La larva della coalizione

La larva della coalizione GERMANIA La larva della coalizione Crisi cronica normalizzata - Un Ministero che vivrà fin ohe altri nodi non verranno al pettine Berlino, 11 notte. Com'era previsto, questa sera il Cancelliere sebbene ancora indisposto (tanto che all'ultimo momento i medici gli avevano proibito la gita) si recava dal presidente Hindenburg a proporgli la nomina dei tre nuovi ministri del Centro, signori Wirth, Von Guerard e Stegerwald. Il primo come ministro dei territori occupati, il secondo come ministro della giustizia ed il terzo come ministro delle comunicazioni. Il Presidente ha approvato le nomine che verranno annunciate ufficialmente domani. I nuovi Ministri Di questi tre ministeri, due Moller li aveva lasciati in sospeso e coperti soltanto per interim, cioè quelli delle comunicazioni e dei territori occupati. Il Ministero della giustizia invece era coperto dal democratico Koch Weser il quale viene così congedato. E' questo un sacrificio che è stato imposto da Mailer ai democratici, uno di quei sacrifici che non si possono chiedere che agli amici più intimi e che del resto era stato convenuto fin dalla crisi precedente in previsione del giorno in cui si sarebbe venuti alassesfamento definitivo del Ministero. Il quale assestamento, tanto per concludere, non è già la grande coalizione che 6i era proposta ma è un suo sostituto, una larva, una pallida immagine di quello che doveva essere la coalizione?" Vi prendono parte persone degli stessi partiti, ma non i partiti o meglio i partiti non si sono impegnati, si sono soltanto impegnati alla promessa di consul tarsi reciprocamente caso per caso, passo per passo, decisione per deci sione. Insomma, invece di aver ri solto la crisi, la si è prolungata e normalizzata. Si andrà avanti come si potrà finché non verrà al pettine un imprevisto oppure senz'altro il nodo già previsto dell'incrociatore. E probabilmente si andrà avanti fino alla fine delle discussioni di Parigi e fino a che il bilancio non sia portato in porto. Questo è tutto. U risultato è ac colto, come si può immaginare, con ottimismo artificiale da parte della stampa di sinistra e con giustificato scetticismo da parte di quella di destra. La coalizione viene definita « coalizione senza .vincolo », « accordo di convenienza invece che di coalizione » e « grande coalizione camuffata » e simili. Fino a quando? La Deutsche Tages Zeitung dà vita al Governo fino alla fine delle trattative di Parigi. « Risultato magro e miserevole dice il Lokal Anzeigér —. Il Parlamento tedesco ha dimostrato che non può più governare, ma può soltanto logorarsi di crisi in crisetta e di crisetta in crisi buttando a mare i principi ed esponendosi allo scherno generale. Ciò fino a che il popolo tedesco non si stancherà e non manderà all'aria tutto il sistema. Dal tempo che passerà fino a quel giorno dipenderà la maggiore o minore difficoltà di ricostruzione vera della Germania ». Più importante è il commento della Deutsche Allgemeine Zeitung in quanto che esprime il giudizio dei populisti : « Questa sorta di formazione politica che è venuta fuori — dice — è difficile da definire. E' una specie di coalizione estiva senza legami di coalizione. L'attuale soluzione di salvataggio ha tutti i guai della precarietà a scadenza fissa, delle amarezze e dell'interna contraddizione ». Maestoso imponente, come si direbbe in gergo musicale, è il commento della Germania, organo del Centro, che bisogna pure stare a sentire perchè il Centro costituisce tutto il perno del movimento. Anche esso però finisce sulla stessa musica della precarietà della transazione trovata : « Arduo sarebbe — dice il giornale — assai arduo tentare di definire a quale delle solite categorie politiche parlamentari si potrebbe ascrivere questo Governo. Esso è nato ria gravi difficoltà native. Non si può peraltro che augurarsi che i ministri lavorino in ispirito di collaborazione per risolvere i gravi compiti che essi si trovano davanti ». Ed il giornale, indotto a toccare l'argomento sdrucciolevole della maggiore o minore stabilità della maggioranza di cui il Governo dispone, lo chiama argutamente piuttosto che l'espressione di una maggioranza, l'espressione di una vo lontà di maggioranza. Parlamentarismo sul sario I giornali di sinistra col Vorwaerts alla testa fanno le viste senz'altro di prendere per buona la moneta e chiamano il Gabinetto « un Gabinetto di grande coalizione ». « E' vero però ohe un legame di coalizione — dice il Vorwaerts — non esiste se non per le cose prossime più importanti, cioè principal, mente per il bilancio. Se il Governo riuscirà a superare questa prova, potrà poi per mezzo di particolari accordi superarne anche molte altre». La Vossische Zeitung abilmente definisce il Governo non una coalizione, ma un «gentleman's agreement» a scadenza fissa. II Berliner Tageblatt, dopo avere notato che piuttosto che di formule e di terminologia si deve trattare di pratica politica e che in sostanza si tratta di un Governo di personalità direttive dei partiti medi della cui azione i partiti stessi prendono la responsabilità, arriva perfino a prendersela col parlamentarismo, pure avendo l'aria di esaltarlo, e fa delle capriole come quella che segue: « Ora — dice il giornale — il compito del Governo è quello di governare fortemente e di non lasciarsi strappare di mano la direzione: H tratta dunque di fare del parlamentarismo sul 6erio ». C.P.

Persone citate: Koch Weser, Mailer, Moller, Von Guerard, Wirth

Luoghi citati: Berlino, Germania, Parigi