I viennesi leggono poco e male

I viennesi leggono poco e male La giornata del libro l I viennesi leggono poco e male VIENNA, aprile. <Anche Vienna ha avuto la sua « Giornata del libro ». Questa moda di dedicare delle giornate alla propaganda di un'idea ci viene, come tante altre, dall'America, ed in alcuni paesi ha dato buoni risultatt; Dopo la giornata del libro, che fu aiutata con mille risorse, conferenze, articoli di giornali, comunicazioni radiofoniche, manifesti, cortei stradali, eccetera, la cosa più elementare da fare per sapere se l'esito fosse stato quello voluto, era di rivolgersi ai librai, interrogandoli in proposito. Insinueremo che le dichiarazioni dei negozianti vanno tuttavia accolte con riserbo, temendo di vedere il fisco presentarsi a partecipare al godimento dei buoni affari conclusi: tale fenomeno lo si è notato all'indomani di straordinarie feste artistiche e sportive, alle quali i signori fornitori contestarono concordi il merito d'esser riuscite di aiuto ai loro commerci. I librai interpellati hanno detto, in complesso, che trattandosi della prima manifestazione del genere, si poteva essere soddisfatti. Il pubblico è andato ad acquistare non solo libri recentissimi, ma anche romanzi come « Il Conte di Monte Cristo », di solito chiesti ben poco. Un libraio ha osservato che il successo sarebbe stato ancora maggiore, se la giornata del libro non fosse stata indetta nella seconda metà del mese: la seconda metà del mese significa purtroppo magra per le tasche della classe media del mondo intero e l'osservaziona di questo commerciante in pensieri stampati, giustissima, mi fa tornar alla memoria quella di un oste del Prater, al quale domandai perchè organizzasse i suoi ballisempre al principio del m:::. Mi rispose che ai primi del mese la gente ha ancora lo stipendio in tasca e quando ha incominciato a bere ne spende volentieri larga parte, senza riflettere che deve tirare avanti per settimane...Ma Insomma i librai viennesi sono contenti, perchè nella lieta giornata hanno venduto circa il 50 per cento in più degli altri giorni. Nel preparare l'avvenimento s'era lanciata la parola d'ordine : « Regalate libri » e anche questo ha servito, essendosi finalmente riveduti nelle botteghe compratori di più esemplari della stessa opera, spediti in dono con la dedica: « In ricordo della giornata del libro ». E' intanto destino delle iniziative degenere provocare discussioni sulle cause che hanno determinato la crisi nello smercio e quindi -reso necessaria la propaganda. Se si grida in coro che bisogna preoccuparsi del libro, segno è che si acquista poco e che si legge in proporzione. Però, mentre tutti sdichiaravano sostenitori di tale tesi, lo scrittore Richard GOtz se n'è venuto fuori a dire che non si legge poco maal contrMio, troppo, a Se la giornata del libr™deve avere uno scopo, eglha scritto, questo dev'essere anzitutto il mettere in guardia il sano e cosciente istinto del proletariato e della gioventù dei grandi centri, di fronte al pericolo di valutare troppo l'intellettualismo, quell'intellettualismo che uua classe elevata adesso sacrifica allo snobismo sportivo, americano e tecnico ». Certo, anche prima che il Gòtz prendesse la parola, s'era detto che non svoleva giovare alla quantità,, t-ensi alla qualità e che quindi la propaganda mirava a favorire la diffusione debuon libro; però, si chiede il signor Gòtz, a quale sinedrio spetterà di sentenziare sulla bontà o meno di un volume? Giacché se si parte dal criterio della pura e semplice obiettività, allora i nove decimi della carta stampata dovrebbero andare al macero. Nel campo librario, le tendenze individuali, dchi scrive come di chi legge, prevalgono più che altrove; per meglio dire, mentre gli scrittori con la loro opera cercano di divulgare ed affermare nuove tendenze, al lettore tocca accettarle o respingerle. Ora, se un sinedrio passatista, rifiutandosi di far posto a un giovane, dichiara in modo inappellabile che i suol libri non sono buonisi corre il serio perìcolo d'impedire manifestazioni che nel campo teatralenell'artistico in genere, e nel tecnico possono invece verificarsi liberamente con innegabile vantaggio di questvarii rami della nostra attività spirituale. Ma, per ritornare al tema, il signoGòtz è forse un pessimista; egli ha ragione quando afferma che non si può organizzare una giornata del libro con criterii quasi sportivi e mettersi a gridare: t Comprate libri », cosi come csi può mettere a gridare: .« Compratsapone e camicie » ; ha però torto quando si scaglia contro tutta la produzione contemporanea In blocco, affermando che sia roba da ridere. Gòtz ha l'aria da voler prendere a scapaccioni chconsigli dileggerà maggiormente Wassermann, Schnltzler e Rcmarque, l'autore del fortunato volume : « Nell'ovesnulla di nuovo » — che in poche settimane ha avuto una tiratura di 300 mila copie, — ma nella sua critica c'dell'esagerazione. E quando si sconfinnello sconfinato campo dei paradossi, difficile raccapezzarsi. Al Gotz, rappresentante delle tendenza di sinistra, si oppongono scrittori dtendenza conservatrice e cattolica, decisi a dimostrare che in realtà si leggpoco, si legge meno di prima. LReichspost, organo massimo del catto p < a , l , ù i n e e i r n a o i o a n à e anria nli' ie ne e .. o a n e a e e di eiel ula he no ge si lo to a, ta li tola licismo austriaco, avendo proceduto ad un'apposita Inchiesta s'è trovata d'accordo con le idee del Gòtz solo sul punto che ballo e sport, assieme al cinematografo ed alla radio, accaparrano il tempo libero del professionista della nostra epoca, caratterizzata — dice — dal trionfo del materialismo, dalla disistima del lavoro intellettuale. Sulla minoro vendita dei libri possono avere influito l'aumento del prezzo dei volumi, e i molti giornali e le riviste che fanno più rapidamente conoscere al pubblico le questioni; però, secondo la Reichspost, rimane fatto sintomatico che il numero dei lettori delle biblioteche circolanti nel corso degli ultimi quindici anni è diminuito del 60 per cento, sebbene le quote di abbonamento siano relativamente inferiori all'anteguerra. Il giornale cattolico è convinto che oramai anche la scita di una lettura sia diventata questione di moda. La fortuna di un autore è fatta dall'abile reclame della casa editrice, dalla pubblicazione dei suoi romanzi in quotidiani molto letti, dal successo sensazionale di un suo lavoro teatrale, 0 da alcuno critiche molto elogiative : in tutti questi casi, sono sempre le biblioteche circolanti a fornire la pròva deila popolarità dello scrittore, dato che i suoi libri vengono subito chiesti da ogni parte. Quasi non occorre dire es sere il giornale cattolico convinto del l'immoralità e della deficienza di contenuto di molti dei libri che oggi vanno per la maggiore: per amore di sensazione, e in omaggio a tendenze tutt'altro che etiche, oggi si stampano opere straniere anche di evidente bas «a qualità letteraria. Certi scrittori americani che in Europa cominciano ad imporsi sono, a giudizio della R^chsposl, assai Inferiori a modesti scritto rf tedeschi. E in realtà sul mercato tedesco di autori stranieri di gran nome non scarseggiano più : contiamo fra essi Dreiser, Wallace, Jack London, Upton^Sinclair, S. Lewis, Ph. Oppenheim e Dekobra. E se si va nelle grandi biblioteche a domandare chi chiegga più in lettura opere letterarie nazionali o straniere davvero pregevoli, ci si sente rispondere che le chiede un piccolo gruppo di lettori, in generale giovanotti fra 1 18 e i Zi anni e donno al disopra dei 35 anni. Forse i primi sono spinti da-ragioni di studio, le seconde dal desiderio di occuparsi, negli anni della maturità, di serii prò blemi. La donna fra 1 20 e 35 anni di regola legge poco, tutt'al più roba leggera ed in voga. Dei professionisti, degli uomini che lavorano, la Reichspost ere de di poter assicurare ch'essi non han no tempo per leggere e che, in ogni caso, non volendo approfondirsi nella lettura di opere serie, si dedicano ai romanzi di avventura e di ambiente criminale: questo eccita i loro nervi 0 li soddisfa. I. Z. vqlcmddzlmlncsgNgpcgnrcpuplg

Persone citate: Dreiser, Gotz, Jack London, Oppenheim, Richard Gotz, Wassermann

Luoghi citati: America, Europa, Vienna