Sarrail, De Jouvenel, Ponsot in Sorìa

Sarrail, De Jouvenel, Ponsot in Sorìa Sarrail, De Jouvenel, Ponsot in Sorìa (Dal nostro inviato) O libT D (Dal nostrDAMASCO, «liccmbrp. niicM'oiiiiui ueJélite progetto di couzionc (lanuiscoiiu che per un mo si mentii cut persino r ri; la sonnolenta alicnzione europea, limisi che dovesse scaturirne un verbo nuovo pei' tutti i mandati avvenire, è mi: "riunente naufragato. ('ìli l'iiiciulaiueiiii suggeriti dai pairejs rnnscripli al .signor Ponsot — l'alluale Alto Commissario — non sono siati uccellati dal Governo francese - al quale non è parso vero che i legislatori siriani gli fornissero il pri lesto ili gettare sulla bilancia la *ì>aila ili l'trnnno — ed i rappresentimi i del popolo si sono vendicati seppellendo la inanità aliarla costituzionale sotto unii vera valanga, di palle nere. Di ripicco, il signor Ponsò) ha sciolto il Parlamento. I principii democratici e quelli dell'auladecisione stanno attraversando, coine si vcile, un gran limilo quarto d'urti anche in Sot'ìn. SenoiichÈ la maggioranza dei soriani se rie infischia della democrazia. Ailaccntissiini a tulle le forme pili vistose della gerarchia antica, essi hanno scarsissime simpatie per quella specie di repubblica federale di tipo americano che i francesi vorrebbero imporre. Anche questo dobbiamo accettali' come un errore del Mandato francese? ÌV un errore strano: la Francia, da quando esiste, non ha inai cessato di lottare ,per l'unità. Dai tempi di Carlomagno sino alla rivoluzione del '03, la politica francese lui subito sempre l'influenza i|ei doe poli magnetici: la Corona e il Feudo; j Borgogna, i Condó, i Pollati da una parte, i P.c con i loro grandi ministri dall'altra. C'è voluta, una rivoluzione, quella del '93, perchè la lòtta secolare cessassi?: la Convenzione ha fallo sua la lesi della. Corona e con un tuffo nel sangue ne ha realizzato le aspirazioni annose. 11 secessionismo costò caro alla Francia: è mai possibile che la Francia di oggi rinneghi la sua storia Incatenando i popoli sotto mandato al suo stesso errore antico? Cerni, un damasceno ed un libanese non sono esattamente la stessa cosa, ma non esistono forse le stesse differenze tra. .provenzali e parigini, tra parigini e brettoni? 15' mai possibile che la Francia perda ad una svolta, il senso storico a lai punto e faccia del secessionismo in casa altrui, proprio ora che il mondo si orienta visibilmente verso l'unità più assoluta eli comando? Ma non basta: la maggioranza del cittadini - -maggioranza nella quale si confondono le classi elette e le masse — aspira a vivere sotto lo scettro di un principe fastoso che regni a Damasco su tutta ia Sorla, |ii'iiieita-da qualche grande Potenza europea, con certe particolari garanzie per il ('iran Libano, paese più e\ ululo e per le minoranze cristiane. \ ige in Socia, paese del latifondo, il regime feudale: i francesi, ai quali la storia dovrebbe avere insegnato che le istituzioni democratiche galliche, trapiantate a cento metri dalla frontiera nazionale, in paesi di civiltà milionaria^ non resistono un'ora, b,inno voluto instaurare, senza transizione, il regime democratico di tipo francese, con l'aggravante del federalismo: cosicché invece di un solo parlamento a Damasco, i siriani vanteranno un presidente ed un parlamento — con congrui emolumenti e indennità — per ognuna delle molle capitali. esistevano certamente in Francia — (piando lo prime crepe del Mandalo si fecero sentilo — molte tnc'diocrità politiche, come in tutti i paesi del mondo: ma non v'era che un uomo assolutamente incapace di correggere errori : Sarrail. A liti fu affidato l'incarico. Se volessimo.corcare tra le grandi e le piccole figure militari di tutti i tempi un tipo d'ufficiale paragonabile a Sarrail, non lo troveremmo, benché molti siano gli esempi di egocentrismo e dispotismo miniare, quel dispotismo che fa oggi digrignare i denti al soldato, ina Io lancia, domani a morire, cantando, per la Patria. 1 francesi che Io conoscevano herie, lo avevano soprannominalo le urnnd soitdard, il grande soldataclio. Nella sua lunga e non oscura carrièra ha risalilo e ridisceso più volte le infinite gamme dell'ammira-! zinne e dello sfavore popolare, hai conosciuto nuli gli osanna e tutti ij ertirifìgc, e nini è sialo lanciato in un'ora alle stelle dagli uni che perj essere precipitato in un minuto nel fango dagli stessi o dagli altri. FI, campo trincerato di Salonicco fu o-|pera sua, e la Francia glielo deve:!ma, (.'oiue tutto lo medaglie, nnehei([nello di Sarrail hanno un rovescio. Ovunque ha mosso piede, ha creato imbarazzi al Govèrno: lutto le volte ti ine ijui un ii«r iuscito ad attrar-'l[! che ba volino uscire dal suo compi-!in di organizzatore e condottiero peri raro della politica, sia pure della po-, li.iea ..lililaro. ha avuto guai e ara-, i/o. I suoi amici dicono die la Re- pubblica lo ha mandato in Soria per lendérgM un tranello e silurarlo, ma non è atroce pensare clic la. Repuhlilica fiancese compia simili esperimenti sul corpo già martorialo dei suoi pupilli? Disposto a farsi massacrare pillili,.-lo elio desistere da un atteggiaaicnto dopo averne riconosciuto i pericoli, Sarrail è l'essere .più contradlitni'io che esista. Membro influente I Ila Lega dei Diritti dell'Uomo — -,,'Il-vh fondare una sezione a Damasco, ina poi lui preferito bombardare a città — è in fondo all'animo un ilioriirida, lia l'ossessione di-non es. -re amato e non ama nessuno. Se '..; Francia avesse dovuto conquistaio In Soria con le anni alia mano. .•:li sarebbe stalo certamente adatti, : trattandosi di pacificare un paese quasi inerme, si poteva trovare di mogi io. Oouraud era arrivalo in Sorla i-oii la mentalità del crociato: si era credulo designalo da Dio, per il tramite della Repubblica francese, a . Htiiiuiiaic l'opera di Goffredo di II11glionc: Sarrail, imbevuto di rancidii democrazia, sbarcava con ramino del libero pensatore di provìncia elio vede in ogni parroco di campagna la causa prima di tutti i mali i-lie affliggono la povera umanità, freso possesso delle «ue cariche, sfogo, anzitutto, come generale in capo, certi suoi vecchi rancori di Macedonia, poi rivolse Iti. sua. attenzione alle cose dello Stalo, e se la prese con j preti. Volle il caso che si dovesse itelcbrare in quéi giorni un solenne ro inviato) P' ', m' Te Danni. Sarrail, debitamente invitalo, s'affrettò a far sapere in modo scortese che non sarebbe interventi »'v«i»Mii cuo liuti silicone 1 ilici veli u-'to nò in quella occasione nò in altre consimili. U Patriarca telegrafò a Parigi e dal Quai d'Òrsay parti una noia piuttosto secca all'indirizzo dell'Alto Commissario, con l'ordine di non fare, dell'aniiclericalismo inopportuno. Se la Repubblica aveva rea! meni e inviato Sarrail in Soria per silurarlo, il colpo era fatto: l'intervento del potere centrale fu annunciato dai pulpiti come un bollettino di vittoria. 1 musulmani si senIirono spalleggiati da coloro tra i quali mai più avrebhero sperato trovare alleati contro ia. Francia. La ribellione comunemente conosciuta sotto il nome di rivolta drusa, fu ben più vasta di quanto non si creda: vi hanno .proso parte drusi e beduini con lo anni alla mano, maroniti e greci con la congiura e la predicazione, gli ebrei vendendo cartucc.ie a dieci franchi l'ima. L'opinione pubblica si commosse: la Francia, nel suo smarrimento, fu sagace, senti che le cose erano andate troppo oltre, Sarrail aveva esagerato. L'attenzione del mondo, distolta per un attimo dal gravi problemi dell'ora, si concentrava sulle cose di Soria. Bisognava dare a! inondo, rapidamente, una prova di serietà, e di buon volere. Bisognava mandare in Soria un uomo veramente degno della, carica. Esisteva dunque un uomo? Sì, esisteva: De Jouvenel. De .lonvencl è un uomo politico di prim'ordine, vecchio giornalista, delegato francese a. Ginevra, animato dallo spirito delle convenzioni, politicamente onesto. A chi gli chiedeva, durante il viaggio, quale rotta, avrebbe seguita, fra gli scogli di Soria. rispose : «Non so, non bisogna avere preconcetti :bisogna farsi un'idea sul posto ». Come mai la Francia, avendo a portata di mano un uomo adatto alla bisogna, aveva aspettato tanto tempo a servirsene? Come mai gli aveva anteposto Sarrail? K come mai, avendo avuto la fot luna di trovare in un momento così terribile, un uomo simile, che sembrava inventato da Wilson in una col Mandato, non lo ha. mantenuto in carica? Non si commettono errori simili, non si sbaglia strada per novo anni di seguitili De Jouvenel giunse a Derutti nel dicembre del '35 e prese immediatamente contatto con gli esponenti politici del paese. Stette sei mesi ili Soria e, unico fra tutti gli Alti Commissari, seppe presentare le sue conclusioni al Governo in un rapporto organico, improntato ad una esatta valutazione delle possibilità francesi. Egli era francese e pensava naturalmente in francese, ma le sue proposte avevano, a prescindere da ogni altra considerazione, un merito altìssimo, quello di adaltare le aspirazioni della Repubblica alle origini ed alle finalità del Mandato, nonché al modo coi quale il Mandato era stato concesso. Il progetto De Jouvenel avrebbe porlo alla Francia il destro di trarre dall'esercizio di un Mandato che deve essere temporaneo tutti i vantaggi possibili, togliendola in pari tempo da una posizione falsa e permettendole di scrivere a. suo credito, nel gran libro di Ginevra, i sacrifìci d'uomini e di danaro sopportati, nell'esercizio del mandato stesso. In altre parole, la Francia avrebbe chiuso il suo bilancio soriano in attivo, pur apparendo credi! rico verso la Società. Tutti i francesi, uomini politici o giornalisti che sono venuti in Soria — alcuni di essi hanno attaccalo i! Mandato con una. violenza verbale che ben difficilinents ci si potrebbe attendere da uno straniero —- hanno concluso che l'unico mezzo per uscirne era di creare un grande Stato unico e indipendente, con un esercito nazionale che permettesse' l'evacuazione progressiva delle truppe francesi: la Francia avrebbe dovuto riserbnrsi un'influenza politica diretta ed una priorità, economica e chiedere l'ammissione della Sorla nella Società delle Nazioni, concludendo con essa, da. potenza a potenza, un trattato commerciale di ferro. Idea ottima, la cui attuazione avrebbe chiusa per sempre ogni porta in faccia ai concorrenti mettendo una volta per sempre la parola fine all'antipatico dibattito. 11 progetto De Jouvenel era questo a. grandi linee, iìin gli nomini del Ouai fVOrsay non approvavano. T.ri Francia si era dunque affaticata secoli ner Tar piacere agli ndusti'iali di Lione, per un seme {'ruttata commerciale, che per mettesse di esporlare in Sorla merci a condizioni di privilegio! K della via diretto alle indie ''Osa ne faceva il buon De Clic cosa ne faceva del pnsrf-d-fem in Levante? Mandare De .lonvencl in Sorla eia «lato un espediente assni pericoloso por la Rnp11^ 1 ili<;nrf111 ppe^ nno <t che Jouvenel? quegli espedienti ni quali non si ri corre che a malincuore, nei momenti mollo critici: De Jouvenel era un europeo, un uomo assai pili vicino a Ginevra che al Onai d'Orsny. pieno di utopie, •nisocnnva toglierlo di lì al pili presto o metterlo in condizioni di andarsene. Ma come sostituirlo' Occorreva un nomo impersonale, mi Dupont. un Dnbois. un T.cblnnc o un Leroux qualsiasi, un persona«gio standard, di transizione: in attesa, naturnlmenie, che gli eventi maturassero per il sran colpo. Dove trovare un simile uomo? Eccolo bello e pronto: Ponsot. Ponsot detto la Sfinge di Sorta, l'uomo che non apre mai bocca se non per dare pienamente ragione all'ultimo che ho parlnto. Un giorno la Francia si presenterà a Ginevra con un fatto compiuto ed una lunghissima nota di spese e. dirà: » ITo speso tanto e perduto tanti uomini. Non potevo più esercitare un mandato cosi : non sono lauto ricca da profondere milioni. Ilo dovuto prendere certe garanzie ». Oliando la Francia ebbe bisogno di garanzie in Tunisia invenló i kmmiri: oggi inventa l'imperialismo italiano: possiamo quindi arguire quali saranno le garanzie francesi in Soria, se non stabiliamo sin d'ora in modo chiaro e preciso che cosa sin un Mandato. Massimo Escard.