Giornalismo e Massoneria in Croazia

Giornalismo e Massoneria in Croazia Letiete dalia Jugoslavia Giornalismo e Massoneria in Croazia inI ZAGABRIA, marzo. ' L'uct.sione del direttore e amministratore della Jugoslavenska Staratoci di Zagabria, il dottor Antonio •Schlegel, già preconizzato titolare dell'istituendo Sottosegretariato ai Stato d^lla Stampa, mi ha indotto a considerare con particolare attenzione il giornalismo' croato, e suoi caratteri e atteggiamenti. Nella corrispondenza di ieri esaminavo quinti! i giornali e I periodici,-appunto, 'della Jugoslavenska Stampa, avyer. tendo come essa sia una delle due principali società editoriali di Zagabria, che comprendono 1 maggiori cotidiani d'informazione della regione e varie pubblicazioni di varietà e letterarie; l'altra è la Tipografia: 'di cui sarebbe luogo a dire, anche 'dai pettegolezzi correnti infuori, assai più — intendi assai peggio — che io non crederò il caso di regi" e-trare. Nè colui che, in sostanza, la 'dirige, tal Dezmann, gode miglior fama che non godesse lo Schlegel soltanto brilla meno per ingegno, e mostra minore combattività. * # La Tipografia ò l'editrice del coti Siano lutami List — il Foglio del mattino, — che tira dalle 20 alle 25 mila copie, affermandosi dunque il giornate più diffuso della Croazia, dopo quello ch'era dello Schlegel, edito dalia Jugoslavenska Slampa, il Kovosti, che tira, come sappiamo, intorno alle 30 mila copie. Tra i due giornali, massimi esponenti delle due spcietà, la concorrenza, naturalmente, s'avviva e incalza. Essi però non diversificano molto, nè per l'intrinseco valor giornalistici, nè per l'atteggiamento politico; e questo, a malgrado della loro diffusione, con trasta coi sentimenti più radicati < con le più generaLi tendenze della popolatone croata. Nè il fenomeno è tale che debba meravigliare: talvolta, per i giornali prevalentemente d'informazione, non esista, o quasi, rapporto tra la loro diffusione, che può magari essere ingentissima, e il séguito politico che trovano tra la massa stessa dei lettori, séguito che può ridursi magari a pressoché nullo, o restare almeno incomparabilmente inferiore a quello di giornali di tanto minore tiratura, ma itanto più politicamente accreditati e ascoltati. Questa è anzi tra le precipue caratteristiche di questo tipo ili giornali: che il pubblico dei lettori non rappresenta affatto per essi, in campo politico, una schiera Idi seguaci, che il loro pubblico può anzi costituirsi, anche massimamenJe, di avversari poliMci. Altri due cotidiani edita poi ancora la Tipografia : VObzor — l'Orizzonte, — vecchio giornale, che tira non più di 5 mila copie, ma che merita considerazione, in quanto ò II preferito, in Croazia, dall'elemento Srwtocratico e più precisamente alla classe intellettuale; e il Veder —11 Vespro, — giornaletto del pomeIriggio, come indica il nome, quasi iBscJusivamente di cronaca, quasi destituito d'importanza politica, e che, come l'Obzor, tira dalle 4 alle 6 mila copie. Tra le altre pubblicazioni della società, si nota lo Stìièt —.il Monito, — settimanale, illustrato, letterario e di varietà, cui collabora anche, per la parte artistica, un Italiano di Zagabria, certo Antonini. Sulla compilazione di tutti i giornali della Tipografia, e sull'indirizto politico dei cotidiani, cioè particolarmente del lutami List e delyObzor, prevale l'autorità del giornalista Dezmann, che 6opra nominavo, titolarmente diretto.3 dell'Oòior, ma che in pratica è il factotum della società. Egli, in passato, ha così già fiancheggiato le correnti dei partiti più schiettamente croati, con accentuati atteggiamenti di fronda verso Belgrado, e ondeggiando tra 1 federalisti e i radiciani, senza però compromettersi nè per gli uni nè per gli altri. Sennonché ora, dopo il colpo di Stato, va mettendo sempre più d'acqua nel suo vin croato: tanto che non pare affatto maleviso al nuovo Governo, cui forse, anzi, Berve meglio, con sue abili dissimulazioni e finte, di quanto non riuscisse il capo dell'altro gruppo editoriale, l'ucciso Schlegel, con la sua dedizione incondizionata e l'eccessivo zelo dell'esaltazione. E questo fondamentalmente mutato atteggiamento dei giornali della Tipografia si spiega anche facilmente, considerando che l'alto patrono della società è stato ed è tuttavia il dottor Stanko 'Svrljuga, un dei Croati che, invitati, hanno accettato di partecipare al Governo del colpo di Stato, in cui lui ha assunto, come si sa, il portafogli delle Finanze. * Ho dichiarato che avrei debitamente lasciato da banda pettegolezzi; ma questo non mi pare tale. Lo Svrljuga fu già vivacemente attaccato proprio in causa della Tipografia: poiché quando era direttore della Banca di Sconto, di Zagabriala quale, versando in condizionpressoché fallimentari, venne poassorbita dalla Banca Unita Jugoslava, avrebbe concesso alla Tipografia un prestito straordinario dotto milioni di dinari. Ma alla resa 'dei conti, cioè all'atto della fusione con la Banca Unita Jgoslava, non risultò che la Sconto avanzasse più nessun credito dalla TipografiaEra evidentemente intervenuto qualcuno, qualche gruppo finanziatoreChe aveva rilevato il credito, soddisfacendo la banca. Ora, si dice che questo gruppo finanziatore si comporrebbe di radicali serbi, o anche metterebbe direttamente capo al Governo; ma si dice anche che, mentre preventivamente i nuovi finanziatorcredettero di assorbire in cotal guisa la maggioranza delle azioni della società editoriale, si trovarono invece poi a non averla1. Certo si è che oggi, anche indipendentemente dallo Svrljnga, elementi concordi col Governo, se non addirittura partecipi di esso, hanno potente influsso nella TipografiaE d'altra parte, questa è poi tutta in mano della Massoneria, essendo noti framassoni, tra gli altri, lo Svrljuga e il Dezmann, i quali capeggiano una delle due logge di Zagabria; mentre l'altra è quella in cugià dominava il direttore e amministratore della Jugoslavenska Stampa, Toni Schlegel: sicché le dusocietà, editrici dei giornali, diclamo, a grande tiratura, in Croaziacorrirpondono a ciascuna delle dulogge della capitale croata, sonstrettamente con esse collegate. E ciò chiarisce molte più cose: senza bisogno d'altro, chiarisce la posizione e l'atteggiamento di detti giornalrispetto al Governo, del colpo di g'as to, il quale, come io già spiegavo, è da considerarsi emanazione propria e strumento della Massoneria, non fosse che per là circostanza che, oltre allo stesso Presidente del Consiglio, più della metà dei ministri risultano regolarmente affiliati alla setta; e chiarisce come ancora detti giornali, differenziandosi soltanto per la piùfcaperta o più larvata ufficiosità, e per maggiore o minore combattività, si mantengano decisamente favorevoli, anzi servili al Governo del colpo'di Stato, anche contro i sentimenti le opinioni le tendenze della quasi totalità dei Croati, cioè contro il necessario loro pubblico, cui immediatamente si rivolgono. Per concludere poi sul dirigente della Tipografia, il Dezmann, si può ricordare ch'egli è anche Presidente dell'Associazione dei giornalisti di Zagabria e di quella degli scrittori croati. jE non mi pare infine p particolare trascurabi!*, per noi, ch'egli sia sempre presente e pronto ogniqualvolta si tratti di manifestazioni avverse all'Italia, in odio a noi: egli ha condotto e continua a condurre, sui giornali della sua società, calunniose campagne di stampa contro il nostro Paese e contro il Fascismo: superato in questo, soltanto, dai giornalisti sloveni, col loro fogli di Lubiana. * * Mi resterebbe, per esaurire questo esame del giornalismo croato, da dire del giornalismo politico vero e proprio, degli organi cioè di stampa dei vari partiti : i partiti in Croazia, quali furono e agirono prima che, in conseguenza del colpo di Stato e in applicazione degli ukase sovrani del 6 di Gennaio, .ossero tutti disciolti e vietati. Partiti e giornali, li vedremo domani. Mario Basii.

Persone citate: Antonini, Antonio ?schlegel, List, Mario Basii, Stanko