Mussolini come lo vedono i russi

Mussolini come lo vedono i russi Mussolini come lo vedono i russi Il nolo diplomali! russo e storino fella diplomazia li. E. N'olile Ila temilo recentemente a Parigi una conferenza sulla personalità di Benito Mussolini, elle ebbe un clamoroso successo ed è ora vivamente discussa nei circoli della società parigina. Ne parlano i francesi, ma più ancora i russi, perchè è già un po' die la loro attenzione si concentra sullo riforme alitiate in Italia, e olio sono esempio istruttivo per il futuro sognato e sperato. Il Nolde lia dotto: Mussolini ha una grande esperienza di vita. Malgrado la sua età, egli e parsalo con rapidità straordinaria per tutta la scala delle diverse condizioni, ed è penetrato, per propria esperienza, nella psicologia di ogni classe. Di <|ui la sua singolare perspicacia nel conoscere la genie Nel socialismo egli segni non la •dotli-ina fatalista di Carlo Marx, ma <iuella di Giorgio Sorel, con la sua teoria dell'i azione, diretta». L'esciti-1 «iva genialità portò Mussolini nel cinlismo all'altezza di leader responsabile; ma veramente, nel socialismo .stesso, egli era. già antisocialista, come forza imperati va-pratica, attivamente dittatoria, l-'.ra giusto un rivoluzionano dell'i azione diretta », un rivoluzionario-pratico, un rivoluzionario di autorità personale. Da ciò è venuto a Mussolini l'odio contiro la teoria politicante, la dialettica e i giuochi fraseologici in genere e, particolarmente e (specialmente, contro il parlamentarismo : espressione classica della « gradualità dell'azione » nel regime borghese, con l suoi principii del 1789 e con tutta l'eredità ormai fradicia della Rivoluzione francese. Quest'odio, inasprito dal triste spettacolo della decadenza parlamentare italiana nella prima decade del secolo XX, definì tinto II destino di Mussolini. La Grande Guerra produsse in lui un'acuta crisi psicologica, oppure, seicondo l'opinione di altri, lo guerra lo trovò già nel periodo di i(uesia crisi e gli segnò l'indirizzo della sua « azione diretta», lìgli cancellò rial suo programma socialista i comandamenti dell'internazionalismo e, rimanendo ancora rivoluzionario, si mise alla testa della rinascita nazionale dell'Italia, la quale non poteva essere raggiunta se non attraverso il travaglio penoso della guerra. Cos'è il fascismo? — sì chiede il Molile. — V. risponde : E' il sistema di eguaglianza attiva patriottica, chiusa nel cerchio della nazione, i fascisti si reclutavano dal più vari! strati ! della popolazione, fra le gente più di-i versa, eeimentata «la uno stesso spiri-j So patriottico. La politica del fascismo non prese| le mosse da programmi preconcetti, ma dalle necessità reali dell'attualità statale. Il barone Nolde non vuol profetizzare sul futuro del fascismo, perchè per ora questo movimento è strettamente legato alla personalità di Mussolini. 1! posto e l'epiteto di « Duce » nella sua forma attuale non e .una istituzióne politica, ma è un fenomeno politico unico, sono per mezzo dell'energia o del gonio di un dittatore. Nolde accenda alla necessità ili dure In suprema umilimi fascista di « Duce • a un. Isti41tio dittatoriale permanente, con l'orarne di successione ben definito. La personalità del creatore è sempre più s guiflcotìva dolla creazione e quindi Mussolini ora è niù significativo del fascismo. Ma i creatori sono mortali, meline die le loro creazioni sono fatte per vivere anni e secoli. Dunque a Mussolini tocca concretare non soltanto le forti e. vitali leggi di conservazione e di sviluppo del fascismo nel futuro, ma designare, anche i futuri fedeli guardiani ed esecutori eli queste leggi. La relazione del barone Nolde è tallio più interessante, in quanto che corrispondo alle tendenze fasciste manife'•tantisi sempre più chiaramente non solo fra gli emigrati russi, jn cui fioriscono già ila molto tempo, ma anche dentro l'U.R.S.S. A Parigi ora si trova un emigrato assai interessante: un certo sig. Ragianov, ex-segretario personale di Stalin, che ha occupato per heh 9 anni posti responsabili nelle istituzioni amministrative sovietiche (1918-1027). E' evidente che, colll'aver goduto la piena fiducia di Stalin, il llagianov ha potuto osservare il meccanismo del potere sovietico inolio da vicino. Ed è cosi che le sue narrazioni1, pubblicate nel giornale parigino « Voz-rojdenie » (Rinascimento), illuminano la questione bolscevica di luce nuova. E' un anno ch'egli fuggi dall'U.R.S.S. attraverso la Persia (1 gennaio 1938). La sua identità è testimoniata dalla tessera di impiego sovietico, che fu fotografata e pubblicata nel sunominalo giornale. Nelle rivelazioni di Bagiauov le parti più interessanti non sono i suoi ragionamenti e le sue premesse politiche, abbastanza primitive, ma le caratteristiche ilei capi del bolscevismo, ch'egli conosce a fondo e fra i quali egli pone molto in alto Trotzfci. Interessanti sono tinche le sue osservazioni sullo stalo d'animo della popolazione. Ecco quel che narra i'ex-inipiegato sovietico: » Se si vuol determinare precisamente e imparzialmente il predominante stato d'animo politico del itaese, bisogna dire che esso è rappresentato da una specie di « fascismo russo », la principale caratteristica del quale è l'odio accanito per M comunismo ed il socialismo. 1 socialisti dell'est ero rinnegano il governo bolscevico, come governo chi) non è socialista. Invece i bofecevièfvii, per mezzo della loro stampa monopolizzata hanno persuaso La popolazióne cittì il loro governo è l'espressione del puro socialismo. Ma li. po essersene persuasa, la popolazione si è messa a ragli onore: — Ah, è questo il vostro tanto lodato socialismo! Ebbene, ora almeno si sa quel die e da temere più di tutto al mondo. L'enorme errore della tanica bolscevica sta nel latto che, pur predicando teoricamente il primato delle masse, in pratica ha issato sul piedestallo la forza individualo della personalità. I Soviet! hanno crealo il culto di Lenin e l'hanno portato sino all'idolatria. Col ripetere incessantemente il nome di Lenin, essi hanno ridotto la popolazione a credere che sia stato lui, e so'lo lui, col suo genio, a creare lo Stato sovietico. Ma i bolscevichi non si aspettavano la conclusione di questa premessa e cioè: che per abbattere il comunismo ci vorrà soltanto un'al tra persona straordinaria. Verrà un tale, una specie di anti-Lenin, una figura ancora ignota e grandiosa di duce e sterminerà il bolscevismo. • Cosi — nota il sig. Hagianov — e Cresciuta ormai in Russia un'enorme. 'incomparabile popc-larila, di due nomi: Mussolini e Ford. Al primo posto è certamente Mjissuhni. Nell 'esprimere il mio proprio stupore davanti a questa esclusiva, figura, io non faccio altro che rispecchiare quell'enorme sentiinicnto di ammirazione per Mussolini di cui è piena la Russia pensante. Ma anche l'orel è straordinariamente popolare. I suoi libri: «La min vita « le mie realizzazioni » e » Oggi e domani », si vendono in Russia in un enorme numero di copie. Perù, interniamoci: Mussolini non è fprse uno che è entralo nella storia per aver trovalo la miglior strada per combattere il bolscevismo? Ford non è forse, uno che hit fatto vederi; le vie normali dello sviluppo mondiale nell'epoca attuale, che. sembra critica? Non sono forse ersi i più grandi nemici ilei bolscevismo'/ Eppure, i boscuvlclii uon si azzardano ad attaccarli con quell'arroganza, che adoperano contro Chnmberlain o Brinnd. Essi conoscono bene la popolarittì eli Mussolini in Russia, essi sanno che la Russia s'inchina davanti a lui, e che quindi j loro furiosi allaccili potrebbero comprometterli e renderli ridicoli. N'ell'oss-Mviiin la forza e In stabilitàdel partito cctminteln. In popiilaziotierussa ha intuito perfettamente che sol-tanto un partito ugualmente forte ordinalo, ina Ispirato da ideali opposti, poirebhi' rimpiazzare il bolscevismo; clie per tenere nelle mairi il potere statale, ci vorrebbe un'organizzazione politica forte, unita, centralizzala e disciplinata, costruita sul lipo del parlilo fascista. S'intende che con lo «i>iat>i d'animo fascista » non si esaurisce lutto il pensiero della, popolazione russa. Ma nel campn attivo und sovietico essa è quasi esclusivo. Tranne questo, v'è il campi) puramente sovietico e in più una «palude « Intermediarla, il cèntro non c'è. Esso si è sciolto n poco n poco « fi finimente è scomparso nel processo della diilTerimziazione, che distribuì tutti gli elementi pomici del Paese nei due campi estremi: sovletico-coinutiistn e. per modo di dire, u fascista ». Gli uomini politici attivi hi trovano, <> ueU'ula estrema sinistra dolla burocrazia sovietica, o poggianti sempre più all'altra parie nel blocco aut.1-sovie.uieo. Orinai parlare iieH'U.R.S.S. d: organizzazioni' parlamentare, vuol dire provocare delle risate sarcastiche, '.unto dalla destra, quanto dalla sinistra. La popolazione brama un potere saldo, un potere creativo, e per questo è pronta a negare con indifferenza e «le libertà », e ; principii dell'Sl). e gli etessi « (Iroits ile l'hominc ». Alessandro Arnfiteatroft