I PROCESSI

I PROCESSI I PROCESSI ! ! Begli di vicinato {Tribunali' Penale di Torino) Ila certi screzi e beghe dii vicinato è iconseguitò un ptiòcessO macchinoso: jsoi j„|1)iuui.i, una quindicina di tinpuj (azioni ed una teoria di testi, che fu fono (listelli per un giorno dalle loro occupazioni ed obbligati — per la ionoòceny.a che avevano dei protagonisti dell'episodio e dèlie ragioni di dissenso ette si agitavano fra costoro — a collaborali- coi giudici per la ricerca della verità. Teatro di queste beghe è stato uri angolo di un paese vicino a Torino: Peeetto. Colà si era stabilita da qualche tempo una giovane donna nativa clu Lettegneres (Francia) : Maria PasseMeu, di 30 anni, sposala a Marcelino Vaudano di 45 anni. In prossimità della casa dei coniugi Vaudano abita una giovane nativa di Peeetto: Angiolina Conte, di 23 anni, sposata allo spedizioniere Desiderio Bianco, di 26 anni. La Conte e la l'aseileu furono le protagoniste degli e lpisodi che misero a rumare per qual che poco gli abitanti di Peeetto, che interessarono le autorità del luogo, e ™ interessarono mime tinche ì ginL,^ (M Tr.:b„nn!e , n.-p,t!iv: mariti : ,lL,]Je ,..I0 donne, [:1 madre eli una di lesse, Teresa Conte Palladino di 47 aii- jnì, e ancora una vicina di casa. Carù lina Valle di 5u ama:, .-posata al ton ,aa'"°.Francesco Gianella. non ebbero nei fatti clic una parte irrilevante, for¬ I H.,.,;!n „, sem,l3lici spettatori, ed è M per "quesiti che essi sono usciti imden ni dal (Hbattimento come indenni erti no usciti dalla piccola conflagrazione di vicinato. L^^^ versióni. Ma pare, a voler ragionare ! ,.0n logica e serenila, che esso deliba consistere in questo. Le galline di Ari- gioitala Conte erano andate a razzo! are nei prati della Passelleu. Questa ! la Conte aveva replicato nel Ila maniera più energica e dinamica: ]scagliandosi contro la vicina e colpen¬ dola con pugni e calci, cosi da produrle lesioni che guarirono in nove giorni. Quest'episodio accadeva il 3 luglio dell'Olino passato. Ed era l'episodio dal quale dovevano scaturire lotte !e complicazioni ulteriori. Per i coniugi Bianco-Conte ed i conivgi Vatirlàrio-Passelleu, l'intero mese di luglio fu periodo di guerra guerreggiala. Dopo avere mosso le sue doglianze alla Conte e dopo averne ricevuto Jt" busse, la Passelleu andò a riferire ogni cosa aJ brigadiere dei carabinieri. Questi, a sua volta, ne informò il podestà de.l luogo, die, in omaggio alla consuetudine ed allo scopo di salvaguardare la tranquillità del paese, inflisse una severa reprimenda alia Conte. Ma costei non perdonò alla vicina j'affronto. Non diversamente ella con mderava l'ano della Passelleu inteso a far richiamare la rivai*» dalle amo rità costituite. Eri :' ?fi luglio si ebbe io scontio: Angiolina Conti: aggredì la Passelleu. lira armata di Instane e niellò colpi sull'avversaria, Un quando non accorsero alti' a disarmarla. I.n Passelleu riportò una lesione al torace, con rottura della nona costola in corrispondenza della linea ascellare media, lesione che cagionò maialila per giorni nenia. L'aggressione lo accotn ,] pagliata da sfoghi verbali, nei quali i . i i l potarono essere riscontrale più tardi altre ipolesi delittuose: !:: Come apostrofò la Passelleu con queste paiole terribili : «'l'i ammazzo, ti mangio la casa lo non ho nulla da perdere ». E tra l'ima o l'altra ri: queste espressioni In gratificò abbondantemente cogli appellativi di certi mammiferi rurali. Ma tra :! Più lieve ed il più grave ih gli episodi (il primo e l'ultimo delia serie nuche in ordine di tempo) ae c-odde qualcos'altro che permise la ma nipolazione di svariate e reciproche n (querele. La madre della Ci mje. Tere¬ , o n o a o n i a i o , a Paladino, fu rosi incolpala di in giurie verso la Passelleu: quest'ultima, il marito di lei e la Valle, di lesieni lievi e di ingiurìe verso la Conte: il marito della Conte, Desiderio Bianco, di mirfacce ed ingiurie verso Marcellino Vaudano: quest'ultimo, incora in correità rolla moglie, di minacce verso la Conte: la Passelleu infine ed in particolare, di lesioni lievi e di ingiuri'1 verso In Come per averle messo le mani alla gola e per averla gratificata pubblicamente con titoli della specie che aveva ricevuto a sua volta pochi giorni prima, durame l'episodio del 19 luglio, il conclusivo dell'agitala vicenda. I sei imputa'! furono difesi dagli avv. Macelli, noria-Gatti, Astore e Chiapperò, i quali si erano costituiti reciprocamente Parte Civile. 1! Tribunale (Pres. eav. Eder, P. M. cav. Somme'.ta. cane. cav. Luotto) pronunciò questa sentenza: assolse da lune le imputazioni per insufficienza d: prove Teresa Paladino, Desiderio Bianco e Marcellino Vaudano; assolse Carolina Valle per non avere commesso il fatto; pronunciò la compensazione per le corse Ira la Passelleu e la CmmlstzcnplPllvcvgtidctspapdrmrdvsppaiSelltspecbdd1npbpqlngtsludclgtreingiurie Come e condannò la Passelleu, unicamente per il reato di ingiurie lievissimi, a àu lire di multa. Ritenne Angioina Conte colpevole: di lesioni lievissime, di lesioni gravi colla diininuene della ppeierintenzione e di minacce vi colla diminuente della provocazione, e ia condannò a 0 mesi di reclusione e ino lire di multa, subordinando la condizionatila della pena al patrnmento di una provvisionale di 500 lire, a titolo di "danni, alla parte lesa Passelleu. ' L'eco penala di un investimento {Tribunale Penale di Tot Ino ) Dinanzi alla sezione V del Tribunale (Pres. cav. Datile; P. M. cav. Beluno) è comparso ieri il tranviere Giovanni Percivalle, imputato di omicidio colposo. Dogli aiti processuali risultava- che il Percivalle la sera dell'8 luglio 111^8, in condotta di un convoglio ranviario della linea 10, percorrendo l corso Vinzaglio direno alla barriera di Urbassano, aveva investito all'incrocio con via Torricelli un ciclista, tale Stefano Bertolo, producendogli lesioni multiple. 11 Berlolo, soccorso prontamente dalle guardie municipali accorse sui luogo del sinistro e trasportalo all'Ospedale Mauri/.iano, era deceduto il 10 luglio in seguilo alle ferite riportate ed a grave choc traumatico. Le indagini esperile dal fcommissa rimo di P. S. e poi dall'Autorità giudiziaria, accertarono che il Bertolo, volendo attraversare i binari tranviari, s'era portalo dietro ad altra vettura procedente in senso inverso, così da presentarsi improvvisamente di fronte al convoglio manovrato dal Percivalle il quale non aveva pollilo, malgrado ii pronto ed energico uso dei freni, evitare l'Investimento. Ma poiché tauni lesti affermavano che il manovraoie, incrociando con l'altra vettura ranviaria, non aveva dato i prescritti segnali ili campana ed ancora che egli procedeva a velocità imprudente ed eccessiva, sebbene sorpassasse l'incrocio con via Torricelli, l'Istruttoria ebbe il suo seguito col rinvio a giudizio del tranviere. Di l'ionie ai giudici, il Percivalle si difese dichiarando che egli aveva da0 ripetuti segnali, che ancora eaniminava a velocità moderata tanto che potè arrestare il pesante convoglio In brevissimo spazio, ina che, data la improvvisa apparizione del Berlolo, il quaie si eia presentalo a circa un meici dalla piattaforma anteriore, egli non aveva assolutamente ponilo scongiurare la disgrazia. A conforto di tale esi, l'imputato deduceva numerosi tesi linoni allo scopo di dimostrare che a causa dell'evento doveva attribuirsi unicamente alla imprudente manòvra della stessa vittima. In difesa del Percivalle argomentò l'avv. Giulio, il quale, trattando esaurientemente la cause, escluse che si poiesse ravvisare negllgenza o imprudenza di sorta nella condotta del tranviere. 11 Tribunale accolse questa tesi ed assolse l'imputalo perchè il fallo non costituisce reato. Importante sentenza in tema di bancarotta Roma, 0 notte. Un principio importante di diritto c'ie interessa i commercianti è stato stabilito dalla Prilliti Sezione penale della Corie di Cassazione presieduta dal comm. Marconi. Tale Luigi Fumagalli, dichiaralo fallito, fu condannalo per bancarotta fraudolenta dal Tribunale e poi dalla Corte di Appello di Milano. Durame il corso del giud zìi penale il Fumagalli aveva fallo opposizione alla dichiarazione di fallimento - ia causa civile era ed è tuttora pendente. Egli aveva richiesto perciò il giudizio penale fosse sospeso fino all'esito della sua opposizione centro la sentenza dichiarativa di fallimento: ma i giudici avevano rigettato In istanza. Micorso in Cassazione il Fumagalli, con il patrocinio dell'avv. Escobedo, sostenne che non si può essere condannati per bancarotta senza previa dichiarazione di fallimento e che anche oliando il fallimento è dichiarato ina vi sia opposizione dell'interessato, il giudizio penale debba essere sospeso obbligatoriamente finché il giudice civile non abbia deciso. Tale tesi è stala accolta e la Corte ha cassato la semenza con il rinvio per il nuovo qiddlfCttgtmgiudizio ad altra sezione della slessa Corte di Milano. Tre falsari condannati Voghera, 9 notte. Innanzi al Tribunale sono comparsi Peritisi Ottavio di anni 28, Maggi Ernesto di anni 33. Lucchetti Felice di anni 32 tutti quanti di Voghera. 1 primi due erano imputati di contraffazione e di aver messo in circolazione e spese lo scorso anno monete false da lire 10. Il Maggi doveva rispondere di avere procurato ai due, monete false da 10 lire per complessive lire 1900. Il Tribunale ha condannato tutti gli imputati a undici mesi di reclusione. La truffa dei quattro milioni Roma, 0. notte. Al processo per la noia truffa di quattro milioni consumata in danno lei comm. avv. Mollica e della quale devono rispondere il comm. Curzio Grani iccia, mons. Cesare l'avil e il dottor Roberto Giustiniani, sono siali escussi nella ripresa odierna gli uluili testi, il più importante di essi è stn.lo il notaio Stame, nel cui studio furono redatti i contratti ili compravendita dei terreni della Società Acta, di cui il Mollica era presiderite. Come si ricorderà, il prezzo ilei terreni che il Gramiccia acquislava per conio deiCompagnia italiana imprese, non fu pagato al Mollica, al (piale il Gramiccia si limitò a rilasciare una obbligazione per l'importo ili quattro milioni pari alla quota parlo saettante per la vendita al Mollica stes:-o. Scene assai vivaci vi furono al riguardo all' atto •della firma del contralto in quanto il Mollica affermava di essere stato stato sorpreso nella sua buona fede e di essere stalo giuocato sia dal Gramiccia che da mons. Pavii e dai dottor Giustiniani, che a lui tenevano mano. Il notaio Slame, interrogato oggi a lungo, dopo avere parlato dei contratti firmati nel suo sitidio ha confennato che effettivamente quel giorno vi fu un vivacissimo alterco tra il Mollica e il Gramiccia. Presidente : — ;Ne seppe la ragione ? Teste: — Non potevo io sapere i motivi della discussione, l'osso aggiungere che il Gramicciti in un cerio punto presentò al Mollica un foglio scritto, ma quest'ultimo, dopo averlo letto e riletto, se ne mostrò tull'alt.ro che soddisfatto tanto che fece allo di strapparlo indignato. Continuando, il teste dice che assistette a un'altra scenata questa volta però tra il Mollica e mons. Pavii. Anche per questo alterco non sa precisare le cause. A domanda del presidente. 11 notaio Stame per quanto riguarda il prestilo di 10 milioni di dollari negoziato da mons. Pavii in Olanda con i banchieri americani, dice che questi ultimi avevano effettivamente piedisposlo tinto il piano finanziario per i relativi ldlmTgvrctsdcmiosgdatdgbprafnpacmlcetqrnddscpdulIp^ttjnejrt'; facendo imprimo .versa- ! R.dmento di 1 milione e. 400.000 dollari, pari a 38 milioni di lire. Sempre <i domanda, dice che per questo primo versamento vi fu la regolare autorizzazione delle autorità governative che in un secondo tempo opposero però il voto. La difesa insiste perdio sia prodotto il documento da cui risulti lale divieto. Sempre a nome della difesa. Gramiccia. l'avv. Mancuso invita la Parte Civile a produrre la copia originale dell' obbligazione rilasciata dal Gramiccia al Mollica, obbligazione della quale esisle in atti soltanto una copia fotografica. L'avv. Gregoraci si impegna di produrre 1' originale alla prossima udienza. 11 notaio .Slanie è licenzialo e viene richiamalo il teste avv. Panaro per alcune spiegazioni. La difesa insiste perchè tale teste precisi la data in cui il Mollica si lamentò con lui di essere stato raggirato dal Gramiccia e dagl'altri, ed egli diceche il colloquio deve riferirsi a epoca che va dal dicembre 1026 al febbraio 1!I27. Il teste è vivacemente investito dal difensore avv. aiancuso, che gli ricorda nuovamente di avere egli percepito dal Gramiccia 450.001) dire. — Molto meno — ribatte il teste, — e l'ho assistito sempre come un fratello. Avv. Mancuso: — Ad ogni modo i giudici sapranno l'attendibilità da dare a questo testimonio che è stato denunziato per truffa dal Gramiccia. Teste: — Lo apprendo ora. Avv. Mancuso: — Sia sicuro, glie lo dico io Viene quindi richiamato per alcune spiegazioni l'altro testa avv. Franco, dopo di che, esauriti i testimoni, l'udienza viene tolta e rinviata al 19 corrente per l'inizio della discussione. Parlerà per primo l'avv. Gregoraci patrono della parte lesa comm. Mollica. Una interessante massima sui calmieri municipali Acqui, 9, notte. In Pretura si è svolto ieri un processo contro il negoziante d! Rivalta Rorniida, Rosolio Antonio di Bernardo, imputato di avere in Rivalta Rormicla venduto dell'olio di semi e dell'olio miscellato a prezzo superiore al calmiere, decretato dal Podestà. La diresa, rappresentata dal comm. Galliani Lazzaro, olire ad altre quistioni di fatto, prospettava al giudice la tesi che non essendo la ordinanza del Podestà di Rivalta munita del visto del Prefetto di Alessandria non poteva aver esecuzione ne efficacia giuridica. Il giudice avv. cav. Ingrassia, alla scorta della dottrina e della Giurisprudenza, accettava tale difesa ed emanava sentenza di assolutoria perchè il fatto non costituisce reato. tt