La condanna de! cap. Biancofiore richiesta dal Procuratore Generale

La condanna de! cap. Biancofiore richiesta dal Procuratore Generale La condanna de! cap. Biancofiore richiesta dal Procuratore Generale Il verdetto ad oggi 'Corte d'Assise ili Torino) Il processo contro -Ni. ola Hiancolioiv, l'ufficiale accusato ili veneficio, è stato ripreso ieri mattina. 11 inibii! i• o eliti faceva ressa alle porte oro as;■•< tolto; ina per le rigoróso disposi/.itìii imparine dal presidente, soltanto poi lie persone sono staio ammesse ne" : Alla. Siamo alle ultime battute. Dei tre o quattro test,; non comparsi nella scorsa udienza e l'iellati per la giornata di osi?]', .-.i e presentalo soltanto una signora di Trento? .Maria Filippi veti. Schiocchiìtti. Nel taglio 1923 essa accolse prèsso di stì la signora ImmacolataPalinisanu, la rina'e, da Castellaucin, si era spinta in Ti'cntino ed in Allo Adl-r. ìiér raggiungere il marito elio stava compiendo in onci periodo lo escr.-jiiizi-cml estive. La signora Immacolata, aveva già alloggiato per qualche giorno all'Hotel Bristol, uni poiché — •■'sa c I : ili vò — aveva paura Od abitare negli alberghi — si rivolse alla feste per avere una camera ai/inobigliata. / Prés.: -- Quali erano allora le condizioni di salme della povera signora?- Slava bcndsshno. lo non mi avvidi mai cito fosse sofferente. l'res.: — veccnuò con lei ai conlrastl avoli lo; marito? — No, una volta la intesi dire: - .Vi m o sapesse mio inalilo! ». Pool)! giorni dopo giunse un signore anziano ••!:■- In porto via. credo al suo pae.-e. Maccari per la P. C. le è congedato, e s passa alla Kion-i ilei intesili. Il iiufsiionaeviss. in... poi.-in'. uè da Ma difeliill'ai cnsa è stata ri :1 desta la zioue di siilioi'ilinati. ina il preavverti1 clie ura i ipiésH.l rom:i aneli.' Tipotesi delie- concail- L'aw la to-lo «-niun-iozki fio e hrov MI Uè ll'.l'lllll -ili' 111 IHjcnd. .-e. Al porli K -i | riila " •\a oiiesito le icliisioiie ili qu i .-: oppongono, ssa alla elisi hi—ione. I la la nairlmo oraforii .li Pai; ■ Civile, avv. Luigi Maerarl. Egli esordisce rlvolg<",idn un ttefovonie saluto M collechi degli alivi Fori ed osserva che il ■ ■'iipiiu dolili l'urie Civile in questa ■ misi) • assai penoso: penoso perchè devi snsiciieiie l'accusa centro un ind \:.io.i ci«' fu uni' :aie ilell'Eserclto e ■•ho sino al momenió ilell'orresio vestì la .-'li.;' -:i divisa il*! soldato italiano. Ma i'i.r.-OMi■• aggiunge, rivolgendosi ai giura!', che (piando essi dovranno rl-,io...ii"ni quesito rignanlantc la coìr-viii.va 'I' Nicola IfiiuicoAorc, non dovi'amio aver.! esitazioni: rlspondei.-nii. aflevuiativnnieiitc, perche lutti gli demoliti di causa, lidio l'insieme la co1pe¬ delle i isuHanze, conclamano a olezza d'I l'i in pi dato. i" l'ovv, Mar.ari. con oratoria vihrani-|.. hiitteggiii la figura dì Nicola l'.i.iuci.llore pi •iiik'.iid.') le mo-ss: da • u.!.'. .h- lo il.'hnitii un episodio gio> itii" '.r.-.!!"".-i-/ii-ui' dei voti rlporfatl agli •-.•uni ni liceiizo liceale) ma che l'i-oiiii,. tt pniTOTio di I'. C l'appreseu' i ': primo .-in.-Ilo della catena di epi.-'■.!■' '■ il: ftiil.1 che danno iti dipintura il- lì'imputalo, l'omo di nessuna diriltura mdro'le egli ó: mHle episodi della -loi vita lo allontano. Agitalo do uno sfr.'iiiiii desiderio di an-ierhtrsi, Mìco"a Biancofiore, non ha ovulo f^rupo- 'i Cd .■s'ta.'.'i.ni : «'gli si è ' lldlllo (Il teriiiiine può apparirò volgare ma. rìstioiifle alla renila delle sur. intenzioni ad uno donna .li 19 unni più an- : ; : 11 ; i il' lui. L'ovv. Mnccarl rievoca. v:m coniugale iliiU'impntato tifile Mie diverse fasi ',.1 alternative. Stillilo dono le nozze ;' Biancofiore ti dimostro gentile, affettuoso verso la moglie: -i sperava di riuscire o niellerò le inani sulto rmf*«erto, sui beo.! della fainiciui di lei. Quando comprese che ciò non sarebbe slato possibile, imitò ot••',:-•:.ni-irò ,. iti-., n iiuill.Tnftare la suo povera eoe-; irti' Ma vennero giorTi più irisji. più significativi: ipie'li 10 noi la signora Immacolata si illu■=« di poi-ore abitare c >! marito, di pò lei- vivere accanto n lui. F.*sa si spin sino •:■ Alto ^llige. pei' rsigghingerliì: più bi'iituli accoglilenze non le po levano essere rane. « Nou devi guarire » Dopo questi episodi si ha un subitaneo cambiamento nella condona dal Biancofiore, ina un cambiamento che ha la sua significazione. Era morto il vecchio don. l'olinisuiio, lasciando a ciascuna delle figliole un'eredità di olire tino mila lire. Tosto Biancofiore si ria*vicina, alla moglie, min famiglia .li lei. Le ragioni di questo trattamento si rivslaìio. aneli, meglio ne! periodo del soggiorno a l'orino. Ma anche quando colma di apparenti cortesie la moglie, egli bada sempre ni suoi interessi. K i! giorno di N'alale la lascia si la a Tortaio, per recarsi a Sluderno, Sn Allo Adige, dove dirà di essere anid-ilo ;i skio.iv, ma dovi- dimora una donna che, secondo lo voce pubblica, ■gii Corteggiava con assiduità, l.'avv. Macea.ri considera gli avvenimenti dell'ultimi, periodo di vìio .iella signora, ed ali'indigestione di frinii divinare, che definisce una pinti invenzione dell'imputato, riavvicina la non assunzione da parte sua di un'infermiera, I opposizione al ricovero dell'ammalata In un ospedale e Valimi.!lummcntn delle Itatiosceani. Questo è il quadro de! comportamento del Biancofiore verso la nogiie, quadro che ha un riscontro nello frase che l'impitiulo, secondo una (esilinone, la signora Cantoni, rivolge<a. alla moglie prossimo allo morie: « Non devi guarire, devi morire. Ne 'io fin sopra i capelli di te ... Le lettere «•d i telegrammi eoi gitali egli informava la .fanrglia Palinisano suilo stalo di sali.le della congiunta, la ricerca affannoso ile! testamento, un'ora dopo 11 decesso, e il mancato accompagnamento deila salma a Cnstellnneta. sono un riprovo dvdle intenzioni delittuose ìleiriiiiputato. L'oratore esamina infine le perifeie, e nota come le ricerche siano sfate lunghissime ed accuratissime. Nella ricerca del vl-mo furono leniate tulio le reazioni suggerite dalla scienza. Quando il risultalo ili queste ri« arche fu positivo, incontrovertibile, Biancofiore tentò un gesto d'audacia. Mn con quel gesto egli si scovò la fossa. Popò essere corso a lavico, «gli si presentò al giudice istruttore, esibendo la dichiarazione relativa : 'a spedizione di T! bottiglie di acqua minerale è cercando di spiegare cosi la presenza dell'arsenico rinvenuto ne! visceri della morta. Ma come fa appurato lieo presto, queliti dichiarazione era stala carpita alla buona lede del direttore degli stabilimenti. Questo episodio, dn solo, è elemento rivelatore della colpevolezze dell'Imputato. C con calorosa perorazione, l'uw. Maccari chiede ai giurali di fare giustizia, intera giustizia. m « Convinzione radicata » Prende or Procuratore Generale comm. II valoroso magistrato ha questi giorni un dolorosissimo lutto: la nioiie del padre. Iniziando, egli dice che torte in questo uionieulo dovrebbe essere inori di quest'aula:dolore. Ma la narlare il <=o=f'fuloMoretti,inì-biu'o nei mio doloro. Ala la sua MM«enzn dal dibattimento potrebbe es-vere interpretala coni' mancanza di fiducia nella bontà delia causa. Uquesto non è: • se la convinzione del-;^&°neff'an1^ li r* rs - avrei d coraggio di dirlo;'•'iiVér."i* l'accuso Tulli I rotti e le dello eaiisntrcosuinx •.ninni il ilio invece, in -oini'ilni'.'iit!», m e .; è o e a a , : la responsabilità dimostrala, piena-picela, conclusione lei Biancofiore è melile dimostrala ». L'oratóre soggiunge che non vi ha dubbio sulla premeditazione, e nota che le risultanze sono tali da non consentire la diminuente della concausa che ji Presidente ha. voluto inserire nel questionarlo per lasciare la via a ([nella decisioni.' attenuata che taluni ritenessero di prendere. Non vi sono elementi cito possano ttnlorizzare ilgiudice a dire elio Immacolata Palmisano è mona oltreché, per il velenosomministratole, per cene condizionipatologiche preesistenti in lei e che il marii.) non conosceva, la prova delia responsabilità dell'Imputato è basala essenzialmente sui ,'isullali della prova generica. La signora immacolata è inolia per avvelenamento: e. ovvio venire alla conclusione elio chi l'ha avvelenata è stato il mariio. Le conclusioni ti cui sono giunti i' periti tossicologici, « che essi "hanno riaffermai,.) nel febbraio 1928 con una dichiarazione al Giudice Istruttore, costituiscono un dato Incóntroverllhile. Le conclvisioni del perito prof. Carrara, che pure aveva un'indagine circoscritto, costituiscono il corollario della piova generica. L'oratore ricorda ai giurati che non devono avere perplessità circa la natura del fatto. V fatto non è purtroppo impossibile e non è raro. Quasi tutti ;li avvelenatori s'-clseru l'arsenico:piesìo veleno lanto insidioso e che lo caratteristiche tali (senza odore, senza apore) da poter essere propinato eoomolta facilità. Dell'imputato il P. C.ha già scritto quello che pensava nella requisitoria con cui ne richiese il rinvio alir .vsise. Non dirà -di pni.Hicorderii soltanto che in ani vi è mi locuinenio ìeirihilo, elio lo inchioda. In occasione delle punizioni inflitte al Biancofiore, si fi scritto questo dai suol superiori ., Non solo menliva, ina ■•'■ti poco senso di diguità induceva alcuni suoi Inferiori ad asserire cose contràrie al vero ed in suo vantàggio ». L'uomo che deve essere giudirato e riìKlividuo che nel 11)17 — u 2-i anni falsificò i certificati di licenzi) liceale. Egli tu alloro condannato pei falso ti a'il ' pubblico, l'u condannalo in contumacia, ha detto hi difesa, ma Nicola Dia goisti.fi.-ars' pop.,, r.ncl suo figura. coflorc non lece nulla pei dinanzi alla Corte d'Ai.-follo, da solo, illumina hi » Giustizia ! » Con oratoria piana, il I'. n. aggiunge- che non dirà ima parola sul matrimonio. Su questo |nullo l'impunito .'• già stato giudicalo, li l'oratore prende a esaminare, il contegno tenuto dai liianeolìore prilliti dopo lo morie della siin consone. Quando egli volle spogare hi presenza dell'arseuica ri- iolla menzogna, alla storia dille acqu di Li vico. Ma ogni persona sensata non può a meno di dire: « I" inutile, un innocente non ricorre a questo manovro ■. Anche la testimonianza del farmacista che egli indici per dimotirare che la povero signora facevo lo •ui-,-1 antimalarica, non lo ho sorretto, l-igli è ricorso alloro ad unti terza d'i-Lzione: il teste Ricchezza, il quale ven-' ne a fare delle dichiarazioni in contrasto cai gli altri e con sé slesso. Tulio ciò non ha servilo a puntellare l'edificio difensivo del Biancofiore ma a tarlo crollare, l'.gli aveva la capacità e l'Interesse a sopprimere quella disgraziata signora e l'oratore lo dimostra ampiamente. Vvviandosl alla conclusione il P. 0. dice .; Io sono ferinamente convinto della responsabilità dell'imputato e la stessa persuasione e nell'animo vostro, o giurati. Nicola Biancofiore imo sperare molto se i verdetti dovessero essere emanali ncVl'islanle di commozione' suscitata dall'eloquenza di un patrono. Ma i fatti sono fatti e nessuna eloquenza li può distruggere, l'.gli imo sperare nella nostra pielà, te non per lui. |icr qualche vittima innocente. Ma non siamo noi che abbiamo crealo questa vittima. L'angoscili che può desiare il pensiero di un bimbo non pini far velo al nostro giudizìo. Voi avete giurato di fare gitisi izia e farete giusiizin ». L'arringa a difesa dell'avv. Favia E' la volle ora della prima voce della difesa. In favore di Nicla Biancofiore si alza a parlare l'on. avv. Favin. Egli ricambiti il saluto ai colleglli torinesi c spiega die questi sono giorni di angoscia e di strazi per lui che lia conosciuto Biancofiore soldato, rlie lo ha considerato amico e che !o vede ora sotto i' peso di un'accusa resa quasi verosimile da mi fatale concorso di circostanze. L'oratore si chiede perche In questo processo si e dato tanto peso alle circostanze di dettagliò, si e voluto indagare così a fondo nella viln autelini.i dell'imputato. Rispondendo a questa domanda egli allenila che il processo per veneficio è contenuto nelle stesse linee in cui lo era quattro anni or sono. Allora it magistrato inquirente non ritenne fondata l'accusa. Per darsi un'apparenza di fondamento, i magistrati che ripresero in esame il procèsso vi innestarono tutte !.. circostanze accessorie attorno a cui ni è l'otto tanto clamore al dibattimento. L'ovv. l-'uvia afferma che non è equo e generoso parlare oggi del precedenti giudiziario relativo alla cancellazione dei voti. Esso'si collega ad una situazione particolarissima verificatasi nel liceo di Bari, una baraonda, di cui il Biancofiore fu. senza saperlo, il cupio espiatorio. Per l'altro precedente U'ussoluziu-ne dall'accusa di violenza m danno di una ragazza! l'oratore spiega che la pretesa vittima era la servetta di taso l'alniisaìio. Quella ragazza aveva mentito e prima, che dall'unici ::a giudiziaria la cosa fu appurata dall'autorità militare. Tnnt'è che subito dopo l'inchiesta svolta a suo carico, ;l Biancofiore conseguiva la promozio ne a capi in no. — B estano le punizioni — eouliuua il patrono —: ma cosa t. vuole dedurre dalle piccole punizioni.' L'ergastolo. Ah! no. Probabilmente liianeolìore non è un'aquila, ma ì. un buon ragazzo. Credete siano venuti ti mentire i testi che bau dichiaralo di non ritenerlo capace di un alto d''li'. tuoso'f Egli ha lofio un matrimonio di interesse. Ma e una consuetudine. Tornato dalla guerra colle carni lacerate, coH'ariitno spezzato, egli cercava pace, tranquillità, quieti'. E l'oratore rifa la storia ri» I matrimonio dell'imputato, ci fu scambio di fotografie; la PnimlsaiiO'si invaghì di lui, giovane, ul'licialc. Si sposarono. Che c'È di anormale in questo? L'avvocalo Pavia affollila che non si può contestare come liei primo periodo ci fu la massima serenità ira gli sposi, quella serenila che il Biancofiore anelava. Confutando li argomentazioni dsH'arcosa. Voratore rievoca le deposizioni a! coloro che vennero a conlatto coi coniugi Biancofiore e che ane¬ rbi furono come I rapporti tra -••timi, il testamento la> ro i s-i fosseato dalla I iiualcbe!pressione fosse staio esercitata su di! lei, non le mancava il modo d! pale-| stoPi. F. o*n pure l'oratore sostiene essere uno leggendo ipiella della richic-'- di danaro. In iosa Palm'sano! |IM'cMestp <v danaro, in rasa rat in-sano : hnancava il denaro; liquido. Se Bianco- flore cliìcdèva qualcosa, rimetteva, del- rie cambili: eh" venivano a stento sconlale: Dubbi e -verosimiglianze te Esaurita questo pari iiilrotìuUiva con cu! si è proposto di ilnietlere nel-[lla «un luce là vevito deiroinbienie n-m m',-ir • nel mwile vissr nnipijiatò, S'o-l 1 rat oi' ali.'iina non e pacifico riirte che sono alla I va l'i moni ai io al JOJù chi! la prova genericae IrainpiJlJante. La pe-is" di queliti oro-primo provve-dimenio di rigore contro il BiancoHo-re fu preso nel 192S. Nel processo si èverificalo, pur pane ilei magistrali chevi attendevano, un cambiamento di va-iuta loss lo c >r:ime. Ed esanviiKiiido lo perizieicologiche, l'ovv. Knvhi noia cheonsinsioni dei periti 'uhi sono ns-solute; essi trovarono un luilligiyun-ino di arsenico nei resti che esamina-tono. Per via 0' calcoli approssimati-vi fecero salire la presenza dell'arse- meo reni spoglie della Palinisano agr. 0.16. Questa quantità di veleno, hanno aggiunto i periti, sarebbe statasullieeiiie a produrre Iti morte se in-geriia in una sola volta. Ma la periziaCarraro 6 in contraddizione con què-ste conclusioni, iiuand'essa afferma. per spiegare le malattia, che l'episodio ilniziale coincide colla semministrazio- ne iniziale del veleno. L'oratore discute a lungo su queste conclusioni peritali pej- negare che Inmorie della l'alndsnno sia dovuto nl-l'nrsenlco. Rd egli oggtunge che l'ac- eusn il inverosimllv'. Ogni delilln ha a stia logico, vovn perpeirar vii l'uso e .-i. moglie? «piegata dalla-cura .in in anche a scopo previ dorsi nuche un'ipotesi: fuso che l'arsenico rin Perchè BiiMiertllore dó: il delitto .pianilo uvel'abusò della sostanza ilei-La. prèseli'/!) dell'arsenico «S hiiolorjcii latilllvo. Ma può r giudizio difriovanisca. c'ètutta una letteratura in proposilo. Chi può dire eh" Imma. ..Itoa Pnltnisano non fibbia l'alio ima curo di questo genere? Circo le acque di I.cvieo l'ovvocato invia, aminone eli'' t'imputato abbia evi-rito. Ed aggiunge: « Si. ,■ eohirddeno, le centi;, I- mille volte, Ma è l'innocente eh.- sliaglia: .1 delinqueule non sbaglia mai. E per questo a lira w so qualche piccolo errore vojee sospingerlo nell'abisso che con fana sapteiite acrhnonlo gli hanno scavato i suoi avversali' Con eloquente perorazione l'avvoco. o l:n:a conchtude dicendo di offldnre a! collego Dentini 'a diféso dell'nttico, :i: giurntl l'onore ili un ufficiale e di min famiglia, Slamane parlerà l'ovv. Quaglio di P. C. e nel pomeriggio, dòpo la nrrlnga a. difesa, dell'oli Benllnl. si avrà l verdello.

Luoghi citati: Bari, Pavia, Sluderno, Torino, Trento