Il premio Baptta vinto da Comisso

Il premio Baptta vinto da Comisso Il premio Baptta vinto da Comisso Milano, 14, notte. Questa sera è stato por la seconda volta assegnato il premio Bagutta e secondo Ja tradizione baguuiana, il premio fu deciso e proclamato a tavola: tra un piatto di maccheroni, un'ala di pollo e del vino presunto toscano. Quest'anno il raduno pantagruelico è stato anticipato e indetto per l'ora del pranzo della gente normale. Non vi era in aria troppo odor di polvere e i commensali, giudici c spettatori, arrivarono assai più prenccupati del loro appetito che del candidato per 11 quale battagliare. La polvere si è sventagliata più tardi, a metà del pranzo, allorché certi accordi sfumarono e le divisioni furono acerbe n ci volle del bello e del buono per attenuarsi su di una candidatura vittoriosa. Perchè il fatto caratteristico della seeonda assegnazione del premio Bagulta è stato questo; che mentre pureva concorde e pacifica la designazione di Giovanni Confisso per il suo volume « Gente di maro » letto e riletto nelle sedute preparatorie, al banchetto di stasera le eccezioni e le obbiezioni furono parec chio ed insistenti. La Madonna df Bagutfa Quest'anno i giudici, i dodici fondatori del premio, si sono assisi ad un tavolo crociato ed ebl>ero maggior gravità e solennità dello scorso anno; elessero perfino al loro servizio un ce rimoniere, il bibliofilo Grippa, che raccoglieva i voti e distribuiva matite e fogli per la votazione. Il primo maggio dei baguttiani fu dolce e poetico; una minuscola lampada fu accesa davanti ad una icone mistica, « la ma donna di Bagutta », eletta a protezione della letteratura e dei letterati che sappiano bere di un fiato almeno un fiasco di Chianti. Di fronte alla madonna fu posta con reverenza, a titolo di sincerità e di purezza, la carta statutaria del premio: la carta gialla dei salumieri clia serve di insegna per tutti Kli scritti e le epistole dei baguttiani. Apri il simposio Orio Vcrganl con un discorso scheletrico e pratico; con mia specie di bilancio sui fondi presemi e futuri di Uaautta che oggi assommano a M.W0 lire ma che nel prossimo futuro dovranno raggiungere le SU mila lire in modo che messi alla banca possano fruttare annualmente cinque mila lire necessarie alla assegnazione del premio. Infatti — ed è indispensabile saperlo — qualunque sia per essere la ricchezza di Bagutta la quota del premio non sarà mai aumentata e resterà sempre la stessa (cinque mila lire) quella dei tempi tristi e di quelli doviziosi, sicché almeno economicamente nessuno possa lagnarsi di preferenze. ,« Prima mangiare e poi pensare » Detto questo e agghindatolo con i doverosi ringraziamenti agli amici ed ai giornali che ebbero a cuore la sorte di Bagulta, Vergano invita i commilitoni a votare; ma altissime proteste si levano: « prima mangiare e poi pensare », sulla qua! cosa tutti sono concordi, e grandi piatti di maccheroni sono portati dal Pezzoli, il disinteressato mecenate di Bagutta, sulle tavole. Ma si intuisce di già che gli accordi prestabiliti minacciano rovina e che l'unanimità sperata siU nome del Comisso ? stata illusoria. Ed infatti, inghiottiti i maccheroni, la prima votazione dà il «seguente sorprendente risultato: 5 voti per Riccardo Balsamo Crivelli per il volume La Chioccia; 4 per Comisso per il volume Gente di mare; 1 per il Cinedi per il volume La Trappola; 1 pure per Corrado Marchi per il volume II Circo equestre. Le opinioni, come si vede, risultano disparate e le previsioni si rovesciano. Occorra ristabilire un certo equilibrio, fare opera di persuasione, convìncere i dissidenti, smantellare 1 tecalcitranti: Orio Vergarti si alza furibondo e fa scoppiettare i fuochi della sua vermiglia oratoria a favore del Comisso; il pescatore nomade che canta alla luna sulle peote e si ubriaca di champagne nei eabarets parigini. Ma Gino Scalpa, ina Luigi BonelJi, ma Adolfo Frane i contrappongono alla colorita fumisteria del Comisso la beatitudine agreste del Crivelli che sa ancora essere umanissimo e semplice ai tempi della radio e del saxofono. Vivace, serrata, acuta si fa la batta, glia e non l'ammorbidiscono le mia insinuanti degli spettatori: torta e camorra; pagano gli editori; venduti; camorristi, ed altre stanili ma non convincenti galanterie. uttavia, la difesa arroventata del Vergani ottiene un certo effetto perchè, alia seconda votazione, dopo il piatto dì mezzo, Comisso sale a sette suffragi; Crivelli scende a tre. Mai-chi non no raccoglie ohe uno, Cinelli limane eliminato anche perchè si vocifera di mi tentativo di corruzione esercitato sul suo nome da un editore. Ad ogni modo la terza ed ultima votazione se non l'unanimità raggiunge la maggioranza assoluta. 10 voti per Comisso, uno astenuto. L'astenuto e Paolo Monelli, scarpa grossa ma cervello fine che non ci fu verso di faro piegare. Il vincitori Adesso per il vincitore cominciano gli entusiasmi e tutta Bagutta rintrona dei gheregheghezze ghezz le grida di gloria e di vittoria dei baguttiani. Si estrae daglii stipi la vecchia chitarra e messa all'asta è venduta per 2500 lire; si battezza la nuova che ancora ha e corde indolenzite e male sopporta 'accompagnamento al canti alpini intonati in coro da diecine e diecine di voci. Poi, l'Alessandrini, il compassato amministratore del premio, consegua a Giovanni Comisso, che dopo la votazione fu trascinato a Bagutta dal'Angioletti (il vincitore dell'anno scorso), lo cheque di 5000 lire assegnatogli ed è festeggiato e complimentato. Entrano i fotografi che col magnesio rendono irrespirabile l'aria. Bagutta è stracolma e assordante, un nuovo letterato è stato consegnato alla fama e ra le invidie e le celebrazioni si torna a bere ed a mangiare. Giovanni Comisso non ha che 30 anni; il suo primo volume fu Al vento dell'Adriatico. Nato a Chioggia, dopo una vita perigliosa e varia, il Comisso si è stabilito a Treviso, da dove anche collabora alla terza pagina di parecchi giornali. Gli amici lo chiamano < ti pescatore » per la sua profonda passione di andare sul mare a sera con i bragozzi lagunari. t. b. Riccardo Bacchelli on

Luoghi citati: Chioggia, Treviso