L'Afganistan cerca un quarto Re

L'Afganistan cerca un quarto Re L'Afganistan cerca un quarto Re L'ombra del prìncipe Nadir Khan alle spalle dell'avventuriero Bacha I Sakao « Gli appelli di Amasi Ullah durante la fuga: «Rovesciate l'usurpatore! » » Gli spari di gioia delle soldatesche vittoriose: sette abitanti di Kabul uccisi Peshawar, 82 notte. In base alle ultime notizie la situazione in Afganistan si mantiene estremamente confusa. Abib THlah Ghazi, nuoto Emiro, non ha ancora nominato i suoi ministri. 1 bazar* della capitale sono nuovamente pieni di folla. Finora non risulla che, sia stalo perpetrato alcun taccheggio degno di nota. Sul carattere della tranquillità che prenaie a Kabul sono però consigliabili abbondanti benefici di inventa' rio. Per esempio le truppe vittoriosa l'altro giorno si abbandonarono a spiegabili festeggiamenti. La suprema estrinsecazione della loro giocondità si risolse nei cosidetti spari di gioia che costarono la vita a sette persone. Evidentemente gli abitanti di Kabul non si unirono insieme coi fucilieri del nuovo Emiro. Questi sembra riposarsi ora sui suoi allori, ma secondo informazioni che continuano a giungere il riposo di Abib Ullah sarà probabilmente disturbato molto presto. Tra i risultali valicinobili figura quello di una sollecita abdicazione al trono da lui usurpato, òli afgani sono gelosi della loro indipendenza, essi considerano il nuovo Emiro come una specie di straniero o almeno come un uomo ai soldo degli stranieri. A tutta prima il successo del capo dei ribelli fu generalmente acclamato, ma la 'scena non tardò a mutare. E' noto che le truppe di Aman TfUah non ricevevano la paga da parecchi mesi. Esse in pratica erano affamale. Il Re si occupava di tutto fuorché delle sue forze armate e questa trascuratezza fu tra i fattori che maggiormente cooperarono alla sua caduta. Chi paga? Orbene, il nuovo Emiro ha non soltanto versato alle truppe gli arretrali di paga, ma ha portato il loro soldo da 12 a ben 65 rupie al mese. Inoltre egli ha versato a ogni milite un mese di paga in anticipo. Intan'to egli trovava modo di provvedere i battaglioni di abbondantissimo munizionamento e metteva così tutte le forze di Kabul in pieno assetto di guerra. Senonchè, trascorsi alcuni giorni di riflessioni, sono sorti nelle parie tribù alquanti dubbi sull'origine della dovizia ostentata da un uomo che fino a poco tempo addietro non possedeva un centesimo. Bacha I Sakao ha potuto arricchirsi in un baleno e profondere denaro a destra ed a sinistra. Dove lì ha trovati? , Corre voce che recentemente affluì ira le sue mani una grossa partita 'di oro proveniente dall'estero. 1 seguaci del nuovo Emiro nutrono ora alcuni timori per l'a-venire del Paese. Essi accolsero Bacha l Sakao come un condottiero occasionale, ma non come un governante. Intense gelosie gli si sono scatenate intorno, non appena egli agguantò le redini del potere. Ne segue che la situazione della capitate potrebbe capovolgersi da un momento all'altro e risulta che sono in corso allestimenti per l'evacuazione di tutti i residenti europei nelle Legazioni. Se il nuovo Emiro venisse direttamente avversato, Kabul potrebbe piombare in una completa anarchia. Si cerca un nuovo condottiero Corrono molte dicerie intorno a ricerche che starebbero svolgendosi per trovare un nuovo Re da mettere al posto dell'usurpatore. Si dice che Nadir Khan, il quale fu molto in vista durante la terza guerra afgana, abbia ricevuto sollecitazioni di fare ritorno da Parigi dove egli tranquillamente soggiorna e gli sarebbero stati promessi vigorosi appoggi. Sia 'di fatto che questo principe gode il rispetto di molte tra le tribù del suo paese. Fu Nadir Khan che ottenne un'amnistia in favore dei guerreggiatori compaesani che nel 1919 diedero man forte al Governo afgano contro l'India. In quell'occasione egli manifestò grande jibilità. Comunque gli afgani stanno indubbiamente cercandosi un condottiero migliore di ^Abib Ullah. Può darsi realmente che la loro scelta ricada su Nadir Khan; rimane però a vedere se egli sia disposto ad abbandonare le comodità di Parigi per trasferirsi Ira le aspre montagne dell'Afganistan. Ad ogni modo molti inizi fanno presagire che la gloria del nuovo Emiro sarà di brevissima durata. Egli non è rispettato da alcuno ed è sospettato di tradimento e sta trasformando in nemici con molta rapidità i suoi sostenitori di un tempo, in questo senso, almeno, depongono i ragguagli pervenuti a Peshawar nelle ultime ventiquattro ore. Che cosa sta realmente preparando nel frattempo V ex-Re Aman Ullah? Si dice che egli abbia revocato la sua abdicazione e che abbia inizialo tra le tribù una intensa campagna di propaganda per mezzo di messaggeri che recano intorno migliaia di manifestini: « Aiutatemi a rovesciare questo utturpatore che è figlio di un volgare pprtatore d'acqua. Non dimenticate e h e a e ' a a i e i i i , b o a o l i o i a n o o e a o . e e che io ho revocato tutte le riforme che scatenarono questa lotta intestina che lacera il nostro Paese n. Cosi sarebbe concepito uno degli appelli inviati intorno da Aman Ullah per il tramite dei suoi messaggeri. Ma in realtà mancano informazioni positive sui suoi intendimenti. Forse egli esita. I suoi disperati ri chiami alle tribù dei Durranìs e dei Kamdahari per ottenerne l'appoggio sembrano caduti quasi tutti nel vito to La tribù dei Durranis in ispecie non è tanta devota alla persona di Aman Ullah quanto alla dinastia di cui egli è capo. Perciò si accentua la voce che Aman Ullah, dopo lutto, sarebbe realmente alla vigilia di partire da Kandahar per riparare all'estero, forse nel sultanato di Herat. Tristezze e speranze di Inayat Ullahintanto un giornalista che ha viaggiato nel treno sul quale lnayal Ullah ed il suo seguito hanno coperto il tragitto da Peshawar a Chaman telegrafa da quest'ultima città che la comitiva sembrava riacquistare animo via via che si avvicinava al confine afgano. L'ora dell'arrivo a Chaman era stato tenuto segfeto, ma densa folla armala di macchine fotografiche era stipata sul piazzala della stazione quando il treno giunse. Uno dei membri della comitiva di Inayat Ullah è uno dei fratelli dell'ex-regina Suraid. Egli era rimpatrialo recentemente dall'Inghilterra, ove si era laureato alla Università di Oxford. Inayat Ullah evidentemente ignora che cosa avvenga nel frattempo a Kandahar. Egli spera che la città rigurgiti di sostenitori del vecchio regime. La malinconia che lo pervade non trova conforto se non per quanto gli vengono dicendo i suoi amici. Questi lo assicurano che abdicando egli salvò Kabul da una orribile trafila di massacri per cui il popolo afgano deve essergli riconoscente del gran sacrificio. (Daily Telegraph).