La fine dell'istruttoria contro la banda Pollastro

La fine dell'istruttoria contro la banda Pollastro La fine dell'istruttoria contro la banda Pollastro Il dibattimento a Torino o Milano 1 Milano, -, aera. Completando le sue decisioni in merito all'istruttoria sui dcvit.u della banda Pollastri, lo Sezione d'Accusa, oltre la scarcerazione dell'ostessa di via General Governi!, Elvira Schiavi maritata Colombo, ha preso un'altra serie di provvedimenti, in una elaborala sentenza stesa dai magistrati nrusclii e Zaìapl sotto la presidenza de! comni. Ronga e con l'assistenza del cancelliere Dabeni. Tra i provvedimenti presi il più Importante e queUo che riguarda li delitto di Mede LonieJHna, per il .tinaie sono già stati rinviati a giudizio dolila Corte d'Assise ili Torino cinque imputati, che con la banda Pollnstri non avreblxsro nulla a che vedere. Il delitto di Mede Del delitto di Mede si è parlato numerose volte. Basterà ricordare che tuia notte del giugno 1926. quattro Indivìdui che da Torre Berretti si dirige vano a Mede, uno dei quali munito di una valigetta contenente molti arnesi ladreschi, vennero fermati dai carabi nlerl Terza.no e Bellinzoni, che uccisero a colpi di rivoltella. Poiché quella notte nella succursale d^ Mede della Banca Popolare di Novara erano custoditi intentissimi valori, c in seguito alle Indagini della Questura mila mese, i sospetti caddero sul cassiere della Banca rag. Domenico Arinaiatoii*, che venne infittii arrestato, insieme a quattro pregiudicati di Milano, alcuni del quali resisi confessi. 11 i.-ns6tere e i presunti complici vennero rinviati a giudizio. A tre anni di distanza U processo non è ancora staio fatto, perché scoperta la banda Pollastri, il suo capo, arrestato a Parigi, dichiarò a un funzionario della polizia italiana d'essere stato.lui ad uccidere i carabinieri, Insieme a un cerio Michele De Posa e ad altri due individui clip non volle nominare. Popò di allora il Pollastri non venne nlù interrogato, neppure per rogatoria e rimase agli ani la sua autoaccusa, riferita dal funzionario Ma risultò che sonino dòpo il delittn di Mede, quel De Rosa, nominato da; Pollastri, aveva riferito alla polizia milanese che tre pericolosi pregiudica ti, da lui ospitati in una sua villo a Rho, avevano compiuto l'efferato delitto. SI trattava precisamente dei Politistri, del suo luogotenenle Luigi PcoMa e di Giacomo Massari, detto «Marlin ». un altro dei capi della famigerata bari da. Un tentativo fatto per arrestare i tre a Rho falli dopo una hattarlla a colf>l di rivoltella tra i bandii.! e gli agenti e, orientatesi le indagini per P delitto di Mede verso la responsabilità del cassiere della Banca, l'altra pesta veniva abbandonata. L'uccisione dell'orefice Rimasti, cosi, liberi, i banditi orga .lizzavano altri grossi « colui „* a pnì Prave dei quali quello In danno del orefice Zanetti. In via Manzoni 4i Nella cassaforte vi erano gioielli percirca 800.000 hre e i malfattori erano Sia riusciti ad aprirla, quando vennero sorpresi. Lo Zanetti venne ucciso con un colpo di rivoltella a! cuore. * 11 suo oortlnaio Fumagalli ferito coi. due colpi di rivoltella. Risultò che a sparare era stato il Peotta e che al tentativo di furto avevano partecipato ?ltre al Pollastri e al Massari, anche 1 pregiudicalo Ludovico Coiti e il Calzolaio Cesare Novati, non ostante «vesse una gamba di legno. Pochi giorni dopo, il Massari ed li Pollastri, per sfuggire all'agguato loro teso dalla polizia nell'osteria di riroprieta dell'oste Umberto Colombo, n via General Govone, trucidavano Il maresciallo La Corte e 11 brigadiere Pulvln-nti Quindi riparavano all'estero seminando altri morti sulla loro via: essi uccidevano in Riviera di Ponente i carabinieri Somaschiui e Garbi e II fascista Gavarino. che e rano scesi in campo per catturarli, eriuscivano a varcare il confine a Veritlmiglia 11 Pollastri si salvò; non cosi il suo compagno, che, scoperto, a Nqlts-sous-RavIères dai gendarmi francesi e da essi ferito ad Una gamba, per non cadere in loro potere si uccideva, sparandosi un colpo di rivoltella alla testa. Il processo a carico del Pollastri verrà stralciato, poiché noti si é potuto avere la sua estradizione dal Go verno francese. Per il Massari è stala estinta l'azione penale. Il Peotta, arrestato a Liegi ed estradato, come demmo a suo tempo notizia, è stato rinviato a) giudizio della Corte d'As Blse per rispondere di correità con il Pollastri nel delitto di Mede l.omelllna. Assolto da questa accusa e da quella di associazione a delinquere, è stato quel Michele De Rosa, l'unico accusato dal Pollastri per tale delitto, negativo, come del resto anche 11 Peotta. I! De Rosa, infoiti è stato Ieri sera stessa rimesso in liberta. Il Peotta è stalo inoltre rinviato alle Assise per l'uccisione dell'orefice Zanetti, essendo, nun ostante le sue proteste di innocenza, stato riconosciuto dalla figlia e dalla moglie dell'orefice. Assolti per non aver preso parte al delitto, ma rinviati a giudizio per 11 tentativo di furio in danno dello Zanetti, e per associazione a delinquere, sono Lodovico Curii e Cesare Novali. Rinviato a giudizio per sola associazione a delinquere è. stato l'oste Llmbeirto Colombo. L'amante del Psotta, l'anarchica Caterina P'olatto, che al momento del delitto di Mede conviveva con lui," è stata rinviala anche per complicità nel delitto di Mede, oltre che per associazione a delinquere. Assolta da questo ultimo reato, per insufficienza di prove, è stata invece ramante del Corti, Antonietta De Tommasi, imputata a piede libero Ora, poiché si hanno due gruppi distinti di imputati per un unico reato—il delitto di Mede — notificata la sentenza della Sezione d'accusa agli Interessati, la Procura Generale di Milano chiederà alla Corte di Cassazione che si pronunci sull'eventuale abbinamento dei due processi e decida dova il processo dovrà avere luogo a Torino o a Milano