L'unanime consenso del Popolo

L'unanime consenso del Popolo L'unanime consenso del Popolo dirà al mondo che l'Italia ha un solo Capo e una sola volontà La Legislazione sociale Mussolini, nel suo organico e sintetico discorso all'Assemblea quinquennale, ha affermato che la legislazione sociale del Regime Fascista occupa fra quella degli altri popoli la posizione più avanzata. Non è la prima volta che il Capo del Governo fa a buon diritto questa affermazione come del resto è di ogni giorno, da quando è salito al potere, il Suo interessamento vivo, profondo, so stanziato di esperienza, per questa branca importantissima dell'attività stniale. E Albert Thomas nella stia visita dell'anno scorso ebbe modo di riconoscere che la nostra legislazione sociale occupa veramente il primo posto. Peccato che. non tutti gli italiani si siano accorti suffieentcmente di questa verità: forse per ignoranza del contenuto di questa branca legislativa, forse per incapacità ad afferrare interamente il valore e l'importanza di molte cose che si vanno compiendo e realizzando in Regime Fascista. Eppure non v'è italiano — si può dire — che non sia interessato. a queste leggi che dapprima, in Inghilterra, poi in altri Stati, come l'Italia? e nello stesso Ufficio Internazionale del Lavoro vengono chiamale « sociali » forse per il loro complesso.e vario contenuto extra-economico, fisico, morale, nazionale. Infatti la protezione alla maternità e all'infanzia, la protezione dell'emigrante, l'assicurazione contro la tubercolosi non possono maglio essere indicate che sotto la frase n legislazione sociale ». Che cofa hn fatto dunque il Regime Fascista in qwe=lo campo così importante c cns] nobile? È' da promettere che l.i sua azione non è inspirata du vecchi e superati crilpri riformisti, pai.ernatisii, sentimentali, <i elettoralistl seguiti presso passati Governi o altri Stali, ri Regime parte dal presupposti) clic difendere e proteggere la vita e l'integrità fisica — olire rhe l'interesse economico.-— del (Singolo vuol dire difendere e proteggere Io. razza, la salute nazionale, l'interesse nazionale e a tal fine persegue criteri organici, unitari che vanno dai rapporti contrattuali all'Opera Nazionale Dopolavoro, dalla istruzione professionale scolastica ai Corsi di perfezionamento, dall'assistenza per l'infanzia alle assicurazioni per la invalidità e la vecchiaia, dall'igiene del lavoro alle assicurazioni contro le malattie. Vediamo pertanto, con una rapida rassegna, l'opera svolta in lai senso- dal Regime seguendo appunto questo criterio organico senza occuparci qui — siccome problema essenzialmente sindacale — di quanto la Carta del Lavoro e la legge 3 aprile 1926 hanno dettato in materia di disciplina delle associazioni professionali, di contratti collettivi, e di magistratura del lavoro. Istruzione professionale. — Il Regime dopo avere attuato la riforma scolastica ha provveduto a disciplinare l'istruzione per l'avviamento al lavoro, sopprimendo scuole che male o poco servivano a tale scopo e creando scuole veramente adatte per metodi e programmi, ad avviare i giovani al lavoro. Durata del lavoro. — Fin dal 1919 Mussolini, in occusione del Congresso della Confederazione Internazionale del Lavoro aveva scritto nel l'apulo d'Italia in favore della legge delle S ore. Salito al potere nel l'Ji2, dava agli operai italiani pochi mesi dopo, nel marzo del ''23, una lègge stiiic otto ore e primo fra i vari Stali rnillicava la Convenzione di Washington. Remunerazione del lavoro. — A parte il principio affermato nella Carta del Lavoro secondo cui il salario deve rispondete alle esigenze normali di vita ed essere in rapporto roti le condizioni della produzione, il Regime volle, mediante i Comitati intersindacali, occuparsi attivamente dpi'e condizioni salariali delle nostre messe lavoratrici. Protezione del lavoro delle donne, c dei fanciulli. — Pochi Governi limitili avuto così a cuore il lavoro delle donne e dei fatichili come quello italiano il quale ha perfezionato li: leggi già esistenti ed ha creato l'Opera Nazionale per Iti MalerniUì e l'Infanzia e ha rocan teliteli tè eievaio sensibilmente l'indennità gior il a li era per le puerpere ed ha porta In a sessanta i giorni di tale inden ti ita. Igiene e sicurezza del lavoro. — K di due anni or sono il regolamento generale per l'igiene sul lavoro (e Fi'inpliiie complesso di norme moder ne e umane) mentre opportuni ritoc ch'i e perfezionamenti sono stati ap portati alle norme riguardanti la prevenzione sugli infortuni. Ed ora entriamo in quella che più propriamente è della " previdenza sociale ». Qui il Regime ha chiaramente affermato il principio pei ctii il lavoratore il quale venga a trovarsi in determinate condizioni — (finfortunio, di malattia, di inabilità al lavoro, di vecchiaia, di disoccupazione — debba trovare, melico il criterio della previdenza e in virtù de' suoi stessi risparmi, i mezzi per sostentarsi e per curarsi o per essere restituito al lavoro. E con un sano e ben inteso concetto collaborazionistico ha stabilito che concorrano a questa forma di previdenza in parte l'operaio e in parte l'imprenditore. Si hanno in tal modo: 1) Le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, tanto industriale che agricolo. Esse sono state perfezionate ultimamente con le leggi del 1926 e del 1927 e s'applicano a chiunque in modo permanente od avventizio e con rimunerazione fissa o a cottimo, è occupato nel lavoro fuori della propria abitazione. Esse danno luogo a sicuro indennità per l'operaio o per la famiglia nei casi in cui l'operaio riporti inabilità pennanenie assoluta, o inabilità penna nente parziale oppure la morte in se guito .ad infortunio sul lavoro. Recente, poi, ossia del gennaio del 1929, è la creazione di un Istituto Nazionale per l'assistenza ai graildi invalidi del lavoro. 2) Assicurazioni contro l'invalidità e la vecchiaia. • Con la legge del 1923 l'Italia assicura l'assegnazione di una pensione nel casi di in validità al lavoro o di vecchiaia e — come scopo accessorio — la con cessione di un assegno temporaneo mensile agli eredi, in caso di morte dell'assicurato. Viene assicurata inoltre la cura dell'invalido. Più recentemente il Regime ha voluto aumentare questi assegni di una forte aliquota per attestare il suo amorevole interessamento alle condizioni dei lavoratori saggi e previdenti. Una forma speciale di assicurazio ne per l'invalidità, e la vecchiaia ha voluto concedere il Governo proprio Ire mesi fa per la gente dell'aria e del mare. 3) L' assicurazione malattie. Proprio il Fascismo doveva acquistarsi quest'altra altissima benemerenza applicando esso per primo in Italia il sistema delle assicurazioni contro le malattie. Fin dallo scorso anno c stata introdotta l'assicurazione contro la tubercolosi. Pensate che sia vi sono inscritti due milioni di persone. E intanto il Ministero annuncia che sono stati condoni a termine gli studi relativi alla formulazione di alcuni importanti provvedimenti inlesi a perfezionare il sistema di disposizioni legislative di carattere assistenziale a favore delle classi operaie nel campo dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali. Nessun ulteriore aggravio — dice il comunicato — sarà imposto alla classe operaia perchè il nuovo sistema resterebbe a carico dei datori di lavoro i quali avrebbero l'obbligo di assicurare i propri dipendenti contro i rischi derivanti dalle malattie professionali e gli stessi istituti (la Cassa Nazionale Infortuni) percepirebbero un ulteriore breve canone. 4) Assicurazione per la maternità. - Già ne abbiamo parlalo a proposito della protezione della maternità. Mediante questa forma assicurativa viene garantito alla puerpera un sussidio di L. 150 e viene corrisposto ad essa, trenta giorni prima e trenta giorni dopo del parto — senza che per ciò rìmprenditoro le tolga il posto — il sussidio di disoccupazione aumentato di L. 0,50 al n-iorno. Ciò indipendentemente dalla assistenza dovuta dall'Opera Maternità ed Infanzia creata in Regime Fascista nel 1925. 5) Assicurazione contro la disoccupazione. - Disciplinata dalla legge del 30 ottobre 1923 anche questa forma assicurativa sta a dimostrare quanto stia a cuòre del Regime la sorte degli operai. Ma il Regime non si è limitato a sussidiare il disoccupato. Esso si è preoccupato di evilare la disoccupazione medianle importantissime opere pubbliche utili sotto tutti i punti di vista: basterebbero quelle riguardanti la bonifica integrale per la quale sono stali fissati'c preventivati ben 7 miliardi e mezzo. Ma al fine slesso di disciplinare il collocamento della mano d'onera lo Stato Fascista ha creato nel 1928 gli Uffici di collocamento previsti già dalla Carta del Lavoro. 6) Emigranti. - Nè lo Staio si è limitato ad assistere gli italiani in Patria. Con provvide e. numerose convenzioni con gli altri Stati, l'Italia volge la sua assistenza sotto tutte le forme dette sopra verso i nove milioni di italiani sparsi per il mondo nel tempo slesso in cui con dignità nazionale e con sagge iniziative vuole limitare ormai l'emigrazione e impiegare e .utilizzare in Patria le forti e laboriose braccia del Paese. 71 Opera Nazionale Dopolavoro. - Il Regime Fascista che ha dimostrato e dimostra dunque come vada assistito nell'interesse superiore della Nazione ogni cittadino nell'infanzia, nella scuola, nel lavoro e nella vecchiaia e in tutte le vicende della sua vita, ha pensato anche come assisterlo dopo il lavoro quotidiano ed-ha creato per ciò l'Opera Nazionale del Dopolavoro la quale, rappresenta una delle sue più nobili e più utili istituzioni perchè nel Dopolavoro, al quale sono ormai inscritti tulli i lavoratori, questi trovano dilettevoli ricreazioni, utili insegnamenti, trattenimenti istruttivi od educativi. trattenimenti musicali, orchestrali, sportivi: insomma tutto ciò che sviluppa le capacità fisiche, intellettuali e morali è ricrea e solleva l'individuo per riprendere e continuare con spirilo alacre In lieta fatica. , Settecento siciliani di Tunisi rimpatriano per votare Trapani, 23 notte. Stamattina, accolto da vibranti mahlf esitazioni dL popolo e dalle Associazioni raccolte sulla banchina, è arrivato in porto il piroscafo Aruentina, proveniente da Tunisi, recante il Regio Console Generale, On. Barduzzi. e circa 600 nostri c.oniinzlonalil. che, con orgoglio di Italiani, parteciperanno domani alile elezioni plebiscitarie a Palermo e a Trapani. Altri 100 Italiani, provenienti pure da Tunisi,-- sono sbarcati stamane a Pantelleria. 11 piroscafo Argentina è ripartito per Palermo fra le calorose ovazioni della folla. Il significato morale dell'atto dei n-1»stri fratelli emigrati, veri rappresentanti dei 10 milioni di italiani sparii per il mondo, appare più grande ove si consideri che è la prima volta che una nostra comunità all'estero sente il bisogno di essere rappresentata in una giornata elettorale. La grandiosa celebrazione di Milano , Milano, 33 notte. Alle 20 nei diversi gruppi rionali avvenne la concentrazione delle camicie nere che poi in colonne ordinate al canto degli inni d'Unirono verso la piazza della Scala, luogo fissato per radunata. E già alle il piazza della Scala che splendeva a giorno per le infinite luci dei palazzi che la circondano era gremita in maniera impressionante. Anche le vie adiacenti erano gremite di lolla che si ammassava cantando e inneggiando. Dal balcone del palazzo Marino parlò pt-r primo il vice-segretario del Partito onorevole Achille Starace, che in Comune usi salone superiore era stato l'icevuio dal vice-podestà ing. Gnrla, dal dottor Arnaldo Mussolini e da altre autorità. L'on. Starace si dice commosso per la grandiosità della mani festazione che dimostra ancora una volta come Milano sia ben degna di essere stata ia culla ilei Fascio, la città dove partì il mònito a tutta Italia, il grido d'i rivendicazione del Duce. A a amo del podestà parlò il vice-podestà ing. Gorla Si compose poi il corteo che si diresse olla sede del Popolo d'Italia: un mareggiare di popolo, uno scintillare di fiaccole. Dalle finestre e dai balconi era un continuo battimani. Sulla balconata dove ha sede il glorioso foglio della rivoluzione fascista accanto ad Arnaldo Mussolini si trovava il vice-prefetto Boi traino, l'on. Starace, 11 generale Carini e molle altre autorità. Gli alpini per il Plebiscito Roma, 23 notte. L'on. Manaresi, commissario della Associazione Nazionale Alpini, ha diramato il seguente ordine a tutte le sezioni dipendènti: « Ricordino tutti sdì alpini il dovere di partecipare al plebiscito del 24 marzo. Chi non vola è un disertorechi vota contro è un traditore. Gli alpini daranno come sempre magnifico esempio di disciplina e di amor patrio ». lì telegramma dei combattenti al DuceRoma, 22, notte. Dopo un affollato entusiastico comizio tenuto j^lai combattenti romani, il presidente Amilcare Rossi ha inviato al Capo del Governo il seguente telegramma: « Eccellenza Mussolini. Doma. — Quattromila combattenti romani convocati a comìzio itali'Associazione na zionale combattenti, riconoscendo in Vostra Eccellenza, l'espressione della loro passione, hanno riconsacrato in loro entusiastica adesione alla formidabile opera Vostra e rinnovalo il loro giuramento di fedeltà alla Patria. Amilcare rossi ». Le elezioni italiane secondo il « Times » Londra, 2.1, nolte. 1-1 corrisponderne del Times da Doma rileva che ciascun italiano chiamato a partecipare al plebiscito, considera un saero dovere manifestare con tal mezzo lai consapevolezza dei benefici resi dal Fascismo a! Paese, Il risultato di domenica sarà certamente una solenne affermazione della solidità granitica del Regime fascista; però, soggiunge il Times, occorre ricordare che il significato del plebiscito sarà tanto più granile in quanto il meccanismo della legge consentirebbe alla massa degli elettori un responso contrario al Regime. Il giornale sottolinea l'originalità del geniale nuovo ordinamento, per cui le corporazioni inserito nello Stato totalitario costituiscono la base ilei sistema elettorale. 1) Times conclude: « Lumeggiare l'originalità 'degli ordinamenti italiani non significa negare il valore pratico, anzi importa rilevare che l'elenco dei deputati designati contiene nruni rispecchianti le energie migliori del Paese. Mercè il metodo di selezione indetto da Mussolini, la media dei valori nel nuovo Parlamento italiano sarà di gran lumia più aita che nelle assemblee elette in passato a base democratica ».