda berlina saranno i Duchi degli Abruzzi, di Genova, di Pistoia e di Bergamo. Nella terza berlina prenderanno posto il Duca di Ancona, il conte Mattioli Pasnualini, ministro della Real Casa, il duca Borea d'Olmo, prefetto di Pa.ln/zo. il Generale marchese Di Bemezzo, primo aiutante generale del Re. Quarta1 berlina: generale Clerici, primo aiutante di campo del Principe di Piemonte, nobile Alberto Solaro Del Borgo, trrande scudiere^ conte Guerrieri, gran cacciatore, ammiraglio De Grossi, nrimo aiutante di rnmon del Duca di Genova. Quinta berlina : col. Bollati, aiutante di campo del Conte di Torino, capitano di vascello Neirrotto, aiutante di campo dei» Duca degli Abruzzi, col Volpini, aiutante di campo del Duca delle Puglie, dott. Qulrico, medico del Re. Carrozza di seguito; maggiore Tpodorani. aiutante di ; campo del Duna di Pistoia, canltano Gerardi, ufficiale addetto al Duca Hi Bergamo, capitono di corvetta Nomis di Pollone, ufficiale addetto al Duca di Arconn. ' Le grandi berline di gala saranno, scortate dai corazzieri e a fianco degli sportelli cavalcherà il comandante della Divisione di Boma generale Giovagnoli/ seguito dal suo Stato Maggiore. Il corteggio delle magnifiche berline sarà chiuso da uno squadrone di carabinieri a cavallo della Legione territoriale di Roma. 11 Sovrano entrerà a Montecitorio dove sarà ricevuto dall'apposita Commissione ed entrerà nell'aula dal corridoio di sinistra. Il Be che siederà nella grande poltrona centrale, sotto il baldacchino, avrà alla sua destra il Principe di Piemonte, il Conte di Torino, il Duca delle Puglie e il Duca di Bergamo e alla sinistra il Duca di Genova, il Duca degli Abruzzi, il Duca di Pistoia e il Duca di Ancona. Gli altri Principi reali non potranno intervenire Infatti il Principe di Udine e il Duca di Spoleto sono assenti dn Boma ed il Duca d'Aosta non è ancora completamente ristabilito della recente indi-posizióne. Ai lati della piattaforma del trono saranno due corazzieri in alta uniforme; un plotone di corazzieri sosterà invece nel salone dei « passi perduti ». Quando i Sovrani ed i Principi entreranno a Montecitorio, deputati, senatori e membri del Governo sa¬ ranno già nell'aula. Il Duce, in divisa di Primo Ministro, sarà a sinistra del Trono e dietro di lui saranno pure in divisa tutti i Ministri. Nelle tribune prenderanno posto i senatori non ancora convalidati e gli invitati. Si calcola a circa 450 il numero degli invitati tra i quali 70 appartenenti alle famiglie dei deputati e 70 appartenenti alle famiglie dei senatori. La seduta Nella tribuna dei diplomatici siederanno a partire dal lato adiacente alla tribuna della Regina, gli ambasciatori di Gran Bretagna, di Germania, Brasile, Spagna, Stati Uniti, Belgio, Turchia, Giappone ed Argentina ed i ministri della Svizzera, Norvegia, Austria, Czaco-Slovacchia, Finlandia, Lituania, Egitto, Albania. Nella 2.a fila siederanno, sempre a partire dal lato adiacente alla tribuna della Regina, i ministri di Jugoslavia, Cuba, Estonia, Panama, Columbia, Paesi Bassi, Lettonia, Romania, Svèzia, Danimarca, Ungheria e Portogallo. Nella terza fila i ministri di Polonia, Bulgaria, nonché gli incaricati di affari di Russia Francia, Cile ed Equatore. Nella quarta fila gli incaricati di affari di Cina e dell'Uruguay, e niella quinta fila gli incaricati di Persia e del Venezuela. Dopo che il Sovrano si sarà seduto sul Trono, il Capo del Governo si rivolgerà ai senatori e deputati pronunciando la formula: «Onorevoli Deputati! Sua Maestà il Re vi invita a sedere ». Poi egli leggerà la formula del giuramento e tutti i deputati per ordine alfabetico giureran no. Quindi il Sovrano leggerà il discorso. Si prevede che la cerimonia durerà circa un'ora. La lettura del discorso richiederà circa 25 minuti A cerimonia finita quando i Sovrani saranno rientrati al Quirinale, tolti i cordoni, il popolo affluirà nella piazza del Quirinale per salutare con una calorosa dimostrazione il Re, la Begina e il Principe Umberto. U primo libro del Codloe Civile Il Capo1 del Governo ha ricevuto S. E. Scialoja, S. E. D'Amelio ed il consigliere d'appello Da Zara, i quali gli hanno presentato le bozze del prl mo libro del nuovo codice civile, ap prontato dalla Commissione per la riforma dei codici. II. Capo del Governo ha ricevilo S. E. Gentile, presidente dell'Istituto nazionale fascista di cultura, 11 senatore Guido Carlo Visconti di Modrone. presidente dell'» Italica », i quali gli hanno esposto l'opportunità di armoniz zare e coordinare l'attività dei due Istituti parastatali creati dal Governo fascista. Il Capo del Governo ha riconosciuto l'utilità di unificare, per quanto è possibile, l'opera dei due Istituti, che all'interno ed all'estero perseguono sostanzialmente 1 medesimi fini di propaganda della colt'ira italiana. I due presidenti sono^stati autorizzati a studiare le modalità per cui l'« Italica » possa senz'altro di ventare la sezione dell'Istituto per la propaganda all'estero, conservando il suo nome, il suo carattere, la sua sede centrale e la sua autonomia ir Segertarlo federale di Alessandria L'Ufficio Stampa del Partito Nazio naie Fascista comunica: « Il console Cerniti Natale ha rassegnato ie dimissioni da segretario federale di Alessandria. Il Segretario del Partito gli ha espresso la sua approvazione per l'opera compiuta ed ha nominato segretario federale dt Alessandria, il console Aldo Tarabella. Il console Natale Cerniti è stato propósto per una importantissima funzione amministrativa provinciale ». S. E. Turati in sostituzione del console Tarabini incompatibile perchè deputato, ha nominato segretario tederale di Como la camicia nera Frigerio Pietro. La Festa del Lavoro I manifesti delle Confederazioni Roma, 10 notte. In occasione del Natale di Roma e della Festa del lavoro, le Confederazioni sindacali hanno diramato vibranti manifesti alle organizzazioni dipendenti. La Confederazione bancaria fascista ha pubblicato il seguente manifesto: « Torna la primavera italica a largire nuove ricchezze di elementi e torna, con essa, la festa del lavoro nella celebrazione fascista di concordia e di fede a solennizzare la comune fatica di tutti gli italiani per la quale si aggiungono a quelle della natura altri! ricchezze necessarie alla grandezza e alla prosperità della Patria. 11 lavoro e gli altri l'attori della produzione, che il regime ha posto così in alto nella concezione dello Stato corporativo, hanno recentemente avuto il più grande riconoscimento de! loro valore con la nuova rappresentanza nazionale formata di elementi tratti dagli organismi sindacali. Questo Parlamento" a cui è riservato l'onore sommo di ratificare il più grande trattato di pacificazione che solo la sapiente chiaroveggenza e la saggez za di Benito Mussolini potava felicemente concretare, dovrà dimostrare al mondo che lineilo dell'Italia non è un esperimento ma l'affermazione sicura di un nuovo ordinamento statale. « Italiani I Nella festosa ricorrenza stringiamoci compatti intorno al Duce t «cardiamo con amino sereno e con sicura fermezza l'avvenire verso il duale egli ci guida, che riserva nuovi successi al popolo nostro, nuove gemme alla ferrea corona dei Re d'Italia n nuovo splendore alla gloriosa nostra Patria ». Ln Confederazione fascista dei Trasporti terrestri e della navigazione interna ha diretto alle aziende tissociate il seguente messaggio: « Nel giorno fausto del Natale di Roma, le forze del lavoro celebrano la loro fesla, che è insieme festa della produzione, poiché questa dal principio fascista della collaborazione trae la ragione prima delia sua rinascita e la certezza del suo fecondo avveni re. Il 21 aprile dell'anno VII trova de terminata nelle sue linee essenziali la trasformazione istituzionale dello Stato, che, nella corporazione, concreta lo sviluppo organico dei postulati della Rivoluzione, maturato in ire anni di fruttuosa esperienza sindacale. Una èra nuova si inizia, nella tinaie il problema della produzione, superati gli u ini mi baluardi dell'economia liberale, diventa problema di interesse pubblico, che lo Stato fascista informa e coordina, indirizzandolo verso una meta unica e grande: la maggior potenza, politica ed economica, della Nazione. L'operosa fatica sarà coronata dalla vittoria, perchè l'Italia nuova ha una sola volontà e una sola disciplina. « II 21 Aprile non è quindi per i produttori fascisti; che urta brevissima osta del lavoro, constatazione serena delle posizioni i^ggiunte. rinnovati propositi di azione. Con questi sentimenti e con questa fede i trasportatóri italiani salutano il giorno sacro al Roma, che ha, nei secoli e per 1 secoli, l'aquila e il fascio a simbolo della sua forza, della sua giustizia, defi suo destino imperiale ». «■ La Confederazione nazionale fascista degli agricoltori ha indirizzato agli agricoltori italiani il seguente messaggio : Auricoltori d'itmia! Nel giorno in. ci l'Italia rinnovata commemora il Nattffe di Roma e rende omaggio solenne a* lavoro, voi siete, come sempre, in pirlma linea, col pensiero e col cuore, iperchè sentite tutta la gloria del passato e tutta la grandezza del destino che la nostra stirpe raggiungerà col suo costante lavoro. Ogni anniversario - è una tappa alla quale conviene sostare un momento per volgere lo sguardo al cammino percorso dal Regime fascista e nel Regnine fascista. La organizzazione ileUa produzione e dd produttori, dalla prima^fase sindacale è passata alla se conda fase corporativa e, mentre il Gran Consiglio fascista ha deflniiti . li organi della tHisciplina corporativa, le due Confederazioni degli agricoltori e dei lavoratori agricoli hanno fusi i loro sforzi per le funzioni di assistenza tecnica economica e sociale, onde la collaborazione fra le f>rze produttive diventa una realtà concreta ricca di 6; cure promesse per il benessere dei produttori e per la feconda pace so ciade. La legge sulla bonifica integrale è il più coraggioso intervento gover nativo che la storia delie Nazioni civili ricordi. Larghissimi mezzi :;nanziar.ii lo Stato destina a concorrere con la proprieprietà terriera a valorizzare le terre e lo fa seguendo il concetto perfettamente rurale di mirare a! fine eeom mico, cioè alla produzione. La eiezione plebiscitaria della Camera dei de pinati sulla base corporativa è un'altra grande riforma che p irta all'in 'invento diretto delle associazioni pr. fessionali dei citatimi che lavorano e producono nella de'em.:i,azione delle direttive e delle leggi del.o Stato. L'accordo tra lo Stato e Iti Chiesa realizzato in regime lasciata è infine, il segno luminoso attestante che il Regime sente l'anima del suo popolo in tutta la sua profondità. Agricoltori! Molta otracla si è percorsa, molta è ("a percorrerle per raggiungere il bene che dal fascismo attendiamo. Voi ■ vete fa "o • vostro dovere: pur tra le difficoltà delle avverse stagion-i e della crisi economica che ancora travaglia tutto il mondo civile, voi poiete puardare con orgoglio a questo anno passato ° trarre dalla vostra coscienza ; Dddteiaita 1.. forza per continuare nel vostro la\oro — Per la Patria; per ;1 Re: per il Duce Le prime Legioni degli Avanguardisti sono giunte e Roma Roma, 19, notte. Stamane sono arrivate le prime Le gioni degli avanguardisti partecipanti all'adunata di demenica ed al concorso Dux. Essi hanno preso istruzioni presso il Comando di tappa organizza io alla stazione di Termini e, militar mente inquadrali, con alla .està le fanfare, hanno 6filaio per le vie della città per raggiungere gli accampamenti dei Parioli. Qui ogni Legirne ha preso possesso delle tende a ciascuna asse-guata. Gli arrivati nelle prime ore delpomeriggio ammontavano ad oltre 6000. I primi treni arrivati alle 7.20 hanno portato oltre seicento avanguar- disti provenienti da Brescia, Bergamo Cremona. Sono quindi arrivati 600 avanguairciisti dalle Puglie, 550 dalla Liguria; 250 da Pavia; 950 da Udine, Belluno. Treviso e Venezia; 600 da Padova, Rovigo e Ferrara; 550 1a Reggio Calabria ; 580 da Bolzano, Trento Verona, e Forlì; 700 dalla Sicilia; 600 dalla Venezia Giulia; 200 da Varese; 600 ancora con un secondo treno dalla Sicilia. Nella mattinata di domani arriveranno altri gruppi dal Piemonte. E' oreannunziato l'arrivo di 600 avanguardisti. «-*-> I Sindacati dell'agricoltura Deliberazioni del Direttorio confederale Roma, 19. notte. Sotto la presidenza dell'onorevole Luigi Razza si è riunito il direttorio della Confederazione nazionale dei sindacati fascisti dell'agricoltura. Il prnsidente ha riferito sulla situazione generale contrattuale. Ha rilevato come in provincia il movimento abbia dovunque ripreso con encomiabile attività ed ha fatto osservare come la disoccupazione, oggetto dell'inclemenza della stagione, e ora pressocchè scomparsa. Ha informato poi il direttorio dell'imminente pubblicazione del decreto che costituiste l'ufficio di collocamento per gli addetti alla monda e alla raccolta del riso ed ha esposto 1,1 stato della pratica per la costituzione di quello dei mietitori. Infine ha prospettato l'opportunità di esaminare la riforma e l'unificazione dei patti del salariati e braccianti della zona lombardo-piemontese, quella di compartecipazione della zona veneta e quella di piccola affittanza della Sicilia. II direttorio ini ampiamente discusso la relazione e le proposte del presidente. E' stato deciso di convocare convegni interprovinciali a Milano, a Napoli e a Palermo. E' stata poi esaminata la questione dell'Inquadramento dei tecnici agricoli e il presidente ha riferito sulla necessita di incrementare l'azione svolta per lo sviluppo del dopolavoro agricolo. Sono stai" adottate alcunp derisioni atte a facilitare la opera che va svolgendo il dopolavoro nelle campagne. Infine, il direttorio dopo un esame della situazione nelle singole Provincie Ini deciso il movimento generale e le nomino per la sitemazione definitiva dell'agricoltura. Il direttorio si riconvocherà ai primi del mese prossimo.