Scene di vita sul pack raccontate da Behounek

Scene di vita sul pack raccontate da Behounek Il dramma polare Scene di vita sul pack raccontate da Behounek Roma, 15 notte. • Si apprende che la Commissione di inchiesta sul volo polare è prossima a concludere i suoi lavori. L'inchiesta è divisa in tre parti: episodio delia caduta; come si sono comportati gli uomini neilla terribile circostanza; opera di soccorso. Tra una settimana circa queste conclusioni — che sono tratte da una. lunga serie di interrogatori-i di persone, da attento esame Ui importanti relazioni e documentazioni — saranno presentate al Capo del Governo. Il professore Behounek, avvicinato da un redattore della Tribuna, ha fatto alcune dichiarazioni. — Non sapevo che pochino di italiano — egli ha detto — prima di intraprendere il volo polare; ma i mìei progressi furono così rapidi che quando ci trovammo abbandonati sul ghiaccio, dopo la catastrofe, io ero perfettamente in cond.izione di comprendere e formi comprendere dai mieli compagni Italiani. Da quel momento con loro non più inglese, non più francese. Facevo ridere qualche volta con le mie frasi, col mio accento straniero, ma s-i capiva che erano assa! coibenti che tutti parlassimo la stessa lingua. E' al Governo italiano e a Nobile — egli ha continuato — che io debbo l'onore di essere arrivato al Polo e di aver sorvolato la zona che nessun occhio umano aveva scrutato. L'onore 6 maggiore quando si pensa che i risultati scientifici della spedizione compensano largamente tutte le sofferenze che abbiamo vissuto, perchè, bisogna ripeterlo, che non si trattava di una spedizione con scopi esclusivamente geografici o aeronautici, ma dì una ricognizione in grande stile delle condizioni atmosferiche, elettriche e fisiche della calotta artica. « Posso dire che gran parie di que¬ to obbiettivo è stato raggiunto, conermando in pieno l'importanza scienifica del volo dell'Italia. € lo non posso dimenticale le due re che noi restammo sul Polo. Lo pettacolo che offriva al nostri «echi uesto lembo di globo, mèta di tanti enerosi, por i perìcoli che esso preenta era quasi pauroso. Là supertìoie el ghiaccio rotto capricciosamente da na infinità di canali dava una sensaione di pena. Eppure quando Nobile mi disse che se avessi voluto avrei pouto mandare un radiotelegramma In Patria provai la più intensa emoziono ella mia vito, tanto più che io inviao questo saluto da un punto dove Uno d allora arano giunti pochi uomini. «i Poi cademmo Cademmo, ò vero, ma come può cadere ogni aereo in voo. E' logico che volando sull'Artide, ove i fenomeni meteorici sono assai iversi che in altri punti del globo, ove non esistono campi di fortuna nè anaars a cui ricorrere, si possa cadee più facilmente che altrove. Lasciaemi ricordare airi il mio indimentiabile Malmgreem che riprese ben preto il suo sangue freddo o ne diede buona prova quando sparò due colpi ull'orso, che costituì poi buona parte el nostro cibo quotidiano, quando la bestia era arrivata a poco meno di sei metri da lui. E' questo un altro epiodio che non sarà facile dimenticae. Furono Zappi e Mariano Intenti a ilevare la nostra posizione, ad avere i primi contatti con l'orso che si aggiava da qualche tempo intorno alla enda, giocando con un estintore di inendio p sbocconcellando parte del libro di bordo. Noi dormivamo in quel momento: svegliati chp fummo da due ucilala, balzammo via dalla tenda armati di asole e di coltelli. Malmgreem parò due colpi che ferirono gravemente l'orso che fu poi finito con altri re colpi. « Lasciate che io ricordi qui Pontremoli, Lago, Alessandrini, Ciocca, Caatti, Antonio che non 6ono tornati. Ma chissà, — e qui a Bchonnel; trema a voce — forse essi vivono ancora ».

Persone citate: Alessandrini, Behounek, Ciocca, Mariano Intenti, Nobile

Luoghi citati: Artide, Bchonnel, Italia, Lago, Pontremoli, Roma