Nel regno dei tre popoli

Nel regno dei tre popoli Nel regno dei tre popoli Serbi e sloveni mantengono le loro formazioni politiche Il Sindaco di Belgrado assame P«interim» degli Esteri , UAL NOSTRO INVIAIO Belgrado, 14, notte. Stamane col 'diretto di Lubiana è partito il ministro degli Esteri Marinkovic, il quale si reca a Davos in Isvizzera per la lunga cura richie•tot dalle sue precarie condizioni dij salute. Il Ministro ha avuto un congedo di tre mesi, I due nuovi ministri La Pravda, uscita alle ore 19, annunzia che stasera il Re lia firmato un ukase col quale Costa Kumanudis, sindaco di Belgrado è nominato Ministro delle Poste e dei Telegrafi ed è incaricato di reggere ad Interim il Ministero degli Esteri, Si dice che Kumanudis continuerà anche a coprire la carica di sindaco di Belgrado. Il Sovrano ita anche firmato un ukase con cui Zelimir Magiuranis è nominato Ministro del Commercio e quello con cui il Ministro dell'Agricoltura Frangek è incaricalo anche dell'Interim del Ministero della riforma agraria. Il giornale rileva che il nuovo ministro del Commercio, Magiuranis, appartiene ad una delle più vecchie e cospicue famiglie della Croazia e che è nipote del celebre poeta croato. E' ovvio che una scelta di questa fatta deve essere stata suggerito- a Belgrado dalla considerazioìTe dell'opportunità di offrire qualche argomento di compiacimento ai croati. I giornali, e particolarmente il Novostd di Zagabria, insistono sulla mancata entrata nel Ministero di Spaho, ex-capo del disciolto partito dei musulmani jugoslavi. Dice quel giornale che appunto il suo passato di capopartito ha impedito a Spaho di partecipare al Gabinetto di Zivkovic; e che, oltre a ciò si sarebbe manifestato un profondo dissenso tra lo stesso Spaho ed il ministro della Giustizia dottor Srohkic riguardo a varie questioni particolari ed al futuro assetto generale della Bosnia e Erzegovina delle cui popòlazioni appunto Spaho si considera il maggiore e più diretto rappresentante. , - - II putto debole: la Croazia Vi riferivo stamane, per puro scru polo cronistico, la voce ieri corsa a Belgrado che l'ex-capo del disciolto partito radiciano dei contadini croati, Macek, avesse varcalo clandestinamente la frontiera e fosse riparato in Ungheria. Si constata oggi che tutto ciò va relegato nel regno delle favole. In seguito alla nota impressionante intervista pubblicata dal Pester Hirlap ed ampiamente riprodotta dai giornali europei, quelli jugoslavi esclusi, Macek, per ordine telegrafi co del Presidente del Consiglio, è stato invitato a presentarsi immediatamente al prefetto di Zagabria, generale Maximovic, per fornire spiegazioni ed eventualmente per rettificare. I giornali di Belgrado e di Zagabria riferiscono che il leader croato avrebbe dichiarato al prefetto che il suo pensiero era stato travisato dal giornalista e che l'intervista era comparsa in forma alterata; ed a\prova di ciò avrebbe rimesso il testo\autentico dell'intervista stessa. Ora si agita a Zagabria la questione della nomina — in base alla legge straordinaria provinciale e comunale del sei u. s. — del commissario regio prefettizio al Comune, in sostituzione del sindaco attualmente in carica. Si dice che il commissario verrà nominato quanto prima nella persona di un allo funzionario del Ministero degli Interni e che, nell'esercizio delle sue funzioni, sarebbe poi assistito da un Consiglio di dieci persone scelte tra le più autorevoli della città. Il partito dei clericali sloveni resta in piedi Si annette oggi speciale importanza alle dichiarazioni del dottor Vallacen, il maggiore esponente, dopo Koroscez, del partilo clericale sloveno. Va notato anzitutto che il suo partito, detto appunto dei clericali sloveni, non è finora incorso nel rigore della recentissima legge per la difesa dello Stalo e per il mantenimento dell'ordine e non è stato affatto, come altri consimili, disciolto. Il dottor Vallaceli, venuto in intesti giorni a Belgrado, e avendo replicatamente conferito con Koroscez, ha infatti dichiarato di non credere che il partito possa essere considerato « di razza o di religione » nel senso di quelli che la legge espressamente contempla. E dopo avere riaffermato che il partito clericale sloveno, cosi come f,utto il popolo sloveno, ha accolto entusiasticamente il nuovo regime che costituiva l'unica via di uscita dalla minacciosa situazione in cui versava la Jugoslavia e l'unica possibile soluzione all'incombente crisi statale, e che il partito stesso si stringe compatto intorno al nuovo Governo, intendendo di dedicare in suo favore tutta la propria attività; ha assicurato che il partilo non cambierà né nome nè organizzazione. ì11 dottor, Vailacen a. questo propo- j sito ha anche accennato 'di créder» che la legge debba soprattutto costituire in mano del Governo un'arma per procedere ' contro quei vecchi partiti, o per impedire la formazione dei nuovi, che, per il proprio carattere costitutivo e per il proprio programma dichiarato o dissimulato, a per i loro stessi capi, svolgono o potrebbero svolgere un'attività contro* ria ai supremi interessi dello Stato unitario. L'Associazione nazionalista serba ! pensa a svilupparsi Sapete che la Narodna Obrana —* cioè la « Difesa Nazionale » — è una vecchia e forte associazione già esistente ed operante in Serbia nell'anteguerra e con carattere e programma accentuatamente nazionalistici; si può anzi dire estesamente imperialistici. Il nome di questa associazione e. l'attività da essa svolta furono citati replicatamente — ricorderete — in correlazione con gli avvenimenti che direttamente provocarono l'ultimatum dell'Austria nel 1914 e lo scoppio della guerra europea. Dell' Associazione, che negli ultimi anni ha dimostrato indubbi e del lutto sconvenienti spiriti italofobi, fanno parte alte personalità jugoslave e particolarmente serbe nonché molti ufficiali dello Stato Maggiore. Il presidente è il maresciallo Stefan Stefanovic, il vincitore di Kumanovo e il conquistatore di Adria, nopoli, che versa attualmente in gravissime condizioni di salute. Un altro dei capi, il generale Pauloviet indiceva ieri a Novisad una importante riunione per discutere fui compiti della Società. Alla fine della seduta il segretario ha diramato il seguente comunicato « « La Narodna Obrana ha speranza di potere intensificare il suo programma di lavoro e di cooperare al rafforzamento della presente situazione nel Regno. Essa annette speciale rilievo al fatto che il Governo mostra di volére la completa rigenerazione dello Stato. Il Comitato provinciale di Novisad intende raggruppare intorno a sè le più valide energie ed esplicherà un'azione intesa a formare molti nuovi Comitati della Associazione nella Voivodina (regione settentrionale della Jugoslavia a cavaliere del Danubio e al confine coll'Ungheria). Sono state impartite direttive ai delegati per la prossima seduta del Comitato centrale che sarà convocato a Belgrado il 19 corrente ». TA Vinkovci, in Slavohia, 2 stata vietata una riunione del Sokol — Società sportiva, com'è noto, a carattere nazionale. Tutti i giornali dì partito che 'ti pubblicano a Serajevo sono stati soppressi ad eccezione del Glas Sloboda — « Voce della Libertà ». La Presidenza della Camera 'di Commercio di Belgrado ha approvato un indirizzo al Sovrano esprimendo la sua piena adesione all'atto del sei gennaio e la sua fiduciosa aspettativa nell'opera del nuovo Governo* In senso analogo si esprime la si- \gnora Mìlasimic, presidentessa dèi\VUnione Nazionale Femminile che o a Si annunzia pertanto che il ventie tre di questo mese avrà luogo una riunione straordinaria del Comitato ìdirettivo della Banca yazionale Ju- goslava, il quale, sarebbe chiamati invia una lettera aperta ai giornali. Lo scandalo dei funzionari Dilaga intanto lo scandalo 'dei funzionari impiegati al Ministero dei boschi e delle miniere, coinvolti nel losco e complicato affare degli abusi, delle malversazioni e dei peculati connessi con lo sfruttamento dei boschi demaniali, precipuamente in Bosnia. Il Novosti di Zagabria riproduce una lunga corrispondenza da Serajevo con diffusi particolari sull'argomento ricordando come, fino da tre anni fa i rappresentanti dei Consorzi industriali e commerciali del legname, facessero pervenire direttamente al Re un documentato memoriale in base al quale fu esplicata un'inchiesta da persone di fiducia del Sovrano e per cui poi si addivenne ad una nuova inchiesta deliberata dal Parlamento. Di questa ultima Commissione parlamentare d'inchiesta faceva parte l'attuale ministro dei boschi e delle miniere. Il giornale conclude che a Serajevo si ha la convinzione che la messa in stato di accusa dei cinque funzionari impiegati al Ministero dei boschi e delle miniere non sia che il primo provvedimento al quale altri maggiori dovranno seguire « con una completa retala di tutti i colpevoli ». Intanto il Presidente del Consiglio e ministro degli Interni, generale Zivkovic ha convocalo a Belgrado tutti i Zupani — Prefetti — del Regno per essere direttamente informato sulle condizioni e sui problemi di ciascuna provincia e per impartire loro personalmente nuove direttive ed istruzioni. Il prestito

Persone citate: Costa Kumanudis, Glas, Marinkovic, Stefan Stefanovic, Zivkovic