Il bilancio della Gran Bretagna e la gara mercantile tra Londra e New-York di Marcello Prati

Il bilancio della Gran Bretagna e la gara mercantile tra Londra e New-York Il bilancio della Gran Bretagna e la gara mercantile tra Londra e New-York L'esposizione di Churchill ai Comuni « L'avanzo preventivato a 4 milioni d5. sterline realizzato a 12 *» Il benessere del popolo inglese =» Fiera apostrofe contro la « scioperomania » « QU armamenti e le « esigenze imperiali ». Londra, 15, notte. 11 nuovo bilancio inglese è qui. Churchill lo ha esposto ed illustralo nel .pomeriggio di oggi ai Comuni con un formidabile discorso di due iore e mezza Egli ha assunto per la occasiona la parsimoniosa e modesta aria di un monaco in contrasto con l'aria spendaccioua che avvolge i programmi elettorali delle due opposizioni : « Quelle sono pronte a sperperare, contribuenti, i vostri soldi e da ultimo à mandarvi in malora, lo bado invece a tenerli da conto ». Senonchè ogni tanto Churchill lasciò ricadere qualche poco il saio giù per le sue spalle non esattamente monacali e mostrò il petto. Il monaco aggressivo Allora la sua eloquenza si fece aggressiva e schiacciante per gli oppositori, orgogliosa e lampante per la situazione autentica del Paese di fronte alla quale i piagnistei delle Sinistre si risolvono nel più ridicolo fenòmeno del mondo. Volta per volta il saio venne nuovamente tirato su e il robusto Cancelliere in attitudine monastica tornò ad esaltare l'economia e la pacatezza in contrasto con le spreconerie e con gli orgasmi: «11 nostro è un bilancio pacato, spoglio di ogni fuoco di artificio ». In verità, quello che Churchill ha esposto oggi è uno dei bilanci più caratteristicamente conservatori che si ricordino. Esso non cambia niente; garantisce la continuità finanziaria e poco altro : abolisce due balzelli di minor conto, quello di dazio-consumo sul the e l'imposta sulle scommesse. La prima tassa esisteva fin dal tempo di Elisabetta, la seconda venne introdotta due anni fa dallo stesso Churchill. Il condono della prima torna a beneficio delle masse in casa loro; la revoca della seconda soppri me un fastidio alle masse fuori di casa, masse che scommettono all'aperto sulle corse e via dicendo, come da noi si va al botteghino del lotto. Nessuna riduzione dell'imposta sul reddito; tutto il resto rimane come prima, salvo qualche contentino di poca spesa un po' a destra, un po' a sinistra, ma parecchio a destra ove stanno brontolando in ispecie gli agrari. « Bilancio elettorale! », incominciano già a gridare i laburisti ed i radicali indicando l'abolizione della gabella sul the. Ma questa non è che un'oncia di regalo alla folla in confronto delle tonnellate di doni nominali che le Sinistre promettono alle moltitudini per carpirne i voti I programmi■ delle'due Sinistre promettono, come al solito, una immediata fetta di paradiso terrestre al popolo. Il Governo conservatore offre duo soldi di sgravio sulla sua bevanda preferita e non promette se non di tirare avanti coi criteri amministrativi di prima. Non era il caso di aspettarsi alcunché di sensazionale in concorrenza con le grandi sensazioni radicali e laburiste; nulla è grondato di sensazionale dalla boc ca di Churchill il cui discorso era inteso anche ad erigere il primo stipite del programma ministeriale per le elezioni prossime. Il nuovo bilancio ad occhio e croce non è se non la continuazione del precedente; in cifra tonda le stesse entrate, le medesime spese e l'identico avanzo. I conti consuntivi di Churchill per l'esercizio finanziario testé terminato; registrano un avanzo di 12 milioni di sterline mentre ne aveva egli preventivato uno di soli 4 milioni. Il preventivo del nuovo esercizio Ora il preventivo per il nuovo esercizio finanziario apertosi col l.o di questo mese contempla su per giù un altro avanzo analogo sugli 11 milioni di sterline. Può darsi che questo sia l'ultimo budget di Churchill, forse predestinato a coprire un posto differente nel futuro Gabinetto Baldwin (una specie di Dicastero della Disoccupazione) se le urne risponderanno in favore del Ministero. Egli non ha certo motivo di rammaricarsi di questa sua quinta compilazione di bilancio, anche se dovesse davvero risultare l'ultima della serie. L'aula poco prima delle 15 era ri gurgitante perchè Churchill sa parlare meglio di tutti quanti ai Comuni. Egli inizia il suo discorso Ih tono piuttosto minore ma presto si sente tra i piedi la fanghiglia dei perpetui piagnistei di cui sono inzuppati certi giornali e certi partiti oltremodo inclini a governare. Egli la spazza via; la spazzatura è Vigo rosa: «Ad onta dei danni che ogni forma della nostra vita nazionale 6ubì In seguito alla follia scioperaiuola del 1926 — dichiara egli — un rispettabile e solido avanzo è 6tato realizzato nell'esercizio finanziario or ora chiuso. La prò spenta materiale di quesito Paese, con ciderata eia in base alle sue condizioni finanziarie sia alla stregua del volume dei suoi commerci o in rapporto ai risparmi ed alla capacità di acquieto del suo popolo, ha regolarmente continuano a progredirei. Il Cancelliere a questo punto eaem plifica: « I piccoli risparmiatori hanno ac, cresciuto negli ultimi quattro anni durante il periodo di questa legislatu ira, 1 loro risparmi in ragione di ben 170 milioni di sterline; il numero delle persone impiegate nelle industrie sottoposte alle assicurazioni di Stato è cresciuto entro lo 6tesso periodo in ragione di 591 mila; il costo della vita è declinato in ragione di 18 punti mentre i salari operai si trovano oggi all'Identico livello che nel 1924 sotto il regime laburista. Vero è che si riscontra una notevole decrescenza nel consumo degli alcool'ici con una proporzionata diminuzione déU'ubhriacheZ' sa. ma il consumo dei generi alimeli tari di cui.si nutrono le classi lavoratrici è venuto aumentando; cosi pure segnano un incremento le vendite di motociclette, di Indumenti di seta e di «jjtri articoli di consumo popolare, indirei .1 biglietti per le gite settimanali m ferrovia. Tutto ciò si riscontra ad onta dèi tracolli che la scloperomanda inflisse al Paese nel primo biennio del periodo in parola. Gladstone considerava coinè fi più limpido indice deDe condizioni delle masse operaie il consumo di the e di zucchero. Orbene, il popolo inglese nel prosperi anni di . aeie-ffucrra consumava ogni anno sei e mezza di ibe et 81 libbre Idi zututl'inhalibmadi mmseneciveroempainsopici70chpalocogpichtarafreusttuqumd'ravadadezasepepopiscnodiè detacunvlepCamqarprdAsipLpqvimimgpnrlerdpalmcsantGdcasrssvcnrcnaltrtgm i ucchero a testa. L'anno scorso, dopo utto quello che è accaduto tanto alinterno quanto all'estero, gli inglesi anno consumato 9 libbre di the e 90 bbre di zucchero a testa. Non si era mai dato un consumo così abbondante i generi di prima necessità specialmente per i ceti più poveri ». La bilancia commerciale scofornni so tareburto colpunChurchill passa all'esame dei com- memerci. La bilancia commerciale è ensibilmente migliorata. Gli inglesi el 1924 investirono all'estero per irca 86 milioni di sterline; i loro inestimenti esteri l'anno scorso saliono a 149- milioni di sterline, le missioni di capitale per le industrie paesanesi 6ono più che raddoppiate n confronto del 1924. L'anno scorso ono state scritte 500 mila lettere in iù che nel 1924 e le automobili in ircolazione nel Paese risultavano 00 mila in più di cinque anni fa. « In poche parole, proclama Churhili, quali possano essere le sorti di articolari Industrie e di particolari ocalità è fuor di dubbio che noi tutti ggi viviamo in un Paese più potente, iù ricco, più solido, e più popolalo he cinque anni addietro. E' indubiabile che noi continueremo a miglioare le nostre condizioni e che in conronto della maggior parte dei Paesi uropei riusciremo a mantenere 11 n •tro vecchio livello di anteguerra. Nauralmente però i nostri progressi in uesti ultimi anni sono stati relativa mente soprawanzati dagli Stati Uniti d'America i quali ottennero dalla guera grandi vantaggi ed hanno dato proa di maggiore stabilità di propositi a allora in poi ». Polemica elettorale Qui Churchill disserta sul tema delle pubbliche economie e polemiza con le due opposizioni: « Da ogni parte siamo avvertiti, proegue il Cancelliere, che l'unico mezzo per ottenere l'approvazione di un corpo elettorale moderno è di spendere più soldi che si può e sopra enorme cala. I due partiti di opposizione vanno a gara nelle promesse di più vasti dispendi!. La sola differenza tra loro è che' il laburismo vorrebbe trovare i denari necessari mediante ulteriori asse, mentre i liberali vorrebbero procurarseli mediante prestiti ». Sa polemica si acuisci e scatena nti di ilarità incontenibile a danno dei colpiti, ma dobbiamo passarvi sopra. Le economie che il Governo attuale ha cercato di realizzare sono slate particolarmente attuate, sostiene Churchill, dalle ridotte spese per gli armamenti. Egli adduce prove documentarie là cui conclusione è che, quantunque il Gabinetto Baldwin avesse ereditato dal Ministero laburista un programma di spese navali piuttosto ingente (ilarità), esso è riuscito a risparmiare sul bilancio della Guerra, della Marina e della Aviazione oltre 7 milioni e mezzo di sterline all'anno. Si potrebbe forse risparmiare di più in questo ramo dell'armamento? La risposta di Churchill è che ciò dipende da accordi internazionali i quali non si prospettano molto agevoli. Inoltre esistono in ogni caso imprescindibili esigenze nazionali e imperiali dovute alle peculiarità geografiche di vettovagliamento. Non è possibile praticare ampie riduzioni nelle spese per la Marina, senza porre a repentaglio i viveri del Paese e le rotte del naviglio mercantile. Sarebbe fatale secondo Churchill scendere al di sotto del cosidetto « one power standard», ossia in pratica accordare il sopravvento navale all'America. L'Esercito è già ridotto a! mimmo. « Per l'aviazione — soggiunge il Cancelliere — non si può arrestarne lo sviluppo senza mettersi in larga parte alla mercè di quegli stessi rostri vicini verso i quali noi siamo accusati di troppa condiscendenza e che Lloyd George trova, sempre modo di offendere ». Churchill si occupa quindi di certe critiche suscitate tutte dal ritorno all'oro. Egli naturalmente non giustifica in pieno certe angustie che la rivalutazione della moneta ha recato seco ma dice che il ritorno all'oro, sotto certi aspetti, è indubbiamente vantaggioso per varie industrie e commerci. « Siamo il più grande mercato internazionale » «Tutti di tempo in tempo — continua il Cancelliere — siamo tentati a ricorrere a stratagemmi in contrasto con le vedute classiche in tema di finanza. Ma nessun Governo inglese ha ancora osato mettere a repentaglio le basi della integrità finanziaria britannica e, considerata la vasta struttara economica degli Stati Uniti che troneggia sul nostro fianco occidentale, sarebbe disastroso ricominciare oggi la politica dell'inflazione. Meglio affrontare tempi duri e continuare a rimanere una Nazione, che darsi allo scialacquo e ridursi ad un irrimediabile disavanzo. Noi tra le nostre difficoltà, possiamo consolarci osservando che Londra, ad onta degli immensi sacrifici fatti dall'Inghilterra nel conflitto mondiale, ha effettivamente riconquistato il suo solido primato internazionale nel mondo ed osservando altresì che noi rimaniamo il più grande mercato internazionale e siamo In grado di mantenere un saggio di interesse minore di quelli che prevalgono nominalmente a New York ed alquanto minore dei saggi di interesse che hanno corso sul mercato newyorkese». L'oratore accenna alla riduzione del debito pubblico, avvenuta nell'ultimo quadriennio in ragione di 97 milioni di sterline. Accenna al costante fondo di ammortamento del debito pubblico in ragione di circa 60 milioni di sterline all'anno. Dopo di che, passando in rassegna l'ultimo esercizio finanziario accenna ai dazi particolari di importazione da lui introdotti che hanno bene fruttato. Ad esempio quello sulla seta artificiale ha prodotto l'effetto di aumentare in ragione del 50 % le esportazioni inglesi. La produzione della seta artificiale in In- fhilterra Ball da 20 milioni di libre a 51 milioni e le maestranze di questa industria sono andate da 46 mila persone a ben 70 mìln. Invece ha sortilo meno fortuna l'imposta churcilliana di due anni fa sulle scommesse. E ■ stato un grande fla- sulcosbasprefinaquaLcomni ca crelizztronaamEgdazdunuziomomisAunaglimvancomla dodrauflcl'inmesulionedi cul'agecuaiuve li liodecizCmoto ecPaEvacudicvicsiacecoziomtoboe codistEvstavtenri«simapdozileLalnsideulsededmle5 suGn.DrizeAsuppDvstnra« sgssgpantshbtnrIfctetB sco, confessa il cancelliere; non ha fornito che un getito di due milioni di sterline. Egli quindi ha deciso di abolirla anche per accontentare il « leader » dell'opposizione laburista, il quale non ha mai digerito sotto l'aspetto etico questa particolare gabella. Churchill a questo punto annunzia un piccolo incre- mento nominale nel dazio consumo è o a i o e è i e e a ! no e i d e o a sul tabacco e sugli alcoolici; una cosa da niente, e dichiara che, in base alla tassazione vigente si può preventivare per il nuovo esercizio finanziario un'entrata generale di quasi 827 milioni di sterline. L'avanzo in prospettiva sarebbe, come accennammo già, di 11 milioni di sterline, ma Churchill pratica alcune riduzioni su questo suo credito alle viste e si limiterà a realizzare un avanzo contabile di quattro milioni di sterline, dopo avere naturalmente coperto la quota di ammortamento del debito pubblico. Egli quindi annunzia la revoca del dazio consumo su tè, il quale produceva circa 6 milioni di sterline annue. Annunzia pure qualche facilitazione in favore di certi veicoli automobili e motocicli, il tutto però in misura rela-tivamente insignificante. Agricoltura e disoccupazione Assume invece una certa portata uno sgravio che il Cancelliere offre agli agricoltori, i quali verranno immediatamente a beneficiare dei vantaggi che dovrebbero derivare a cominciare dal prossimo ottobre dalla riforma dei tributi locali introdotta dal Governo. Tale riforma andrà appunto in vigore nel prossimo autunno, ma gli agricoltori ne beneflcieranno immediatamente, mentre l'industria dovrà aspettare altri sei mesi. Il favore dell'agricoltura pesa sui preventivi in ragione di due milioni e mezzo di sterline. Churchill nella sua esposizione non tralascia di accennare largamente alla disoccupazione, ma più che altro sotto l'aspetto dei sussidi e degli aiuti in genere forniti dal Governo ai disoccupati. In questa sfera da quattro aiuii in qua rientrano anche le nuove costruzioni stradali, per le quali il Governo ha speso ben 400 milioni di sterline e si prepara a spenderne altri sessanta nel nuovo esercizio finanziario. Churchill termina il suo lunghissimo discoreo proclamando che il punto di svolta delle maggiori difficoltà economiche è ormai superato. Il Paese tiene l'avvenire nelle mani. Esìstono le condizioni per ravvivare i commerci, diminuire la disoccupazione, espandere le entrate e via dicendo. « Con la saggezza e lo spirito civico, ha concluso il Cancelliere, noi siamo perfettamente in grado di accelerare tutti questi vantaggi. Al contrario, mediante lo spirito di fazione, la violenza e la follia, potremmo allontanarli di nuovo ». «Corruzione elettorale», dicono gli oppositori Il discorso è lungamente acclamato. Dopo di che l'ex-Cancelliere labourista Snowden prende la parola e descrive l'esposizione finanziaria come il «più svergognato esempio di corruzione elettorale che sia mal stato dato da alcun partito politico». Evidentemente Snowden ò disgustato del successo del suo grande avversario. Anche Lloyd George interloquisce. Egli riconosce che il nuovo bilancio ha qualche merito, ma si lagna che Churchill, «sotto il punto di vista di una grave situazione nazionale, sia stato estremamente delusorio». L'opposizione applaude, ma i ministeriali non vedono l'enorme gravità della situazione nazionale contemplata dal leader radicale. Marcello Prati. meBabiBBCFFGLMMNPPRTTTVEsimcitto punisdi esslorceLchecomdadelze adGicomusqa ELaziostodecolgrsqeseplDufoldi a'LlarinsadideceoppiRae alsounsatadu52pogigelutechacesltolisttitecodmtauclcode

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