Assemblea della delle Società Adriatica di Elettricità

Assemblea della delle Società Adriatica di ElettricitàAssemblea della delle Società Adriatica di Elettricità ù o o l o o a a o o a o i . o , a a o a o e a è e a e a a a i oo l e a, l ma e somaae o ea di c oa di Il 22 Marzo 1929 VII ale ore 11 nella Sede di Palazzo Balbi in Venezia, si è tenuta, sotto la Presidenza di S. E. il Conte Giuseppe Volpi di Misurata, Senatore del Regno, l'Assemblea Generale Ordinaria della Società per l'approvazione del Bilancio dell'Esercizio 1928. Brano rappresentate N. 1.699.826 Azioni sulle 2.500.000 costituenti il capitale sociale. S. E. il Conte Volpi, costituito l'Ufficio di Presidenza colla nomina a Segretario dell'Assemblea del Notaio Dott. Cav. Luigi CandSani e degli Scrutatori, prima di passare alla discussione dell'Ordine de8 Giorno, ha pronunciato il seguente discorso^ « Signori Azionisti, « Prima di darvi lettura della Relazione del Consiglio di Amministrazione per l'anno 1928 desidero porgervi il mio saluto personale, rientrato appunto nel luglio 1928 a riassumere nella nostra Società il primo posto di responsabilità, che avevo tenuto per vostro consenso dalla fondazione, ormai lontana di circa venticinque anni, e lasciato per sette anni per ragioni di pubblico servizio che tutti conoscete. Voglio dirvi innanzi tutto la mia riconoscenza verso il Vice-Presidente e Direttore Ing. Gaggia, che mi ha sostituito nell'assenza, assistito 'dal Consiglio e dalia nostra grande famiglia tecnica, con saldi e ben precisi programmi, con organica visione dello sforzo che dobbiamo compiere nel vasto campo dei ben compresi interessi della economia generale del Paese, che debbono costituire, come hanno sempre costituito, per noi la spinta essenziale di ogni nostra attività. La Società Adriatica di Elettricità non è più un organo tecnico di produzione o di distribuzione di energia elettrica, perchè tali funzioni sono ormai state affidate quasi totalmente alle Società minori che sono ntorno a noi e che possono farlo con maggiore intensità per la loro attività specializzata o localizzata. Si può dire che l'Adriatica è ormai un grande organo finanziario regolatore e moderatore, senza propria diretta attività in contatto col pubblico. La Società Adriatica è liliera nella sua azione di coordinamento e di [propulsione, sia nelle aziende elettriche propriamente dette, come in tutte le altre ad essa collegate direttamente od indirettamente, o per la creazione e per i successivi sviluppi di nuove attività, tutte però, sia pure in diversa misura, attinenti a servizi di carattere pubblico. Nella relazione del Consiglio che seguirà sarà dato precisamente conto delle attività svolte nell'anno 1928: a me piace soltanto riassumere e segnalare a voi due cifre di grande interesse : e cioè, che soltanto pel fatto della creazione di queste nostre industrie elettriche venete, che dal Gruppo delle Società intorno all'Adriatica hanno avuto vita in questi ultimi venticinque anni, l'economia generale del Paese risparmia l'importazione di circa 200 milioni di lire di carbone per anno; e che il pubblico erario beneficia per imposte e tasse dirette ed indirette, mobiliari od-immobiliari pagate da noi o dai nostri utenti, ma sempre per il fatto della creazione di queste attività circa 45 milioni per anno che andranno sempre più aumentando. Sono queste cifre precise ed incontrovertibili, che però anche altre grandi aziende similari italiane hanno lo stesso vanto di poter declinare, in misure diverse, ma che io ho amato ricordare a voi soltanto a titolo altamente significativo. E che sieno questi potenti strumenti tecnici, che noi abbiamo costruito, non soltanto segni di forza economica ce lo ricordano ad onor nostro, le ambite attestazioni dei Supremi Comandi di Terra e di Mare delle nostre armi, dopo la guerra vittoriosa, svoltasi quasi tutta nel territorio da noi servito. Ma ogni attività nostra, come di tutta l'Italia, si sarebbe intristita, infiacchita, delusa e dispregiata come fu nel dopoguerra, se non fosse sorto il Fascismo, che ha dato modo a tutti di costruire, ognuno nel limite delle proprie possibilità, le nuove fortune del Paese, con piena fede e con sicura tranquillità. L'anno 192S è stato dominato, dal (punto di vista economico, dai riflessi della riforma monetaria intervenuta alla fine dal 1927, ed i dirigenti l'industria elettrotecnica italiana hanno potuto seguire, come da uno dei più interessanti osservatori, la magnifica ripresa dell'attività del Paese che tutto dall'industria nostra è servilo, dalla illuminazione dei singoli nelle loro case, all'agricoltura, all'industria in tutte le loro diverse manifestazioni e nel mentre l'anno 1P27 aveva segnato un rallentamento di consumo, il 1928, nei vari mesi che si susseguirono, segna una decisa ripresa, che nell'ultimo trimestre assume l'importanza del 16 % e per tutto l'anno del lì %, nel mentre nel 1927 era stata del 6 %. Oltre alla sua attivila nel campo elettrico, l'Adriatica nel 1928 ha continuato ad allargare il campo di azione in altre attività, che riputiamo utili al Paese in generale, e per la maggior parte alla nostra Regione. Segnalo particolarmente il maggior nostro interesse negli affari telefonici italiani, con speciale riflesso a quello delle Tre Venezie; nell'in dustria metallurgica e siderurgica che maggiormente e con larghi intendimenti aiuteremo; il maggiore incremento delle Società di Navigazione e delle Società che servono il Turismo della PiCgione. In questi anni ha preso il previsto, vasto sviluppo il nostro Porto industriale di Venezia, sviluppo che indica ancona una volta il meraviglioso ipotere costruttivo di questa nostra Italia fascista. Sono circa sessanta stabilimenti industriali gin in efficenza sul margino della nostra quieta laguna; è ormai una nuòva Venezia che è usci ta dalla triste palude a dar vita feconda a quella cho era una landa desolata; 6 una estensione più vasta della stessa grande madre. La mia responsabilità od il mio merito in questa iniziativa non pos¬ scuizidvpdadsgzdpeqzzqdmsprtctfpiasqscpi r o i e a o a e l , a i è a o s¬ sono legare la mia modestia ai tacere il merito dei maggiori e dei: più umili codlahoTatari in questa grande impresa, che io considero di devozione a Venezia, dd difesa della sua incolumità artistica e di incremento della sua vita moderna di lavoro. L'Adriatica ha preso tutti i provvedimenti adeguati per servire da parte sua questa nuova Venezia, dando il dovuto posto e facilitando anche altre iniziative idroelettriche destinate a quelle grandi industrie sfatando ancora una volta la leggenda di monopolio. Su di un'altra attività appena iniziata dal nostro Gruppo debbo chiedervi esplicito consenso di principio, e cioè alla nostra attività idroelettrica all'estero. Le Società elettriche italiane in questo ultimo decennio hanno "perfezionato la loro attrezzatura, e, senza modestia alcuna, noi sdamo fra quelli che hanno raggiunto tale stato di relativo perfezionamento; abbiamo dato prova di una attività costruttiva da tutti apprezzata, e, sopratutto, formato una schiera numerosa di tecnici provetti, cosi da poterci ormai affermare con sicuro successo nelle grandi imprese di elettricità che m genere e dovunque fuori d'Italia sono ancora nel loro periodo di sviluppo. Tuttavia fino ad oggi, da parte italiana, si sono fatti pochi tentativi all'estero, dovuti ad iniziativa personale per eccezionale valentia di qualche tecnico, ma il frutto di queste iniziative fu quasi sempre raccolto da gruppi stranieri, preparati pel funzionamento e la direzione di imprese elettriche, in grande stile. Da tale constatazione e dall'esame della situazione elettrotecnica nei vari Paesi, i dirigenti la Vostra Società hanno potuto trarre la convinzione che sarebbe di notevole utilità all'economia ed al prestigio dell'Italia se le nostre energie si valorizzassero anche all'estero, quando ormai le Imprese come la nostra hanno raggiunto in Patria un assetto che si può considerare definitivo. Elementi del nostro Gruppo, chiesta, come di dovere, sia l'adesione di principio a queste nostre iniziative ai pubblici poteri, sia le autorizzazioni di legge necessarie, hanno partecipato alla costituzione della Compagnie Italo-Belge d'Entreprises Electriques et d'Utilità Pubiique, sorta nel Belgio, a Bruxelles, centro adatto per tali operazioni, perchè viene a trovarsi subito in contatto coi gruppi più potenti dell'elettrotecnica europea. Il gruppo della Vostra' Società avrà in mano saldamente il controllo dell'Azienda nei suoi ulteriori sviluppi, con l'appoggio delle nostre Banche ed anche con l'appoggio di gruppi finanziari esteri amici per i larghi finanziamenti che si rendono necessari, senza chiedere rilevanti sacrifici, non opportuni alla nostra finanza. Noi crediamo che questa iniziativa, che ha già avuto svolgimenti iniziali, vada considerata come un primo e modesto passo che deve servire di esempio pel molto che potranno fare tutti i grandi benemeriti gruppi elettrotecnici italiani che mano a mano vi si interesseranno, sicuri che i nostri tecnici di tutti i gradi sapranno apportare all'estero quello stesso senso di disciplinata volontà di agire che il Fascismo ha impresso in ogni campo nel Paese. E prima di passare alla Relazione del Consiglio, voglio chiudere queste mie comunicazioni con una propo sta di carattere contingente. Il nostro Gruppo, con le sue iniziative e con le sue realizzazioni, ha dato e dà ampia attività ad un'imponente massa di lavoratori intelligenti, e credo che si possa senza esitazioni affermare che decine e decine di migliaia di persone traggono ragione di vita dalla nostra attività; ma però in determinate occasioni è anche necessario essere vicini dove sia possibile, anche a chi non ha diretto rapporto di lavoro con noi. Credo si possa, col Vostro preciseconsenso, devolvere un'aliquota di utili ad opere assistenziali o culturali o comunque benefiche, alla regione che serviamo, e con speciale riguardo alla diletta città di Venezia, particolarmente provata questo anno, e vi chiedo perciò i poteri relativi. Vi propongo anzi, prima di passare alla lettura della Relazione del Consiglio, il seguente ordine del giorno: « Il Consiglio di Amministrazione «è autorizzato a devolvere fino a «tre milioni di lire a scopo di puh« blico interesse culturale od assi« stenziale, con particolare riguardo «alla città di Venezia. La detta snm«ma sarà imputata a tre esercizi «sociali, dal 1929, con facoltà di «anticipo, ed erogata con pieni po«teri dal Presidente del Consiglio « di Amministrazione ». Desidero aggiungervi che credo di avere assicurato un altro milione da parte di altre Aziende a noi collegate; che il Vostro Consiglio di Amministrazione ha voluto aggiungere a tali fondi la somma di lire 200.000 da parte sua, e che il Vostro Presidente completerà tale somma con un suo contributo personale di lire 800.000. L'erogazione di tali cinque milioni ho in animo di fare prendendo accordi con S. E. il Prefetto di Venezia e con le gerarchie fasciste. Con questa proposta finiscono le mie personali comunicazioni e vi dò lettura della Relazione del Consiglio di Amministrazione sul Bilancio 1928 ». L'Assemblea ha sottolineato con segni di viva approvazione i passi più salienti della esposizione del Presidente sulla opera e sulle direttive della Società ed ha plaudito vivamente alla fine del discorso. Il Presidente ha poi fatto dare lettura della Relazione del Consiglio di Amministrazione, notevole per la importanza dei fatti segnalati. Dopo avere ricordato, con commosse parole, la perdita del compianto Consigliere Ing. Comin. Adol fo Rossi, direttore generale delle Strade Ferrate Meridionali, il Consiglio, nella 6ua Relazione, espone qmdmpqzqgnitedndcdKalngpbldqtmlunbsbzqlzdgetbnsgvsdruepl quanto è stato' fatto' per1 lo" svolgi* mento del programma della Società! di affidare a Società locali il patri* monio industriale tecnico del Giup* po ed il relativo esercizio: accennai quindi all'aumento delle partecipa* zioni assunte in imprese diverse dal quelle elettriche, con particolare ri* guardo alle industrie che provvedo* no a servizi di utilità pubblica e di interesse generale, tra cui iniportantissime le industrie, .dei telefoni e degli acquedotti. Sulla attività tecnica ed economico] del Gruppo, il Consiglio segnala In* nanzi tutto la confortante ripresa) dell'attività economica del Paese, dH cui è indice l'aumento del consumi di energia, salito da 615.000.000 ài Kwo nel 1927, a 727 milioni nel 1928, accenna quindi agli importantissimi! lavori sul Cordevole, sul Timavo e) nella Supercentrale Termica di Mar* ghera, da eseguirsi in un tempo prossimo, per aumentare le disponibilità di energia del Gruppo, a quelli fatti per portare a termine il grandioso impianto di Santa Croce, e a quelli in corso pjer adeguare la potenzialità degli impianti di trasformazione e trasporto all'aumento delle potenze prodotte. Il Consiglio ricorda' poi che gli utenti sono saliti da 394.000 circa nel 1927 a 422.000 circa al 31 Dicembre 1928, non comprendendovi quelli serviti da Società nostre subdistributrici, o da Aziende municipalizzate che acquistano energia da noi,; quali Trieste, Vicenza ed altre. Un particolare accenno 6 fatto nella Relazione allo svilupparsi di iniziative concorrenti. Malgrado l'imponente programmai dei lavori accennati e destinati a' garantire il fabbisogno di energia' elettrica alla regione Veneto Adria* tica, contro ogni più impensata prò* babilità per un lungo periodo di anni, si sono sviluppate nella Regione servita dal Gruppo, specialmente negli ultimi tempi, non poche iniziative, alcune di carattere puramente speculativo, altre con intendimenti di voler provvedere al pubblico interesse, nel senso di voler esercitar»! una specie di calmiere sulle tariffe; cosi dette di monopolio che si presume praticate dai grandi gruppiOra il regime delle tariffe vinco», late dalle Leggi e dai Decreti, la' esistenza nella regione di aziende private e pubbliche in concorrenza al nostro servizio, ma sopratutto la sua comprensione delle reali condì* zioni delle popolazioni servite e del* le svariatissime necessità e capacità delle industrie alimentate dal Grup* po, fanno escludere nel modo più" preciso che lo stesso abbia in qualsiasi momento voluto e potuto ap* profittare di una situazione di mo* nopolio. Giustificato da ultimo il movimen* to del patrimonio industriale e del* le partecipazioni, e spiegato l'au* mento del saldo attivo corrisponden* ti, la Relazione conclude colla prò* posta di riparto utili, che consente,anche per questo Esercizio il divi-» dendo di L. 16 per azione.; E' stata quindi letta dal Sindaco' Cav. Pellas la Relazione del Collegio Sindacale, che conchiùde invitando la Assemblea ad approvare il bilancio e il riparto utili proposto dal Consiglio. Viene quindi comunicato alla Assemblea il bilancio dell'Esercizio; 1928. Aperta la discussione sulla proposta del Presidente circa la devoluzione di utili futuri ad opere as* sistenziali, culturali e benefiche, sulla Relazione del Consiglio, sul Bi* lancio e sul riparto utili, l'azionista' Comm. Mozzi, con elevate parole al compiace che S. E. Volpi abbia potuto riprendere la sua alta funzione nella nostra Società, plaude alla benefica iniziativa del Presidente e propone che l'Assemblea, per acclamazione, approvi tutte le proposte del Presidente e del Consiglio. L'Assemblea approva con lungo g nutrito applauso. Viene confermata, pure per acclamazione, la nomina di S. E. Volpi ad Amministratore, fatta dal Consiglio nella Seduta del Luglio 1928 in sostituzione del compianto Ing. Comm. Adolfo Rossi, e vengono rieletti i Consiglieri e i Sindaci uscenti.

Persone citate: Adolfo Rossi, Balbi, Comin, Giuseppe Volpi