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"Varietà,, Guida dell'uomo moderno "Varietà,, Le mirabili invenzioni dell'impresario per eliminare dal teatro, definì tivamente, l'autore di drammi e com medie, si fondano sui due grandi pilastri dell'arte negro-anglosassone: 11 jazz-band e le oirls. Già l'impresario aveva osservato come il pubblico accorra sempre con piacere agli spettacoli di « varietà », che rallegrano 1 sensi e lo spirito; ma al suo occhio sagace non erano sfuggiti i primi sintomi di stanchezza nell'uomo moderno, che del pubblico è il flore e l'orgoglio. L'uomo moderno cominciava a stancarsi del « fine dicitore », dei giocolieri, degli atleti, della canterina « di sentimento », del suonatore di xilofono e della danza dei sette veli. In questo pastone eterogeneo erano già troppo evidenti i segni di un gusto provinciale, romantico e misticheggiante, eredità di un'epoca di falsi pudori e di fumisterie balorda. La modernità è' invece lineare, tende all'estremo della perfezione o all'estremo della follia, senza mezzi termini, senza inutili compromessi ; la modernità va dritta dall'arte del nudo all'arte del caos: dalle Oirls, dicevamo, al jazz. L'uomo moderno di fronte al nudo deve mostrare tutta la propria Imperturbabilità, la sua serena educazione degli istinti, il suo calmo compiacimento verso la bellezza e l'armonia. Un tempo le folle dei teatri di « varietà » davano in invereconde esclamazioni, in risate scomposte e piene di indecenti allusioni ogni qual volta una ballerina mostrava un po' di gambe o di braccia, ricoperte dalla rosea maglia aderente; oggi l'uomo moderno osserva, tacendo, la schiera nuda delle ragazze che arrivano come volando sul palcoscenico, contento del bell'effetto, del bell'insieme e della salute che sprigiona dai corpi bianchi e lisci, lieto dell'impeto allegro degli ochi chiari, quasi innocenti. La giovinezza delle venti fanciulle che alzano concordi le gambe^ornite fino all'altezza del mento, o fanno ondeggiare le braccia come ritmiche seminatrici, o tutte insieme si rovesciano all'indietro rilevando i muscoli delle anche e il nitore dei grembo, questa giovinezza scaccia ogni pensiero lubrico, dà semplice gioia ; e l'esser tutte e venti uguali di statura, di complessione, di capelli ; e l'aver tutte la stessa bocca vermiglia a cuore, lo stesso nasetto, gli stessi occhi ilari e ben cigliati, dà l'idea di una nuova razza che sta per dominare il mondo e renderlo finalmente perfetto. La generazione delle girls è un prodotto elaborato e selezionato della ginnastica svedese, la quale ginnastica, come si legge nei manuali appositi, ricondurrà sulla terra la classicità perduta. Senza la ginnastica svedese, senza una vigorosa disciplina e un allenamento quotidiano sotto la guida di persone esperte, non si sarebbe raggiunta la perfezione di membra, di spalle e di torace che ora mostrano queste venti ragazze, fresche come piccole baccanti ma pure come educande. Esse hanno la gioia della loro nudità come l'acqua ha la gioia della propria trasparenza. Vestite, sembrano corrotte, come l'acqua colorata dal vino. Gli igienisti, gli euritmici e gli eugenetici sparsi per la platea, sognano già il futuro, quando tutte le ragazze del mondo, alte tutte del pari, tutte cosi ben proporzionate e liscie e sode, trascorreranno nude nelle strade, almeno durante le grandi estati, e più nessuna idea di cupidigia o di vizio albergherà nei cervelli maschili. L'uomo moderno s'adegua alla lievità delle Oirls; com'esse si sente disposto ai moti leggiadri, al piacer della vita, com'esse, finalmente, 6 sen za pensiero. gvrttdSdsccpfgèlpidbccsescnlzpcpsdfspripsndqtIdcrcptnspscpzgsctacmLdzpmIGptshgbpt Quanto al jazz-band, ormai l'uomo moderno non può farne più a meno. Non se ne stupisce più, come avviene ancora in qualche paesello di montagna, ma lo considera come un necessario commento alla propra giornata. Non la canzone patetica, non la ingenua abilità del predistiglatore, non le grottesche magie nere dello spiritista possono allietarlo, ma l'irrompere nella sala della voce chioccia dei sassofoni, il rombo del bombardoni, il mitragliar sordo delle bacchette e dei martelletti di legno lo trasportano in un'aura di docile e controllata demenza che gli cancella dal cuore ogni tedio o fastidio. L'uomo moderno ha lavorato tutto il giorno, ha fatto degli affari, ha scritto molte cifre, ha spedito e ricevuto molti telegrammi: è fiero dell'opera compiuta, ma un leggero cerchio d'emicrania gli fascia la testa. Se dovesse riflettere ancora, prestar l'orecchio a complicate musiche o compositi discorsi, il cerchio si stringerebbe di più, il tedio e il fastidio riaffiorerebbero come orribili relitti di un naufragio. Il « jazz » è un balsamo, un toccasana inarrivabile. Si scatena il frastuo no, passano i rumori ed i tuoni senza lasciar traccia, sono divertenti e curiosi, amabili e maliziosi, risvegliano le gioconde stupefazioni dell' infanzia, quando il rullo dei tamburi o gli spari del mortaretti erano i più graditi regali. « Jazz-band », non solo mirabile ma benefica invenzione; e se 1 suonatori sono negri, e le loro voci rauche ed ironiche accompagnano la musica con una nenia Inglese e selvaggia, e se un altro negro, piccolo e tozzo, ridente nella faccia camusa, vestito come un gentiluomo o un cameriere. In tona al • jazz » la sua danza rapida di tacchi e suole sul palcoscenico; allora l'uomo moderno può dirsi del tut to contento, e benedire la sorte che l'ha fatto nascere in un suolo senza malinconie e senza problemi estetici da risolvere. Altro che teatro di prosa! Quando l'uomo moderno esce dal « varietà », può andarsene a casa tranquillo. Il suo sonno non sarà turbato da incubi; egli s'addormenetrà con una leggiadra visione nella testa, con un facile e piacevole ritmo nelle orecchie. Una visione di ninfe ordinate e silenziose, di bel corpi bianchi ed elastici, di bellissime gambe che disegnano cerchi nell'aria, di braccia che Invitano alla salute della ginnastica e dell'amore. Un ritmo di furia e d'abbandono, un uragano disciplinato, un uragano da transatlantico di lusso. Leggerezza, follia, piacere senza fatica, non pensieri perversi, non desideri perigliosi. E l'impresario, stavolta, facendo i suol conti, sorride beato. Lo Stracittadino.