Sciti ed Unni di Ettore Lo Gatto

Sciti ed Unni Sciti ed Unni Il movimento eurasista tra 1 Russi dell'emigrazione, al quale per lai pr> ma volta accennai su queste colonne un anno or sono {La Stampa, 16 febbraio 1928) ha avuto negli ultimi tempi un ulteriore sviluppo che merita di essere segnalato. Alla già ampia bibliografia, che nel 1925 aveva raggiùnto il suo momento culminante di libri e di riviste, il Savizki], che del movimento è uno, se non il primo, dei capi, ha aggiunto nel 192? due libri importantissimi : Geograflceskie oso bennostl Rossii, ossia- Le Caratteristi che geografiche della Russia, e Rossija, osobyi geogra.flceskij mir, ossia La Russia, speciale mondo geografico, che del primo può considerarsi un riassunto, insieme a uno studio (Perche gli Sciti e gli Unni debbono interessare i Russi?) pubblicato insieme a un saggio storico di N. P. Toll {Sciti ed Unni. Dalla storia del mondo nomade) nel 1928. I due primi sono editi dalla Casa editrice eurasista di Rerlino, l'ultimo dalla Casa editrice eurasista di Praga. Se si ticn conto che la « Oronaca eurasista » curata dallo 6tesso Savizki], e che è al suo decimo volume, è pubblicata dalla Casa Editrice ■ Eurasle » di Parigi, non sì può non rilevare che ormai il movimento .ia messo radici nei tre principali centri, dell'emigrazione russa. L'Eu rasia Il movimento eurasista, di cui nello scorso anno vedemmo le origini, anche in alcuni teorici slavoflli del secolo XIX, si compendia in sostanza della decisa risposta data al problema che ha sempre tormentato gli studiosi russi e della Russia: E' la Russia Asia o Europa? Gli eurasisti rispondono decisamente : Non è nè A6ia nè Europa, ma un mondo a sè: l'Eur-asia. La dottrina eurasista stronca dunque alle radici la concezione ormai comunemente ammessa dalla Russia come di una parte costitutiva dell'Europa. Essa stacca dall'Europa la cosldetta « Russfa europea», vedendo in essa non una pianura dell'Europa orientale, ma la continuazione o il completamento di quelle pianure che geograficamente si trovano ad oriente di essa, cioè, secondo la vecchia terminologia, nell'Asia. Se non c'è una Russia « europea » non c'è neppure una Russia « asiatica »; si può parlare solo di una Russia « preuralica • e di una Russia «transuralica». Gli Urali Inoltre, come catena montagnosa, in forza delle loro caratteristiche orografiche e geologiche « non solo non dividono, ma, al contrario, strettamente congiungono queste due Russie ». L'eurasismo spazza dunque via la comune concezione dell'Asia e dell'Europa, come due mondi geograficamente caratteristici, e dice: il continente del Vecchio Mondo (« Asia » e « Europa ») comprende non due ma tre mondi geograficamente caratterizzati: l'Europa, l'Eurasia e l'Asia. L'Europa è l'« Europa» della vecchia terminologia senza la « Russia europea ». L'Eurasia è quella vasta zona di deserti e di steppe che si 6tende dall'attuale Galizia orientale fino alla montagna cinese a Nord del Mar Nero e della costa montuosa iranico-tìbetana, e i cui limiti geografici coincidono approssimativamente con i confini politici dello scomparso Impero russo. L'Asia — e questa volta Asia indiscutìbilmente — è un sistema di periferie orientali, sud-orientali e meridionali del Vecchio Mondo: il Giappone, la Cina d'oltre la Muraglia, l'Indocina l'India transimalaica, l'Iran (nel confiniti dell'attuale Persia) e la cosldetta • Asia anteriore ». All'Asia gli eurasi stl attribuiscono anche il lontano Orlente russo. In tal modo la base geografica dell'Eurasia è il massiccio continentale del Vecchio Mondo. Il carattere geografico dell'Eurasia è del tutto continentale. La natura ha diviso l'Eurasia in quattro zone parallele: il deserto, la steppa, il bosco e la tundra (cioè la pianura pantanosa del Nord), zone che vanno orizzontalmente da Sud a Nord. Simili zone non si osser vano in Europa, dove si ha Invece una formazione di zone a mosaico, minuta e spezzata. L'importante non è tuttavia tanto nel confini geografici dell'Eurasia, quanto nella sua complessità geografica: il mondo geografico dell'Eurasia si distingue egualmente da mondo geografico dell'Europa come da quello dell'Asia. Oltre che uno speciale mondo geografico, l'Eurasia rap presenta uno speciale mondo storico Undici «ecoli di storia Nella estensione dell'Eurasia si è svolta e si svolge tutta la storia russa. l'Eurasia ha servito di punto di sviluppo di uno speciale tipo culturale: l'eurasiatico. I tratti generali della civiltà eurasiatica dipesero totalmente dal luogo dove essa apparve e fiori e non dalla vicinanza genetica di ponoli «he furono 1 rappresentanti di fmesta civiltà. Gli Sciti, sebbene per origine siano stati parenti dei Persiani "tuttavia elaborarono una propria struttura culturale statale diversa da (ideila persiana, ma vicina al tipo del l'ulteriore regno dei Chazari o di quello tartaro dell'Orda d'Oro, e ciò perchè 11 luogo di sviluppo fu nel primo caso diverso e nel secondo lo stesso. Con quest'ultimo rilievo vien risolto dagli eurasisti il problema del carattere fondamentale del processo storico russo. La scena storica delle azioni del popolo russo nel corso di undici secoli di esistenza entra nei contini eui-asisticl: la storia del popolo russo e inni parte della storiti dell'Eurusia, l'ultima in quanto che la storia dell'Eurasia mostra una continua tendenza a svolgersi da oriente ad occidente. Si jpossono indicare tre principali mo¬ vCsssncggLstdctedgRltndoOsgmalndrpmlgsQsarèsrrlsztlngettudmnlstttgdOansioudcteddsvnriJcsEta1ìsdcpRzclfdlztdfC1ptcddsifpaifsgmsnmrbnIdsh vimenti unificatori: primo quello di Cinghis-Khan e della sua dinastia, nei secoli XII-X1V: secondo quello di Mosca dal secolo XV e di Pietroburgo nei secoli XVIII e XIX. 11 massiccio continentale del vecchio mondo (1 nove decimi di esso) formò la potenza mongolica, che per estensione fu la più grande che abbia conosciuta la storia. La Russia dei secoli nuovi nacque nel suo grembo e ne divenne la contlnuatrice. Per quanto riguarda la storia dell'Eurasia nel suo complesso, essa, come si è detto, dimostra una continua endenza a spostare il centro politico da Oriente a Occidente. A questa legge è sottoposta anche la storia della Russia-Eurasia, come parte sostanziae della storia dell'Eurasia (in contrapposizione a quanto affermano i non-eurasisti, per i quali la « storia della Russia » è un continuo, sia pure obbligato movimento da Occidente a Oriente). Incontro e a traverso a questa corrente eurasista, verso il limite geografico occidentale dell'Eurasia, si mossero da Sud (dalla parte di Risanalo) e da Occidente (dalla parte del'Europa) « gli elementi della tradizione culturale della parte occidentale del Vecchio Mondo ». La dove si urtarono col movimento della tradizione polìtica unificatrice eurasiatica, si for mò il nodo unificatore politico-cultura le russo. I tradizionalisti Questa nelle sue linee essenziali, spo gliate cioè di tutti gli elementi acces sori e derivati, la dottrina eurasista.Queste linee essenziali hanno acquistata oggi la loro maggiore evidenziappunto attraverso le esposizioni ;to rico-geograflche del Savizkij, a cui si è accennato. Ma quanto più precìse si sono fatte le affermazioni degli eurasisti, quanto più larga la loro sfera d'influenza e quanto più deciso il lord rilievo della missione che la Russia adempirebbe ora non come Potenza « slava », ma c russo-turanica », tanto più energiche son diventate anche le difese della vecchia tradizione che non può e non vuole rinunziare alla gloria di una Russia grande potenza europea. Le discussioni in realtà vertono sul particolari storici che inevitabilmente appaiono alterati e agluni e agli altri, in relazione e dipendenza del proprio punto di partenzama l'importanza del movimento rimane. Se i non pochi fallimenti della politica orientale della Russia sovietti sta hanno probabilmente deluso quanti In questa politica vedevano appunto la salvezza della Russia, quale continuatrice della tradizione secolare degrandi popoli nomadi che nel corso dei secoli avanzarono da Oriente ad Occidente, fondando immensi imperialtri in questo fallimento appunto hanno voluto vedere il fallimento della stessa teoria eurasista, fondata su una ipotetica affinità che lunghi secoli doccidentalizzazione hanno ridotta ad un minimo infinitesimale. Prescindendo da questa o quella valutazione preconcetta, non st può negare l'importanza scientìfica che, nonostante gli eccessi, lo studio dei popoli nomaddell'Asia ha per la storia delle origindi tutto quel complesso di popoli che si stende sull'immenso territorio attraversato oggi dai nostri mostri meccanici sulle macerie di una storia plurimillenaria. Per la storia russa una importanza essenziale. Lo storico MJ. Rostovtsev già nel 1918, quando ancora non esisteva un movimento eurasista vi aveva accennato (nel suo libro Ellinstvo i iranstvo na jugje RosHi tradotto anche in inglese: Iraniane and Greeks in South Russia, Oxford1923). In un'opera più recente (SkWja ì Rospor: Il paese degli Sciti e il Bosforo, Pietrogrado, 1925) la necessità di questo studio è accennata ancor più chiaramente. L'ininterrotto torrente dpopoli nomadi è, infatti, secondo iRostovtsev, un fenomeno di importanza di prAm'ordtne per la storia della civiltà russa, in quanto che determina l'evoluzione culturale della Russia e fa della storia delle steppe del sud della Russia una parte essenziale della storia della Russia in generale, senza della quale la storia russa non potrà mal essere compresa e apprezzataChi vincerà? Quanto già fin dall'ultimo decennio del secolo scorso fino ad oggi è stato fatto in questo campo di studi (dal Chavannes; dal de Groot: Die Hunnen der vorchrlstlichen Zeit, Berlin-Leipzig 1921; dall'Innostrantsev, dal Parkerdall'Ebert: Sildrtissland im AltertumBonn, 1921; dal Minns, dal Tallgreenper ricordare i più importanti) è stato tenuto presente dal Toll nel suo libro che se non apporta contributi nuovdi scoperte, certamente contribuisce a dare un più ampio e preciso contenjto storico alle enunciazioni geograflcoistoriosoflcho del Savizkij. Difficile è prevedere oggi quali In fiuenze di carattere pratico-politico potrà avere l'ulteriore sviluppo del movimento eurasista arrivato ormai alla maturità della sua evoluzione ideologica. Le opposizioni sono molto forti, tanto più forti in quanto sono sostenute da tutta una tradizione geografica, storica e politica. Quell'immenso crogiolo di sorprese che è stata sempre la Russia è in piena ebollizione. Bisognerà forse attendere che la miscela dei materiali diversi che vi ribollono sia gettata nel freddo grembo della storia, per scrutarne l'avvenire, come nella notte di S. GiovanniIn una catinella d'acqua intorbidata dal getto del piombo si osservano le strane ed imprevedute figure che ne ha tratte la sorte. Ettore Lo Gatto,

Persone citate: Berlin-leipzig, Ebert, Khan, Occidente