La rivoluzione che riapre le chiese

La rivoluzione che riapre le chiese La rivoluzione che riapre le chiese Gli insorti di IO Stati messicani marciano sulla capitale Calles si prepara con 25 mila uomini alla battaglia campale. Londra, 5, notte. I Quali fatti stiano svolgendosi ali Messico è difficile assodare con pie-.cisione, male notizie telegrafiche dal innumerevoli fonti sono abbondan-, tissime. Le sorgenti precipue nalu-\rahnente sono due. Vera Cruz e Città del Messico. La prima, come sapete, è in pugno dei ribelli. Nella seconda il presidente Portes Giti ed 11 suo Governo continuano ad ostentare una profonda calma. Vera Cruz garantisce che questa ostentazione è oltremodo artificiosa perche gli Stati avulsi alla giurisdizione della capitale sono ora aumentati da sette a dieci. Uno dei tre Stati addizionali è quello di Nuevo Leon, la cui capitale, Monterey dove ha sede una importante fabbrica di munizioni, sarebbe stata catturata dal generale Escobar postosi alla testa degli insorti locali. Egli avrebbe sbaragliato di sana pianta le truppe federali facendo prigionieri ^ire-generali e settantotto ufficiali su: bàlterni oltre a 560 soldati, m suo bottino includerebbe mille lucili e 12 mitragliatrici, intanto il.' generale Aguirre, U rivoltoso governatore dello Stato di Vera Cruz, avrebbe iniziato una marcia sopra Città di Messico, ma, per chiarire le idee, il migliore metodo è forse di. affidarsi ai ragguagli disponibili a New York e passati, al vaglio dei corrispondenti inglesi. Quello del Daily Telegraph in un cablogramma di stasera narra: a L'estensione della rivolta e l'evidente efficienza con cui essa è condotta hanno convinto gli alti funzionari governativi di Washington che la situazione in Messico è estremamente grave ». Gli Stati Uniti vigilano Il presidente Hoover stamane ha conferito in proposito con Kellogg, il quale gli presentò ima relazione completa sulla situazione. Per il momento tuttavia è. improbabile che il Governo americano farcia alcuna mossa, ma sì ammette che lo svolgimento dall'insurrezióne della Sepubblica messicana è vigilalo con molto interessamento. A quanto risulta qui, i generali ammutinati dispongono di almeno diecimila soldati bene equipaggiati ed agguerriti. Si tratta, in tal caso di un quinto dei quadri dell'Esercito messicano su piede di pace. Finora la ribellione è slata consi derala come movimento di puro carattere politico in favore delia candidatura presidenziale di Valenzue la, ma si apprende che negli Stati ribelli le chiese cattoliche sono state generalmente riaperte. E questo atto manifesta da parte dei capi della ribellione il desiderio dì ottenere l'ap poggio del. clero e dei fedeli,-per cui il movimento sta acquistando anche una impronta religiosa. Verso una battaglia decisiva Si prevede che una battaglia deci sita avverrà tra il generale Escobar il quale sembra l'autentico comandante superino dei ribelli, e l'ex-pre sidente generale Calles' che avrebbe accettato l'incarico dì capitanare la riscossa governativa in campo. La battaglia che si prospetta dovrebbe svolgersi nei contorni di Monterey, capitale fletto Stato di Nuevo Leon, ma non è ancora confermato se la città sia caduta nelle mani del ge- nerale Escobar. Se ciò avvenisse, largo numero di cittadini idonei alle armi e potenti gruppi di banditi accorrerebbero con tutta probabilità sotto gli stendardi della ribellione. La capitale tranquilla? Città di Messico, 5 notte. La Capitale si mantiene tranquilla e la vita continua a svolgersi normalmente. Dì eccezionale si nota il movimento di truppe abbastanza no-, tevole. Data la estensione del fronte del conflitto tra Governo e insorti, è probabile che non si abbiano fatti d'arme negli Stati di Sonora e Sinaloa prima di alcuni giorni. Peraltro forti, contingenti di truppe governative avanzano in direzione di Orizaba. Il'blocco parlamentare del partito dei contadini si è pronunziato contro la insurrezione. Un comunicato ufficiale asserisce falsa la notizia secondo cui gli Stati in rivolta sono dieci. Gli insorti hanno intanto occupato anche l'importante centro di Monterey, capitale dello Stato di Nuevo Leon. L'occupazione è avvenuta questa mattina. Contingenti di truppe governative avanzano verso Monterey per riconquistarla. Scontri tra regolari e insorti nello Stato di Nuevo Leon sono attedi nella giornata di giovedì. Da Città di Messico partono frequentemente treni carichi di truppe alla volta degli Stali di Vera Cruz e di Sonora. ...0 vi sono disordini? Hew York, 5 notte. Rispondendo ad alcune domande rivoltegli per telegrafo dal New York Times, il generale Aguirre, comandante le forze ribelli di Vera Cruz, dice fra l'altro •. « Il nostro scopo è quello di rove sciare il Governo federale perchè esso tende a imporre al paese come candidato alla presidenza della Re pubblica il signor Oriiz Rubio che non è popolare. Noi vogliamo il suf fragia effettivo e un Governo onesto che rispetti tutte le libertà del po polo ». Un portavoce della Casa Bianca ha dichiarato in nome del Presideiir te Hoover che il Governo non vede per il momento l'occasione di dichiarare l'embargo per le armi dirette al Messico. Allo stato delle cose, pertanto, il Governo messicano può comprare negli Stati Uniti tutte le armi e le munizioni che vuole. Notizie da El Paso, giunte presumibilmente da fonte ufficiosa, smentiscono che nella capitale stessa del Messico siano avvenuti disordini e che si sia proceduto ad arresti. Sempre secondo tali notizie, il generale Aguirre sarebbe stato sconfitto dalle truppe regolari e costretto a ripiegare su Jfera Cruz, abbandonando parecchie città che era riuscito domenica ad occupare. La marcia dei ribelli Parigi, 5, notte Sebbene a causa della censura 'sia difficile farsi una idea esatta della forza del movimento insurrezionale messicano, le precauzioni prese da parte del Governo di Città di Mes sico mostrano che esso considera la situazione come estremamente seria. E' ormai certo che i cattolici sono favorevoli al movimento e lo appog giano non soltanto arruolandosi in massa nel reggimenti ribelli, ma sovvenzionandolo con denaro e con materie prime. Alcuni dispacci da New York infatti informano che numerosi cattolici hanno messo a disposizione degli insorti i loro granai ed hanno dato gratuitamente cavalli e carri per il trasporto delle munizioni. Il clero tuttavia osserva un contegno oltremodo corretto. Frattanto gli insorti hanno lascialo Vera Cruz mettendosi in marcia verso la capitale. Questa marcia tuttavia sarà lenta per la natura oltremodo montagnosa del paese. Oggi hanno consolidato le loro posizioni al nord dello Stato di Sonora ed hanno occupato tre importanti città sulla frontiera verso gli Stati Uniti. Un- altro dispaccio da Nogales dice : « I ribelli sono padroni di Nogales e di Sonora e si sotib impadroniti delle città di Naco e Agua-Prieta senza incontrare resistenza da parte delle autorità federali. I servizi religiosi, sono stati celebrati per la prima volta da quando il presidente Calles ha fatto chiudere tutte le Chiese del Messico. Il generale Topete, governatore di Sonora, ha pubblicato un decreto che permette l'apertura delle Chiese nelle quali sono stati cantati dei Te Deum di ringraziamento per la liberazione. Il generale Gonzales Escobar è comandante in capo degli insorti ed il generale Almazan, della Divisione di Monterey, sarebbe passato nel campo dei ribelli con un grande numero di soldati », Il Governo sta provvedendo intanto al concentramento delle forze rimastegli fedeli. Sono stati inviati 15 mila uomini contro i ribelli di Vera Cruz e 10 mila contro quelli di Sonora. Il Governo spera così di localizzare prontamente il movimento insurrezionale e si aspetta che parecchi dei reggimenti agli ordini del generale Agnine abbandonino presto il capo ribelle. Il generale Calles si recherà, domani a Tratuado, nel Gnanajuato, dove il generale Obregon fece ta sua base di operazioni quando schiacciò la ribellione di Huerta nel 1923. Il Governo infine concentra delle squadriglie di aeroplani militari nell'aerodromo di Valbuena in vista di spedizioni di bombardamento. Si smentisce che il presidente Gilles e il generale Amaro siano stati fatti prigionieri.