I! fallimento Réan La relazione del curatore

I! fallimento Réan La relazione del curatore I! fallimento Réan La relazione del curatore Ivrea, 23 notte. Il Tribtina.le di Ivrea accogliendo le dimissioni del prof. Bottino quale curatore delln fallita banca Lorenzo Hean di Aosta, dimissioni rassegnate per raragioni di saiute e d'età — il prof. Botino ha Infatti 73 anni — si propose di scegliere quale successore un curaore il quale per capacità e z«*lo poesse imprimere alla complessiva getione fallimentare un ri imo assai accelerato tale da condurre in porto al più presto quel poco o quel tanto che n porto può giungere. La scella cadde ull'avvocato Anselmo di Ivrea segretario del sindacato forense di quel tribunale. Quali elementi tecnici per la parte contabile restano a coadiuvarlo ragionieri Leidi e Enrico. Lo prime risultanze Di questi giorni l'avvocato Anselmo si è .incontrato con il professore Bottino ed ha già ricevuto in pare le consegne. L'ox-curatore del fallimento ha presentato una lunga relaione sull'opera e sull'attività svolta nella gestione. Crediamo ili sapere con sattezza che in tale relazione non sono contenuti elementi nuovi oltre a quelli già noti. V'ò invece diffusamente sposta la relazione delle lunghe e faicose verifiche contabili dalle quali risulta che il passivo è di T>0 milioni mentre l'attivo è di 2.366.860, da cui devono detrarsi <ÌO0 mila lire rappreentanti il passivo privilegiato. Ma tale cifra ha un valore puramene contabile e non reale. 11 passivo reae che forse non potrà essere accertao mai contabilmente, sarà quasi di sicuro quello previsto dalla stampa fin dal maggio 1K8 quando fu dichiaralo l fallimento, e nggirantcsi cioè sui 0-70 milioni. L'attivo infatti non sembra suscettibile di aumento per cui — stando alle dichiarazioni del prof. Bottiirno — il reparlo finale ai creditori non potrà essere che miserrimo se pure se ne potrà fare. E purtroppo anche questa non è una. novità. Causa prima del grave disastro che ha cosi gravemente pesalo sulla vita economia della regione valdostana e in pare anche di quella canavesana — basti pensare che 1 depositi raggiungevano a cospicua somma di 35 millioni — è stato il pazzesco insistere nel gioco in borsa fatto da entrambi i fratelli Rean con costante sfortuna: gioco che 6 a detta loro avrebbe inghiottito ben 15 dei milioni depositali presso la banca. A dare una idea della irregolarità conabile basta il fatto che dal conto profitti e perdite della banca si rileverebbe al 7 maggio 1928 data di dichiarazione del fallimento accreditata poi, due milioni e mezzo di profitti. Questo conto perdite e profitti non ha mai assolutamente funzionato non solamente secondo le regole più elementari della ontabilita ma neppure secondo le. norme del più elementare buon senso. Altre cause che concorsero a fare Cadere in rovina la banca sono le cento speculazioni ima più rovinosa dell'altra cui il titolare si diede, da duella per la sistemazione di via Ro ma a Torino die gli costo mezzo miione, alle operazioni sui gioielli, al'acquisto di azioni per un grande frigorifero a Spezia e altre molte, come a quella per il concordato del Credito Latino dà Roma. .1* differenza fra l'attivo e 11 passivo contabile è solo parzialmente giustificata e il disavanzo ammonta a 12 miioni. Si è spesso parlato intorno a possibili ingenti perdite a Montecarlo, ma nessun elemento positivo si è avuo sin qui a conferma di queste voci. Il salvataggio del patrimonio E' In corso — e sembra ormai porosiana la sentenza — al Tribunale di vrea una causa intentata per ottsnere la separazione del patrimonio paterno del Rean. Il Rean aveva assunto l'esercizio della esattoria e tesoreria di Ch&tillon, Quart e Verrès e della tesoreria di S. Vincent. Nel primi mesi del 1928 si trovò nella condizione di non avere in cassa i fondi esatti per l'esercizio della esattoria e queilo che è peggio delia tesoreria, e emeva da un momento all'altro una spezione la quale avrebbe arrecato probabili provvedimenti di rigore e questo per una somma che non si può precisare ma che pare ascenda a 700 mila lire. A quanio pare si rivolse a suo patir*, dottor Anselmo, ora defunto e. a sua sorella serafina Rean, la quale aveva la procura generale del padre. Venne combinato che la Serafina Rean, quale procuratrice generale del padre, avrebbe procurato un mutuo presso terze persone per farne un versamento a:l Rean o per meglio dire alla, ricevitoria provinciale. E questo nella sostanza pare sia avvenuto in tale conformità perchè l'eredità paterna si trovò gravata di fruel mutuo assunto dalla sorella Serafina Rean, In nome del padre per una somma che si aggira sulle 700 mila lire. Ed è precisamente su questo che verte la causa al Tribunale di Ivrea. Altre cause sono in corso al Tribunale di Roma e se ne attende la prossima soluzione. Il nuovo curatore avvocato Anselmoohe ai è mantenuto alle nostre domande in una linea di cortese ma assoluto riserbo, ci ha dichiarato die è sua intenzione di agire con grande sollecitudine per una definitiva sistemazione del fallimento. Prossimamente verranno restituiti ai legittimi proprietari i titoli nominativi depositati. Gli impiegati podella Banca in base all'ultima convenzione dei bancari verranno ammessi tutti quanti quali creditori privilegiati, al lollunento. 11 7 marzo saranno verificate le ultime domande di crediti, un migliaio circa, e in apriie tutta l'opera di verifica sarà chiusa. 11 curatore avv. Anselmo, intende quindi procederò immediatamente alla liquidazione del poco attivo esistente. ■ I fratelli Emilio e Lorenzo Rean sono tuttora detenuti alle carceri giudiziarie di Ivrea sotto la duplice imputazione di bancarotta fraudolenta e di appropriazione indebita qualificata. Il Cipriano Hcrin, direttore della banca, il quale è pure imputato dconcorso in appropriazione indebita qualificata, è stato posto in libertà provvisoria e scarcerato. Egli si vanta creditore della banca Rean per 140 in là lire che pretende quale indennità del suo licenziamento.

Persone citate: Leidi, Lorenzo Rean, Rean