Tra le quinte dell'Esordio VII

Tra le quinte dell'Esordio VII Dieci anni fa. Tra le quinte dell'Esordio VII A ripensarci prende la malinconia. Ed e poi di qualche' utilità il ripensare a ciò che fu o che mai più si ripeterà? Eppure furono giorni beili è pioni quelli del gennaio 19191 La vittoria duramente conquistata, l'armistizio secondo le ferree leggi militari imposto, i reggitori del mondo s'apprestavano a dettare la Legge nuova fondata unicamente sulle duo basi, che gli individui e le società sempre linnno sognato: Giustizia e Liberia. Un uomo l'aveva annunciata questa Leggo dall'altra sponda dell'Oceano, i' aveva precisata in quattordici caposaldi, che lutti i po poli avevano entusiasticamente accolio; quest'uomo aveva attraversato lano per venire a tradurre in il. vangelo bandito. I-orse, da Cristo in poi, nessuno mai aveva su- scit.no tanto entusiasmo e tante speranze. Venne e l'aureola, della quale la faina gli aveva prematuramente ricinto il capo, disparve in presenza della brutale realtà delle cose, dell'avidità degli uomini, della rnisconoscenza per parte degli stessi suoi connazionali. E la Conferenza! della Pace s'iniziò il 12 gennaio e si svolse non come tutti i congressi susseguenti Io guerre, ma con l'enorme aggravante, che la lotta passò dai campi di battaglia al tavolo verde e non fu lotta Ira vincitori e vinti, bensì lotta fra gli stessi .vincitori. 11 vero trattato di pace è quello in' cui l'uno detta c l'altro scrive condizioni da valere sino alia successiva guerra. So questo è vero — c lo è — il trattato di Versailles non poteva essere un trattino di pace. E dieci anni d'esperienza stanno a provali che non Io' fu. Rimane perù da dimostrare se, nella medesima situazione, cog'i stessi interessi in gioco, altri uomini avrebbero -saputo far meglio. 11 trattato ha avuto ed ha caldi sostenitori ed accanili avversa-l ri; i primi comprendono naturalmente i compilatori; i secondi si fondano sul senno di poi. La controversia può essere interessante sotto l'aspetto dialettico, ma i fatti e le siinazioni sono quelli che erano allora e che sono ongi, nò tale controversia !ì mina. Lasciamola dunque a chi ha tempo da perdere o la propria riputazione da difendere. Parigi venne scella come sede della Conferenza. Perchè? Perche Parigi è Parigi, perchò Parigi fu durante tutta la guerra il fulcro delle attività degli Allenti, porcile bisognava va ii ce liti re il 1871, perché la Francia, meglio di qualunque altro, aveva saputo preparare l'immenso materiale, che avrebbe dovuto servire nelle trattative. Fu detto che. se la Conferenza fosse stata tenuta in una qualsiasi piccola città di provincia, le cose si sarebbero svolte meglio e più rapidamente. Difficilmente può in Icio consentire chi è a conoscenza Idei lavoro svolto. Potranno i piccoli ideilo numerose delegazioni aver go!duio degli svaghi offerti dalla gran¬ ide metropoli, noi» certo tutti coloro i (e furono 1 pii'il che ebbero respon sabilità di decisione o di preparazio- ne al lavoro di quesii. E quanto alla durata, è, piuttòsto da meravigliare iclie siasi potuto giungere in porlo cosi presto e colla nave intatta, tari ta era l'immensità del compito, tanta la mole degli interessi contrastan ti* li Congresso di Vienna era duranùve u,ef'} ,? non av';Va dovuto nen- 'saie die ali Europa* mentre nel 1919 i trattava di metter ordine in quattro continenti. La Delegazione ]' italiana prese stanza nell'Hotel Edoardo VII. Scel- ] ;ta'feRcèrbnl''tumultuoso Boulevard des capucines una stradetta privata |cotldMCB al|a piazzetta, dov'è l'in- : so dell'albergo, in piena quiete. Peccato soltanto che l'albergo non sia stal0 comprato dopo l'armistizio e venduto nel 1920; ci si sarebbe cerUamente guadagnato su e si eareb bero Uloltre risparmiati i parecchi 1 milioni, die costarono l'affitto e il riUarcimento dei danni. La Delegozio ne fece le cose assai bene, esercitan do una signorile ospitalità che, sen za essere gratuita, era molto convelnje,,,e e confortevole. L'ordinamenUQ interno era in mono ai militari a inarmente; a ile Cavalanche in ;|,j lineino era ni mono ai n tutto marciava ("«rlnlmirn ci0 sovrintendeva il onerai ler0i iL q„n,e diede prova i quest0 dello felici capacità organiz- izatrlci e seppe costituire la sezione militare in modo che ad essa, dove Ivano bonyrù mul<irc ricorrere quaii- Orso, e quello adducente all'atipar; [amento di un ministro plenipoten- 1 re nel silenzio la tonante voce del telefonista che, appollaiato in qual j che sol tote ilo, urlava: « Riserva'is- Simo personale! " e poi il resto dei segreti di Stato, die egli si sforzava di far pervenire a Modano affinché) di là colla stessa segretezza venissero trasmessi a Roma. Ilo detto che la Francia, meglio mn- , . <'0*n' lltrJ, aJ'.eva Pfeparnto : »cn:tle per le discussioni. Non so in modo preciso con quale bagaglio de-- jcumentarlo sm giunta a Parigi la nostra Delegazione; certo è però dio moltissimo lavoro venne- fatto a Parigi e, soltanto a giudicare dalle richieste die continuamente venivano rivolte in Italia, debbo rilenpre t'ho le lacune non fossero Indifferenti, |^,'In'r',"ter,'a aveva compiuto un Iconsiderevole lavoro preparatorio l'" .,,'".'y'' ^"-'"J'-'P,r'°n P°'e trarne tut ,n ,! ,r,!'f° desiderato, f'.li Stati Unim erano giunti con uno stuolo dì esperti, ma a mòdo americano; il ■ colonnello House possedeva mont»v

Persone citate: Modano