La grandezza di Mussolini nell'opinione londinese

La grandezza di Mussolini nell'opinione londinese La grandezza di Mussolini nell'opinione londinese Londra, 11 notte. Un lungo dispaccio della Brltish United Press comunica stasera la notizia «lolla firma del trattalo politico tra l'Italia ed il Vaticano per la sistemazione della Questione Romana. L'impressione destala dalle prime noizie qui giunte per il tramite dei corrispondenti romani di questi giornali è stata vivissima, per quanto, a differenza della l-'rancia, nazione cattolica, 'Importanza della preannunziata sistemazione possa difficilmente essere cola a pieno dal grande pubblico. I giornali che a questo storico evento dedicavano nei giorni scorsi lunghi articoli editoriali si astenevano lutti dall'emettere un giudizio definitivo, constatando che molti punti essenziai rimanevano oscuri e che non era possibile pronunziarsi ni merito all'evento senza un'esntta cunuscenza dele fondamentali stipulazioni del tratato e dei protocolli annessi. Alla loquacità dei corrispondenti romani di questi giornali, ponevano freno i commentatori che, in attesa di pili precise ed autorevoli informazioni, preferivano attenersi alle dichiarazioni fatte dal cardinale Gasparri al rappresentanti delle Potenze accrediate presso la Santa Sede. Ammettevano però lutti questi commentatori che la conclusione del trattato col Vaicano costituiva uno dei più grandi eventi della storia moderna. Qualche scrittore affermava che, se si tiene conto di, tutte le possibili ripercussioni mondiali della nuova situazione del rapporti tra l'Italia e il Vaticano dal'accresciuto prestigio desivato all'Itaia dal trattato, quest'ultimo dovrà essere considerato come strumento diplomatico di uguale importanza al rattato di Versailles regolante i rapporti diplomatici verso tulle le Poenze dell'Europa postbellica. Se a molti di questi commentatori riusciva alquanto diilicile intravedere quale ripercussione la sistemazione romana avrebbe avuto In un prossimo avvenire sui destini della Chiesa cattolica, a nessuno sfuggiva la contro-partita di questa ripercussione. Riconoscevano indistintamente questi giornali che solo uno statista come l'on. Mussolini avrebbe potuto realizzare ciò che apparve, sempre ai suoi predecessori un sogno irrealizzabile. Ed il corrispondente romano del Times affermava giorni sono die Mussolini aveva acquistato il diritto di essere considerao il più grande statista d'Italia. Egli, primo tra tutti gli statisti che si succedettero a Roma dal '70 in poi, comprese quale elemento di irrealtà costituisca nella vita politica dell'Italia moderna l'esistenza della cosidetta «Questione Romana» e quale prestigio il suo Paese avrebbe acquistato dinanzi al mondo cattolico e non cattolico, qualora riuscisse a togliere di mezzo questo « elemento di irrealtà », come lo definiva il Times, determinato dalla eorica ostilità stabilitasi tra Roma ed l aVticanu da circa 60 anni. La pubblicazione ufficiale del testo dei documenti firmati oggi nella sala del Palazzo di Laterano eliminerà senza dubbio tutte quelle reticenze e prudenti restrizioni che caratterizzavano sin qui i comme/iii dei più responsabili di questi giornali.: Il Times, ad esempio, esplicitamente dichiarava che non intendeva addentrarsi nell'esame della nuova situazione sino a tanto che i termini del tratato non fossero ufficialmente comunicati al pubblico. Altrettanto dichiaravano la Morning Post ed il Daily Telcoraph, ma impli-citamente il Times rispondeva al rilievi agro-dolci e talora apertamente critici di alcuni organi francesi che mal si rassegnavano e mal si rassegnano a vedere risolta la Questione Romana mediante un trattato bilaterale, anziché internazionale. « Tutto il mondo — diceva il Time»— sa che la sicurezza del Vaticano dipende unicamente dalla protezione' accordatagli dalle forze militari italiane. La situazione In Roma prima dell'avvento del Fascismo deve essere stato un serio ammaestramento per il Vaticano, poiché deve averlo reso conscio dei pericoli a cut il Pontefice e la sua corte sarebbero necessariamente esposti qualora dovessero contare soltanto su se stessi per la protezione delle loro vite e delle loro proprietà ». La tesi, secondo la quale la Chiesa non può essere realmente libera senza la sovranità territoriale, appariva al Times Incontrovertibile, solo nel caso in cui il Vaticano possedesse la possibilità di difendere da se stesso il proprio territorio. In mancanza di tale capacità pareva al Times che la sovranità papale sarà sempre alla mercè della grande Potenza i cui territori devono fatalmente confinare con uno Stato papale comunque territorialmente costituito. In altri temitnl il giornale voleva dire che la soluzione della Questione Romana non poteva essere che bilaterale e che dinanzi al mondo l'Italia sola poteva pretendere al titolo di protettrice della Chiesa, ed il Times concludeva dicendo che è stato necessario al Pontefice ed all'on. Mussolini una grande audacia ed una grande abilità di statisti per realizzare una vera sistemazione di un problema che rimaneva insoluto e die per cosi lungo tempo era apparso insolubile. « Se Pio XI ed il Duce hanno realmente realizzato un vero accordo e riusciranno a mantenerlo in vita, essi avranno ben meritato dal loro Paese e dai Mondo ». L'ultra conservatrice Morning Post sembrava sino a ieri non voler esprimere eccessiva sorpresa di fronte al rapido svolgersi degli eventi a Romau Poiché la vertenza tra la Curia e la Casa Savoia — diceva il giornale— fu suscitala da cause che non esistono più, non vi è ragione di sorprendersi che essa sia ora risolta ». Ma il giornale riconosceva che la pace tra Roma ed il Vaticano avrebbe di necessità posto l'Italia >n una posizione del tutto nuova di fronte a quelle Nazioni che, per motivi diversi, sino a ieri l'avevano rappresentata quale nemica della Chiesa romana11 collaboratore diplomatico di <iunsto graude organo conservatore sosteneva sinanco che un accresciuto prestigio dell'Italia si sarebbe presto manifestato in Polohia, Lituania e for»e anche, più tardi, in Russia, ove la religione ortodossa sembra compromessa Circa la questione dell'ingresso deVaticano nella Lega delle Nazionictie preoccupa più o meno tutti giornali ed in particolar modo la stampa liberale, questi organi inglesi sono convinti che il Pontefice non farà nessun passo per entrare nella M. P.

Persone citate: Curia, Duce, Gasparri, Mussolini, Pio Xi, Savoia