La battaglia anticlericale del Cartello

La battaglia anticlericale del Cartello La battaglia anticlericale del Cartello Le trattative tra la Santa Sede e il Quai d'Orsay per la pace religiosa nelle dichiarazioni di Tardieu - La Camera approva la legge sui beni delle Associazioni diocesane Parigi, 29, notte.. Oggi finalmente è terminata alla Camera la lunga accademia anticlericale sulle missioni in cui radicali e socialisti hanno diguazzato duran te una fila di sedute, non già per la speranza di spuntarla nella lotta contro la politica di pacificazione religiosa praticata dal Governo, ma unicamente per scarico di coscienza e nell'intento di rinfocolare le sopite passioni popolari in vista delle imminenti elezioni comunali. Il progetto di legge, esaminato oggi, era il decimo della serie, quello relativo alla devoluzione alle associazioni diocesane della ventina di milioni degli antichi beni ecclesiastici non ancora attribuiti a nessuno. L'ultimo progetto di legge Esso era cosi concepito: ■ 1 beni mobili e immobili che hanno appartenuto agli ex-istituti pubblici del Culto e che non sono ancora stati oggetto di nessun decreto di attribuzione nelle condizioni previste dall'articolo l.o della legge del 13 aprile 1908, saranno a partire dal l.o gennaio 1930, ad eccezione di quelli che erano destinati ad opere di assistenza 0 di insegnamento, attribuiti per decreto, senza alcuna riscossione a profitto del Tesoro, ma con tutti gli oneri e gli obblighi che 11 gravano e con le loro speciali destinazioni, alle Associazioni cultuali che in conformità alla decisione del Consiglio di Stato del 13 dicembre 1923 si 6ono legalmente costituite nelle circoscrizioni ecclesiastiche ove detti istituti avevano la loro sede». Dopo uno dei soliti incidenti fra Tardieu ed Herriot, 11 radicale Berthod. che già a molte riprese si è illustrato nell'ostruzionismo di questi giorni, ha tenuto ad esprimere il timore che la Santa Sede, messa in appetito dalle concessioni che il Governo francese sta facendole per rientrare nelle sue buone grazie, non metta innanzi esigenze di altro genere. « Finora — disse — vediamo le concessioni che fa al Vaticano 11 Governo francese; ma dove sono le concessioni che il Vaticano fa a noi? Il progetto di legge sulle • Diocesane > è contrario allo spirito delle leggi del 1901 e del 1905 e non è colpa nostra sa la politica del Governo ci obbligherà a sollevare alle elezioni comunali la questione del pericolo clericale ». Nonostante queste obbiezioni, appoggiate da altri oratori deHo stesso settore della Camera, la chiusura della discussione generale venne votata rapidamente con 325 voti contro 255. L'on. Francois-Albert presentò allora un controprogetto di carattere restrittivo, rinfacciando al Governo di volere accordare la capacità civile alle Associazioni diocesane autorizzandole a possedere, mentre la legge è contraria su questo punto e occorrerebbe pertanto fare intervenire una decisione del Consiglio di Stato. Secondo l'on. Francois-Albert, il Governo nel devolvere i milioni alle Associazioni diocesane dovrebbe affidare loro la manutenzione degli edifici del Culto oggi a carico dei Comuni. Tardieu replioa al radicali Ma Tardieu replicò accusando l'oratore radicale di volere mettere i cattolici nella dura necessità di scon sacrare le Chiese per mancanza di fondi, giacché 20 milioni non costi tuiscono certo un patrimonio suffl dente ad assicurare in eterno la manutenzione degli edifici religiosi di Francia. • E che vuol dire ciò? » rispose l'altro. « Non c'è alcuna ragione perchè 1 cattolici non debbano provvedere ai restauri nei loro edifici di culto, come fanno i protestanti e gli ebrei ». Herriot, venendo di rincalzo al collega, aggiunss di meravigliarsi che il rigorismo giuridico di Poincaré abbia potuto acconciarsi a progetti di cosi evidente parzialità. E PoinoaTé, al solito, rinnega la paternità dei testi dicendo: • Io sono estraneo alla loro redazto ne. Ho già detto ebe avevano la loro origine al Ministero degli Esteri e che pero presentavano un alto interesse di politica estera. Non l'ho detto per sottrarmi a delle responsabilità, ma per rispetto alla verità. Infatti ho anche aggiunto che questi testi mi sembravano accettabili e che ne assumevo tutta la responsabilità come Capo del Governo ». Herriot insiste: « 11 testo del progetto di Ip.s.sp presentato falsa lo spirito delle leggi del giacché queste ultime ammette- 1905 vano le sémplici associazioni di culto l formate dai fedeli, mentre le Società diocesane sono un'altra cosa, hanno una struttura gerarchica e sono una specie di Consiglici di amministrazione ecclesiastico presieduto dal Vescovo ». Ed anche Herriot appoggia cosi il contro-progetto Francois-Albert dichiarandolo il solo logico, come quello che accolla alle « Diocesane » il peso di manutenzione fin qui sopportato dai Comuni. Ma il Ministro dell'Interno, pigliando la parola per chiudere la discussione, chiama a questo punto a raccolta la buona volontà della Camera, alludendo alla politica di pacificazione con la Chiesa che Briand persegue dall'epoca della nunziatura Cerretti, e che procede con minori scrupoli dal giorno della firma del trattato italo-vaticano. «Una sforzo por migliorano la sitaazfoM» L'oratore dice: • Esiste tra la Francia e la Santa sede una Legga di separazione che ?°.n. è mal stala sinceramente ed effettivamente applicata. Ma i repubblicani francassi hanno sempre desiderato che essa fosse applicata sili serio, u testo di legge, oggi in discussione, è modesto, ma perfettamente consono allo spirito di quella Legge. Possiamo sperare che esso riesca a procurarci quella pace religiosa che tutti si augurano? Bisognerebbe a tal uopo che da parte della Chiesa si introducesse In certe forme esterne. In certi procedimenti orali e scritti, una riserva che da molti anni non abbiamo pio avuto occasione di constatare. Bisognerebbe che un certo frasario, che certe espressioni esagerate del documenti episcopali venissero abbandonati, coma pura certi riti. Trattative in tale senso sono in corso fra la Santa Sede ed il Quai d'Orsay. e si trovano all'ultima fase. Se approderanno, tutti, a destra quanto a sinistra, avranno motivo di rallegrarsene. Il progetto di legge odierno non è perfetto, ma è uno sforzo verso una situazione migliore. Gli atteggiamenti di partito preso che la Camera assume In certi momenti, tanto da un lato come dall'altro, non rispondono ai sentimenti del Paese. Il Paese non chiede che una cosa: che non si aggravi 11 suo fardello con un carico incosciente, inesplicabile di dispute religiose e che non si turbi quella realtà quotidiana che è la vita del popolo francese ». Dopo quest'ultimo invito ad astenersi dal portare le agitazioni anticlericali sul terreno delle elezioni municipali, il progetto venne approvato con 351 voti contro 258. Nosnina novità allo visto Alle dichiarazioni di Tardieu non è il caso di attribuire una portata sensazionale o concordataria. Esse non significano nulla più di quello che esprimono, vale a dire il proposito dello Stato francese di regolarizzare la propria situazione di fronte alla Chiesa, applicando la legge del 1905 con spirito liberale, in modo da eliminare la tensione che dall'epoca di Combes rende estremamente difficili i rapporti normali tra i due Poteri. In quanto allo scopo principale- perseguito dal Governo della Repubblica nella sua azione diplomatica presso il Vaticano esso è chiaro; da molto tempo lo abbiamo più volte illustrato su queste colonne ! lottare contro la decaden za della propaganda missionaria cattolica francese e contro la possibilità che l'antico ascendente della Francia in Levante ed in Oriente (passi ad altre Nazioni ed in primo luogo all'Italia. Tutto ciò è di ragione pubblica da troppo tempo perchè le dichiarazioni del ministro Tardieu possano presentare carattere di novità. C. P. Dichiarazioni di Venlzelos sul patto colla Jugoslavia Londra, 29. notte. 11 corrispondente ateniese del Daily Telegraph, in un dispaccio di stasera, dice che Venizelos ha ricevuto oggi 1 rappresentanti dei giornali ed ha manifestato la sua soddisfazione per la Arma del Patto di amicizia colla Jugoslavia. Ha dichiarato particolarmente che il Patto mette fine al malintesi che erano sorti tra ì due Paesi ed erige sopra solide basi l'amicizia tra 1 due popoli. Tutti 1 giornali sono lieti della sistemazione avvenuta. Il Messaoer d'Atheiics scrive che il Trattato soddisfa ad un tempo ti samum ento nazionale e le esigenze pratiche. « Le obbligazioni reciproche imposte dal Patto, — aggiunge il giornale — si fondano sul criterio dell'assoluta eguaglianza e sul franco riconoscimenio reciproco dei diritti delle due Nazioni ».

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