Il Quarto Re

Il Quarto Re Il Quarto Re Gli stranieri abbandonano Kabul in aeroplano La Legazione inglese non ha lasciato la capitale n e e Londra, 23, notte. Un comunicato della Reuter smentfsee recisamente la voce che si stia procedendo all'immediata evacuazione del personale della Legazione britannica a Kabul. L'eventuale partenza del. Ministro inglese e del suo personale d'ufficio dalla capitale afgana non potrà dipendere che da circostanze le quali non sono ancora certe. Qualora queste circostanze si verificassero, allora verrebbero naturalmente prese senza indugio tutte le misure necessarie, in. contrasto con questa calma ni fidale di Londra, i corrispondenti'daìl'Tndia sembrano incapaci di fre-\nare il loro orgasmo. Pure nei te-\legrammi di oggi non accennano \più all'evacuazione dei diplomatici,]ma soltanto a quella dei civili. E' !chiaro che la residenza a Kabul co-\mincia a farsi molto spiacevole per\i residenti europei che vi sono fa-coltativamente rimasti ed è nalu-rate che, almeno una parte di essi, ora propenda ad usufruire della fa-colta di trasferirsi altrove. A tal uopo i maestosi aeroplani da tras- porto del parco militare inglese di Peshawar stanno rientrando in azio-ne, ma la loro impresa si è fatta più difficile che mai e l'esito della loro opera si prospetta molto più proble-malico che nella prima occasione. 11 nuovissimo Emiro Il quarto d'ora attuale della turbolenza afgana, cosi come là inler- pretano gli osservatori del confineindiano, è descritto dall'inviato spe- e e o i ciale del Daily Telegraph a Peshamar in questo messaggio in data di stasera : , « L'Afganistan oggi ha un nuovo Re: il quarto Monarca nel giro dialtrettante settimane. Resta a ve-dere se quest'ultimo aspirante allo scettro degli Emiri sarà capace di issarsi sul trono n di mantenervisi.Ma sembra che egli possa disporre realmente dell'appoggio dell'importantissima tribù degli Shinwari e forse anche di quella dei Chilzai. Il nuovissimo emiro aveva funzionato sino al mese scorso da cosìdélto controllore militare della zona di Yella habad. Egli era ritenuto amicissi-mo di Aman Vllah e si vociferavache stesse attivamente adoperandosiin favore del Re spodestato. Senon-che, giorni or sono si riuniva nellacittà di Jagdalak una conferenza dinotabilità afgane che deliberava chea nessun costì si poteva tollerare lapresenza del sedicente Abib vllah Ghazi sul trono di Kabul. Quindi, dopo lungo dibattito, la conferenza decideva di proclamare senz'altro Emiro il principe Ali Ahmad Khan e di appoggiare a spada tratta un tentativo che egli avrebbe subito intrapreso dì marciare sopra Kabul. Il novello Emiro lasciava il giorno di poi la città di Jagdalak, la quale si trova ad una cinquantina di chilometri ad ovest di Yellahabad ed attualmente egli sta marciando alla volta di Kabul col proposito di penetrare nella, capitale e di rovesciarvi l'ex-bandit-ì proclamatosi monarca. «Può darsi che sia stalo determinato da questo fatto nuovo un importante provvedimento che si sta mandando ad effetto qui. da PeshawarTutti i residenti stranieri, in base a decisione testé presa, saranno allontanati al più presto possibile dalla- \capitale afgana. Parecchi aeroplana.\inglesi presteranno ancora una voi-\ta i loro servigi ed un primo gruppo -jdi 25 dei 200 residenti europei aKabul sarà trasportato a Peshawar éntro le prossime '21 ere. Inoltre sprogetta di ritirare da ; Kabul, tutte quante le Legazioni e tra una decina di giorni il. Ministro britannico, insieme coll'intero personale della Legazione, arriverà indubbiamente in India. La decisione ora. presa è confortante, perchè, in hase ad essaqualunque cosa abbia, ad avvenire a Kabul, a Kandahar ed, a Ydlahabada a o l l a . i o l od in altre località, nè le bande fanatiche nè i mullah disgustati per il crollo dei loro ambiziosi disegni, saranno più in grado di sfogare eventualmente le loro ire sugli stranieri. « La conferenza di tribù che era stata indetta a Dakka sembra e»» sere rientrata all'ultimo istante. ti I Shinwari appresero all'irti'' provvìso che il principe Ahmad Khan stava per porre la sua candì' datura al trono ed i loro delegati^nsichè proseguire per Dakka, tornarono subito indietro. I delegati delle 'altre tribù raggiunsero bensì il luo\go dell'appuntamento, ma informati \della nuova piega degli avvenivienlii \ aderirono, a loro volta, alla deci]sione dei loro confratelli riuniti a ! lagdalai: e fecero ritorno essi pure \ alle rispettive terre per pensare al \da farsi. La probabilità maggiore '^adesso è che l'accordo di Jagdalak \raccolqa importanti appoggi tra le' \ innumerevoli tribù che popolano il 1 torbido Paese. T piloti britannici' adibiti alle nuove evacuazioni do \vranno assolvere un compito e'stre imamente difficoltoso. Il freddo è as\siderante. Mentre scrivo, colate di nevischio si rovesciano contro i vetri delle finestre. Senza-dubbio sta ne\vica.ndo abbondantemente tanto a. Kabul quanto sulle giogaie che incoronano i confini dell'India. Sarà giocoforza volare ad almeno tremila metri di quota per raggiungere \KabtjL E n0n è improbabile che gli allerraggi possano eettuarsi soltanto \ \in bande di franchi tiratori, consi «liano di effettuare le 'evacuazioni Per lc vie del cie'° anziché per quel\,e di terra. Si prospettano compli- sopra un aerodromo ricoperto di neve gelata Le strade da Kabul al confine indiano non sono realmente impraticabili, ma la possibilità che, gli stranieri di transito si imbattano l o cazioni. quasi immediate. Ad onta delle tante voci che corrono, nessuno sa realmente dire se .iman Vllah continui realmente a nutrire l'intenso desiderio di riafferrare il, trono, oppure se lo abbia abbandonato. Manca ógni notizia relativa al ge- - \nerale Nadir Khan il quale, a quana,'0 sembra, non si muove dalla riviei1 ra francese. Inoltre resta da accer- ! tare su quali effettivi appoggi il a \ nuovissimo emiro possa contare ali {l'atto pratico, quando egli, colle sue e j truppe, si approssimerà alle mura a'.di Kabul. L'emiro Abib Vllah quasi h {certamente non si muoverà dalla ca- , a o n n . o e d a errnr. a na ni io a r si e a nen na, a d pitale, almeno per il prossimo futuro. Tuttavia le sue risorse finanziarie si fanno sempre più cagionevoli e sino al momento in cui l'opinione pubblica lo appoggerà egli, non dovrebbe sentirsi costretto ad abbandonare la città e rifugia,rsi tra le montagne ». Un aeroplano 1 sperduto nella nebbia? Intanto il corrispondente dello stesso giornale da Allahabad in un cablogramma, dell'ultimissima ora informa: « Due aeroplani militari di grosse dimensioni partivano nel pomeriggio di ieri da Peshawar alla volta di Kabul per andarvi a prenderei ad ogni buon finel i residenti indiani che desiderano rimpatriare. Molta folla attese nel^aeiodrovio di Peshawar sin dopo il crepuscolo il ritorno dei due velivoli, ma essa rimase delusa. Ad un tratto giunse la notizia che una delle due macchine anziché raggiungere Kabul, era stata costretta ad atterrare in- un punto intermedio. La 'seconda macchina arrivò nella capitale afgana senza incidenti, ma non potè riprendere subito la via del ritorno stante la nebbia che era calata nel frattempo. Si ignora la sorte del primo aeroplano. Un piccolo appart'-Mo da ricognizione è partito da Peshawar per rintracciarlo ». M. P. I

Persone citate: Abib, Ahmad Khan, Ali Ahmad Khan, Aman Vllah, Monarca, Nadir Khan