Mussolini e i lavoratori di Curzio Malaparte

Mussolini e i lavoratori Mussolini e i lavoratori A coloro che parlano e scrivono i Mussolini con ridicola e presunuosa confidenza, come se - fosse un oro fratello di latte, e se ne prolamano parenti per il solo fatto di sser nati in Romagna (quanti falsi omagnoli sono epuntati in Italia; all'ottobre del 1922 in poi!, quanti omagnoli di elezione, d'invenzione e di professione!), ad falsi compagni di cuola, ai falsi amici d'infanzia, agli autoromagnoli, insomma, che a Musolini fanno l'onore di dargli del tu ad alta voce e di chiamarlo Benito, bisogna aggiungere un'altra catego« ria di presuntuosi ridicoli e di venditori di fumo. A questa seconda caegoria appartengono tutti coloro che parlano e scrivono di Mussolini come se fosse un Signore italiano del Rinascimento, un dittatore all'antica vestito di velluto giallo e azzurro e; circondato dì nani alla Velasquez, un eroe dannunziano, un condottiero alla Byron, un Napoleone aUa: Stendhal. Il Mussolini di costoro, che so ri malati di estetismo e di snobismo, appare lontano dal popolo : cosi lontano da far credere che ignori, dia-' degni e trascuri il popolo. Se ai primi è necessario rammentare che è falso il cliché di un Mussolini di vent'anni or sono, frequentatore di circoli vinicoli, in confidenza e a braccetto con tutti i fratelli di latte e tutti i socialisti della Valle Padana, un Mussolini, per intenderci, alla romagnola, col cappello a larghe tese, la cravatta rosea o nera e il mezzo sigaro in bocca, al secondi, codini dell'anno settimo, è necessario far capire che è altrettanta falso il cliché di un Mussolini attuale preoccupato di estetismi e di snobismi di maniera, lontano dal popolo e insensibile alla nobiltà, alla grandezza e alla realtà dei problemi morali, sociali ed economici del popolo italiano. Mussolini è sopra tutto un uomo» moderno, un italiano moderno, cha! non sogna impossibili ritorni, mai continui sviluppi, che non concepiàc0 la storia d'Italia come un terreno sperimentale per il tentativo utopistico-di ravvivare ciò che del passato è morto, leggi, istituti e eoe tumi, ma per crear nuove leggi, nuovi istituti e nuovi costumi dalla forzai sempre viva dòlio cgnrito italiano, adeguandoli alle necessità dei tempi e ristabilendo quel rapporto-fra tradizione e modernità, che mezzo secolo d'inquietudine e di squilibrio} aveva, in Italia, profondamente alterato. Tra gli elementi di questo rapporto, che nella storia d'Inghilterra, ad i esempio, è costante, e sempre costi- i . ... . tuisce 1 indice rivelatore della sua potenza e della sua prosperità, U popolo è un elemento fondamentale. Non si può mantenere costante il rapporto fra tradizione e modernità, cioè fra i problemi del passato e quelli attuali, e fra questi e i problemi del futuro, se si esclude il popolo dagli elementi fondamentali di questo equilibrio. La storia' di una; nazione è la storia del rapporto che] intercorre fra i problemi dei suol diversi momenti : ogni squilibrio se* gna un periodo di decadenza. Il periodo della decadenza italiana coincide appunto con l'esclusione del popolo dagli elementi fondamentali della vita civile. Il maggior compito) di Mussolini è stato, ed è, quello 91 ristabilire l'equilibrio, creando al popolo nuove possibilità di avvenire! sicure garanzie di forza, di giustiziai e di lavoro, e le condizioni di nuovi sviluppi. Il presupposto di tutta l'aziono morale, economica e sociale di Mussolini, il presupposto dell'avvenirsi di tutta la sua politica l'innovatrice e creatrice di nuovi strumenti di po* tenza nazionale e di giustizia socia* le, consiste nella sua profonda ade* sione alle aspirazioni ideali e allsj necessità del popolo italiano. L'auto* rità non va confusa con la reazionei :na politica di autorità non è necessariamente una politica reazionaria, nè costituisce un'antitesi naturale al una politica di libertà, se è vero che; la condizione prima della libertà di un popolo è l'ordine sociale, politico] e morale. Combattere i partiti demo* oratici, la loro degenerazione parlamentare, gli equivoci e la vanità della loro retorica, non significa escludere dalla storia dell'Italia moderna i presupposti, le condizioni, le possibilità di una politica democratica* E' chiaro che l'Italia di Mussolinl non è incamminata sul binario morto di una restaurazione politica «| sociale puramente formale: il processo di elaborazione del suo pensiero politico è un processo evolutivo. Nella creazione del nuovo Stato, ogni forma nuova è la realizzazione di uno spirito nuovo: ed appare ormai, anche ai più dubbiosi, che la volontà rivoluzionaria di Mussolini,creatore di un nuovo Stato che ha per fondamento l'autorità e, per garanzia della sua verità storica, lo necessità e le aspirazioni del popolo, si identifica intimamente con lo spirito di giustizia e con le speranze dei lavoratori italiani. Curzio Malaparte.

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Romagna