Tre re per un regno solo

Tre re per un regno solo L'AFGANISTAN Tre re per un regno solo Lotte di influenze Errerebbe di molto chi considerasse gli avvenimenti che si vengono svolgendo rieli'Afganistan, sotto il puro aspetto d'una rivoluzione interna provocata da attaccamento alle vecchie tradizioni, da fanatismo religioso, da xenofobia. Monchi ed oscuri telegrammi di agenzie, quasi esclusivamente inglesi, avevano lasdato perplessi; ma le notizie sugli ùltimi avvenimenti hanno gettato fasci di luce che, se non rischiarano completamente la situazione, consentono di vederci dentro un po' meno confusamente. Appare da queste notizie che l'Afgaiiistan è stato ed è tuttora» uno dei campi dove, si combatte le* colossale lotta tra Inghilterra e Russia. I re che abdicano 0 sono deposti, i mullah che trattano od impongono condizioni, i ribelli ed i nuclei di fedeli al sovrano del momento, nori sono che pedine nel gran gioco. Non si può negare che il deposto re Aman 1,'llah "fosse sinceramente animato dal desiderio di accrescere a felicità, del popolo afgano, dandogli istituzioni e costumanze occidentali, di cui ora convinto ammiratore. Il gran viaggio compiuto tra la fine del 1927 ed il principio del 1928 in Europa, con la partecipatone d'uno stuolo di ministri e di funzionari, sta a dimostrare questa ammirazione ed il desiderio di approfondire la conoscenza delle istituzioni prima di applicarle. Ma nelle visite dd re, dovunque bene accolto, prima di tutto per dovere d'ospitalità e poi pel desiderio di ricevere ordinazioni per lavori e forniture, si è potuto notare che i più lunghi soggiorni vennero da lui fatti in Russia ed in Turchia. La cosa è facilmente spiegabile pensando che questi due Stati sono a stretto contatto con l'Afganistan, che in Russia egli ha sentito l'affinità etnica, die in Turcliia ha trovato Kemal pascià, il più audace rinnovatore ed occidentalizzatore. Aman L'Hall ha. creduto di poter fare nel proprio paese quanto cosi felicemente sta riuscendo al Ghazi ottomano, ed ha decretato le più audaci riforme nel campo legislativo od in quello sociale. Tra la Turchia e l'Afganistan v'è però una differenza fondamentale. La Turchia è bensì paese musulmano, ma mediterraneo, a contatto da secoli con la civiltà occidentale, combattuta, è vero, dall'islamismo, ma vittoriosa di esso. L'Afganistan è paese prettamente asiatico, isoloto dalle grandi vie di comunicazione e di penetrazione, senza sbocchi sul mare. Perciò, dato pure elio le capacità dei due riformatori siano identiche, il grado di preparazione del terreno, su cui le riformo dovevano incidere, è enormemente diverso. Le riforme introdotte da Kemal pascià avevano una lunga preparazione culturale, che manca all'Afganistan. Ora, riforme dell'ampiezza e della profondità di quelle intraprese da Amari UH ah non s'impongono senza la certezza di riuscire. Se non la certezza, Aman Liliali doveva avere almeno la fondata speranza, 0 con lui dovevano averla un cerio numero di funzionari influenti, che altrimenti non si concepirebbe l'adozione di un sistema costituzionale rappresentativo. Questa considerazione ha gran peso per apprezzare i probabili avvenimenti futuri, in quanto che, mutato il sovrano Un che si voglia, non cesserà d'esistere un partito riformatore. Che, poi. Aman liliali non abbia la levatura. l'energia, il prestigio di Kemal pascià, lo dimostra la decisione presa di abrogare di colpo tutte le riforme decretate per .cercare .di salvare la Corona, decisione che lo ha perduto, facendogli venir meno la fiducia del partigiani «ielle riforme. Ma, tutto questo avrebbe un'importanza relativa, se potesse essere considerato come un semplice rivolgimento di carattere intorno. La cosa assume aspetto completamento di verso agli occhi di tutti coloro che considerano l'avvenire europeo strettamente legato all'evoluzione dell'immenso continente asiatico, e re stano pensosi dinanzi alla lotta ingaggiata da Mosca su quel continente,*se si mette l'Afganistan nel quadro della politica rivoluzionaria boi scevica 0 dell'opposta politica con servatrice inglese. La Russia ha tentato dapprima di bolscevizzare la Turchia per colpire indirettamente l'Inghilterra, ma Kemal pascià non l'ha permesso. Ha ingaggiato poi una formidabile partita in Cina, do ve per un poco parve che il succes so le arridesse; ma, affermatisi i na zionalisti di Nankin, questi si sbarazzarono dd Russi. Nel desiderio di evangelizzare il mondo secondo 1 prlncipii comunisti ogni terreno è buono. Ma Mosca sen te die! nulla di veramente vasto po tra conseguire senza scuotere l'impero conservatore inglese solidamente piantato in tutti i continenti ed avversario inconciliabile. Ha tentato nel cuore stesso dell'impero, a Londra, e ne ha raccolto la cacciata del proprio ambasciatore e la rottura delle relazioni diplomatiche. Agire direttamente nell'India è difficile, a malgrado dei fermenti di nazionalismo clie anche colà si hanno. Quindi ha pensato di agire nell'Afganistan confinatile coll'India; non però àperlamente, per non destare prematuri sospetti. In un apprezzaménto arrischiato della situazione altrui, com'è abitudine della mentalità russa, dehbono aver pensato a Mosca che l'occidentalizzazione dell'Afganistan poteva accelerare lo svolgimento del programma; da una parte la introduzione dei molli costumi darebbe presa alla propaganda comunista; dall'altra la creazione di un esercito nll'puropea. provvisto delle armi, che tutti hanno fatto a gara di offrire al re nell'ultimo viaggio,potrebbe facilitare la realizzazione d'un coito sogno; chi sa che In un dato momento l'esarcito afgano non gczumqcvmdtphmta■spp a e a e n riuscirebbe ad aver ragiono del iiotT grande esercito Inglese dell'India? Illusione, d'accordo; ma è d'illusioni che. si vive a Mosca. In ogni caso, creare del torbido per gettarvi io lenze del malcontento e della rivolta ti un assioma della politica bolscevica. Ma l'Inghilterra vegliava e non rimari èva inoperosa. Essa possiede quel meraviglioso strumentò che si chiama Intelligence Service, cioè «invizio d'informazioni, che dispone di! mezzi illimitati, che lavora indipen»dentemento dalla diplomazia, talvolta anche contro di questa, ma semn pre per gli interessi dell'impero, chat ha agenti dappertutto, anche dov«i meno lo si sospetta. Che nella rivolta dei mullah contro Aman Ullahi abbia avuto parto l'Intelligence Ser-> ■Hce. è una semplice ipotesi, che noti si riuscirà mai a trasformare in ce/* tozza; ma 1» dà verosimiglianza l'ai» zione misteriosa di quel Lawrence inmezzo ai ribelli e l'improvvisa scoitm parsa di lui non appena riuscito flj colpo. Comunque sia, preme ali ' In gh il tei** ra di avere 0 fianco dell'India uib] Afganistan indipendente si, com'è riconosciuto nei trattali, ma non trop< po, come avrebbe voluto Aman TJ1« lab; perciò, anche se noti è interv«-< nula dirottamente nella rivoluzioneconservatrice, questa, ha certo visto di buon occhio od appoggiata. Soprattutto preme aU'InghiQtorr'a eh<i l'Afganistan sia tranquillo, e perciò' che influenze russe non vi si facciano sentire. Di qui la possibilità che1 la lotta tra i pretendenti non sia finita. Il fratello del re abdicatario,Inaiat Ullah, ha abdicato alla sua: volta, dopo tre soli giorni di regno,, cedendo il posto ad un pretendente capo dei ribelli, Ratcia Sacao, che' probabilmente è amico di Mosca. Le intenzioni, poi, dello spodestato Aman Ullah non sono chiare; chi dice voglia ritirarsi a vita privata in Europa, e chi informa che raccoglie forze per la riscossa. In ogni caso l'Afganistan sarà ancora per un breve tempo uri focolare d'agitazioni e d'intrighi, un campo aperto alla lotta d'Influenze fra i due colossi, chò lavorano per conquistare o conservare 11 predominio sull'Asia. Giovanni Marietti. Come si è assiso sul trono il ribelle vittorioso Londra, 18 notte. il caleidoscòpio afgano ha turbi* nato a grandissima velocità negli ultimi due giorni, e la "cena che emerge stasera dalla foschìa implica un fulmineo capovolgimento di quella anteriore. Inagal Ullah, il. nuovo re, è già spodestato non solo, ma ha dovuto volare via da Kabul a bordo di un aeroplano inglese, che lo ha deposto nella quieti' di f'eshawar. lnayat Vllah hn avvio cura di recare seco non soltanto la moglie vera e propria, ma sei olire graziose dame connazionali, nonché due fratelli della consorte di Aman TJlluh ed altri notabili locali. Il deironizzato re di inayat TJllalì è stato il. rapo dei ribelli intorno a Kabul, il terribile ììachao I Sakao, le cui truppe, come è vóto, circondavano la capitale fin da martedì scorso. Egli slava per lanciarsi nelle, vie della città, quando, come si apprende stasera, il capo della guarnigione abbandonò improvvisamente la causa di Inagal Ullah e fece atto di resa nelle mani del comandante ribelle. Questi allora si trovò davanti ad un dilemma: era il caso di scagliare i suoi reggimenti alla cattura di Inagat Ullah, oppure di venire a patti con lui per catturarlo con qualche riguardo:' Mentre Bacliao I Sakao sfava per, prendere la decisione finale, il ministro d'Inghilterra a Kabul offerse i suoi buoni uffici allo scopo di risparmiare alla capitale quegli eccidi che. sarebbero slati inevitabili, se le truppe vittoriose fossero state sguinza.gliate dal loro cupo. Il ministro in* glese pro-pose che Inayat Ullah rinunciasse subito al trono e abbati.» donasse il paese: dopo di che Bacherò 7 Salino sarebbe stato libero dì. applicare lutti i suoi criteri alla nuova situazione. Le cose furono fatte nel senso suggerito dal ministro inglese. Il rapo dei ribelli accordò a Inayat Ullah ed ni suo seguilo di signori di. disporre liberamente, per una oretta dell'aerodromo di Kabul, ove uri grande velivolo inglese lo prendeva a bordo insieme con la comitiva, innalzandosi subito poi a volo verso l'India. Appena partito il re rimasto sul trono per soli tre giorni, ììachao I Sakao si proclamava Ghazi, seguendo l'esempio di Muslafd Kemal ed assumendo anzi, il suo testuale titolo. Il nuovo nome che il capo dei libelli dava a se stesso prendendo le redini della provincia fu quello di nabih Ullah. Ora questo monarca improvvisato tiene la completa padronanza di Kabul e si asside nell'antica sede degli emiri. Quanto ad Amati. Ullah, egli si tiara senza dubbio a Kandaliar, ma si afferma che mentre il governatore della città aveva innalzalo lo stendardo reale sul. palazzo di Kandaliar, Aman Ullah. ordinò che In bandiera, fosse ammainata, giacché egli disse » io non sono più re ». Le prospettive immediate includono la possibilità rhe l'Afganisliu venga per il momento suddiviso in tre staterelli, ciascuna con un rengìlore filo proprio: mie n dire lo Slato di Kandahdr, governato da Amori Ullah: lo Sialo di Kabul, retto ila Ilahih Ullah * io staterella di Miahalmd. che sarchili- condotto ita un rnpn tribù locale. Questa posizioni; potrebbe prolungarsi fino all<> sgelo. In primavera indul-biamente si inisferii ">«" suprema tolta definitiva per la siiiv'ria -dell'intero pniwf M. P.

Persone citate: Aman, Aman Ullah, Giovanni Marietti, Inaiat Ullah, Inayat Ullah