Il deserto divorato in ferrovia di Arnaldo Cipolla

Il deserto divorato in ferrovia Attraverso il Continente Nero Il deserto divorato in ferrovia (Dal nostro inviato}- Sul « treno bianco 0 sudanese, Gemalo, 1989. Se mi permettete, d'ora Innanzi, ad accezione delle fermate nei punii principali del mio lunghissimo Itinerario, vi terviró l fogllclti del mio taccuino. Non saprei del resto come tare altrimenti, col caldo atroce cui vado incontro, le distrazioni e le necessità materiali assorbenti In un viaggio di Questo genere, la mancanza d'un ambiente adatto al raccoglimento e soprattutto la strada, la strada che bisogna fare e lungo la quale non vi sono nè alberghi ne possibilità di scrivere, nè comodamente nè incomodamente. Perchè se sperate la pace, mettiamo sul piroscafo nillaco, dissuadetevene ; non solo non vi troverete mal due decimetri auadratl di tavolino sul quale stendere un foglietto, ma se fate conto sul riposo notturno degli altri, imparerete che all'ora nella quale può incominciare la vostra utile veglia, le luci della nave si spengono, senza contare i sussulti delle ruote motrici del battello, dilettevolissimi per chi ha intenzione di scrivere. Il tempio di Ramsete nella roccia viva ZI mio taccuino incomincia dal punto nel quale mi son sentito veramente fuori dall'Egitto, uscendo nel pieno della notte dal Tempio fatto scavare nella roccia della montagna da Ramsete II, per commemorare la vittoria 'sui Cheta siriani. Più nordici erano t suoi trionfi militari e più addentro' nella sfinge africana, Ramsete, dai sorriso ambiguo, andava ad eternarne II ricordo! Vi ho già raccontalo come il tempio 'di Abu Simbel s'illumina. E' il piroscafo in arrivo che presta la corrente alle lampade collocate lungo i 60 e più metri di profondità di scavo nella solidissima roccia che costituiscono l'interno di questo maestoso santuario copiato da Serse in Persia. Esso non ha nulla della caverna, poiché i soffitti degli ambienti centrali sono poco meno alti delle quattro colossali statue della tacciata (20 m.), che guardano il fiume solitario. La parte superiore di una delle statue è precipitata, nè ci riesce a comprendere come questo sia avvenuto, dato che le statue sono scolpite nella roccia. La mutilazione par l'effetto di una mina fatta saltare probabilmente 'durante la conquista del Sudan di Mohamed Ali. il grande Kedivé aveva seco Barsantl, l'archeologo italiano che fu il primo a frugare fra le rovine' di Meroe, con felici risultati, i quali misero addosso ai pascià di Mohamed la smania di cercar tesori dove si potevano trovare. Comunque le tre statue rimaste intatte, circondate ai piedi dalle figurazioni delle regine, che non oltrepassano le ginocchia del re, e precedute da ima balaustra scolpita a bassorilievi, 'che raffigurano in ottimo stile lutti gli elementi della battaglia e della vittoria {mancò? tuttavia la pioggia di ttàVtii^at inani recise ai prigionieri, decorazione di prammatica in molti bassorilievi o pitture celebranti trionfi faraonici), tanno un effetto indimenticabile sul passeggero niliaco al limite dell'Africa dei mercanti di schiavi, degli esploratori e dei missionari. E" dal Tempio di Abu Simbel che la Croce del Sud incomincia ad essere visibile per chi viene dal settentrione. Sotto la luce delle stelle le tacete leggermente canzonatorie di Ramsete hanno l'aria di dirvi: « Vedrete che cosa vi aspetta! ». Il «treno bianco» Ma a noi. persone modeste, uomini e donne del giorno d'oggi, a Wadi Haifa non ci aspettava che un treno, il « treno bianco » del Sudan, quello che In 24 ore e 10 minuti ci avrebbe portati a Khartum. SI, di Khartum vi ho già parlato, ho messo, come si suol dire, il carro avanti al buoi, ma vorrete lasciarmi dire del « treno bianco », che è uno del mezzi di comunicazione più straordinari che mi abbiano fatto fare strada, il vero treno del deserto, il padre dei treni di questo genere, insorpassato e insorpassabile come « comfort ». Vi assicuro che vale la pena di fare im viaggio al Sudan per viaggiare sul « treno bianco ». Veramente tutti i treni al Sudan oggi sono bianchi; tutti, più 0 meno, sono treni del deserto, ma questo è il classico, il primo. Se i francesi realizzeranno la transahariana sino a Timbuctù, se gli italiani spingeranno le rotaie sino a Murzuk, non faranno male a copiare questo ventennale treno meraviglioso, che attraversa il più orrido, squallido, spaventevole deserto senza darvi la minima sensazione del medesimo. Ho detto treno ventennale, ma la linea è più antica. E' quella che tracciò Xitchener, riconquistatore del Sudan, alle spalle del suo, esercito avanzante verso il Nilo Bianco, per far piazza pulita del madhismo. Il < treno bianco > ha dei fratelli che gli assomigliano nei treni indiani, australiani (da Adelaide a Perth), americani e russi della Siberia. Ma ogni confronto sulla base dell'oblio dell'ambiente che si attraversa t vano. Lo at.fermo per esperienza personale. . . Abbandonate dunque il piroscafo ad Ilalfa e avete dinanzi il candido convoglio amico. Si entra in Sudan: dogana niente o quasi, a condizione che non abbiate con voi armi da fuoco. Il semplice transito per il Sudan di una piccola Browning automatica è un affare di Stato. Chi sa che cosa deve succedere per i cacciatori di elefanti che vanno al Bahr el Cazal per ucci dere pachidermi e pigliarsi le /ebbri.' La maialili del sonno non più poiché la profilassi di questo flagello nel Sudan meridionale è cosi energica da averlo latto quasi scomparire Solo e sabbia Dinanzi al treno o meglio dinanzi ■alle vetture-letto cercate un momento anngstsCcftcdpshtntdcvtqeabpsvabvvvsvnsnrdrdvavdfe trovate il vostro nome scritto su dilun cartellino appiccicato ad un paletto sull'entrata della carrozza. I compartimenti sonn veri « boudoirs ». Che bella cosa sarebbe poter andare in questo satollino sino al Capo! invece 1000 Km. soli sino a Khartum, ai quali potete aggiungere i 350 sino a Kosti. e poi la ferrovia i finita, intendo la'ferrovia longitudinale. Per ritrovarla] }ancora dovete arrivare et Cono* t c'f n'è per T'i. mese continue di strada nei più svariati modi. Giacché siamo sull'argomento ci tengo ad aprire una piccola parentesi per suggerirvi che tutti gli • exploit» • automobilistici che si son fatti nel passato e nel presente sul percorso CairoCapo e viceversa, sono da prendersi con l'eccezione che lunghissimi tratti furono percorsi non con le ruote sul terreno ma sulle tavole dei battelli ta¬ a i custri 0 fluviali n tratto per esempio da Kosti a Re}af (Gondocoro) mille e più chilometri non si può farlo che sul Silo. Naturalmente il « treno bianco < non ha soltanto la parte di lusso ma anche tutte le classi, comprese le terze, dove non viaggiano che gli indigeni proletari e nelle quali la difesa contro u deserto non è meno accurata che nelle classi superiori. Il deserto vero, quello nel quale non vive neppure una mosca, dura per tutta la giornata, dalle 9,30 alle 18.30 quando il treno W.M!e/taH«<e il Nilo di nuovo, poiché in «tonaanalisi la traversata del deserto nubiano è fatta per evitare la grande ansa niliaca fra Halfa e Abu-Hamed. Il deserto non ha bisogno di essere preannunziato poiché appena ci si distacca dal fiume c1 si è in mezzo. Si viaggia in una dolce penombra a ca-alone dei vetri azzurri che di regola bisogna tener sempre chiusi se non sivuole an'itutto essere arrecati e trn. vuote anzitutto essere accecati e sr"-var poi la sabbia nelle tasche dello smoking o nei più reconditi angoli deivostri arclchiusi bagàgli. La sabbia penetra da per tutto. Si viaggia dunque nella penombra seduti sul vasto letto della cabina e non avete neppur bisogno di far girare il ventilatore talmente l'aerazione è perfetta a causa delle doppie coperture esteriori, dei filtri per la sabbia, del riparo che impedisce al raggi solari di arroventare il chiuso ambiente. Vn servo sudanese è al vostri cenni e siccome novanta volte su cento non parla che l'arabo, cosi vi porta tutto quello che volete, anche un mazzo di rose magari invece di un'acqua minerale ghiacciata. Il compartimento è cosi ampio da contenere anche una poltrona di vimini e un tavolino, oltre la toeletta. Il bagno non c'è come nel treni indiani, ma se avete voglia e se durante la corsa nel silenzio arcUfavillante non avete saputo resìstere alla tentazione di aprire la finestra e vi siete un po' insabbiato ricevendo la sensazione piena ed intera di che cosa devono aver sofferto i milioni d'uomini che vivendo in epoche non ferroviarie attraversarono questo inferno; ci sono le doccle ad Abu Hamed. I «miraggi» e le «stazioni» E' meglio lasciarlo chiuso il finestrino dal vetro azzurro, che vi dà una cosi ingannevole visione della Nuota! Per accennare alla parte saliente della psicologia di chi attraversa il deserto di Nubia sul treno bianco, nella classe di lusso dirò questa cosa sincera: Per la strada, sul piroscafo da Shellai avete certamente conosciuto dei vostri consimili che ora stanno attraversando il deserto con voi net compartimenti accanto. Parrebbe naturale che i viaggiatori si cercassero, s'intrattenessero gli uni con gli altri, non foss'altro che per distrarsi, per vincere quello sgomento delle sabbie senza fine, delle colline lunari che vi passano sotto gli occhi allucinati. Neppur per sogno; Si manifesta in tutti un immenso desiderio di rimanere soli. La spaventosa monotonia vi incatena come un morto ad occhi aperti. E poi vi sono l miraggi che volete « godere », il completamento inebriante dell'illusione. DI miraggi nel deserto di Nubia ne vedete di continuo ma a finestrino aperto. E sono veramente quelli leggendari, quelli sahariani: le palme, i laghi, le cupole delle città, soprattutto l laghi che mai raggiungerete. • /I freno non è eccessivamente rapido. La condizioni essenziale perchè non accadano accidenti è che gli assi delle ruote non si arroventino, inconveniente che si verifica molto facilmente. Quindi non si può correr molto. Ogni 35 chilometri vi è una fermata sormontata da un enorme numero progressivo che la designa. Queste fermate {sono dieci lungo tutto il percorso) sono troppo orrende per aver avuto un nome, il numero bastava. Le loro costruzioni circondate da un muro che le difende contro le tempeste di sabbia, hanno la forma del tukul etiope, benché in muratura. Sono l punti dove, a grande profondità si è trovata l'acqua per le locomotive. Il treno non si arresta a tutte ma solo in quelille dove si prende la temperatura degli e n e . a'dirimi diversi nell'altro, a] Benché lo sc«rlame.r>'i assi delle ruote. La prospettiva di una fermata nel deserto è di quelle che vanno assolutamente evitate. La ragione è ovvia. Nel deserto di Nubia i tre ni non circolano, non s'incrociano, pas sano soltanto due volte per settimana in un senso e altre due volte e in delle rotaie sta inferiore «i normale (1 metro e 15centimetri) non si ha sul treno nestu-na impressione d'angustia. Eccellentepure i la vettura ristorante più chiù-sa ed azzurra che mal. Sembra di premiare in sottomarino. Lungo i,l Nilo Raggiunto II Nilo, una diramazione si stacca da Abu Hamed verso occidente tino a Karetina e alla provincia di Dongola, famosa per i suoi datteri e per le rovine delle antiche città nubtane: Napata, Kurru, Nuri e Meroe, tutte presso il fiume che nella grande ansa dongolese forma la serie numerosa delle tue cateratte, le quali durante le magre rendono impossibile la navigazione. Il tratto da Abu Hamed a Khartum lo si fa di notte e Quindi non si vede Berber, il luogo dove avvennero gli eventi più selvaggi del fanatismo madhista e neppure lo sbocco dell'Atbara (il primo dei grandi affluenti venendo dal Nord) nel Nilo,- dell'Atbara che ha le tue branche Gash-Setit sull'altopiano eritreo e nel paese degli Amhara etiopi. E' dalla foce deli'Atbara che si distacca Jl tronco per Port Sudan, dalquale «ronco adHaiya, a un centinaioÌJ* ^^Jl}ma,f^y.arf,Jtl. MarRosso, si dirama la lunga linea che discende a Kassala e ai campi di cotone del delta del Gash Questa linea iniziatasi alla fine del "22 fu condotta a termine nei maggio del '24. Sono in corso i lavori per prolungarla sino a Sennar sul Nilo Azzurro dove attraverserà il fiume sulla formidabile diga lunga 3 nhUometri t già ultimata daZ anni ehi to •barra. Ansi, il troncoKa**ala-Gh*<laret, e otri in funsinne,come puri, e da parecchi» tempo, cor rono i treni dalli diga a Kosti sulSilo Bianco sino olla lontana El Obeid, la capitale del Kordofan. In questo modo il commercio del Sudan occidentale e la produzione cotoniera del Ghestra {Sennar) e della vasta regione fra VAtbara e il Nilo Azzurro saranno presto convogliate direttamente al mare via Kassala. Il centro xf irroviario sudanese è alla foce dell'Atbara nel Nilo. Di qui la ferrovia principale, la « main Une » sempre costeggiando il Nilo tocca El Damer capitale della vrovincia di Berber. Si possono vedere dal treno la piramidi di Meroe {da non confondersi conla Meroe dongolese) quando Vaurnra tinge di rosso il deserto « la brezza del nord si leva facendo fremere le miriadi di pianticelle dei centri cotonieri di Zeidab s Vm Ali. Altro punto interessante lungo la ferrovia è Shendi, dov'è riunita la cavalleria anglo-sudanese {le forze militari inglesi al Sudan si compongono di ire decina ai ^taglioni sudanesi compie-tati aa ma Hcca aviazione). DopoShendi il treno sale un poco sulle bas-se colline che dominano la settima cateratta del Nilo, raggiunge Khartum Nord e subito dopo Khartum, passa rumorosamente sul gran ponte a tette luci che sorpassa il Nilo Azzurro. Arnaldo Cipolla. :,oni 1 ' 41 ;ia

Persone citate: Bahr, Browning, Cazal, Halfa, Mohamed Ali, Obeid, Port Sudan, Wadi Haifa