La parola ai Generali

La parola ai Generali La parola ai Generali 1 capi di Stato Maggiora francese e bèlga protestano contro l'« odioso » documento di Utrecht - Nessun passo del Governo dell'Ala a Parigi ad a Bruxelles - Il direttore del giornale olandese sotto Consiglio di disciplina Parigi, 2 notte. Il Ministero della Guerra comunica la seguente ndta: « I) giornale Vtrechtsche Dagblat ha pubblicalo nel suo numero del 28 febbraio 1929 il teeto di un sedicente pro cesso verbale della conferenza degli Siati Maggiori franco-belga che si sarebbe tenuta a Bruxelles dal 7 al 1! settembre 1927. 11 testo, riprodotto da quel giornale, reca la Anna del generale De Beney, Capo di Stato Maggiore Generale dell'Esercito francese, del generale Gallet, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito belga, e del 9lgnor De Broqueville, Ministro della Difesa Nazionale belga. Questo testo 6 un falso grossolanamente redatto, tessuto di inverosimiglianza altrettanto odiose elio, ridicole, che il Ministro della Guerra smentisce nel modo più formale in ogni sua iparte. In particolare il gene vale De Beney non si è recato nel Belgio che una sola volta in vita sua, poco dopo la guerra, per farvi una conferenza e quando non era ancora Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, cioè prima del mese di gennaio del1025 ». « Ho sempre lavorato per la pace »D'altra parte 11 generale Gallet. Capo ili Stato Maggiore dell'Esercito belga, ha fatto al corrispondente da Bruxelles del Temvs le seguenti dichiarazioni : • Ho preso conoscenza del preteso processo della conferenza di Stato Maggiore franco-belga che fii sarebbe tenuta a Bruxelles dal 7 al 12 settembre del 1927 e che è pubblicato dalla Ulrechtschc Daoblat. Dichiaro nel modo più categorico che esso costituisce un falso dalla prima all'ultima riga. Io sono rappresentato in quel documento tome macchinante nell'ombra tenebrose combinazioni tendenti a trascinare il mio Paese in vere avventure, ad assalire a tradimento un Paese vicino ed amico ed a turbare una pace che tutti i popoli desiderano profondamente. Questo modo di raffigurarmi viene smentito da tutti gii atti da me compiuti durante e dopo la guerra. Tutte le volte che mi è stato concesso di farlo, ho lavorato in favore della pace. Per quanto riguarda poi particolarmente l'Olanda, io ho cercato di mantenere con le autorità militari olandesi relazioni di amicizia e di cordialità come si conviene tra rappresentanti di due piccoli Paesi che non hanno nulla da temere l'uno dall'altro. Per altro io non ho mai apposta la mia firma a convenzioni comportanti per il mio Paese impegni internazionali e non ho mai studiato misure militari se non a titolo puramente difensivo e ciò nei riguardi della Germania. Questi esami io li ho svolti esclusivamente sul mio territorio e avevano unicamente per obiettivo di studiare le poesibtlitàH.ond» respingere eventuali aggressioni che'"gli eventi del 1914, di cui il mio Paese fu vittima, facevano obbligo di prendere in considerazione, lo protesto contro la diffamazione delVUlrechtsche Daoblat e mi riservo di chiedere le dovute riparazioni a coloro che sono, i responsabili di questa calunniosa pubblicazione »'. Il conte De Brocqueville, che era Ministro della Guerra nel 1927 ha dal canto suo dichiarato al corrispondente del Petit Parisien che il documento pubblicato dairt/freeftfsche Dagblat e falso e ha soggiunto: «La pretesa conferenza degli Stati Maggiori francese e belga, è Inventata di sana pianta e non si riferisce nè al 1927 nè ad alcun'altra data >. Che cosa chiedo la stampa olandese n corrispondente dall'Ala dello stesso giornale telegrafa poi che, malgrado le assurdità del documénto pubblicato e le smentite provenienti da ogni parte, la stampa olandese pretende tuttavia di ottenere dai Governi di Parigi e di Bruxelles degli impegni positivi su tre punti: Essa vorrebbe difatti che i suddetti Governi affermassero: l.o) di non pensare a violare la neutralità olandese; 2.o) di non essere vincolati dall'accordo dei. loro ufficiali di Stato Maggiore; 3.o) di non sussistere il progetto di rete ferroviaria di cui 6 fatto parola nel falso documento. D'altra parte sono però da rilevare le dichiarazioni ohe il Ministro degli Esteri di Olanda ha fatto oggi in risposta alla interrogazione presentata dal deputato Heemskerk, membro della Seconda Camera, relativamente alla pubblicazione fatta dal giornale Utrechttche Daoblat. Il Ministro ha risposto che una comunicazione scritta è stala inviata al Ministro belga degli Esteri per chiedergli se il testo del trattato fosse autentico e se gli estratti delle ratifiche fossero esatti e che, a questa domanda, il Ministro belga ha fatto pervenire ìa sua riposta al Ministro olandese a Bruxelles. Il signor Hymans si riferisce in questa risposta alle dichiarazioni da lui fatte a nome del Governo belga nella seduta della Camera del 26 febbraio e alle dichiarazioni fatte nella stessa seduta dal signor Vandervelde e dal signor Van Canwelsert, smentendo categoricamente l'autenticità di quel documento. D'altra parte, dal Governo francese si è ricevuta pure una smentita scritta categorica. L'incaricato di affari interinale britannico "ha Inviato per ordine del suo Governo il testo della dichiarazione fatta a nome di questo alla Camera dei Cornimi, affermante che all' in Tuo ri del trattato di Locamo nessuna convenzione implicante obblighi militari è stata conclusa nel dopoguerra tra la Gran Bretagna ed 11 Belgio e che non esistono nè convenzioni nè in rese militari tra lo Stato Maggiore britannico e quello di un altro Paese qualsiasi. La risposta inglese aggiunge che nessun addetto militare a Bruxelles in nessuna occasione ha parlato di tale argomento. « Viste queste dichiarazioni, ha concluso il Ministro deci! Esteri, non vi è luogo per il Governo neerlandese di compiere passi a ,tale riguardo presso i Governi suddetti «. D'altra parte il Sindacato della stampa olandese, convinto di essere stato ingannato, ha deciso di chiamare' tra qualche giorno dinanzi al suo consiglio di disciplina il direttore delVVtrechlsche e chiedergli le necessarie spiegazioni. Il falsarlo sarebbe un certo Frank Heine, ex-traduttore alle Legazione di Germania a Bruxelles. SI annunzia infine che l'autorità giudiziaria di Bruxelles ha aperto un'istruttoria contro l'autore del falso documento pubblicato dal giornale di Utrecht. Tuttavia 1 circoli autorizzati si rifiutano di dare .qualsiasi indicazione sulle informazioni raccolte sino ad ora allo scopo di non ostacolare l'Istruttoria. C. P.

Persone citate: De Beney, Frank Heine, Gallet, Petit, Van Canwelsert