Amanullah ha abdicato

Amanullah ha abdicato LA DISFATTA DI UN RE MODERNISTA Amanullah ha abdicato Il trono al fratello Inayat Ullah Londra, 14, notte. La civiltà europea è stata fatale a Re Amanullah. Il suo regno è finito. Egli abdicava ieri a favore del fratello primogenito, principe Inayat Ullah, e, secondo voci ' raccolte a Peshawar, partiva immediatamente per via aarea alla volta di Kandahar. Le notizie in merito a questa trasformazione di 6cena si mantengono laconiche. Ogni particolare manca e la stessa partenza o fuga per le vie del cielo va mantenuta in quarantena. Tuttavia il fatto centrale è indubbio. La Legazione afgana a Londra conferma l'abdicazione. Dieci anni di regno Amanullah regnava da dieci anni. Aveva afferrato il potere per il tramite di un colpo di Stato quando, nel febbraio del 1919, suo padre Habibullah Khan fu assassinato presso Yellahabad. Il "rateilo del comandante in capo dell'esercito afgano era penetrato nottetempo nella camera dell'Emiro, gli aveva spianata la rivoltella presso la tempia ed aveva sparato uccidendolo di colpo. Amanullah era il figlio terzogenito di Habibullah Khan ed era nato il l.o giugno 1892. L'erede putativo al trono era il fratello maggiore Inayat Ullah Khan che era nato nell'ottobre del 1888. Ad un tratto il fratello minore dell'ucciso si proclamava suo successore al trono ed il principe ereditario era costretto ad assecondarlo. Ma i partigiani di Inayat Ullah Khan persuadevano Amanullah a proclamarsi emiro di Kabul, ciò che egli fece ottenendo l'appoggio delle truppe con un aumento di paga. Tennero dietro altri turbamenti ma finalmente Amanullah rinsaldò la corona sul proprio capo mettendo sotto i suoi ordini \\ fratello primogenito. La smania di modernismo non tardò ad invadere il nuovo Sovrano. Questa smania si accentuò dopo il suo viaggio in Europa alla fine del 1927 ed all'inizio del '28 allorché Amanullah e la sua .vezzosa consorte furono graditi ospiti delle più importanti Corti europee. Scoppiò da ultimo un'accanita guerra civile in tutto il regno. Per un poco Amanullah riuscì a tenervi fronte, poi cercò il salvataggio facendo una ritirata su tutta la linea, creando un Gran Consiglio che, appena sorto, afferrò le redini del potere ed assunse il carattere di Consiglio della Reggenza, li rinculo era avvenuto troppo tardi. Il Re aveva rovesciato colle proprie mani Tinte ro edificio che aveva costruito ma sui rottami dell'aborrito capovolgi mento degli usi e costumi del popolo afgano, i nemici del Re vollero alla fine anche lo/sfacelo completo del regno di Amanullah. Di qui l'abdicazione. Le linee di comunicazione tra l'India e Kabul sono nuovamente interrotte e per il momento la scena si svolge al buio, lasciando trapelare soltanto l'essenza dei fatti compiuti, cioè la rapidissima decadenza e la fine del più modernista dei ihonarchi asiatici. Evidentemente l'Afganistan sta tornando indietro a tutto vapore perchè si era spinto in avanti con troppa velocità. La salvezza in India ? Non è impossibile che dalle tenebre avvolgenti la situazione scaturiscano tra breve baleni di fatti molto drammatici. Chi cade in un Paese come l'Afganistan, dopo aver fatto quello che Amanullah ha fatto o si prefiggeva di fare, difficilmente se la cava con la pelle incolume. La cronistoria dinastica di Kabul e di Yellahabad gronda di sangue. Nonè detto che Amanullah abbia a tro-vare salvezza a Kandahar, se real- mente egli è riparato colà per unirsi alla Regina che vi si era rifugiata sin dal principio della baraonda, Forse la salvezza sarebbe garantita soltanto da un volo al di sopra delle giogaie dell'Hlmalaya verso l'ordine e la legge che regnano in India. Non mancane dicerie secondo 1» quali Amanullah si sarebbe precisamente diretto da Kabul sopra uno dei suoi velivoli (probabilmente un Caproni) alla volta di Peshawar, ove, in tal caso, si sarebbe già mescolato, o starebbe per mescolarsi, alle donne ed ai bambini stranieri evacuati dalla capitale afgana e ad un gruppo di rifugiati fortunati al quale si aggiungerebbe ora il Re costretto alla fuga. Sulle caratteristiche personali di Inayat Ullah Khan siamo pratica-mente all'oscuro. Il fratello minore, impossessatosi del trono, non pernii- se certamente che qualche sprazzo di luce irradiasse sul congiunto chesi vide usurpata la corona prima dallo zio, poi dal fratello terzogenito. Per ora la sua figura dà l'impressione di un debole che non seppe dominare gli avvenimenti e piegò come un salice alla volontà altrui. Con ogni probabilità egli non ha dato alcuna spinta alla catastrofe di Amanullah e forse la reazione trionfante lo ha sollevato dall'ombra soltanto come un emblema o come un uomo di comodo. L'interesse che l'Afganistan suscitò negli ultimi anni e" principalmente negli ultimi mesi era di carattere più che altro politico ed il Regno degli aquilotti presso il tetto del mondo pareva il simbolo del risveglio asiatico. Lo zampino russo e quello inglese Ora l'interesse che esso suscita si rifa puramente romantico, almeno sino a quando non vengano in luce gli Sampini che possibilmente rimangono immersi nel calderone bollente. Lo zampino russo era senza dubbio in azione ma esso teneva per Amanullah e gli avvenimenti lo hanno lessato sino all'osso per chi sa quan- tn tempo. Mosca dal canto suo pre-tendeva di indicare negli sconquassi afaani lo zampino inglese e lo individuava nel colonnello Lawrence, il famoso orjranizzatore della ribellione araba contro i turchi durante la guerra. Questo straordinario uomo, il cui genio è indubitabile come le eccentricità, e le cui risorse sono infinite come le cognizioni sui popoli orientali, trascorse gli ultimi nnni nell'India settentrionale in una semplice posizione di meccanico presso un aerodromo militare. Kcrli aveva adottato un nome nostieeio. Si faceva chiamare il «soldato aviazioniere Shaw ». T russi mormorano che Lawrence nell'India del nord faceva ben altro; ma in questo momento egli sta viaggiando in ferrovia verso Bombay donde si imbarcherà subito, innocente come una colomba, per TTncrhilteirra, recando seco le annotazioni per un altro dei suoi originalissimi libri quando potrà essere pubblicato. Un comunicato d?lla Legazione afgana La Legazione Afgana all'ultimissima ora dirama questo comunicato: « In meriti alla, contesa intenta re Amanullah, ispirato da sentimenti patriottici ed amichevoli ha di sua propria iniziatica affidalo il regno dell'-Afghanistan nelle mani di suo fratello maggiore sirdar Inayat Ullah. Le relazioni esistenti coi Paesi esteri rimarranno inalterate ». Nel frattempo ila fonte indiana si apprende che una porzione di tmp- 'apprende che una porzione di trup-lpe di. Amanullah si ammutinò negli|ultimi giorni in occasione della ris ! scossa risorgente attorno a Kabul, Quanto all'attitudine del nuovo So jvrano in vari ambienti londinesi si ' prevede che essa sarà certamente favorevole alle buone relazioni coll'Inghilterra. Ha 41 anno ed è un islamita ortodosso che gode l'affezione degli alti p"alati del Paese. M. P. e.** Il maresciallo Foch gravemente infermo Parigi, 14, notte. Da qualche giorno le condizioni di salute del maresciallo Foch, che soffre di crisi cardiaca, si sono improvvisamente aggravate. L'ex-generalissiino che era stato costretto a met1 tersi in letto nella giornata di saba jto, ha ricevuto stamattina la visita dei dottori Daveniere, Hertz-Boyer, jDegennes, Laubry, Giulio Renault e jBabinski Alla fine del consulto i medici han no prescritto al malato un riposo completo. La moglie del Maresciallo e le sue figliuole, signore Becourt e Fournier, non abbandonano un istante il capezzale dell'illustre ammalato Ecco il bollettino comunicato dai medici « Il maresciallo Foch soffre da gualche giorno di una crisi cardiaca che rende necessario un riposo assoluto » Sulla malattia del Maresciallo si hanno i seguenti particolari La giornata di domenica e la notte che segui furono cattivissime. Il Maresciallo era in preda a dolorosi soffocamenti. La mattina recò un lieve sollievo all'illustre malato. Però un consulto di specialisti si imponeva e alla fine del consulto stesso venne redatto il bollettino che vi è stato mandato. Nel pomeriggio il maresciallo Foch ricevette di nuovo la visita del dott. Daveniere che Io esaminò per circa un'ora. Egli constatò un leggero miglioramento; ma il medico curante, Heitz-Boyer, passerà questa not|te af, capezzale del malato. Il Mare- La gloria di Mussolini nel riconoscimento d'un giornale francese Parigi, 14, notte. 11 Gaidois, dopo aver rilevato che non esiste un fascismo francese, scrive: « Taine diceva, a proposito delle costruzioni, che gli sembrava che una casa non deve essere coetruita secondo 1 desideri dell'architetto, ma secondo quelli del proprietario che deve abitarla. Il signor Mussolini ha costruito una casa perfettamente adattata ai bisogni ed alle aspirazioni degli italiani. Nessuno, ad eccezione di qualche povero cervello, pensa di proporre questa abitazione ai francesi. L'on. Mussolini, studiando II popolo italiano in mezzo al quale lavorava e lottava, creò l'orpanizzazlone che conveniva al suo Paese. Egli glie l'ha data e lo ha cosi salvato dall'anarchia, dal fallimento e dallo smembramento, ciò che farà durare l'opera di Mussolini anche dopo di lui, che. checché ne dicano I chiacchieroni, con le riforme politiche da |iHlJi?"^!.',,dni?U»Cee»t?«mIn,IiV«fliCato , pÒlollàliariW^ icate. Ecco la sua gloria». {Stef.) sciallo è curato dalla moglie, dalle sue due figliuole e da alcune infermiere. ^Soltanto i membri della famiglia e gli ufficiali del suo Stato Maggiore sono ricevuti nel palazzo che egli occupa in via di Grenelle. Il suo stato non inspira inquietudini immediate, ma i 77 anni di età impongono le massime precauzioni. Briand e Barthou furono i primi ad inscriversi oggi sul registro depositato nella portineria. Un gran numero di persone si è recato a prendere informazioni al domicilio dell'illustre infermo.