L'esercito russo e i suoi capi

L'esercito russo e i suoi capi L'esercito russo e i suoi capi Le due paure -- Uomini e rifornimenti - Incapacità e ambizioni Una estate senza un soldato. Tn nessun posto del mondo si pensai« si discorre tanto sulla guerra, (pian to nei circoli governativi deH'U.N.S.b. In nessun posio esiste tanna paura da una parte e tanto desiderio dall'altro di vederla scoppiare; in nessuna parlo si nutrono tante speranze nei risultali Una guerra mal riuscita farebbe sca tenere tutti gli elementi scontenti de' paese, ossia il 90 % della popolazione • la rivoluzione prenderebbe delle di intensioni, contro le quali il governo non sarebbe capace di lottare riè con la violenza, n6 con concessioni. 11 go verno sovietico perirebbe peggio di co me ha fatto perire i Homanov, perdi''" l'odio per i bolscevichi è più aspro as sai di quello che si nutriva anche pur i peggiori dei Romanow. Quelli erano odiati dagli intellettuali, mentre clic il popolo rimaneva indifferente; invoco l bolscevichi son odiati dal popolo stes60 che si vede perfettamente ingannato e derubato da loro. In caso di una guerra vittoriosa, l'esercito otterrebbe una preponderanza politica cosi enorme, che, a convinzione generale, vi si sarebbe da aspettare l'apparizione di un~« Bonaparle ». Anzi, a un generale popolare questa parte toccherebbe anche senza la vittoria: basterebbe che un generale ambizioso e geniale sapesse staccarsi dagli altri, Incapaci e inabili, con le sue qualità positive e di effetto nel moment ■> del pericolo e della disperazione. Se 11 generale Kornilov nel 1917 non fosse stato patriota democratico e repubblicano, troppo leale e sincero senza una goccia di ambizione personale, egli sarebbe stato un ottimo dittatore. Kornilov non ha avuto nè Marengo, nè il ponte di Arcole, ma nondimeno godeva della piena fiducia istintiva del popolo (del resto pienamente fondata). E quindi, in qualità di Bonaparte, egli sarebbe stato accolto dal paese con gran gioia: ecco perchè Kerenski, spaventato per sè stesso e per i suol socialisti-rivoluzlonar!, si affrettò a tradirlo vilmente. Del resto, con questo atto egli non si salvò dalla più vergognosa caduta e fece passare lo stato, privo di suo guerriero popolare, di mano in mano, a Lenin e C, i quali, come lo dichiararono poi essi stessi più d'una volta, rimasero meravigliati della facilità, con cui capitò loro nelle mani il potere. . In questo modo la paura della guerra fra 1 governanti dell'U.R.S.S. è duplice: esterna e interna. Lo stato non e capace di sostenere una lunga guerra ne1 per la potenza dell'armamento, nè per le condizioni economiche. Se il nemico non fosse battuto a primo colpo, la guerra sarebbe catastroficamente perduta, anche a condizione di qualche parziale successo. Tanto una rapida vittoria, quanto i successi parziali richiedono un comandante d'ingegno « rigoroso, ma i comandanti d'ingegno Bono rari e... sospettosi. ì L'incubo Nella lotta fra queste due paure: del nemico esterno e del Bonaparte interno, questa seconda ha una decisiva supremazia. La paura del nemico esterno (semplicemente della Polonia, con le braccia della quale, si dice nell'U.R.S.S., guerreggeranno dietro alle sue spaile 1" Inghilterra e la Francia) si mantiene forte nel circoli governativi dei soviet sin dall'agosto 1927. Fu allora che Cicerin riuscì a spaventare sino al panico il « plenum » del Comitato Centrale, assicurandolo che il triumvirato: Churchill, Emery e Birfcenbead avevano preparato un colpo decisivo, 11 quale però egli, Cicerin, avrebbe saputo sventare con la sua labile diplomazia. Dopo questa relazione il bolscevico ha sempre vissuto •otto l'Incubo continuo di guerra, che sta 11, alla porta, ma consolandosi sempre nella speranza di poterla rimandare per degli anni coi mezzi diplomatici. Cicerin aveva garantito e garantisce ancora questo rinvio con tanto più coraggio, quanto egli sapeva, producendo il panico, che « i mostri dell'imperialismo » non progettavano alcuna guerra contro « 11 disgraziato paese doi lavoratori ». Ma lo spavento prodotto da lui fu tale, che nelle discussioni sulla relazione di Cicerin non figuravano che due punti di vista: si deve considerare la guerra probabile, oppure inevitabile? Con schiacciante maggioranza fu stabilito : bisogna considerarla inevitabile. Siccome la guerra promessa da Ci eeriR non scoppiò, il Governo sovie tlco, con quello che la temeva più di tutti, ossia Stalin, si fece più calmo. L'unico risultato del panico fu che l'autorità del Narcomindel (Ministero degli Esteri) si accrebbe considerevolmente. In considerazione della parte assuntasi di salvatore della patria comunista, personificata da Cicerin. Dal Ira parte fu sviluppata una forte attività per tenere pronto 11 paese per U '"Di dsoCersfcr*de che l'U.R.S.S. sia capace di forniire um esercito colossale Per quanto al numero del eoldaM e giustissimo: 6l potrebbero mobilitare 7 od 8 miillonii di uomini. Ma non si trainerebbe affatto di esercito: sarebbe un ammasso di gente destinata a un autoriforarimemto, nel'l'avvdarei verso la mata, a spese dalla popolazione dei luoghi di passaggio. Avverrebbe come avvenne nella guerra con la Polonia del 1920, per quanto allora 11 rifornimento miiaitare si attingesse ancora idagll avanzi della guerra mondiale. Ebbene, nonostante la sua prevalenza numerica, quell'esercito- accozzaglia che invase la Polonia non potè resistere neppure contro il giovane esercito polacco, debole e non ancora ammae' strato, cosicché la campagna, incomtn data con l'invasione devastatrice, firn tei una fuga, attraverso la Lituania già Completamente sfruttata. Dopo questa crudele lezione, 1 ufficio politico del soviet rinuncia decisa mente a qualsiasi sini#e campagna tenendo pronto un plano tutto diverso Ritenendo sempre possìbile una guerra con la Polonia, l'ufficio progetta di formare un eseroi to di azione numericamente presso a poco uguale a quello polacco (da un milione a 1.200.000), ma Miche rifornito non peggio del polacco, il quale (come è sempre supposto « sospettato Jriceverà tutto l'occorrente dalla Francia e dall'Inghilterra. Le richieste sulla possibilità dii un riforniDMnito simUe per un esercito « limitrofo » furono inviate a tutti i dicasteri aell'approviiglonamento militare. Secondo il Bagianov, tutta la corrispondenza In proposito passò per le 6ue mani. Per breve tempo si — risposero idicasteri — : per due-tre mesi si potrà andar avanti, ma dopo il terzo ci 6i precipiterà in uno scacco industriale: finanziario e pò muco. P^r! Trotzki e Frunze Si vis pacem, para bellum. 11 potere sovietico conosce benissimo questo proverbio e segue 11 suo programma, Inciampando però sempre nella que sttone dei suoi preparatori, tinche Lenin era vivo e in possesso delle sue capacità mentali, la fiducia nell'autocrate era Immensa. Trotzki si dimostrò organizzatore militare magnifico, ma più brillante ancora fu Frunze. Però., anche Trotzki a suo tempo venne licenziato per 11 sospetto di posare il piede sul predel'lrtno della scala che porta verso 11 ■ bonapartismo ». Quanto a Frunze poi. i medesimi sospetti divennero ragione della sua morte misteriosa, svelata nel romanzo di Boris Pitaiak, il quale Pilniak sarebbe fini- ito in esilio se non avesse confessali' pubblicamente di aver commesso un l o l n e u e l o , a o e i e n , i o o o n i , e i . e o e U a e e i e n a i e a a . a a o rn à i o a o e i ee i à i errore, condizione questa prescrittagli in forma assai umiliante. I sospetti contro Frunze del resto erano ben fondati: qiifsi'uomo d'insegno mirava veramente alla dittatura. Come Trotzki, Frunze non era militare, ma poi, nel diventarlo, sembrò trovarsi nel proprio elemento. Non è mai slato un comunista convinto, ma entrato nell'ambiente militare, e tutto compenel.rato nel suo sogno, egli s'allontanava sempre cài più dal comunismo. Voleva un gran bene all'arte e all'ambiente militari ed era ugualmente benvoluto e molto popolare nell'esercilo. Presente Trotzki, egli non poteva progredire, visto che questi era geloso di foni por IH cornando, perchè riconosceva la supremazia di Frunze: non solo buon amministratore e organizzatore come Trotzki, ma anche un condottiero: ciò che la natura rifiutò a Trotzki. Entrambi non si potevano soffrire. La nomina di Frunze a presidente del Consiglio rivoluzionatio-inilitare, al posto di Trotzki, fu per quest'ultimo un crudele scintoffo morale. Sino a che punto Frunze sia stato capace e ben a posto in qualità di generalissimo, lo dimostra 11 seguente fatto, pubblicato ora dal Bagianov: — Si è saputo o no all'estero — domanda egli — che durante diversi mesi la Russia sovietica non ha avuto nessun esercito? No, non lo si è saputo, eppure è stato la verità. Insediatosi a generalissimo, Frunze, prima di tutto, aveva dichiarato al Comitato Centrale che l'esercito da lui assunto non valeva niente militar mente. Appena uscito dalla guerra civile, esso rappresentava un ammasso di banditi, impossibile a sottoporli ad alcuna disciplina. E quindi bisognava sciogliere questo esercito e formarne uno nuovo. E così, avendo strappato al Comitato Centrale il permesso di adoperare delle misure estreme, Frunze sciolse in primavera tutto l'esercito mandando la gente a casa e lasciando appena l'effettivo del comando. Poi al principio dell'autunno egli fece fare il reclutamento delle relative annate, a norma della nuova legge sul servizio militare obbligatorio. In questo modo fu creato un esercito completamente nuovo, formato dalla fresca gioventù contadinesca con i soliti principi dell'organizzazione militare. Naturalmente il fatto dello scioglimento di tutto l'esercito, e della sua ricostruzione soltanto dopo gualche tempo, fu tenuto in gran segreto. E forse merce l'inverosimiglianza di una riforma cosi ardita il segreto fu conservato. Cosi Frunze aveva regalato al Governo sovietico una forza militare freschissima, ch'egli aveva forse creato per se stesso, perchè, dopo aver occupato un posto responsabile nel partito, egli principiò un segreto lavorio per la liquidazione del bolscevismo e la ricostituzione del regime normale della Russia. sdMcspddilepRvszvmurpmmsclmglgzIsnrQrzbdsUn uomo che fa paura a Stalin E' difficile dire se egli fosse guidato da un'idea disinteressata di servire il popolo, oppure da una schietta ambizione. Ma il momento di crisi, dopo il quale egli mise il pie fermo sulla via dittatoriale, fu 11 suo viaggio segreto da Kemal pascià, in- occasione della guerra greco-turca. Il Governo bolscevico, desiderando sostenere Kemal, gli inviò Frunze In segreta missione. La personalità di Kemal ed II carattere del suo potere fecero una grande impressione a Frunze. Egli tornò dal viaggio deciso a tutto. Ma Stalin e il compartito erano già in guardia e a Frunze toccò nell'U.R.S.S. la sorte non di un Bonaparte, ma del disgraziato generale PIchegru. Frunze mori in seguito a una misteriosa operazione, della quale, prima di lui, non era mai morto alcuno. Ora dopo tutti gli strilli di spavento per la preziosa vita dell'esiliato Trotzki, la morte di Frunze si ricorda appena. Quel che doveva venirgli a successore, per ingegno e per meriti, fu Tuhacevski. Ma Stalin ne ha già avuto abbastanza di candidati dittatori, per vederne arrivare un altro, noto in più per aver un carattere irrequietissimo, per essere schernitore, intrigante" e « signore » (Tuhacevskt è un ex-ufficiale del Reggimento Semenovski della Guardia Imperiale). Fedele al suo sistema di circondarsi di mediocrità, Stalin nominò al posto di Frunze l'incapace Clemente Voroscilov, con il principale o piuttosto l'unico problema di liquidare i comandanti dei Distretti militari nominati da Frunze, elementi poco sicuri nel senso dell'ortodossia comunista. Per quanto ai genii militari, Stalin professa la medesima opinione del borghese nel Faust, che « in guerra il militare sia pericoloso al nemico e in pace pericoloso a tutti ». Ed ecco che nella continua aspettativa della futura guerra « inevitabile • con la Polonia (sulla Rumenia si strilla molto politicamente, ma effettivamente la si considera poco minacciosa) intanto si combattono fra loro, scartando doi posti attivi e responsabili le migliori forze del comando. Nel caso di guerra, tTe sarebbero i posti più importanti: 1) capo dello Stato Maggiore; 2) comandante del Distretto di Mosca, ossia della guarnigione della capitale; 3) comandante del Distretto militare della Russia Bianca, ossia il futuro comandante del fronte polacco. Tuhacevskl è stato allontanato da tutte le cariche con la nomina onoraria, ma poco significativa, di comandante del Distretto militare di Pietrogrado A capo dello Stato Maggiore, al suo posto, è stato nominato il pedante Sciaposcnlcov, autore del libro Il cervello dell'Esercito scritto dietro ordine del Comitato Centrale, nel 1927. Nel Distretto della Russia Bianca è stato nominato Egorov, ex-attore. Egli possiede una certa esperienza militare amministrativa per aver occupato tut ti questi ultimi anni 1 posti di comandante or di uno or dell'altro Distretto e per aver un certo tempo guidato, segretamente, le azioni dell'Esercito meridionale in Gina. Nelle operazioni contro la Polonia gli toccò una delle parti principali, mentre che tutto il piano della mobilitazione e quello della guerra furono elaborati da Tuhacevski, co me pure fu lui ad assorbire l'effettivo di comando scegliendo i militari... non sempre nel campo comunista. Insomma Tuhacevskt è una figura interessante che non passerà nella storia sovietica senza lasciar traccia. A meno che non sia « onerato » alla maniera di Frunze, ciò che nel regno di Stalin viene praticato con grande semplicità Alessandro Amfiteatroff ulsp9gbHpaTrlM