Le malversazioni del ragioniere di Asti

Le malversazioni del ragioniere di Asti Le malversazioni del ragioniere di Asti apena ridotta a 2 anni e 3 mesi { {Corte d'Appello di Torino) Si è avuto ieri in Corte di Appello il riesame di una vicenda giudiziaria che suscitò molto clamore ed interesse ad Asti, sia per la notorietà del protagonista, il quale aveva coperto, sino a pochi mesi prima dell'arresto, importanti uffici e cariche pubbliche nella vicina città, sia per la entità dei fatti delittuosi che condussero poi alla sua condanna. Si tratta della vicenda conseguita alle ingenti malversazioni compiute dal rag. Adolfo Sacerdote fu Zaccaria, di 46 anni, nella gestione della ditta Fratelli Metzger, per la fabbricazione della birra, di cui egli era gerente e socio accomandatario. Questa ditta fu dichiarata fallita il 7 febbraio dello scorso anno, dopo vani tentativi spiegati per il suo assestamento, con l'arresto del Sacerdote avvenuto quattro mesi prima, precisamente il 5 ottobre 1927, per un insieme di fatti che si collegavano però con il corso dell'azienda alla quale era stato preposto. L'istruttoria portò a molteplici imputazioni contro il rag. Sacerdote. Egli fu incolpato di bancarotta semplice, per aver omesso nell'esercizio della ditta di tenere ì libri prescritti, e di bancarotta fraudolenta per avere sottratto al fallimento la maggior parte delle attività sociali, per un complessivo importo di oltre due milioni. Tre altre imputazioni vennero quindi mosse al rag. Sacerdote per un insieme di fatti delittuosi commessi in danno del gr. uff. Mario Cora e della ditta Metzger. Il 19 maggio 1927 egli aveva avuto dal gr. un. Cora una cambiale di 225 mila lire perchè provvedesse al ritiro di altro effetto recante la firma di garanzia del Cora e giunto a scadenza. Il Sacerdote scontò l'effetto e si appropriò dell'importo ricavato dall'operazione senza curarsi di ritirare la cambiale scaduta. Ciò diede luogo ad un'imputazione di appropriazione indebita qualificata, mentre un'imputazione di truffa continuata fu elevata al Sacerdote per avere, durante il 1926 e fino al maggio 1927, sorpreso la buona fede del Cora con artifici vari e cioè presentandogli bilanci falsi della ditta Metzger, dal quali appariva che l'azienda era in ottime condizioni, ,ed assicurando che la ditta doveva effettuare degli incassi per circa due milioni per vendita di birra. Mediante questi raggiri, il Sacerdote indusse il Cora ad avallargli una cambiale di 250 mila lire presso la Cassa di Risparmio di Asti, con scadenza al 30* aprile 1927, e per la quale aveva promesso una decurtazione di 25 mila lire e successivamente ad avallargli una seconda cambiale di lire 350 mila, da scontare ancora presso 1? Cassa di Risparmio, ed infine a rilasciargli l'effetto di 225 mila lire che avrebbe dovuto servire all'estinzione del' primo, e che il Sacerdote scontò invece a proprio profitto 11 rag. Sacerdote fu Incolpato infine di appropriazione indebita colraggravante del valore molto rilevante, per essersi, tra il giugno 1925 ed il settembre 1927, appropriato In danno della ditta Metzger della somma di lire due milioni circa, di cui aveva la gestione e la custodia, quale gerente della ditta. 11 processo contro il Sacerdote si svolse nel luglio scorso al Tribunale di Asti e si conchiuse con una severa sentenza di condanna. 11 Tribunale ritenne l'imputato colpevole di reati di bancarotta semplice, appropriazione indebita continuata (assorbito in questo reato quello di bancarotta fraudolenta) e di truffa e lo condannò a 7 anni e 10 mesi d! reclusione e 6000 lire di multa. In seguito ad appello dell'imputato, la vicenda è stata portata ieri al riesame della Corte. Il gr. uff. Cora, che nel primo giudizio si era costituito P. C. abbandonò la costituzione addivenendo anche al recesso della querela. Dopo la relazione fatta dal consigliere cav. Fontana e dopo brevi dichiarazioni dell'imputato, si ebbero le arringhe dei difensori, avv. Farinelli e Luigi Grassi. Attraverso l'analisi del fatti e lo svolgimento di tesi giuridiche, I patroni sostennero che la responsabilità penale del Sacerdote aveva avuto una valutazione eccessivamente severa nella sentenza del Tribunale. E i difensori conclusero chiedendo la riforma della sentenza del primi giudici. La Corte (Pres. conte Marchetti, P. M. cav. Raviola) ridusse la pena Inflitta al rag. Sacerdote a 2 anni 3 mesi e 3 giorni.

Luoghi citati: Asti, Torino