Il cacciatorpediniere "Muggia"

Il cacciatorpediniere "Muggia" Il cacciatorpediniere "Muggia" affonda nelle acque della Cina Tutto l'eci«ljp&&gio è salvo Roma, 27, notte. Il Comando superiore navale in Estremo Oriente comunica di avere intercettato un radiotelegramma, dal quale risulta la perdita del cacciatorpediniere Muggia in navigazione fra Hanoy e Shangai. Il caccia non rispondeva alle chiamate radiotelegrafiche della regia nave Libia dalle ore 21 del 25 corrente. Parte dell'equipaggio con 4 ufficiali '.sì trova a bordo del piroscafo giappo-\nese Matzumoto ed il rimanente personale è slato interamente ricuperato da una giunca. Dalle notizie raccol'e risulta che il cacciatorpediniere, il quale navigava con tempo nebbioso, è affondato per urto contro lo scoglio Fiuger. Il Muggia, proveniente dal naviglio della marina austro-ungarica, costruito nel 1912, del dislocamento di 875 tonnellate era stato invialo in Cina nel 1927. (Stefani). L'urto e il salvataggio Shanghai, 27 notte. Il primo gruppo di naufraghi del cacciatorpediniere Muggia è arriva to in questo porto a bordo del piroscafo giapponese Matzumoto Maru. che accorse prontamente sul luogo del naufragio dove si trovava anche la giunca cinese sulla quale è stato imbarcato il resto dell'equipaggio. Secondo le prime informazioni raccolte sul naufragio, il Muggia lasciò Hanoi la mattina di domenica 24 corrente alle 7 facendo rotta per Shanghai. Dopo due ore di navigazione, alle 9, il cacciatorpediniere urtava in un banco roccioso e poi affondava. Nel frattempo, tulio lo Stato Maggiore ed i marinai si mettevano in salvo sulle scialuppe e si rifugiavano sulla catena di scogli che è situata al largo dell'isola di Haickeu, presso la costa del Fu Kien. La mattina del 25, alle 7, una parte dei naufraghi e precisamente un ufficiale e 37 marinai venivano presi a bordo di una giunca cinese mentre il resto dell'equipaggio veniva raccolto alle 12 dello stesso giorno dal vapore giapponese Matzumoto Maru. L'incrociatore italiano Libia il quale si recava incontro alla giunca cinese per il trasbordo dell'altro gruppo di naufraghi del Muggia! tratti in salvo dalla giunca stessa^ a quanto si apprende, ha investilo il gttardiacosle cinese Kang Tai alla foce del fiume Yang-Tsé. A bordo, del guardiacoste si trovavano ottantolto passeggeri tra europei e cinesi^ e 40 uomini di equipaggio. Quasi tutti i passeggeri europei e 70 tra passeggeri cinesi e membri delVequU paggio sono stati tratti in salvo. De¬ \gli altri si ignora ^no a quesl0 m0. r e i o i i i u a e o e l a o mento la sorte. Il capitano Kaneko, comandante, del piroscafo giapponese Matzumotoi Maru, ha dichiarato all' United Press che egli raccolse il segnale S.O.S. del caccia italiano alle 21,40 di lunedì. Egli replicò immediata* mente, ma non ottenne risposta. AU lora si diresse a tutto vapore versò, la posizione indicala dal Muggia ma la fìtta nebbia, peraltro, gli impedì di fare procedere la nave alla maggiore velocità possibile. Raggiunta la posizione alle 9 di martedì mattina il capitano fece gettare le ancore al largo del banco roccioso ove si era incagliato il Muggia e quindi l'equipaggio del piroscafo scese nelle scialuppe e si diede a perlustrare la zona del naufragio. I giapponesi constatarono che lo scafo del caccid italiano si era incastrato su un lungo scoglio, che si trova tra i banchi rocciosi e una isolelta. L'equipaggio salvò prima i marinai italiani che si erano rifugiati sull'isoletta e quindi prese a bordo altri sette italiani che erano stati raccolti dalla giunca cinese. Poco dopo, il comandante Kaneko incontrò l'incrociatore italiano Libia sul quale trasferi il comandante del Muggia. Secondo ultime notizie circa la collisione tra il Libia e il guardiacoste cinese Kang Tai, si apprende che il Kang Tai fu spinto contro uri fianco dell'incrociatore italiano dalla corrente che in quel punto è fortissima a causa della confluenza del fiume Yang-Tsé col mare. Il Libia in quel momento era ancorato, quindi nulla potè fare per evitare' la collisione. Due bambini che erano à bordo del guardacoste tono morti annegati. Mancano 30 persone del Kang Tai, fra i quali sei stranieri. ( U. P.).

Persone citate: Kaneko