Polemica sulla funzione dei Sindacati

Polemica sulla funzione dei Sindacati Polemica sulla funzione dei Sindacati Guido Gamberini, in un recente scritto sul Popolo d'Italia, sotto il titolo « La funzione politica dei Sindacati », si è manifestato contrario a concretare la funzione amministrativa delle associazioni professionali nelle opere della assistenza, secondo le tassative indicazioni della Carta del Lavoro, che di tali opere fanno ai sindacati un obbligo diretto e indeclinabile. Egli vede in ciò il proposito di « burocratizzare il sindacato » allo scopo di menomare e di spègnere, quella che egli chiama la funzione politica del sindacato glosso, lì ascrive siffatto proposito agli « schematici del diritto », Ira i (piali probabilmente va annoverato anche chi scrive. La tendenza gamberini ana risponde a una tesi che affiora tratto tratto nella letteratura corrente. Ed è necessario esaminarla con qualche attenzione, perchè essa esprime una tendenza inconsapevolmente retrograda, non conforme al carattere del l'ordinamento corporativo fascista. Questa parola di et funzione politica » è essenzialmente equivoca. Giorgio Sorel nel suo « Materiali di una teoria del proletariato» sctiveva, parlando dei gruppi operai : «Gli antichi gruppi erano soprattutto politici, cioè costituiti principalmente per la conquista del potere. Essi raccoglievano gli audaci, i quali,'non avevano attitudine a guadagnare 'a vita col loro lavoro. I gruppi nuovi sono, e devono essere, professionali, avendo per base la vita materiale e in vista gli interessi della professione ». Tra gl'interessi della professione sono in prima linea quelli relativi all' assistenza, sotto tutti i suoi aspetti; della previdenza, della beneficenza, dell'istruzione e dell'educazione. Soltanto mercè la soddisfazione di tali Uni il sindacato può realizzare il suo carattere morale, diventando un centro di irradiazione etica nella vita sociale. Nel sistema corporativo fascista, il quale riconosce nello Stato la sintesi del motivo politico, del motivo etico e del motivo economico, il sindacato non può risultare un effettivo elemento dello Stato se non si afferma nei fini dèlia assistenza con pari intensità che in quelli della difesa delle condizioni di lavoro. "Se ben si guarda, la stessa attività « contrattuale », che parecchi anche in regime corporativo, pretendono di considerare come la attività, prima, se non unica, della organizzazione professionale è invece, soprattutto per i sindacati dei lavoratori, un semplice mezzo al fine di quella opera di miglioramento e perfexionamento sociale, che la legislazione fascista assegna in modo particolare alle associazioni dei prestatori d'opera. Non è già nel miglioramento delle' condizioni materiali di retribuzione, condotto fuori di ogni considerazione organizzativa, sotto un ristretto e fallace criterio utilitario, che si può raggiungere il risultato di elevare gradualmente il popolo lavoratore nelle vie dello spirito e che si può ottenere quella selezione di capacità e di attitudini superiori nelle file stesse del cosiddetto proletariato, che è indispensabile a costituire i quadri dei dirigenti per il lavoro italiano riconcilialo con la Patria ed ammesso a partecipare, colle sue dirette rappresentanze, a tutte le funzioni dello Stato. I motivi della assistenza, piti ancora che le ragioni del contratto collettivo, hanno alimentato lungo il corso della storia le libere formazioni dei lavoratori e le hanno sostenute Contro le persecuzioni dei poteri pubblici e contro le adulterazioni del politicantismo parlamentare. La più grande nemica della fun. zione assistenziale dei sindacati è stata anzi la demagogia elettorale, anche perchè i fondi patrimoniali delle organizzazioni costituivano per essa un buon tesoro di guerra. Ma allora la guerra ero. la condizione imposta al sindacato dall'ordinamento giuridico dello Stato, sicché sotto un certo profilo era giustificato che prevalesse il politicantismo sullo spirito professionale, anche se la conclusione inevitabile era quella della negazione dello Stato, del sindacalismo rivoluzionario e del comunismo anarchico. Oggi invece in Italia, nell'ordinamento corporativo fascista, tutti gli obiettivi politici del sindacato sono raggiunti, precisamente perebè, con molta soddisfazione degli « schematici del diritto », il sistema positivo italiano risponde a tutte le esigenze di una organizzazione professionale. Quindi il tempo degli apostoli, dei profeti, e anche dei vociferatori, è ormai finito per sempre in Italia ili fronte alla autorità dello Stato tota, litario fascista. Comincia ora in Italia precisamente il tempo degli organizzatori, degli amministratori e dei tecnici, indispensabili a risolvere i problemi, nobili ed austeri, del sindacalismo nazionale nella disciplina dell'ordinamento corporativo I contributi sindacali obbligatori e facoltativi pongono annualmente a disposizione degli organizzatori cen tinaia di milioni, offrendo la possibilità di costituire a favore del lavoro italiano un patrimonio imponente. La legislazione costituzionale ed amministrativa dello Stato apre iti lavoro ifu ' •'■ ■ ifirti Iufl.'t.iViiì 9.1 pò sizioni c di itó.olliVi, siti nel ri guardi dei propri interessi specifici, sia nei riguardi degl'interessi generali dello Siato. Saper utilizzare questi mezzi ma teriali e giuridici sarà la prova di paragone del dirigerite sindacale nell'ordinamento fascista. E la sua missione, diventando più riflessiva metodica e sistematica, e quindi as sumendo la serietà imprescindibile ad ogni attività che voglia meritare il nome di lavoro, sarà degna di una più alta considerazione politica quando per politica s'intende., come fascisireamente si deve intendere, ogni attività spesa nel servizio dello Stato, anziché nel sovvertimento dell'ordine ideale e dell'ordine pratico, Burocratizziamo pure i sindacati se burocratizzare significa organizzare, ordinare e potenziare. Buro erotizziamoli perchè essi diventino delle forze vive, organi di una vo lontana collaborazione sociale, cessando di essere delle mere astrazioni od evitando di tornare ad essere dei Comitati eelttorali o dei centri di perturbazione politica. In sostanza la tesi gambefiniana è tutta, materiata di reminiscenza del passato, dì quel passato per cui il sindacalismo doveva vivere fuori del diritto. Sistema liberale delle relazioni di fatto, di quelle reminiscenze per cu il sindacalismo fascista verrebbe ad essere sospinto fuori del diritto, verso le più gravi deviazioni. Carlo Costamagna. Camera e Consiglio dei Ministri Roma, 4, notte. Sono continuati ai ti vani erte olla Camera, nei locali della Giunta delle elezioni, i lavori per lo spoglio dei verbali delle sezioni elettorali e la verifica dei conti fatti dall'Ufficio centrale elettorale. Alle operazioni, che si svolgono sotto la personale direzione del segretario generale della Camera, Alberti, partecipa tutto il personale della segreteria e dell'ufficio legislativo. Sinora è stato completato lo spoglio dei verbali di quaranta Provincie. Per esaurire il vasto lavoro saranno necessari ancora quattro o cinque giorni. E' superfluo avvertire che nel complesso non si sono dovuti correggere errori rilevanti nel computo fatto precedentemente dall'Officio centrale elettorale. Sinora lutto si riduce a poche centinaia di voti che vanno aggiunti alla somma dei « si ». Frattanto, alla Camera si stanno eseguendo le ultime disposizioni per la trasformazione dell'aula per la seduta inaugurale. Il viec-presideme Acerbo ha fatto nel pomeriggio di oggi un altro sopraluogo nell'aula, ove non resta ormai che da collocare le poltrone destinate al Sovrano ed ai Principi sull'apposito palco sormontato dalla corona reale. Anche nella tribuna di Corte, dove prenderà posto la Regina, tutto è ormai sistemato. Manca soltanto il grande drappo di velluto rosso che dovrà essere disteso sulla balaustra. Il drappo recherà in un angolo lo stemma sabaudo ed il fascio littorio. Nella prossima settimana si riunirà a Montecitorio l'Ufficio di presidenza della Camera sotto la presidenza del vice-presidente anziano, ed a palazzo Madama si riunirà l'Ufficio di presidenza del Senato, per procedere al sorteggio delle Commissioni che dovranno ricevere i Sovrani. Le Commissioni saranno due, una per il Re e una per la Regina. Nella settimana entrante, con ogni probabilità sarà convocato il Consiglio dei ministri, il quale dovrebbe deliberare in merito all'inaugurazione della legislatura, segnando le linee essenziali del discorso della Corona, che conterrà accenni notevolissimi agli ultimi avvenimen ti e predisponendo l'ordine dei lavo ri parlamentari. Abbiamo già accennato che gli argomenti di discussione offerti al Parlamento in questa prima tornala della XXVIII legislatura saranno, dopo la nomina della presidenza, i seguenti: indirizzo di risposta al discórso della Corona; trattato, concordato e convenzione finanziaria tra l'Italia e la Santa Sede; aumento di stipendio ai dipendenti statali; costituzione dei Consiglio nazionale delle Corporazioni e organizzazione dei Comitali intersindacali; stati di previsione dei vari dicasteri e delle entrate per l'esercizio 1029-30. Inoltre, sin dalle prime sedute, la Camera dovrà procedere alla riforma del regolamento secondo le direttive in corso di studio e di esame da parte di S. E. Turati e di S. E. Giunta e che saranno sottoposte al Gran Consiglio nella prossima sessione. La discussione sull'indirizzo di risposta al discorso della Corona sarà chiusa dal Capo del Governo che pronunzierà un discorso di grande importanza. Non è escluso che il Primo Ministro premia anche la 'parola a conclusione della discussione che sarà svolta sui trattati del Laterano. Assai interessante sarà la discussione sui bilanci. La nuova assemblea conta infatti nel proprio seno delle autentiche competenze nei vari campi dell'attività amministrati va e da esse potrà attèndersi all'azione del Governo nei vari settori un contributo certo non meno apprezzabile di quello offerto dalla vecchia Camera. Per quanto riguarda il Senato, esso dopo l'inaugurazione della legislatufca e dopo la designazione del presidente dovrà procedere alla convalida dei nuovi senatori, il che richiederà almeno una settimana, datò che ordinariamente il Sonato non procede alla ratifica dei titoli ilei nuovi nominati od alla relativa votazione so non a piccoli gruppi. Anche l'assemblea vitalizia dovrà procedere, prima o poi, all'aggiornamento del proprio regolamentò interno anche por assicurarne la enrj rispondenza con quello della C luia.

Persone citate: Buro, Carlo Costamagna, Gamberini, Giorgio Sorel, Sonato

Luoghi citati: Italia, Roma