Beethoven come "forza,,

Beethoven come "forza,, Beethoven come "forza,, Brievemente; maculatoli*ponente, corpo atletico, statuì» qua-dxata; volto rosso oscuro, cotto dal vento • 'dal «ola, fronte e cranio alti coma la volta d'un tempio, mandi¬ ohe chi lo ama e devotamente lo sc.rye. boia, robuste, voce da leone; ai suoicontempararj*d sembra ciclopico, linregime di vita semplice e corroboran-•e, senza eccessi, senza sensu&'utà. Manel suo corpo si annidano insidiosemalattie, alcuno ereditarie, un'altraaoquJBita nei primi anni viennesi, Forte moralmente. Generoso con lar-Politicamente e in lui lo snirito della rivolta a quindi della Rivolutone; aderisca alle manifestazioni che essi- tano riscosoa e libertà; accoglie lesollecitudini deJl'anstecraKJa, àion lerioambia, pronto a difendere la sua volontà, a rifiutare un atto di eor-teaita, perfino a soagliaro una seg- gioia contro l'amico principe Lich- nowski, il quale insistentemente lo invita a suonare davanti a ufficialifranoesi. Tutto subordina all'imperiosa voce della vita interiore. La quale, in sè raccolta, s'esprime con accenti di meditazione e di malinconia, impressionanti in un giovane di vetrrtisei anni, ' come nel « Largo e mesto i dalla sonata op. 10, nomerò 3. 'Anima non precoce quanto quella di Mozart, ne altrettanto pronta al bel linguaggio armonioso, ma infini- tamente pivi ricca nel dominio di sèM■ delle sue passioni, dei suoi'■ ira rr- IL1CK" , ■ -, provali; pronto al raotteg- «rio, alla beffa; e anche si saip-erva cir- Sondato dall'invidia dei Sii... La sogni. Profondamente pensoso, assolto, rapito ; silenzi pieni di pensieri ; 10 spirito lavora nati'apparente siasi. L'improvvisazione fluiva maravigliando gli stessi ammiratori di Mozart, a Crorny e Roichardt, commuovendo fino ai singhiozzi gli ascoltatori.' Il ohe era per lui motivo di diapueoo. c Pazzi! Certamente, non sono artisti. Gli artisti sono di fuoco, non piangono >. Dominava qualsiasi «mozione, c Formo e coraggioso desiare l'uomo, in ogni avventura a, Daìa la fona, che fra il 1800 e il 1902 venne dolorosamento colpita, irrimediabilmente. Ogni attività ne fa danneggiata; prima, ia vita sociale.' A trent'anni, era già stimato 11 più grande compositore per pianoforte' (aveva già dato dieci sonate per piano, cinque per piano e 'violino, otto tri», sei quartetti, eseioitandosi nella musica da camera, prima di tentare' la skrfonica), uguagliato a Mozart a ad Haydn, grande virtuoso; frequentava j salotti, vi appariva corno tm Itoti, con qualche preocenpaataaa di eloganaa, perfino, dacché la printapessa Lichnowski lo aveva amabilmente corretto nelle ma •ordita aopravvenne ;■ io colpì, non lo avvilì . primi anm dell Ottocenti. Giove-nette, allieva Q amiche, soiamandogh attorno,' gM facevano la corte, nei aalotti di Vienna. Ed egli scrisse un balletto per Vigano e la Cosentini, X* creazioni di Prometeo. < Non fu mai senza una passione i, affermò un ano intimo amico. .A.moretti • passioni 1 Difflaih', in Beethoven, tali delimitazioni. Fiammato, certamente, delle quali l'ima gli faceva dimenticare l'altra. Un testimone aggiunge: C Ha sempre avuto fortuna con le donna delle quali qualcuna ammiri di hii c la bocca ebpgante, i denti bianchissimi, i belli ccxjhi eloquenti ». Appunto negli anni 1799-1801 comincia l'intimità con le famiglie, fra loro ; imparentate, dei Brunsvik e dei GuiccLardi; egli amerà le tre cugine, Teresa, Giuseppina e Giulietta. Gre', scendo il suo male, penserà al matrimonio, al domaci; crisi finanziària, pensioni aleatoria, difficoltà nei viaggi. Ma la c Damigella Contessa *, cui .egli aveva dedicato la Sonata quasi una Fantasia (Clair de lune), | sposa un aristocratico, dilettante di musica... Bedi§;e allora, a .Heiligenatadt, il non mai spedito < testamento ». E' breve 1 abbattimento ; dopo un mese, ,nel novembre, le sue lettere ce lo rappresentano nuovamente indomito, quasi ' allegro, certo combattivo. Tu'Eroica balza dal taa cu ino degli appunti nella partitura; e già nei tace* uni lampeggiano i primi segni della Pastorale, di Leonora, della sonata , Aurora, della quinta Sinfonia. Il :ritmo della creazione ai accelera; ma nulla sembrerà a lui stesso più beethoveniano dell'iVoteo. Vittorioso, così della sinfonia orchestrale, avendo spinto la sua forma-sonata altro quella delle sinfonia di Ha-ycLn e di Mozart, Beethoven s'accinge a progredire anche nel campo pianistico; compone l'Appassionata. Tjn nuore anelito urge in lui. Già nel 1802 aveva confidato a un familiare: c Sono poco soddisfatto del miei lavori compiuti fino a oggi ; da oggi voglio battere una nuova via ». Due anni dopo, interrompendo uno echino di Leonora, scriveva: c II finale,' sempre più semplice —tutta la musica per piano ugualmente. — Dio lo aa — perchè la mia musica par piano mi fa sempre la peggiore jmprwaiane, specialmente so è mal granata ». Perchè gli spiacciono le sonate opera 311 Perchè considera migliore l'Appassionataì ligio alle tradiriotni e contemporaneamente desideroso di scatenare nella forma-sonata il prepotente Io, Beethoven scorgeva, così opina il Rolland, nelle sonate scritte fino al 1802 una serie [di saggi contradditori i e incompleti, lavori o architettonici dallo spirito astratto, o impressionistici, riflettenti un fugace momonto poetico, o teatraJaggianti, o autobiografici... Non con>, vorrà cambiare strada. Labo9 ricJfta, intanto le for- ps xarn, arricchisce fl mio spirito di quasi te rinportanti letture musicali gli offrla magnifica biblioteca dell'arciducRodolfo e, aprendo nuovi orizzont(alla tecnica, Buggeri eoe allo StraU'Appattiotiata. Consideratala' fralecher, costruttore di pianoforti, l'aumento della resistenza dei tasti, aifinché meglio risponda la meccanica al tocco d'un vigoroso virtuoso. Lsonate del tempo dell'4woro rappresentano una prima liberazione dell'opecra dai rigori della forma-eonafcaNon contento, noi 1804, gridasue più. belle, Beethoven non ne n tenta altre analoghe, anzf abbandona per qualche anno la sonata per pianoforte. Lo avvinco Leonora, con la sua atmosfera di tragica realtà, rivoluzionariamente squillante. Come eglera stato, noli'.Eroica, l'Omero dell'Impero, così, dice il Rolland, funella Leonora, l'Eschilo della Rivoluzione. Dal primo al secondo atto » ascende dalla commedia borghesedel diciottesimo secolo alla grande tragedia musicale, quella ohe Giurìaveva concepita, senza saperla spogliare degli antichi drappeggiamentconvenzionali; il dramma canta, con Florestano incatenato, le profonde solitudini comuni alle anima dei viventi E quando l'azione scenica è esaurita, la creazione puramente beefehoveniana rifulge nella lirica conMnaionaj Leonora e Florestano dispaiono, quasi corifei del popolo. E'apoteosi della libertà e dell'amoreOpera che sarà per lui fonte di grandi amarene e cui non rinunci erasempre volendola «ipprofondire e ornare. E più lo attraevano sinfonie e quartetti... Con'la nascita del quartetti Basumows-ki, opera 59, s'arresta per ora lo studio di Roniain Rolland, studio non intieramente biografico, limitato alle grandi epoche creatrici, e anche estetico. D Rolland che, iniziatosi alla musicologia con il bel volume mtll'opera italiana prima di Scarlatti e di tulli, trattò poi in amabili e chiari saggi varie persone e questioni musicali, opportunamente ripudia con il nuovo lavoro il giovanile e veramente superficiale libretto su Beethoven. Che quest'opera voluminosa sia per essere fondamentale nella letteratura beethoveoiana, non sembra, pertanto; non reca nuovi documenti, anzi esplicitamente dice l'autore di non toccare la giovinezza di Beethoven, perche notn ancora bone accerata; non presenta unità di condotta, essendo piuttosto una serie di capioli biografici e critici, con qualche• 1 a . * - non necessaria daaT'esaione, come sul-& Durchmhrunfi 8u11a' farm^ T ..K *T naU' Le.^«> mterpretative di *!■cune sinfonie o sonate sono fini euggestive, non originali; qui lo scrittore rinnova gustosamente le de«bW degli esegeti professionisti „ avvince c^n i^riem» stilistica, ^ l'immagine, come la parola, è alvolta tronfia e grassa; spregiatoredegli aridi metodi materialistici e ormaliatic», il critico valuta giustamente i pregi e l'importanza della orma e della • tecnica nell'opera d'arte. In tutto egli riappare l'autore di Jean-Christophe, ned suoi atteggiamenti romansesohi, filosofici, sociali, elebratore entusiasta dell'energia inransigente. Non fa della vita di Beethoven come un romanzo, ma erto sceglie fra le parole e gli scriti di lui, tanto densi e possenti, ciò ohe coerentemente concorre a plasmae un Beethoven fra i ventisei e i rent'anni, tutto volontà, spirito e orza, quello di cui gli eroi', a simiglianza del loro creatore, non conocono lacrime, nè debolezze, neppure nelle più tragiche' catastrofi della vita e dell'amore. Il che somiglia al' ero. A. Della Corte - BTTOI SU BEETHOVEN, ed. Ramain Rolland. - Sublisr. - Parigi.

Luoghi citati: Parigi, Vienna