I letterati all'Accademia

I letterati all'Accademia I letterati all'Accademia Roma, 21 notte. Sono stati nominati Accademici d'Italia per la classe delle lettere: Rellramellt Antonio Di Giacomo Salvatore Formiclii Carlo Marinelli Filippo Tommaso Panzini Al/redo Pirandello Luigi Romagnoli Ettore Trombetti Alfredo. Antonio Bellramelli: Nato a Forlì ned 1879, addottorato in Scienze sociali a Firenze, incominciò la sua vita di artista giovanissimo, con la pubblicazione di « Anna Perenna », libro sacro alla terra e alle millenni virtù della gente nostra, che gli valse notorietà in Italia ed all'estero. Seguirono gli « Uomini rossi », una garbata satira del partiti democratici intorno al '900. romanzo che ebbe vaste ripercussioni. Le opere sue più rappresentative e caratteristiche sono: «Gli uomini rossi», ■ I primogeniti ». « Havenna la taciturna », • Il cantico », « I canti di Faunus », « Le novelle di Ceppo», « Il diario di un viandante », • Storie di immagini », « La vigna vendemmiata », « L'ombra del mandorlo », « L'Uomo Nuovo », « Il Passo dell'ignota », « Cavalier Mostordo ». Attraverso questi suoi libri, la Bomagna non è studiata solo come regione, ma come una terra ricca di magnifiche energie, di tipi umani nettamente caratterizzati. Giornalista dal 1D04 alla Tribuna, passato poi al Corriere della Sera come redattore viaggiante, percorso gran parte dell'Europa, dell'Africa e dell'America, scrivendo sulla nostra emigrazione, sul problemi più assillanti del bacino mediterraneo sulle deficienze e la povertà che face vano allora l'Italia poco apprezzata nel mondo. Di ritorno da Vienna dove si trovava come giornalista con la nostra Missione militare alla fine del 1920, vide nel Fascismo la nuova salvezza. Dal 1921 appartenne, come appartiene tuttavia al Fascio di Coccolia. E' della fine del 1922 il suo libro « L'Uomo Nuovo », li bro che è soprattutto un atto di pas sione italiana e di fede in un Uomo che iniziava allora la grande fatica ricostruttrice. E' Volontario di guerra, è decorato della Croce al merito di guerra. E' Console della Milizia dalla ttna del 1923. Salvatore di Giacomo. Nato 11 12 marzo 1860 In Napoli; è poeta e storico; scrittore di canzoni e di commedie; anche in dialetto napoletano. Autore dii pregevoli studi sull'ambiente e sull'arte napoletana. Molte sue opere sono state tradotte in varie lingue. Fra i lavori 6toricd sono da segnalare : « Cronaca del Teatro San Carlino », « Celebrità napoletane », « Vincenzo GemitoLa vita e le opere ». « Napoli, figure e paesi», «Luci e ombre napoletane». Fra' le opere narrative e drammatiche vanno ricordate « Pipa e boccale », < Novelle napoletane », • L'Ignoto », «Assunta Spina». Seguono ancora: < Minuetto settecentesco », « NennelLa », « Sonetti », « O munasterò », .Rosa Bei lavila e altri racconti », « Zi Muri aceJJ a ». «Canzoni napoletane», «Mattinate napoletane», «L'amante del ole co a San Francisco», « Guida di Napoli e dintorni», «La Fiera», «Ariette e sonetti », « La piccola ladra », « La prigionia del Marino e le carceri della Vicaria a Napoli», «La prostituzione in Napoli nei secoli 15.o, 16.o, 17.0 ». « Perlina e Gobbette ». « Taverna napoletana », • Nella vita », « Il Quarantotto: notizie, aneddoti, curiosità intorno al 15 maggio 1848 a Napoli », • Rosali ra rapita », « Vita di Morelli pittore », « Napoli : poesie, canzoni, ariette nuove, teatro », « Il Conservatorio di S. Onofrio a Capuana e quello di S Maria della Pietà del Turchini », « Da Capua a Caserta ». « Nuova Guida di Napoli ». Il Di Giacomo, che è bibliotecario nella Brancacciana di Napoli, dirige la « Collezione settecentesca ». Carlo Fomilcht. Nato a Napoli 11 1871, si addottorò prima in giurisprudenza, ma subito dopo, attratto dalla sua passiono per gli studi letterari, si entusiasmò per il sanscrito ai corsi dell'illustre Kerbeker, l'insigne orientali sta traduttore degli inni vedici, e, lau reato anche in lettere, dopo aver ap profondito 1 suoi studi a Londra, a Parigi ed a Vienna, assunse l'insegnamento di questa difficilissima lingua successivamente nelle Università di Pisa, di Bologna e di Roma, ove attualmente copre anche la cattedra di lingua e letteratura inglese. Come Insegnante si può dire del Formico! che mette nelle sue lezioni passione e fede insuperabili, cosi che sa essere un suscitatore di energie, ed I suoi allievi lo ascoltano con ammirazione profonda. Acuto Interprete del pensiero politico, religioso e filosofico dell'India, scrisse Importanti opere per le quali meritò il « Premio Reale » dell'Accademia dei Lincei. Anche sulla letteratura inglese ha pubblicato molti lavori. Appassionato propagandista della cultura italiana all'estero, nel 1926 tenne un corso apprezzatissimo di sanscrito all'Università di Santiniketan, illustrando la graduale illuminazione spirituale del periodo vedico. Nello scorso anno fu prima ad Alessandria di Egitto, ove lasciò eccellente ricordo delle sue conferenze, e poi, per sei mesi, a San Francisco di California, ove inaugurò la cattedra universitaria di cultura italiana in Berkeley, riportando dal Senato Accademico eccezionali dimostrazion. di stima e il massimo grado onorifico. Gli diede occasione, con le sue molte conferenze in varie città dell'A¬ mzla1ggcnrbrfsvsfgrfslBlcgtcbbtglfzfcidPMtolslmvgmvvcscbhlnNsmtsRdfegrthsficbs merica del Nord, a preziose manifestazioni di simpatia e di amicizia per l'Italia. Marinati Filippo Tommaso. E' nato ad Alessandria d'Egitto il 22 dicembre 1876: laureato in lettere alla Sorbona, già a 21 anno acquistava in Parigi larga notorietà con « Les vieux marins » che furono recitati da Sarah Bernhard!; più tardi in Italia fondava la rivista «Poesia»; nel 1909 gettava le basi di un originale e gagliardo indi; rizzo artistico, cui dava il nome di futurismo. Nel 1914 aderiva con entusiasmo al movimento interventista; poi volontario di guerra assolveva valorosamente il suo dovere di soldato. Fu ferito e decorato di due medaglie d'argento al valor militare. Nel dopoguerra riprese la propaganda futurista e fu anche II pioniere del movimento fascista. Fra le 6ue opere sono da segnalare: « La conquète des étoiles », «Re Baldoria», « La ville Charnelle», «Malarica il futurista». «Il futurismo». «Uccidiamo il chiaro di luna». «La battaglia di Adrianopoli », « Zang-tumbtumb », « L'isola dei baci », ■ Democrazia futurista », « Les mote sn 11berté futuriste », « Otto anime in una bomba », « Il tamburo di fuoco ». «Futurismo e Fascismo ». Panzini Alfredo. E' nato a Senigaglla il 31 dicembre 1863. Scrittore italianissimo, che per venustà e purità di forma si riallaccia alle buone tradizdoai manzoniane, si può chiamare fratello spirituale di Giovanni Pascoli, che gli fu conterraneo. Fra le opere di critica 6i ricordano: « Saggio critico suJJa poesia macche ionica », « L'evoluzione di Giosuè Car ducei », « Dizionario moderno », « Da Plombière& a Villafranca », « Matteo Maria Boiardo», « La vera storia dei tre colori ». Sono notevoli fra le sue opere narrative e i suoi romanzi: «Il libro dei morti ». « La lanterna di Dio sene « Santippe », « Il romanzo della guerra », « La Madonna di mammà », ecc. Il Panzini ha pure scritto varie celebri novelle. Pirandello Luioi. — Nato a Girgenti il 28 giugno 1867. E' uno dei maggiori e più originali scrittori che vanti oggi l'Italia. La sua opera ha varcato i nostri confini per diffondersi con rapidità ed interesse in tutti i Pae si del mondo. Egli ha fissato in effi caci rappresentazioni il convulso problema spirituale del dopo guerra, ed ha aggiunto ai valori già assunti dall'arte e specialmente dal teatro, un nuovo aspetto interpretativo della vita. Novelliere e romanziere egli deve la sua fama al Teatro cui è pervenuto in maturità di spinto e di anni. E' addottorato in lettere ed ha lungamente insegnato nell'Istituto di Magistero di Roma. E' autore anche di molte opere di poesie e di volumi di critica. Romaonolt Ettore. — E' stato professore nella Università di Padova, ed ora è stabile di lingua e letteratura greca nell'Università ai Pavia. E' Direttore dell'Istituto Nazionale per il teatro antico. Cultore di studi classici, ha portato cospicuo contributo alla scienza filologica. Con gli studi sulle fasi storiche dell'ellenismo e con la indagine sulle prime origini e sul necessari sviluppi del ritmo poetico ha illustrato importanti problemi di letteratura antica. Suscitatore nel popolo del sentimento di ammirazione per la bellezza delle opere classiche della Grecia, ha intrapreso la pubblicazione di una ricca collana di traduzioni dei più grandi Poeti dell'Eliade delle quali molte ha già condotto a termine, ed altre va compiendo. E* autore anche di numerose opere critiche e di opere letterarie. Sono infine pregevoli le sue traduzioni dei poeti greci Aristofane. Eschilo, Omero, Sofocle e Teocrito. Trombetti Alfredo. — Già professore di filologia semitica. E' adesso professore di Scienza del linguaggi nell'Università di Bologna. Destò fino dal 1904, il più vivo interesse nel campo della glottologia con il suo studio sul nessi genealogici fra le lingue del mondo antico. Le sue pubblica-zioni si susseguirono senza interruzione fino alle più recenti, che hanno recato notevole contributo agli studi della lingua etnisca. Può dirsi che la scienza glottologica nell'ultimo ventennio ha costantemente progredito nel senso della dottrina del Trombetti e che egli più di ogni altro si è avvicinato alia soluzione dei più ardui problemi della etruscologla. Con l'elenco pubblicato oggi, è completa la lista del primi trenta membri dell'Accademia d'Italia, nominati per decreto reale, su proposta del Capo del Governo. Poiché ognuna delle quattro classi delle quali l'Accademia si compone dovrà comprendere quindici accademici, cosi in seguito dovranno essere nominati altri sette membri per ognuna delle due classi delle lettere e dell'arte, e altri otto membri per ciascuna delle classi delle scienze morali e storiche e delle scienze fisiche, matematiche e naturali. GII accademici di ogni classe si riuniranno in seduta segreta per esaminare 1 titoli dei candidati proposti dagli accademici della classe stessa. Le votazioni sopra ogni candidato avverranno a scrutinio segreto. Viene poi formata una graduatoria dei candidati che hanno riportato la maggioranza assoluta dei voti. Le proposte di ogni sinKOla classe vengono poi presentate all'assemblea generale dell'Accademia riunita in seduta segreta. Presidente dell'Accademia d'Italia sarà, come è noto, il sen. Tommaso Tittoni, segretario il prof. Gioacchino VWpe. Nella sua prima riunione, l'Accademia dovrà procedere, a nonna dello statuto, alla nomina di quattro vicepresidenti e di un amministratore, i dqcfidmaagbessngcdzrdgslrdtzcfcdpnvengtedevvslzmNatcninsrcbctcdmnmtpcrcspbfngtd